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La Nascita e l'Evoluzione del Turismo in Italia: Una Storia Affascinante

Dalla villeggiatura al turismo di massa: è affascinante la storia del turismo moderno in Italia e nel mondo. A ripercorrerla, dal ‘700 ad oggi, è stato Alessandro Tortelli, direttore del Centro Studi Turistici di Firenze, in occasione del seminario “Dal Grand Tour al Gran Turista” che si è tenuto a Firenze. L’evento, organizzato nell’ambito del ciclo “Lezioni di paesaggio” a Villa Bardini , ha permesso non solo di illustrare l’evoluzione della storia del turismo moderno e delle diverse tipologie di turismo che si sono succedute negli ultimi tre secoli ma anche di analizzare le opportunità offerte oggi da questo settore.

Il Grand Tour e il Turismo nell'Ottocento

È al Grand Tour che viene fatta risalire l’origine della storia del turismo moderno: l’usanza dei rampolli delle famiglie borghesi di effettuare viaggi di formazione in Europa tra XVII-XVIII sec è infatti identificata come la prima forma di turismo. Questo lungo viaggio, questo tour o grand tour - da cui appunto, il termine turismo - aveva quindi finalità culturali e pedagogiche. Il viaggio di Goethe si inserisce infatti nella tradizione tutta ottocentesca del Grand Tour. Sono, dunque, questi ricchi viaggiatori europei del Settecento i primi turisti nel senso attuale del termine.

Un fenomeno che si struttura in Inghilterra: nel 1841 viene fondata la Thomas Cook & Son, la prima agenzia di viaggi al mondo, mentre nello stesso periodo si afferma il cosiddetto turismo dei bagni (con sede a Brighton) e turismo termale (con sede a Bath).

Agli inizi del XX secolo l’Italia scopre la sua fondamentale vocazione turistica non solo per quanto poteva offrire sul piano storico, artistico e culturale, ma anche per quanto possedeva in ricchezze naturali e ambientali.

Dal 1900 al 1960: Il Turismo Diventa di Massa

È con l’inizio del Novecento che in Italia si comincia ad occuparsi di turismo. Nel 1919 nasce ENIT, Ente Nazionale del Turismo, che l’anno successivo contribuirà a fondare CIT - Compagnia Italiana del Turismo, nata per promuovere l’Italia all’estero. E’ del 1947 anche l’apertura della prima sede di Alpi, agenzia di viaggi che prenderà poi il nome di Alpitour.

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Con lo sviluppo dei mezzi di trasporto, primo tra tutti la ferrovia, il turismo in Europa e in particolare in Italia subisce una spinta notevole e diventa ufficialmente turismo di massa. Ecco allora che verso la fine dell’Ottocento la moda del Grand Tour si diffonde anche oltre oceano e l’alta borghesia americana invade lo stivale.

Con la fine della guerra e l’aumento della mobilità delle persone si assiste ad un forte sviluppo del turismo in tutto il mondo: l’Italia inizia ad essere considerata un’importante meta dagli stranieri, che prediligono località balneari e montane.

In questo periodo UNWTO, Organizzazione Mondiale del Turismo, inizia la pubblicazione annuale dei dati sul turismo nel mondo: tra 1950-1975 l’Europa è la prima destinazione per arrivi, passando da 16,8 mln a 151,5 mln, seguita da America (USA+Canada) con 47 mln, Pacifico-Asia Minore (6,5 mln), Africa (3,5 mln), Medio Oriente (3 mln).

Turismo negli Anni '70: La Villeggiatura

Negli anni ’70 il turismo in Italia è identificato con la villeggiatura: i soggiorni sono concepiti come lusso e hanno una durata media di 20/30 giorni mentre i flussi risultano fortemente stagionali, e concentrati nel periodo estivo. Le destinazioni preferite sono mare (58,6%), città d’arte (16,4%) e montagna/collina (11,4%).

