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Viaggi dell’Elefante e l'Impatto Ambientale del Turismo Sostenibile

Da oltre cinquant’anni, Viaggi dell’Elefante accompagna i viaggiatori alla scoperta del mondo con eleganza, cultura e consapevolezza. La nostra missione è creare itinerari esclusivi che uniscano la qualità dell’ospitalità di lusso con il rispetto per le identità locali e l’ambiente, promuovendo un turismo etico, consapevole e sostenibile.

In collaborazione con partner selezionati e strutture d’eccellenza, ci impegniamo a offrire esperienze autentiche che favoriscano il dialogo tra culture e contribuiscano al benessere delle comunità ospitanti. Viaggi dell’Elefante si impegna a integrare la sostenibilità in ogni fase del processo di progettazione e realizzazione del viaggio. Abbiamo partecipato attivamente al progetto europeo SUSTOUR, pensato per supportare il settore turistico nella transizione verso modelli più sostenibili.

Scegliere Viaggi dell’Elefante significa partecipare a un’idea di turismo che unisce raffinatezza ed etica. Credo molto nel concetto di turismo sostenibile, così come è definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO): “lo sviluppo turistico sostenibile soddisfa le esigenze attuali dei turisti e delle regioni di accoglienza, tutelando nel contempo e migliorando le prospettive per il futuro. (…). I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali”.

Per questo scelgo destinazioni e operatori che, attraverso iniziative concrete, dimostrano una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e ambiente.

Turismo Sostenibile in Africa: Lo Stato dell’Arte

Il turismo sostenibile in Africa è molto sviluppato. Sapevate che paesi come Tanzania, Kenya e Botswana hanno bandito l’utilizzo di sacchetti di plastica? O che molti lodge e campi tendati in Africa, non utilizzano più bottiglie di plastica ma hanno istallato dispenser per l’erogazione dell’acqua? I clienti possono ricaricare così le loro borracce e se ci pensiamo bene, con una media di 3/4 bottigliette di plastica al giorno a testa, in un piccolo campo tendato che arriva ad ospitare 10/12 persone, si possono eliminare dalle 100 alle 150 bottiglie in soli 3 giorni di soggiorno.

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Queste bellissime strutture immerse nella savana sono inoltre progettate in modo da avere il minimo impatto ambientale: utilizzano materiali eco-sostenibili, producono energia attraverso pannelli solari, riutilizzano l’acqua dove possibile.

I campi di Asilia, in Kenya e Tanzania ad esempio, rispondono ai più alti standard di eco-turismo. Hanno ridotto al minimo l’utilizzo di combustibili fossili e compensano l’impatto ambientale con finanziamenti a sostegno di progetti di forestazione locale e di introduzione di orti in aree remote e desolate.

Gli ospiti sanno che per ogni notte trascorsa in queste strutture una piccola ma significativa cifra (5 dollari) viene impiegata a sostegno di progetti per la fauna selvatica e le comunità locali. In ogni campo inoltre sono stati nominati dei veri e propri custodi dell’ecologia, gli Eco-Warriors, responsabili della raccolta di tutti i rifiuti prodotti, della selezione e raggruppamento in base alla modalità di smaltimento e dell’invio settimanale ad Arusha dove si realizza il processo di riciclo.

Questa iniziativa, oltre ad avere un obiettivo eco-sostenibile, dà lavoro a uomini e donne dei villaggi vicini ai lodge e diventa quindi anche un progetto di sostegno per le comunità locali.

Turismo Sostenibile in Africa: Le Strutture Ricettive

Altri esempi di turismo sostenibile in Africa li troviamo in Botswana, dove la catena di lodge e campi tendati Desert&Delta ha introdotto nella regione del Chobe la prima flotta di veicoli elettrici e imbarcazioni senza emissioni di CO2, in Africa. L’esperienza del safari nel Chobe Game Lodge è quindi ecologica oltre che spettacolare!

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Le jeep elettriche sono estremamente silenziose e questo permette di avvicinarsi agli animali godendo appieno dei suoni della savana, e al tempo stesso di ridurre significativamente le emissioni di carbonio dei veicoli.

