Decalogo del Turismo Responsabile: Definizione e Principi
Il turismo sostenibile si sta sempre di più affermando nell’immaginario degli Italiani, così come lo slow living e lo slow food. Purtroppo, però, nel concreto sono ancora poche le persone che compiono scelte concrete in tal senso.
Cos'è il Turismo Responsabile?
Ma cosa si intende, innanzitutto, con turismo responsabile? Spesso l’accezione di turismo responsabile si indirizza verso il rispetto dei luoghi che si visitano e della popolazioni locali.
- Mezzi di trasporto pubblici o ecologici.
- Mangiare local e bio.
- Viaggi a piedi: una filosofia di viaggio “dolce”, all’insegna della lentezza.
Si tratta della maniera più antica di spostarsi, perché da sempre l’uomo si muoveva in questo modo. La lentezza porta a gustarsi meglio il paesaggio, ad avere maggiore attenzione verso i luoghi che si visitano.
Si procede tranquilli, per trovare il proprio ritmo interiore e il proprio passo, e si ha tempo per raccontarsi storie, le prime da scoprire sono quelle dei propri compagni di viaggio.
L'Importanza del Turismo Sostenibile e Responsabile
Promuovere il turismo sostenibile e responsabile è un imperativo, considerando la progressiva crescita del settore: secondo stime recenti dell’Organizzazione mondiale del Turismo (UN Tourism), nel 2024 sono stati registrati in tutto il mondo 1,4 miliardi di turisti internazionali, in termini di soggiorno, con un aumento dell’11% rispetto al 2023, ovvero 140 milioni in più.
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Man mano che il settore si espande e si dirige verso destinazioni più remote, aumentano anche i rischi per le comunità locali, gli ecosistemi e il clima. Non è un caso che gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati da Agenda 2030 contemplino questa finalità: in due dei 17 Goal si parla, infatti, di turismo sostenibile.
Nel Goal 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica” si richiede, entro il 2030, di elaborare e attuare politiche volte a promuovere il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali. Di turismo sostenibile e responsabile si è cominciato a parlarne già alla fine del secolo scorso.
Il documento sviluppò principi guida per lo sviluppo sostenibile così come è generalmente inteso oggi. Successivamente la Word Tourism Organization ha coniato una definizione ad hoc.
Dopo un calo nel 2020, il turismo è di nuovo in crescita, e si prevede che raggiungerà i 17mila miliardi di dollari entro il 2027, rispetto agli 11mila miliardi precedenti alla pandemia. Più di due terzi dei consumatori intervistati nei mercati selezionati considerano gli aspetti di sostenibilità importanti o estremamente importanti quando si viaggia per piacere e il 73% si aspetta che la sostenibilità diventi più importante nei prossimi cinque anni.
Lo stesso turismo green genera un crescente interesse anche a livello economico. Nel 2024, il mercato globale è stato stimato in 3230 miliardi di dollari e si prevede che passerà da 3720 miliardi nel 2025 a 11.530 miliardi di dollari entro il 2033 (Fonte: Statista).
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La necessità di contare su un turismo più attento all’ambiente e agli ecosistemi è essenziale, contando l’impatto che il movimento di un sempre maggior numero di persone ha riflessi significativi. Oltre a questo va messo in conto la degradazione delle caratteristiche culturali.
Tra queste, la perdita delle tradizioni delle comunità indigene a favore di una versione più “turistica” degli usi e dei costumi, l’abbandono dei mestieri tradizionali, e la perdita delle aree adibite ad attività tipiche. Serve anche rispettare l’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti, preservare il loro patrimonio culturale costruito e vivente e i valori tradizionali e contribuire alla comprensione e alla tolleranza interculturale.
Inoltre, occorre garantire operazioni economiche sostenibili e a lungo termine, fornendo benefici socioeconomici equamente distribuiti a tutte le parti interessate, tra cui opportunità di lavoro stabili, opportunità di guadagno e servizi sociali per le comunità ospitanti, contribuendo alla riduzione della povertà.
