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Nascita e Sviluppo del Turismo: Un Viaggio Attraverso la Storia

La storia del turismo è un affascinante viaggio nel tempo, che rivela come l’esplorazione e la scoperta di nuove terre abbiano plasmato la civiltà umana. Fin dall’alba dei tempi, l’innata curiosità dell’uomo lo ha spinto a esplorare territori sconosciuti, dando vita a un fenomeno che oggi conosciamo come turismo. Questa evoluzione ha non solo influenzato il modo in cui viviamo e interagiamo con diverse culture, ma ha anche avuto un impatto significativo su economia, politica e società.

Le Radici Antiche del Turismo

La storia del turismo affonda le sue radici nelle nebbie dell’antichità, quando le prime comunità umane iniziarono a spostarsi oltre i confini del noto. Con il passare dei millenni, le migrazioni si trasformarono in esplorazioni più strutturate. Le antiche civiltà del Mediterraneo, come Fenici e Greci, furono pionieri in questo campo. I Fenici, abili marinai e commercianti, navigarono attraverso il Mediterraneo e oltre, stabilendo rotte commerciali e fondando nuove colonie. Parallelamente, i Greci, spinti da un mix di curiosità intellettuale e necessità pratiche, esplorarono e mapparono vasti territori. Le loro spedizioni non erano solo fisiche, ma anche metaforiche, poiché cercavano di comprendere il mondo attraverso la filosofia, la scienza e le arti. Queste prime esplorazioni gettarono le basi per il concetto di viaggio come lo conosciamo oggi.

Ad Olimpia, importante centro di culto dell’antica Grecia, nell’ambito delle celebrazioni religiose si svolgevano alcune cerimonie sportive che richiamavano un grande flusso di persone che, per l’occasione, affrontavano viaggi lunghi e disagevoli. Per venire incontro alle necessita' di queste folle, a partire dal V secolo a.C. vennero approntati, lungo il percorso delle competizioni, grandi capannoni, gli auxilia, per offrire soste di ristoro agli atleti e ai loro sostenitori. Non erano semplici spostamenti da un punto all’altro, ma veri e propri viaggi di scoperta, che aprirono la strada a un’interazione sempre più intensa tra diverse culture e società. Comunque, nell’antichita' non esisteva ancora nessun tipo di attivita' "imprenditoriale" per il sostentamento della persona durante i viaggi e le relative soste.

Il Medioevo e l'Era delle Esplorazioni

Il Medioevo segnò un’epoca di significative trasformazioni nel panorama dei viaggi, con le peregrinazioni religiose che assunsero un ruolo centrale. Questi viaggi, intrapresi per devozione o in cerca di redenzione, portarono migliaia di persone a percorrere lunghe distanze verso luoghi sacri come Gerusalemme, Santiago de Compostela e Roma. Dopo la caduta dell’Impero romano, nel lungo periodo caratterizzato dalle frequenti invasioni barbariche l’ospitalita' divenne prerogativa degli ordini monastici. Nella storia d’Europa l’albergo e' stato sempre un alloggio di tipo modesto per una clientela modesta. l nobili di rango vi sostavano occasionalmente, e solo per necessita' e per breve tempo quando nella zona mancava un degno alloggio privato che li potesse ospitare. ll primo documento alberghiero - se tale puo' essere definito - risale al 1204. Fino al 1500 l’edificio alberghiero si componeva di stanze comuni a più letti, di pochissime camere singole e di uno stanzone adibito a sala da pranzo e cucina.

Allo stesso modo, l’Era delle Esplorazioni, a partire dal XV secolo, aprì un nuovo capitolo nella storia del turismo. Esploratori come Cristoforo Colombo, Vasco da Gama e Ferdinando Magellano, spinti da motivazioni economiche, religiose e dalla sete di conoscenza, navigarono verso terre sconosciute. Queste spedizioni non solo rivelarono l’esistenza di nuovi continenti, ma aprirono anche la strada a un’era di globalizzazione. Queste esplorazioni furono anche il terreno fertile per lo sviluppo di nuove tecnologie di navigazione e mappatura, migliorando significativamente la comprensione geografica del mondo. In questo contesto, il Medioevo e l’Era delle Esplorazioni rappresentano un periodo cruciale nella storia del turismo.