Best Practice per un Turismo Responsabile

Anche noi viaggiatori, ospiti per un breve periodo della natura africana, possiamo fare la nostra parte e contribuire alla tutela dell’ambiente. Con piccoli gesti possiamo trasformare il nostro viaggio-safari un una eco-avventura, e fare così del turismo sostenibile in Africa:

  • Evitiamo di usare la plastica. Non mettiamo in valigia sacchetti di plastica che pensiamo di smaltire in viaggio ma piuttosto una bella borraccia, da riempire e usare quotidianamente.
  • Risparmiamo energia. Quando siamo in camera o in tenda utilizziamo le luci solo se necessario e ricordiamoci sempre di spegnerle quando usciamo. Non teniamo in carica i nostri device più a lungo del necessario.
  • Usiamo poca acqua. Preferiamo una breve doccia ad un bagno in vasca e non lasciamo scorrere l’acqua mentre ci laviamo i denti.
  • Facciamo shopping sostenibile. Poniamo attenzione ai souvenir che acquistiamo evitando prodotti realizzati con specie in via di estinzione, come ad esempio l’avorio. Scegliamo oggetti artigianali creati localmente.
  • Facciamo tante domande. Per conoscere e comprendere la cultura di chi vi ospita interagiamo con lo staff e chiediamo informazioni sulle loro culture e sulla loro storia. Saremo affascinati dal significato che si cela dietro le danze, i canti e le esperienze tradizionali che vengono condivise con noi come ospiti.

Il turismo sostenibile in Africa fa bene a noi, perché ci arricchisce della conoscenza di culture e luoghi diversi. Fa bene alla popolazione locale, all’economia e all’ambiente. Fa bene alle generazioni future, perché è un turismo che non sfrutta e non impoverisce, ma mira a salvaguardare i territori e le culture.

Di Eva Ricevuto.

Il Turismo degli Animali Selvatici: Un'Analisi Critica

Spesso durante i propri viaggi molti turisti considerano l’idea di cavalcare un elefante o di tenere tra le mani una tartaruga. O magari di assistere a uno spettacolo di delfini o all’esibizione di scimmie. Tuttavia, dietro a queste esperienze si celano spesso pratiche discutibili e impatti negativi sulla fauna e sugli ecosistemi.

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È fondamentale riflettere su come approcciarsi a queste esperienze in modo etico e sostenibile, per garantire la protezione degli animali e la conservazione dei loro habitat. Quali sono le alternative per un turismo che rispetti la natura e contribuisca alla sua salvaguardia?

Circa il 30% del turismo globale coinvolge animali selvatici, e ben il 75% di queste esperienze ha un impatto negativo su di essi. Ciò che rende preoccupante questa situazione è l’assenza di regolamentazioni e di posizioni chiare su come gli animali selvatici vengano trattati durante le suddette attività turistiche.

Governi, operatori turistici e i turisti stessi, che hanno il potere di influenzare e cambiare queste pratiche, spesso non fanno abbastanza per garantire un trattamento etico degli animali. Delfini in vasche troppo piccole, coccodrilli al guinzaglio o elefanti sovraccarichi di turisti. Queste sono realtà tristemente comuni in molte destinazioni turistiche, dove queste pratiche vengono vendute come attrazioni principali.

Un recente studio condotto dall’associazione ambientalista World Animal Protection e dall’Unità di ricerca sulla Conservazione dell’Università di Oxford ha esaminato queste attrazioni, evidenziando i rischi per il benessere degli animali, incluso quelli a rischio di estinzione. Il rapporto ha rivelato che oltre 560.000 animali selvatici sono sfruttati per scopi turistici. Durante l’addestramento questi animali subiscono torture che ne compromettono sia la salute fisica sia il benessere mentale, lasciando traumi spesso difficili da superare.