Esempi Pratici di Turismo Sostenibile
Elencati i principi teorici del turismo sostenibile, gli esempi perché si possa attuarlo ci sono. Pensiamo al cicloturismo. Il turismo in bicicletta, oltre che essere una scelta attenta a livello ambientale, lo è anche a livello economico: solo in Italia nel 2023 ha superato i 5,5 miliardi di euro.
Le piste ciclabili sono un ottimo esempio di turismo green e rispettoso dell’ambiente. L’Europa ha sviluppato più di 25 anni fa EuroVelo, la rete cicloturistica più estesa al mondo.
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Un’altra forma di turismo sostenibile, che richiede spostamenti a piedi (o, al massimo, in treno), è il turismo dei cammini, dei quali l’Italia conta molti percorsi, ma anche in Europa. Anche gli agriturismi rappresentano una forma di turismo sostenibile: l’idea di abbinare turismo alla pratica agricola, in parte virata al biologico e a uno sviluppo attento del territorio, trova sempre nuovi spazi.
L’incentivazione a pratiche di turismo green ha trovato sostegno nel PNRR, con il Fondo Turismo Sostenibile, come illustrato dal Ministero del Turismo. Tale fondo avrà una valenza pluriennale sul triennio 2023-2025 e una dotazione complessiva di 25milioni di euro.
Il turismo crea occupazione. Solo in Europa si contavano 11,2 milioni di occupati, nel 2021. Quando è ben gestito, fornisce un’incredibile spinta economica alle comunità ospitanti.
Un numero sempre maggiore di viaggiatori è significativamente più propenso a visitare destinazioni ed effettuare acquisti da agenzie di viaggio in base alle loro pratiche sostenibili. Molte destinazioni hanno strategie e piani in atto per utilizzare il turismo per aiutare ad alleviare la povertà e preservare il loro patrimonio naturale e culturale, ad esempio, attraverso la creazione e la gestione di parchi nazionali e monumenti.
Un esempio è fornito dal turismo in Antartide, una delle ultime aree selvagge e uno degli ecosistemi più fragili della Terra. È stato previsto che si sarebbe raggiunto quota 100mila visitatori nell’ultima stagione turistica (ottobre 2023-marzo 2024), con un balzo del 40% rispetto al record precedente.
Ciò ha posto l’urgenza di chiedersi quanto turismo, se consentito, nel continente ghiacciato. Nato in contrapposizione al turismo di massa, il turismo sostenibile si pone come obiettivo quello di preservare le condizioni ambientali, culturali e sociali della terra ospitante.
Turismo Sostenibile vs Turismo Responsabile
Turismo sostenibile e turismo responsabile oggi sono di fatto sinonimi. Il turismo sostenibile era più legato al rispetto del territorio, agli aspetti dell’inquinamento e alla tutela degli ecosistemi ambientali.
Oggi, i principi della sostenibilità inglobano quelli della responsabilità e i due concetti si sovrappongono. Sostenibilità e turismo sono due concetti che cominciano a intrecciarsi nel 1980, anno in cui la Conferenza Mondiale del Turismo adotta la Dichiarazione di Manila che sottolinea, “Le comunità nazionali e l’intera comunità internazionale devono prendere i necessari provvedimenti per assicurarne la tutela.
Gli anni 2000 hanno visto un’esplosione di questo tipo di turismo, con l’estensione dei primi marchi di sostenibilità anche al settore turistico come l’Ecolabel UE. Al G20 di maggio 2021 gli Stati hanno confermato l’impegno a sostenere un turismo inclusivo e sostenibile sottoscrivendo le “Rome G20 Guidelines for Future of Tourism”.
Il settore turistico ha un notevole impatto sulla società e l’economia dei paesi e affinché questo impatto risulti positivo è necessario che il turismo sia sostenibile. All’interno dell’Agenda 2030, il turismo sostenibile viene affrontato in tre obiettivi in particolare: l’Obiettivo 8 - Lavoro dignitoso e crescita economica, l’Obiettivo 12 - Consumo e produzione responsabili, e l’Obiettivo 14 - Vita sott’acqua.