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Una delle conseguenze dello sviluppo dei commerci nel corso del ’400 - ’500 fu anche lo spostamento di ricchi signori e di nobili, che intendevano scegliere di persona le mercanzie rare e preziose giunte dall’Oriente. Furono appunto le raffinate esigenze di questa classe agiata a dare impulso a un sistema di ospitalita' offerta da personale specializzato e con attrezzature più specifiche e adeguate. ll ricco patrizio non si muoveva da solo. Era accompagnato da uno stuolo di servi e di cuochi esperti nell’esercizio delle loro quotidiane mansioni. Per fare fronte a questa nuova domanda cosi qualificata l’attivita' alberghiera fu attraversata da fermenti di ammodernamento. Non solo per il coraggio e l’audacia degli esploratori, ma anche per il modo in cui questi viaggi hanno iniziato a ridurre le distanze tra i popoli del mondo, tessendo una rete sempre più intricata di conoscenze, culture e commerci.

Il Grand Tour: Un'Esperienza Formativa

L’Età del Grand Tour rappresenta un capitolo fondamentale nella storia del viaggio, caratterizzando il turismo nell’Europa del XVII e XVIII secolo. Il Grand Tour era più di un semplice viaggio; era un rito di passaggio, un’esperienza educativa e formativa che si estendeva per mesi, talvolta anni. L’itinerario classico includeva tappe in Francia, Germania, Svizzera, ma soprattutto in Italia, considerata la culla dell’arte, della storia e della cultura classica. Questi viaggi avevano anche un impatto significativo sullo sviluppo personale. L’esposizione a diverse culture, lingue e costumi sociali contribuiva a formare individui più aperti, tolleranti e colti. Non solo. Il Grand Tour influenzò l’arte e la letteratura dell’epoca. Molti viaggiatori tenevano diari dettagliati e commissionavano opere d’arte per commemorare le loro esperienze. In altre parole, l’importanza del Grand Tour nell’evoluzione del turismo è inestimabile.

Nel corso del 1700 e del 1800 si affermo tra la gioventu' aristocratica europea l’abitudine di compiere un viaggio (voyage) nell’Europa meridionale per completare la propria formazione culturale e ammirare i siti dove nacquero e si svilupparono la civilta' greca e romana. Cosi fecero Goethe, Chateaubriand, Stendhal, Shelley e tanti altri illustri letterati europei, con i quali nacque il concetto di turismo culturale, presto seguito da quello di turismo religioso (per soddisfare obblighi di culto), di turismo sanitario (per cure, soggiorni termali, consulti), di turismo d'affari (per essere presenti in certi luoghi in momenti particolari, in modo da incontrare altre persone con cui stringere accordi o stipulare contratti) e cosi via.

La Rivoluzione Industriale e l'Accessibilità ai Viaggi

La Rivoluzione Industriale, iniziata nel XVIII secolo, ha rappresentato un’epoca di straordinaria trasformazione per il mondo dei viaggi, rendendoli più rapidi, economici e accessibili. Le ferrovie, in particolare, hanno avuto un impatto profondo. La possibilità di percorrere lunghe distanze in tempi brevi ha aperto nuove frontiere non solo nel commercio e negli affari, ma anche nel turismo ricreativo. Col passare dei secoli questi spostamenti divennero sempre più piacevoli e relativamente veloci, grazie allo sviluppo dei trasporti, come le ferrovie nell’800 ad esempio, che consentì di modificare gli itenerari, addentrandosi in territori sempre più lontani.

La classe media emergente, beneficiando di maggior tempo libero e di condizioni economiche migliorate, ha iniziato a esplorare destinazioni precedentemente inaccessibili. Contemporaneamente, i battelli a vapore hanno trasformato i viaggi marittimi. La riduzione dei tempi di viaggio e l’aumento del comfort hanno reso i viaggi transoceanici più attraenti, sia per motivi di migrazione che di piacere. Inoltre, la Rivoluzione Industriale stimolò lo sviluppo di infrastrutture turistiche, come alberghi, stazioni ferroviarie e porti, oltre alla nascita di guide turistiche e agenzie di viaggio. In questo periodo di cambiamento, il viaggio divenne un’attività non più esclusiva delle élite, ma una realtà accessibile a molti.

