Tragedie a Gardaland: Incidenti e Sicurezza nel Parco Divertimenti
Gardaland, la vasta area dei divertimenti di Castelnuovo del Garda, è stata funestata da diversi incidenti nel corso degli anni.
Incidenti Mortali: Un Giovane Travolto dalla Monorotaia
Un giovanissimo dipendente stagionale di Gardaland è morto travolto da un vagone della monorotaia che gira attorno a tutto il parco.
Il giovane, Alessandro Fasoli di soli 18 anni residente nella vicina Sona, nel Veronese, era addetto ai cancelletti di ingresso e uscita di una delle stazioni della monorotaia ed era stato assunto da circa due mesi.
Non ci sono testimoni oculari, ma, secondo la ricostruzione dei carabinieri, il ragazzo si è chinato per raccogliere qualcosa, forse una carta finita nella zona di passaggio della monorotaia, senza accorgersi che stava arrivando il vagone vuoto che l’ha travolto, uccidendolo sul colpo.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri il giovane, che lavorava ai cancelletti di ingresso e di uscita di una delle stazioni della monorotaia che attraversa tutto il parco, si sarebbe chinato per raccogliere un pezzo di carta, ma non si è accorto che in quel momento stava transitando un vagone del mezzo di trasporto.
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L’area dove è avvenuto l’incidente è stata recintata e posta sotto sequestro, mentre proseguono rilevamenti e indagini per accertare eventuali responsabilità.
La direzione di Gardaland, nell'annunciare “con dolore” la morte del giovane collaboratore dell'azienda “per cause in corso di accertamento”, ha espresso il più sentito cordoglio ai familiari della vittima.
La nota della direzione precisa che ulteriori informazioni verranno rilasciate “solo ed esclusivamente in forma scritta non appena gli avvenimenti verranno maggiormente accertati”.
Secondo il parco divertimenti, l'area in cui è avvenuto l'incidente sarebbe stata interdetta anche al personale. La vittima si chiamava Alessandro Fasoli.
Residente a Sona (Verona), il ragazzo era uno stagionale ed aveva preso servizio da circa due mesi. Secondo una prima ricostruzione, il giovane è stato colpito dalla monorotaia, rimanendo schiacciato dal trenino sopraelevato che attraversa Gardaland.
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Fasoli è morto sul colpo.
Processo per Omicidio Colposo
Uno dopo l'altro i colleghi che hanno affiancato Alessandro Fasoli nel lavoro a Gardaland hanno risposto alle domande del pm Ormanni e dei difensori delle parti, un'udienza lunga terminata nel pomeriggio quella che ieri ha segnato l'inizio del processo a carico di Aldo Maria Vigevani, ad di Gardaland (difesa Sancassani-Fiorini, mentre gli zii della vittima sono parte civile con l'avvocato Marigo) che deve rispondere della morte del giovane che il 29 luglio 2008 fu schiacciato dal trenino monorotaia mentre si trovava nella trincea profonda poco più di un metro rispetto al marciapiede da dove i visitarori salgono sull'attrazione.
Informazioni sui rischi, sulla preparazione impartita ai giovani che, stagionalmente, vengono assunti dal parco divertimenti: tutto questo entra nel processo nel quale a rispondere di omicidio colposo è il vertice della società che gestisce il parco.
Di quel ragazzo «veramente bravo, lavorava bene ed era puntuale, di lui non si può dir niente», come lo ha descritto il capotrazione di alcune delle attrazioni del parco dei divertimenti di Castelnuovo, le colleghe con cui lavorava hanno spiegato le mansioni, l'approccio al lavoro, la formazione e i vari compiti ai quali era stato assegnato, all'inizio sempre affiancato da un lavoratore esperto.
«Il suo compito era aprire il cancelletto, fare salire i clienti, uscire sul marciapiede e richiudere il cancelletto», ha aggiunto, «non doveva fare altri interventi, in caso di problemi doveva solo chiamare me, io sono sempre in zona».
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Non c'era motivo, ha sostenuto il capotrazione, che entrasse nella trincea sotto la rotaia, perchè come è emerso, là sotto non era regola che qualcuno andasse.
«Le scope e la paletta per pulire la pensilina sono nell'armadio esterno, il materiale per la pulizia più impegnativa sono in un'altra zona» ma venivano usate solo per le pulizie approfondite.
E comunque, così come emerge dal manuale che riguarda la monorotaia e che venne consegnato ad Alessandro, se la pensilina veniva sporcata doveva essere risistemata immediatamente (per evitare che qualcuno scivolasse) ma qualsiasi altra pulizia doveva essere fatta con il treno fermo.
«Cioè con le porte aperte: non riparte se le porte sono aperte», ha sottolineato colui che, con 15 anni di esperienza lavorativa, aveva seguito Alessandro nella prima settimana di formazione.