Tipologie di Turismo Sostenibile
Oggi esistono numerose tipologie di turismo sostenibile. Tra le principali si trovano: turismo culturale, naturalistico, enogastronomico, sportivo, partecipativo, ecoturismo, solidale e slow.
Mete e Soluzioni di Viaggio Sostenibili
Ci sono mete e soluzioni di viaggio più sostenibili di altre? Sicuramente ci sono dei paesi più rispettosi dell’ambiente di altri, nei quali sarebbe preferibile pianificare un viaggio. L’ultima analisi dell’Environmental Performance Index (EPI), che ha preso in esame 180 paesi nel 2024, ha incluso nei migliori 10 risultati: Estonia, Lussemburgo, Germania, Finlandia, Regno Unito, Svezia, Norvegia, Austria, Svizzera e Danimarca.
Per gli amanti delle destinazioni metropolitane, invece, è il Sustainable Cities Index 2024 di Arcadis a decretare le città più sostenibili del mondo. Nell’ultimo report del 2024 al primo posto si trova Amsterdam, seguita da Rotterdam, Copenhagen, Francoforte e Monaco.
Oltre alla scelta della destinazione, il turismo sostenibile fa attenzione anche ad altri fattori come la sostenibilità degli alloggi, degli alimenti, dei sistemi di trasporto, ecc. Esempi di questo tipo sono ormai davvero numerosi in giro per tutto il mondo.
Insomma, sono davvero tante le destinazioni e le soluzioni di viaggio che ben si adattano a un modello di turismo sostenibile. E numerosi sono anche i Tour Operator che organizzano viaggi a basso impatto ambientale.
Rimanendo in Italia, la nazione offre moltissime destinazioni e tipologie di turismo sostenibile. È possibile organizzare numerosi viaggi sulle due ruote tra panorami mozzafiato, come ad esempio il percorso che dalle Dolomiti scende verso il Veneto per gustarsi un aperitivo sul Lago di Garda o la Laguna di Venezia, oppure quello che si snoda tra il Salento e la Valle d’Itria a cui fanno da sfondo trulli, uliveti, mare cristallino e città antiche.
Anche la scelta dei prodotti agroalimentari può rendere più sostenibile una vacanza. In Italia sono moltissimi i luoghi di produzione biologici e biodinamici come frantoi, caseifici, mulini, vigneti ecc. che offrono assaggi e degustazioni di piatti e prodotti tipici del territorio, sull’onda talvolta di itinerari a tema (via del vino, via dell’olio, ecc.).
Definizione di Turismo Responsabile
“Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio.
Con ciò si intende creare un’atteggiamento del turista che sia ideato e gestito in modo tale da non creare dei fenomeni di iniquità sociale ed economica, soprattutto a danno delle popolazioni. In questo caso si da una definizione di turismo sotenibile che contiene gli obiettivi del turismo responsabile; si può dire che il turismo responsabile valuta l’impatto etico del turismo sulla popolazione locale e il suo sviluppo economico e sociale, mentre il turismo sotenibile prende in considerazione l’impatto del turismo sull’ambiente, come l’inquinamento e il degrado ambientale legato al turismo.
Sportarsi in bicicletta per il mondo significa riscoprire il piacere di viaggiare, spostarsi lentamente attraverso territori e culture differenti. Significa avere la possibilità di entrare maggiormente in contatto con le realtà locali, lontane dai circuiti del turismo di massa che tende a sfruttare le risorse dei paesi in cui si colloca piuttosto che a valorizzarle e distrubirle nelle locali comunità.
Perché oggi il turismo è la principale attività economica del globo; perché sono 5 miliardi ogni anno gli “arrivi” nei paesi del mondo (tra cui quasi 600 milioni verso l’estero), perché occupa milioni di lavoratori (1 ogni 15 occupati in tutto il mondo) ed è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi decenni, favorito dallo sviluppo dei trasporti e comunicazioni.