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Nel 1870 nella città di Colonia si riunivano per la prima volta albergatori di 42 nazioni per discutere sui termini della loro professione e compilare di comune accordo uno Statuto dal valore internazionale che, mentre ne valorizzava l’immagine, indirizzava chi volesse espletare questa attivita' verso canoni di collaborazione, di onesta' commerciale e di rispetto delle norme statutarie. Nel 1890, venti anni dopo, nasceva la prima corporazione internazionale dei lavoratori d’albergo, con lo scopo di ottenere la tutela dei propri diritti e difendere le proprie competenze.

L'Era Moderna: Turismo di Massa e Innovazione Tecnologica

L’era moderna ha segnato un’ulteriore evoluzione nel campo del turismo, caratterizzata dall’ascesa del turismo di massa e da significativi progressi tecnologici. L’introduzione del volo commerciale ha avuto un impatto rivoluzionario, rendendo possibili viaggi a lunga distanza in tempi molto più brevi. L’aviazione ha aperto nuove destinazioni in tutto il mondo, rendendo luoghi un tempo remoti e inaccessibili ora raggiungibili in poche ore. In egual misura, il progresso tecnologico ha avuto un ruolo fondamentale anche nell’organizzazione e nella pianificazione dei viaggi. L’avvento di computer e Internet ha rivoluzionato il modo in cui i viaggi vengono ricercati, prenotati e condivisi. Inoltre, il turismo di massa è stato influenzato da cambiamenti socioeconomici, come l’aumento del tempo libero e l’ascesa di una classe media globale con maggiore potere d’acquisto. Tuttavia, l’era moderna ha anche portato sfide, come il sovraffollamento di destinazioni popolari e l’impatto ambientale del turismo.

Il termine turismo deriva dal francese tour, che significa «giro», «viaggio», e indica in generale lo spostamento dal luogo abituale di residenza ad altre località per finalità di svago. Le radici di questo fenomeno sono molto antiche: basti pensare alla pratica della villeggiatura degli antichi Romani e, nei secoli successivi, alla diffusione delle residenze estive e invernali presso l’aristocrazia di quasi tutti i paesi europei. Il turismo nel senso moderno del termine nasce nel Settecento, quando presso l’aristocrazia e l’alta borghesia europea si diffonde l’uso del viaggio nei paesi mediterranei. Si trattava di un viaggio generalmente molto lungo, intrapreso da intellettuali e giovani rampolli delle ricche famiglie inglesi, francesi e tedesche per conoscere la cultura mediterranea, specie il vasto patrimonio storico-artistico della classicità. Questo lungo viaggio, questo tour o grand tour - da cui appunto, il termine turismo - aveva quindi finalità culturali e pedagogiche. Da allora, innumerevoli artisti e intellettuali, da Goethe a Flaubert, da Byron a Stendhal, si recarono in pellegrinaggio culturale in Italia per apprezzarne il glorioso passato, scrivendo diari di viaggio nei quali indicavano ai lettori gli itinerari da seguire. Il viaggio turistico aveva anche finalità educative, in quanto era inteso come strumento essenziale per comprendere meglio i popoli visitati e le loro culture, per diventare, quindi, adulti e maturi. Sono, dunque, questi ricchi viaggiatori europei del Settecento i primi turisti nel senso attuale del termine.

Alle soglie del Novecento nuovi strati sociali iniziano ad avere accesso a questa particolare forma di impiego del tempo libero. Lo svago e il riposo, l’arricchimento culturale, la curiosità nei confronti di terre e civiltà diverse sono rimasti le motivazioni fondamentali del turismo. A partire dal secondo dopoguerra, quando il viaggio e la vacanza diventano un bene di consumo di massa come gli altri, anche l’esperienza turistica subisce un processo di standardizzazione: le cose da vedere - sia le bellezze naturali, sia il patrimonio artistico e culturale di una data località - fanno parte di un itinerario preconfezionato che il turista odierno può ‘consumare’ nel tempo relativamente limitato della vacanza e a prezzi contenuti. È questa la caratteristica dei viaggi organizzati, una delle forme di turismo dominanti a partire dalla seconda metà del Novecento. Per queste strade si arriva a viaggi nei quali tutto è artificiale, ricostruito, simulato: dai ‘luoghi tipici’ alle architetture di maniera, ai falsi ‘cibi autentici’, all’offerta organizzata di riti religiosi.