«Sono io che decido quando un ragazzo è in grado di lavorare, dopo che per il primo periodo viene affiancato da un esperto, sempre sotto sorveglianza».
E rispondendo al patrono di parte civile circa l'origine delle sue competenze di formatore ha risposto: «l'esperienza lavorativa: sono capotrazione da 15 anni a Gardaland. Durante l'affiancamento io controllo, poi faccio le domande ai giovani e solo se sono preparati firmo la dichiarazione. Lo faccio da anni».
Ma il 29 luglio accadde la tragedia: Alessandro era nel dislivello, non si accorse che stava arrivando il treno, in mano aveva la paletta e la scopa. Non ebbe scampo.
Incidente alla Giostra 'Kaffeetassen'
Il 3 settembre 1999 un'altra tragedia aveva già funestato il parco dei divertimenti di Gardaland.
La bimba sarebbe stata sbalzata fuori delle tazze durante la rotazione e solo le urla della madre hanno consentito agli addetti di fernare la giostra.
Sul posto è subito accorso il medico di Gardaland: la bimba ha ripreso conoscenza, dopo aver battuto violentemente la testa.
La magistratura ha disposto la chiusura dell'attrazione fino a che non sarà verificato come ha fatto la piccola a cadere.
L'incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri ma se ne è avuta notizia oggi.
Le indagini sono condotte dai Carabinieri di Peschiera del Garda, che assieme ai tecnici dello Spisal hanno già effettuato le prime verifiche sulla giostra, dalle quali - secondo quanto si è appreso - non sarebbero emersi malfunzionamenti della struttura, o mancanze sotto il profilo della sicurezza.
Sul fatto la Procura di Verona ha aperto un fascicolo d'indagine, affidato alla pm Giulia Labia.
La bambina si trovava con la famiglia in gita a Gardaland.
La giostra 'Kaffeetassen', riproduzione di tazze in porcellana che ruotano attorno ad una maxi-teiera, era una delle ultime attrazioni scelte dalla famigliola, poco prima dell'orario di chiusura del parco.
La dinamica dell'incidente non è ancora stata chiarita.
Chi era sulla giostra ha solo sentito la donna urlare che la figlia era caduta, e negli istanti successivi gli addetti hanno fermato la giostra.
Le 'tazze' possono ospitare fino a 4 persone.
L'amministratore delegato del parco divertimenti, Aldo Mario Vigevani, ha espresso - in una nota - la propria vicinanza alla famiglia della bambina, rammaricandosi per quanto accaduto ed augurando alla piccola una pronta guarigione.
«Gli enti preposti - aggiunge Vigevani - sono intervenuti, hanno effettuato tutti i controlli e non sono emerse criticità.
Il manager ricorda che l'attrazione si trova all'interno della nuova area Kung Fu Panda Academy, inaugurata nel maggio 2016.
Incidente Stradale Mortale
Un altro giovane ha perso la vita sulle strade veronesi a causa di un drammatico incidente, dopo quello costato la vita ad un 21enne in via Sogare.
Erano da poco passate le ore 2, quando un'auto ed una moto si sono scontrate all'incrocio tra la SR 249 Gardesana e via Derna, la strada che costeggia i parcheggi del parco divertimenti.
In aiuto delle persone coinvolte sono arrivati sul posto i vigili del fuoco ed il personale del 118 con ambulanza ed automedica, ma per il giovane di 23 anni che si trovava alla guida delle motocicletta non c'è stato niente da fare ed è deceduto sul posto.
La vittima è Thomas Bertoldi, 23enne di Lazise che lavorava nell'azienda edile di famiglia.
I pompieri giunti da Bardolino con un mezzo e 5 uomini, si sono dovuti occupare delle fiamme che hanno avvolto i due mezzi dopo l'impatto.
La Memoria di Alessandro Fasoli
Nel giardino intitolato ad Alessandro Fasoli manca la struttura e la targa è stata spostata sul cancello La madre: «Fatti tristi».
Gli avevano dedicato un parco, ma la targa commemorativa è stata rimossa e spostata nel silenzio generale.
Dal 2011 l'area verde di via Donizetti è ufficialmente intitolata a lui, ma nelle locandine delle diverse manifestazioni il suo nome non appare mai.
Due anni fa, persino il memorial calcistico, che quest'estate si concluderà oggi, ha cambiato sede. Ora, si svolge a Sandrà.
Nonostante tutto, a Sona il ricordo di Alessandro Fasoli è ancora vivo.
È vivo nel cuore di chi lo ha conosciuto e di chi, insieme alla madre, vuole che il ragazzo torni ad essere commemorato nel paese dove è cresciuto.
Quando Alessandro se ne è andato aveva soltanto diciotto anni.
È morto a Gardaland il 29 luglio del 2008, a causa di un incidente sul lavoro.
Era stato assunto come dipendente stagionale, ma la sua giovane vita è stata stroncata dal trenino della «Monorotaia», l'attrazione in cui lavorava.
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