Secondo l’UNWTO (L’Organizzazione Mondiale per il Turismo), il turismo sostenibile è una forma di turismo in grado di soddisfare le esigenze dei viaggiatori e delle comunità ospitanti, al contempo capace di tutelare le risorse ambientali e offrire nuove opportunità per le generazioni future.
Esistono molte certificazioni atte a certificare che intere destinazioni abbiano adottato un approccio sostenibile. Questi protocolli guidano e attestano che il territorio si è impegnato a livello corale per perseguire obiettivi legati allo sviluppo sostenibile con il coinvolgimento del settore privato, pubblico e della società civile.
Molte destinazioni, sia in Italia che all’estero, si sono già dotate di certificazioni di destinazione, altre invece hanno optato per l’adozione di Manifesti per la sostenibilità. Questi sono documenti volontari volti a valorizzare e promuovere la sostenibilità della destinazione e degli operatori turistici locali.
Scegliere di sottoscrivere un Manifesto della sostenibilità arreca numerosi vantaggi, uno tra tutti l’incremento della qualità dell’offerta territoriale attraverso una più attiva collaborazione tra gli stakeholder. Un manifesto della sostenibilità contiene gli impegni assunti dalla Destinazione e i principi guida ed impegni che le strutture e le attività commerciali turistiche dichiarano di voler seguire.
Manifesto del Turista Responsabile
Un Manifesto del Turista Responsabile è un documento (o decalogo) che invita i viaggiatori ad adottare buone pratiche durante il loro soggiorno in una destinazione turistica. In una destinazione che ha già attivato iniziative di sensibilizzazione, formazione e supporto alle imprese turistiche verso le tematiche della sostenibilità un Manifesto del turista responsabile può rivelarsi lo strumento più adatto per migliorare ulteriormente l’esperienza del turista coinvolgendolo nel progetto di destinazione.
Il decalogo contribuisce anche a tutelare il benessere della popolazione e degli ecosistemi naturali locali e altresì ad avvicinare il turista e il residente in modo rispettoso e autentico.
Nascita e Evoluzione del Turismo Responsabile
Il turismo responsabile nasce all’inizio degli anni ’90 dai movimenti di critica al turismo di massa. Nel 1992 la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo per la prima volta mette in evidenza gli impatti del turismo: deturpazione dei paesaggi, erosione delle risorse naturali, omologazione culturale.
Come può la crescita del settore essere gestita in modo tale da garantire il rispetto dei limiti delle sue risorse di base e le capacità di quelle risorse di rigenerarsi, contribuendo a creare benefici per la società e l’ambiente? Il dibattito prosegue negli anni successivi ed è segnato da alcune tappe fondamentali, quali la redazione della Carta di Lanzarote nel 1995 e della Dichiarazione di Manila sull’impatto sociale del turismo e della Dichiarazione di Montreal del 1997.
Alla base vi è una visione del turismo come strumento per raggiungere gli obiettivi di protezione dell’ambiente e di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni del Sud del mondo. Il 2002 è l’anno internazionale dell’ecoturismo.
A Quebec City viene organizzato il vertice mondiale dell’ecoturismo, il cui documento finale, la Dichiarazione di Quebec sull’ecoturismo, viene presentato a Johannesburg al Vertice Mondiale sullo sviluppo sostenibile. In Italia nel 1994 varie realtà del Terzo Settore danno vita al forum nazionale sul turismo responsabile.
Il 9 Ottobre 2005 a Cervia l’assemblea adotta la viene adottata la seguente definizione di turismo responsabile;: “Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture.
Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Dopo un lungo lavoro di condivisione, confronto e discussione nel Novembre del 1997 a Verona undici organizzazioni firmano la Carta d’identità per i viaggi sostenibili e si costituiscono in Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR).
10 Modi per Comportarsi Responsabilmente Come Turista
Ora che hai compreso i principi fondamentali del turismo responsabile, è tempo di concentrarti sulle azioni della vita reale che puoi intraprendere per diventare un ospite perfetto. Senza ulteriori indugi, diamo un’occhiata alle 10 abitudini più importanti.