Il Lato Oscuro di Queste Pratiche

Spesso vediamo foto sui social network come Instagram ad esempio, di persone che interagiscono con animali esotici come leoni, tigri, boa e coccodrilli, o che nuotano con delfini e tartarughe marine. Queste immagini sebbene possano sembrare innocenti e divertenti, celano spesso abusi e sofferenze per gli animali coinvolti.

Quando un animale viene utilizzato come attrazione turistica, subisce spesso la separazione dal suo habitat naturale e la conseguente privazione delle condizioni essenziali per il suo benessere. Spesso gli animali utilizzati in questi contesti turistici, sono costretti a vivere in spazi ristretti, a subire abusi fisici e psicologici e ad essere sedati per permettere ai turisti di avvicinarsi e di realizzare così quel desiderio, falsato e totalmente forzato, di contatto e vicinanza.

Il processo di “domesticazione” degli animali selvatici per il turismo richiede anni e spesso comporta l’uso di metodi crudeli, come la separazione dei cuccioli dalle madri, la negazione del cibo e l’uso di tecniche violente per controllare gli animali.

Tra catene, gabbie anguste e recinti inadeguati, gli animali addestrati sono costretti a portare turisti in giro, farsi fotografare o esibirsi in spettacoli. Alcuni dei peggiori casi di maltrattamento sono stati riscontrati nel Nong Nooch Garden in Thailandia, dove i turisti possono cavalcare elefanti, e nelle Isole Cayman dove le tartarughe vengono tenute in condizioni di stress e sofferenza.

Le attività turistiche che coinvolgono animali possono includere spettacoli circensi, passeggiate, nuoto, foto con gli animali e molto altro. Anche attività apparentemente innocue, come passeggiate a cavallo o interazioni con animali in santuari, possono nascondere abusi e sofferenza.

Il problema è aggravato dai social media, che promuovono e normalizzano queste interazioni, aumentando la domanda di esperienze con animali selvatici. Celebrità influenti contribuiscono a questa tendenza condividendo foto con animali esotici, rendendo popolare un comportamento che mette in pericolo la vita degli animali.

Tabella: Impatto del Turismo sugli Animali Selvatici

Tipo di Attività Turistica Impatto Potenziale Esempi
Spettacoli circensi con animali Abusi fisici e psicologici, stress, condizioni di vita inadeguate Circhi con elefanti, tigri, leoni
Passeggiate con animali selvatici Sfruttamento, addestramento crudele, rischio per la sicurezza dei turisti Passeggiate con elefanti, leoni
Nuoto con delfini e altri animali marini Stress, cattività, separazione dall'habitat naturale Delfinari, parchi marini
Foto con animali esotici Sedazione, sfruttamento, condizioni di vita inadeguate Foto con tigri, leoni, scimmie

Soluzioni Etiche per un Turismo Responsabile

Il problema di questo tipo di turismo è la disinformazione diffusa. Spesso i turisti acquistano biglietti per le attrazioni con gli animali, pensando di contribuire al benessere degli stessi, credendo ingenuamente che nei parchi dove sono rinchiusi ricevano attenzioni e cure adeguate. In realtà, molti animali per poter realizzare gli spettacoli e le attrazioni programmate, sono sedati o trattati in modo crudele per soddisfare le aspettative dei visitatori.

La soluzione non è eliminare completamente il turismo legato agli animali, ma trasformarlo in una pratica etica e sostenibile. Una risposta potrebbe essere l’adozione di un turismo basato su santuari, luoghi dedicati al recupero e alla riabilitazione degli animali selvatici. Qui, gli animali sono controllati ma liberi, e i turisti possono osservarli in un ambiente che rispetta la loro natura.

Il turismo con animali selvatici può avere vantaggi per la conservazione e le comunità locali, ma presenta anche rischi per gli animali e l’ambiente. Rappresenta una doppia lama: può avvicinare le persone alla bellezza della natura, ma spesso a costo della sofferenza degli animali.

E’ dunque necessario promuovere l’educazione ambientale, conservare la biodiversità e sostenere le comunità locali, minimizzando l’impatto.