Secondo i dati UNWTO, nel 1970 l’Italia è il primo paese al mondo per turisti: tra 1960-1975 le presenze nel nostro paese passano da 132.336 mln a 291.780 mln, grazie soprattutto agli stranieri.

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Se in questi anni Firenze conferma la tendenza generale, arrivando a registrare 4.700 mln di presenze grazie proprio agli stranieri, la Toscana ne registra ben 27.200 mln ma in gran parte grazie al mercato italiano.

Turismo negli Anni '80: La Vacanza Organizzata

Nella storia del turismo moderno gli anni ’80 segnano il passaggio dalla villeggiatura alla vacanza organizzata. Non diminuisce la durata complessiva della vacanza ma viene ripartita nel corso dell’anno, variando così la stagionalità dei flussi.

Secondo UNWTO, nel 1985 l’Europa è sempre la prima destinazione al mondo con 203, 2 mln arrivi, seguita da America (72,5 mln), Africa (10,2 mln), Pacifico-Asia Orientale (32,5 mln), Medio Oriente (7,2 mln).

In Italia si assiste ad un andamento altalenante degli arrivi degli stranieri ma si registra anche una notevole crescita del mercato interno. Tra 1975-85 le presenze passano da 291.780 mln a 337.402.732 mln proprio grazie agli italiani. Una tendenza confermata anche in Toscana, dove tra 1980-90 si arrivano a toccare oltre 28 mln di presenze, mentre il calo di stranieri condiziona Firenze che in dieci anni passa da 4.700 mln a 4.200 mln.

Turismo negli Anni '90: Dal Turismo di Massa ai Turismi

È negli anni ’90 che il turismo diventa un bene irrinunciabile, affermandosi veramente come fenomeno di massa a livello globale. Cominciano a diversificarsi le motivazioni di viaggio, e si afferma il concetto di “turismi”.

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Secondo i dati UNWTO, l’Europa continua ad essere la prima destinazione: nel 1995 gli arrivi toccano quota 310,8 mln ma iniziano a crescere sensibilmente anche le altre destinazioni.

In questi anni l’Italia perde il podio delle mete più desiderate, finendo al 4^ posto (oggi occupa il 5^). Tra 1985-95 le presenze in Italia calano da 337.402.732 a 286.494.792. Sono gli anni della crescita del settore extralberghiero, con il boom del fenomeno degli agriturismi.

Continua invece il trend positivo per la Toscana che, tra 1990-2000, arriva a registrare 37.150 mln di presenze. Con il ritorno degli stranieri, torna a crescere anche Firenze che tocca i 6.870 mln di presenze.

Turismo Contemporaneo: 2020-2021, Cambia il Modo di Fare Vacanza

Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Covid 19, che ha interessato tutto il mondo ad inizio 2020. UNWTO ha considerato il 2020 l’anno horribilis per il turismo, con gli arrivi internazionali crollati del -72% rispetto al 2019, seguiti da -71% nel 2021. La perdita economica è stata di 1,1 trilioni di dollari nel 2020 e di 1 trilione di dollari nel 2021. Gli effetti sui paesi sono stati diversi a seconda del tipo di restrizioni e dalla loro durata.

In questi anni il turismo è stato soprattutto di prossimità. Chi ha continuato a fare vacanze ha abbandonato le città d’arte in favore di mete come campagna, montagna e mare, raggiungibili con mezzi propri. Spazio e Natura sono state le parole chiave. Si è assistito anche al fenomeno dell’holiday working, con affitti di lungo periodo di abitazioni in località turistiche, che consentissero di lavorare a distanza. Infine maggiore richiesta di flessibilità nelle prenotazioni e last minute.