- Preparati con largo anticipo: Fai il tuo dovere il più presto possibile e sarai in grado di adattarti senza intoppi e senza sforzo alla realtà locale. Ad esempio, imparare solo poche semplici frasi in una lingua straniera ti aiuterà a rompere il ghiaccio con la gente del posto, quindi saranno felici di aiutarti.
- Rispetta i costumi, la cultura e la tradizione locali: Un viaggiatore responsabile cercherà sempre di adattarsi e comportarsi secondo i costumi, la cultura e la tradizione locali. Non sei lì per cambiare la gente del posto, ma piuttosto per abbracciare per un po’ di tempo il loro modo di pensare e capire cosa rende il loro paese così unico e speciale.
- Viaggia in bassa stagione: Dovresti dare un piccolo contributo a questa grande causa scegliendo di viaggiare in bassa stagione. Questa è una soluzione molto conveniente sia per te che per la gente del posto che ti ospita. Come mai? Non dovrai combattere con la folla, mentre i residenti locali probabilmente si comporteranno in modo molto più educato.
- Evita gli aeroplani: Fare un lungo viaggio in un altro continente probabilmente ti costringe a comprare un biglietto aereo, ma in tutti gli altri casi, potresti prendere in considerazione l’idea di prendere un treno o un autobus. Anche se non perfetti, autobus e treni sono più eco-friendly rispetto al trasporto aereo. Oltre a ciò, è possibile utilizzare una bicicletta o autobus locali quando sei a destinazione.
- Rispetta l’ambiente: Il fatto che non riesci a vedere un bidone dell’immondizia nelle vicinanze non ti autorizza a gettare la spazzatura dove capita. Al contrario, devi essere paziente e tenere i rifiuti con te fino a quando non trovi un cestino. Inoltre, non è permesso prendere “souvenir” da siti archeologici, parchi locali e riserve naturali.
- Riduci al minimo il consumo di acqua: L’acqua è di gran lunga la risorsa più preziosa sulla terra e dovresti trattarla con la dovuta attenzione ovunque tu vada. Ogni paese sta cercando di ridurre al minimo il consumo di acqua, quindi assicurati di dare il tuo contributo al processo. Ciò è particolarmente importante per gli ospiti degli hotel che in qualche modo dimenticano di chiudere i rubinetti quando viaggiano all’estero.
- Compra souvenir fatti a mano: Un altro modo per essere un viaggiatore responsabile è acquistare souvenir da artigiani locali. Dovresti optare per oggetti fatti a mano che hanno davvero una connotazione e un significato speciale. E non dimenticare di acquistare alcuni regali per i tuoi amici e familiari - renderà tutti più felici!
- Evita di dare soldi ad attività che non sono legali: Ovunque tu vada, evita di spendere soldi presso attività non legali e negozi promossi dalla criminalità organizzata. Documentati prima di partire, per capire quali sono le attività da evitare.
- Spendi soldi ovunque: La risposta è semplice: non esitare a spendere soldi quando arrivi a destinazione. Ovviamente, dovresti evitare marchi globali come McDonald’s o Starbucks. Invece, puoi visitare negozi locali, caffetterie, ristoranti e altri luoghi in cui i lavoratori del posto si guadagnano da vivere.
- Chiedi il permesso prima di scattare foto: Chiedi il permesso se vuoi fare una foto alla gente del posto. Non sono animali da zoo e non puoi semplicemente fotografarli quando vuoi, quindi chiedi prima di farlo per vedere se è effettivamente permesso.
Il Tuo Ruolo nel Turismo Responsabile
Il turismo responsabile è un movimento globale che può ridurre in modo considerevole l’impatto del settore dei viaggi sul nostro pianeta. In questo articolo, ti abbiamo mostrato i 10 comportamenti più importanti adottati da un viaggiatore responsabile. Segui già una di queste regole?
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