Thomas Cook e la Nascita delle Agenzie di Viaggio

L'inglese Thomas Cook, titolare di un’agenzia di viaggi, organizzo nel 1841, un viaggio di diporto per una comitiva di studenti che si recava con un treno speciale da Leicester a Longhborough. Con i suoi pioneristici viaggi forfait e conducted tour (nel 1856 organizzò un giro dell’Europa e nel 1866 un circuito degli Stati Uniti). Cook fu il decano degli agenti di viaggio. Ben preso apri' uffici nelle principali citta' di tutto il mondo: ogni sede si occupava di fornire al viaggiatore tutto ciò che può rendere agevole il viaggiare. Cook riuscì a realizzare il primo charter ferroviario della storia e dalla sua intraprendenza nacque il voucher, il documento di credito turistico che già nel 1867 era universalmente riconosciuto valido e che ancor oggi è alla base dell’attivita' turistico - alberghiera. Anche dopo la morte del suo titolare, la Cook restò l’agenzia di viaggi per eccellenza. Con lo sguardo gia' rivolto al movimento d’oltreoceano, nel 1919 riusci' a realizzare con successo il primo "Special tour aereo" per l’America. Un anno prima, nel 1844, Cook firmò un accordo con la Midland Counties Railways per organizzare treni di “vacanza”. L’ideatore e l’organizzatore di quest’evento è stato Thomas Cook, un imprenditore inglese che ha creato la prima agenzia di viaggio, che prenderà il nome di “Thomas Cook Group”.

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Possiamo dire che il turismo di massa è una nozione essenzialmente quntitativa, basata sulla proporzione di popolazione che fa turismo o sulla dimensione dell’attività turistica (Cit. Scopriamo quali sono stati gli avvenimenti che hanno segnato la storia del turismo a partire dal 1845! In quell'anno si inaugurò, a Londra, la prima agenzia dell'imprenditore Thomas Cook. Pochi anni dopo, nel 1872, un altro avvenimento che ebbe a che fare con le ferrovie fu la nascita a Bruxelles della Compagnie Internationale des Wagon-Lits et du Tourisme. Gestiva servizi di lusso e consentiva, come recitava una vecchia pubblicità, di “viaggiare dormendo”. All'inizio del 1900, più precisamente nel 1919, in Texas venne acquistato il primo hotel da parte di un certo Conrad Hilton. Grazie alle sue grandi capacità imprenditoriali, pochi anni dopo, Hilton aprì a Dallas il primo hotel con il suo nome iniziando uno sviluppo che divenne poi planetario. Nel 1949, l'imprenditore di New York Frank X. MCNamara inventò una carta per pagare a credito alcuni alberghi e ristoranti convenzionati. La “Diners” ebbe un grande successo e fu lo strumento precursore di VISA e Mastercard, arrivate negli anni Settanta. L'ultimo step dell'articolo di quest'oggi ci porta nel 1950. A Parigi comparvero manifesti che recitavano: “Per 15.000 franchi parti per le Baleari con Club Méditerranée…” Gérald Blits, imprenditore belga, non si aspettava un successo così elevato: ben 2400 persone aderirono a due settimane all-inclusive a Maiorca.

Il Turismo in Italia: Dall'ENIT al Boom Economico

Agli inizi del XX secolo l’Italia scopre la sua fondamentale vocazione turistica non solo per quanto poteva offrire sul piano storico, artistico e culturale, ma anche per quanto possedeva in ricchezze naturali e ambientali. E’ con l’inizio del Novecento che in Italia si comincia ad occuparsi di turismo.Nel 1919 nasce ENIT, Ente Nazionale del Turismo, che l’anno successivo contribuirà a fondare CIT - Compagnia Italiana del Turismo, nata per promuovere l’Italia all’estero. E’ del 1947 anche l’apertura della prima sede di Alpi, agenzia di viaggi che prenderà poi il nome di Alpitour. Successivamente negli anni ’6O il "boom economico" italiano e il riassetto finanziario di molti Paesi europei, finalmente usciti dalle devastazioni causate dalla seconda guerra mondiale, coincise con un rinnovato interesse per la nostra penisola.