È imperativo educare e informare i turisti su pratiche sane; far loro acquisire conoscenze sulle specie animali consente di arrivare ad un’interazione rispettosa con l’ambiente. Ogni scelta che facciamo conta e con la consapevolezza e l’impegno di tutti possiamo plasmare un futuro in cui turismo e conservazione camminano mano nella mano.

Viaggiare responsabilmente è un impegno che tutti possiamo prendere per proteggere il benessere delle specie locali. Le nostre scelte influenzano il futuro del turismo che coinvolge gli animali e col tempo suggeriscono pratiche e abitudini nuove e differenti sul trattamento a loro riservato.

Ecoluxury: Un Impegno Concreto per un Turismo di Alta Gamma e Sostenibile

Viaggi dell’Elefante è un tour operator italiano noto per l’attenzione alla Storia, all’Arte e alla Cultura. Sin dalla fondazione, nel 1974, l’azienda si è distinta per l’offerta di esperienze di viaggio uniche, di alta gamma, progettate per far vivere ai clienti l’emozione della scoperta, l’autenticità delle tradizioni locali, il patrimonio storico e culturale dei territori visitati. Alla guida di Viaggi dell’Elefante c’è Enrico Ducrot, archeologo, che ha saputo unire la sua formazione accademica alla visione imprenditoriale.

Nel 2005, Ducrot ha fondato Ecoluxury, un progetto innovativo che combina l’economia sostenibile con i più alti standard qualitativi nel settore del turismo. Ecoluxury va oltre il semplice concetto di viaggio: è un’iniziativa che promuove lo sviluppo sostenibile sostenuto finanziariamente dal turismo di alta gamma. Gli alberghi della collection sono accomunati dalla realizzazione di progetti a tutela dell’identità territoriale in cui si trovano.

I clienti, andando in questi alberghi selezionati possono visitare progetti mirati alla crescita economica dei territori, alla tutela dell’ambiente e alla conservazione del patrimonio culturale. I progetti Ecoluxury rappresentano veri e propri laboratori di innovazione capaci di generare un impatto positivo sul mondo e rappresentano un impegno concreto per la valorizzazione del patrimonio culturale globale attraverso i flussi turistici.

Ecoluxury Retreats of the World dà il benvenuto a Tenuta di Castellaro Wine Resort, un monumento dedicato all’arte, alla natura, alle tradizioni dell’isola di Lipari, espressione del concetto del giving back in tourism, anima della filosofia Ecoluxury dove l’alta gamma trova espressione anche e soprattutto nelle esperienze sul territorio. Ne è convinto Enrico Ducrot, ceo di Ecoluxury e a.d. A suo dire “l’ospitalità di alto livello deve poter garantire un’interazione con le eccellenze del territorio a 360°, di qui l’inclusione di Tenuta di Castellaro Wine Resort nella collection Ecoluxury Retreats of the World - dichiara il manager -. Tenuta di Castellaro Wine Resort è una tenuta vitivinicola di 2 kmq situata a 350 metri sul livello del mare di Lipari, adagiata sulle storiche cave di caolino, pietra tipica dell’isola, bonificate e recuperate. La famiglia Lentsch - Frattolillo attraverso la Tenuta, esprime il suo amore per l’isola di Lipari.

Consigli Pratici per Viaggiare in Modo Più Etico e Sostenibile

È tempo di cambiare il modo in cui si viaggia. Vogliamo mantenere il divertimento, ma alleggerire (e parecchio) il nostro impatto ambientale per viaggiare in maniera sostenibile ed etica. Viaggiare è un fatto della vita e, come tutti i fatti della vita, cambia e si evolve. Per essere una evoluzione positiva deve necessariamente guardare all’impatto ambientale e culturale. Soprattutto deve restituire all’economia locale quello che il viaggiatore prende in esperienza ed emozioni.

È possibile diventare dei turisti responsabili e rispettosi dell’ambiente? Avere un minore impatto e mantenere il divertimento, l’emozione e le belle sensazioni che viaggiare ci regala? Sì, se si sa come fare.