Con la fine della guerra e l’aumento della mobilità delle persone si assiste ad un forte sviluppo del turismo in tutto il mondo: l’Italia inizia ad essere considerata un’importante meta dagli stranieri, che prediligono località balneari e montane. In questo periodo UNWTO, Organizzazione Mondiale del Turismo, inizia la pubblicazione annuale dei dati sul turismo nel mondo: tra 1950-1975 l’Europa è la prima destinazione per arrivi, passando da 16,8 mln a 151,5 mln, seguita da America (USA+Canada) con 47 mln, Pacifico-Asia Minore (6,5 mln), Africa (3,5 mln), Medio Oriente (3 mln).

Se la pratica della villeggiatura e della vacanza ha radici antiche, il turismo nel senso moderno del termine - ossia lo spostamento da una località all’altra come piacere in sé - è un fenomeno relativamente recente, che nasce con lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, l’aumento del tempo libero disponibile e il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie. Il tenore di vita migliorava sensibilmente in tutti i Paesi europei. Le conquiste di carattere sociale (il diritto alle ferie pagate, il riposo settimanale e altre provvidenze), la sicurezza sulle strade, la diminuzione delle tariffe dei trasporti, la crescita delle aziende turistiche e dell’ospitalita', la loro variegata offerta, il calo dell’analfabetismo con il conseguente diffondersi della cultura, contribuirono ad aprire alle classi medie e ai lavoratori l’accesso al turismo.

Tabella: Evoluzione del Turismo in Italia (1960-1995)

Periodo Presenze in Italia Tendenza
1960-1975 Da 132.336 mln a 291.780 mln Forte crescita grazie agli stranieri
1975-1985 Da 291.780 mln a 337.402.732 mln Crescita grazie al mercato interno
1985-1995 Da 337.402.732 a 286.494.792 Calo, perdita del podio delle mete più desiderate

Sfide e Sostenibilità nel Turismo Moderno

Tuttavia, l’era moderna ha anche portato sfide, come il sovraffollamento di destinazioni popolari e l’impatto ambientale del turismo. Il turismo sostenibile si sta affermando come un pilastro fondamentale per il futuro dei viaggi, affrontando le sfide ambientali, sociali ed economiche che il settore turistico incontra. L’incremento del turismo sostenibile è guidato da una maggiore consapevolezza ambientale e dal desiderio dei viaggiatori di contribuire positivamente alle comunità locali. Ciò si manifesta in una predilezione per pratiche come il turismo ecologico, viaggi a basso impatto e il sostegno a strutture e operatori che aderiscono a politiche sostenibili. Allo stesso tempo, la tecnologia svolge un ruolo essenziale nel modellare il futuro del turismo. Le innovazioni digitali aprono nuove vie per un turismo più sostenibile e personalizzato. App per il turismo sostenibile, ad esempio, possono indirizzare i viaggiatori verso opzioni di alloggio ecologiche o ristoranti che favoriscono prodotti locali. Un altro aspetto cruciale del turismo sostenibile è la capacità di adattarsi e resistere ai cambiamenti climatici. Infine, il turismo sostenibile richiede un impegno congiunto da parte di governi, imprese e viaggiatori.

Uno dei principali problemi comportati dalla trasformazione del turismo in fenomeno di massa e dall’impetuoso sviluppo dell’industria delle vacanze è il loro impatto sull’ambiente. Il problema della congestione turistica ha fatto emergere l’esigenza di individuare strumenti adeguati di contenimento e regolamentazione dei flussi turistici in modo che i vantaggi economici derivanti dalle attività turistiche non siano annullati da gravi costi ambientali. Si discute quindi l’opportunità di ridurre o programmare l’affluenza turistica nelle città d’arte o in alcune aree di grande interesse naturalistico. Il problema è particolarmente sentito in Italia, un paese che ha un ricchissimo patrimonio di risorse paesaggistiche e artistiche: per fare qualche esempio, alcuni anni fa lo scalatore e ambientalista Reinhold Messner lanciava un grido di allarme per le vette alpine, spesso ridotte a desolate discariche. L’ipotesi di istituire un ‘numero chiuso’ di presenze turistiche viene continuamente riproposta dalle associazioni ambientaliste per una città unica e dai delicati equilibri come Venezia, che in alcuni periodi dell’anno presenta punte di congestione turistica elevatissima.

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