  • Alloggi Sostenibili: Basta digitare su Google “GREEN HOTEL” e vi si aprirà un mondo. Si possono usare aggregatori come ecobnb, che selezionano direttamente le strutture più ecologiche, senza che ne risenta la qualità dell’ospitalità.
  • Comportamenti Responsabili in Hotel: Ci sono cose che possiamo fare anche quando siamo sul posto (e che dovremmo fare anche a casa): spegnere sempre le luci quando si lascia la stanza, non farsi cambiare le salviette o le lenzuola tutti i giorni, fare docce brevi per non sprecare acqua potabile oppure usare il meno possibile l’aria condizionata. E comunque spegnerla sempre quando non siamo nella stanza.
  • Trasporti Sostenibili: L’aereo è il mezzo con il più alto impatto ambientale (insieme alla nave da crociera, di cui parlerò più avanti), ma ci sono atteggiamenti da tenere che lo possono ridurre: viaggiare leggeri, scegliere voli diretti e viaggiare in classe economica. Quest’ultima non ve l’aspettavate, vero? Ebbene sì, invece di sentirci dei pezzenti a essere caricati nel carro bestiame (come io chiamo la classe turistica), siamo dei viaggiatori eco-attenti, perché le classi superiori utilizzano fino a 5 volte il carburante della classe turistica, che è quindi molto più sostenibile. Tiè! Mai usare un mezzo proprio, o comunque farlo il meno possibile: se si viaggia in città il trasporto pubblico aiuta a ridurre il nostro impatto sul luogo e ci fa conoscere gli abitanti del posto e il loro modo di vivere. Nello scegliere i trasporti poi è sempre bene organizzare la logistica in maniera impeccabile: pianificare in anticipo gli spostamenti, non farne di inutili e prendere i mezzi più ecologici possibile.
  • Shopping Etico: Acquistare prodotti di artigianato locale, magari fatti sul luogo da cooperative eco-solidali (e anche equo-solidali), è un ottimo metodo per restituire denaro alla comunità che ci sta ospitando. La stessa cosa per quanto riguarda i tour e le guide: local is better. Tutto quello che è locale, aiuta le persone del posto che stiamo visitando ed è quindi più etico e sostenibile. Credetemi, è una bella sensazione.
  • Evitare le Crociere: Vale non solo per quanto riguarda il mezzo di trasporto in sé, visto che le navi da crociera sono quanto di più distruttivo e inquinante per il mare possa esistere. Ma anche perché le attività sono tutte programmate in fretta, si passa da una tappa all’altra senza sosta. È orribile dal punto di vista dell’impatto ambientale e i ricavi non restano alla popolazione locale. Il risultato è di sovraffollare luoghi bellissimi che meritano molto di più. Non parlo neanche dei lavoratori delle compagnie da crociera sottopagati e tenuti tipo schiavi 24 ore su 24, alla mercé di turisti distratti. Meglio viaggiare più lentamente. Il nostro portafoglio, l’ambiente e l’economia locale ringrazieranno.
  • Prendersi Cura degli Animali del Luogo: Che si sia amanti degli animali o meno, prendersi cura della natura e dei suoi abitanti, non è un’opzione. Va fatto e basta. Per questo, essere consapevoli di come vengono sfruttati è sempre utile per evitare la nostra responsabilità al riguardo. E non pensiate mai che, se una cosa non è stata ordinata specificamente da voi, non vi riguardi: se c’è chi vende, è sempre perché c’è chi compra. Quindi si deve porre attenzione a come sono fatti i souvenir, o di cosa sono fatti. Così come è bene evitare di mangiare piatti che al momento ci sembrano esotici, ma che mettono in pericolo una specie vivente. Volete un esempio? La carne di balena (cetaceo in estinzione) mangiata tranquillamente nel civilissimo Giappone.

Altre cose da evitare assolutamente:

  • Gli street vendors con animali selvatici al seguito (per esempio le scimmiette o gli incantatori di serpenti). Non date loro soldi per non incoraggiare questo tipo di comportamenti.
  • Incontri o le passeggiate con gli animali selvatici. Sono apparentemente docili solo per il terrore di essere picchiati. Mai andare nella giungla sopra gli elefanti, mai fare le passeggiate con i leoni, mai farsi una foto a cavallo di una tigre incatenata al suolo. Sono pratiche abominevoli, delle quali siamo corresponsabili se vi partecipiamo anche noi o ci fermiamo anche solo a guardare. Lo so che vedere un animale selvatico addomesticato fa venire la voglia di accarezzarlo o di comprargli il cibo, ma per il suo bene, non fatelo. Incoraggereste solo la persona che l’ha strappato alla sua vita naturale per farlo finire in un mercato. Se avete voglia di incontri con animali esotici, cercate un rifugio o un centro che ne aiuti la specie o il reinserimento in natura. Ce ne sono centinaia e l’esperienza è davvero meravigliosa, anche se non comporta (e non deve mai comportare) l’interazione diretta.
  • Minimizzare la Spazzatura che Produciamo: Anche in questo caso, è un consiglio utile perfino quando siamo a casa nostra. Come fare? Il primo comportamento da tenere è di evitare (nei paesi in cui si può) di acquistare acqua in bottiglia e di portare con sé una bottiglia riutilizzabile da viaggio. Io preferisco usare una di quelle pieghevoli, perché man mano che l’acqua finisce, prendono meno posto. La stessa cosa vale con i bicchieri, per gli amanti del caffè da asporto in ogni lago e in ogni luogo: portare un bicchiere riutilizzabile è meglio che prenderne mille da asporto. Questa è una novità degli ultimi tempi per me (grazie coronavirus!), ma non riesco più a bere dalla lattina, come facevo una volta. È vero che, essendo ammassate nei magazzini e maneggiate da chiunque, non è che le lattine di bibite siano mai state pulite, ma ora ho proprio il rifiuto. Mi vengono in aiuto le cannucce riutilizzabili. Non avevo idea che esistessero, ma da usare in viaggio (e anche a casa) sono comode ed ecologiche! Si possono infatti lavare (hanno il loro scovolino incluso nella confezione) e riutilizzare per sempre. For evah and evah! Oppure c’è la versione in bambù, se volete usarle una volta e basta, senza produrre plastica. Se siamo amanti dello shopping, portare dietro una responsible bag è una cosa intelligente da fare. Non prendono spazio e sono sempre utili. Come i sacchi per infilare i costumi bagnati che esistono di ogni forma, grandezza e colore.
  • Usare Creme Solari o Repellenti per Insetti Biodegradabili: Questa è un’informazione che ho saputo solo di recente. La crema solare protettiva, se non è quella giusta, danneggia l’ecosistema marino. È sempre bene comprarne una che sia totalmente biodegradabile: farà bene a noi e al mare. Ce ne sono tantissime e personalmente ho provato quelle di Caudalie, una marca che uso tanto e con la quale mi trovo sempre bene. Lo stesso discorso vale per la crema repellenti per gli insetti.
  • Igiene Personale e il Viaggio Sostenibile: E per l’igiene personale, come la mettiamo? Si può fare tanto, anche in questo settore. Invece di portare barattoli di plastica, si possono usare gli shampoo solidi che sono comodi, biodegradabili, ecologici, leggeri e sono trasportabili anche nel bagaglio a mano. La stessa cosa vale per tutti gli altri detergenti per l’igiene personale, incluso il dentifricio. Ho usato la prima volta il dentifricio solido di LUSH ed è utilissimo, soprattutto perché molto leggero e non produce spazzatura (non c’è il tubetto!). Spazzolino da denti in bambù: lo uso da una vita e non vi è alcuna differenza con l’omonimo in plastica. Se non che, dopo che ha fatto il suo corso, lo smaltisco nell’umido e non nella plastica. Sono ecologici, efficaci e biodegradabili.

Come vedete non bisogna fare delle rinunce incredibili per avere un minore impatto ambientale. Basta pensare a quello che si fa ed essere accorti.

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