Turismo Contemporaneo: 2022, Emergono Nuove Tendenze di Viaggio

Con la graduale riapertura delle frontiere e l’allentamento delle restrizioni, sono ripresi i viaggi anche a distanza ed è emerso subito un profondo cambiamento nelle abitudini. Ad assumere sempre più importanza sono stati alcuni temi chiave: digitalizzazione, dovuta in un primo momento alla necessità oggettiva di limitare i rapporti fisici e successivamente ad abitudini consolidate nel viaggiatore; sostenibilità, con una maggiore attenzione non solo al tema del cambiamento climatico e dei suoi impatti ma anche ad una sostenibilità socio-culturale; sicurezza, soprattutto in tema di salute.

La pandemia ha anche portato ad una riscoperta del turista in quanto persona, con maggiore attenzione ai bisogni ed una conseguente personalizzazione dell’esperienza di viaggio. Si è assistito infine ad una crescita di interesse per attività outdoor e legate al benessere fisico.

Turismo Contemporaneo in Italia: 2023-2024, Nuove Abitudini di Viaggio

Con la definitiva riapertura delle frontiere, il turismo ha ripreso a correre, tornando a livelli pre-pandemia ad inizio 2024. A limitare le possibilità oggi sono soprattutto gli incrementi dei costi globali e il tema della sicurezza, dovuta alla situazione geopolitica internazionale. Cresce invece la consapevolezza dell’importanza della sostenibilità a livello ambientale. Il cambiamento climatico sta influenzando sempre più la scelta del periodo di viaggio, con allungamenti dell’alta stagione in molte destinazioni. Infine, cresce l’interesse per le esperienze, che consentono di personalizzare la vacanza, in particolare per l’enogastronomia, il benessere e l’outdoor.

“Occorre riflettere bene sui grandi processi dell’economia turistica, attraversati dall’evoluzione digitale, che possono permettere al settore di affrontare i cambiamenti che il Covid ha accelerato - conclude Sandro Billi, settore sviluppo CST Firenze - E’ fondamentale ormai fare destinazione in senso compiuto, strutturato e contemporaneo, prendendo atto della trasformazione della domanda e delle modalità di programmazione di viaggi e vacanze.

L'Impatto Ambientale e le Sfide Future

Uno dei principali problemi comportati dalla trasformazione del turismo in fenomeno di massa e dall’impetuoso sviluppo dell’industria delle vacanze è il loro impatto sull’ambiente. Il problema della congestione turistica ha fatto emergere l’esigenza di individuare strumenti adeguati di contenimento e regolamentazione dei flussi turistici in modo che i vantaggi economici derivanti dalle attività turistiche non siano annullati da gravi costi ambientali.

Si discute quindi l’opportunità di ridurre o programmare l’affluenza turistica nelle città d’arte o in alcune aree di grande interesse naturalistico. Il problema è particolarmente sentito in Italia, un paese che ha un ricchissimo patrimonio di risorse paesaggistiche e artistiche.

Turismo nelle Dolomiti

Verso la fine dell'Ottocento fanno la loro comparsa i primi sci nelle Dolomiti. Durante il primo periodo fascista inizia a prendere forma il turismo invernale. Dopo la seconda guerra mondiale si creano infrastrutture, piste da sci e nelle valli dolomitiche aumenta l'afflusso di turisti. Lo sci incomincia a diventare una risorsa economica preziosa. Oggi esistono anche numerose piste da fondo, tracciati per snowboarder e piste di slittino.

Nel 1956 si organizzano a Cortina d'Ampezzo le prime Olimpiadi invernali in Italia, che danno il via al turismo di massa non solo a Cortina, ma anche nelle altre valli ladine. Si assiste ad un radicale cambiamento socio-economico con un progressivo affrancamento dal lavoro contadino.

Nel 1904 si inaugura la Grande Strada delle Dolomiti. In alcune valli ladine si registra un crescente afflusso di alpinisti, soprattutto tedeschi e inglesi. È l'inizio del turismo moderno: vengono costruiti i primi rifugi e costituite le prime associazioni di guide alpine, che fanno capo al "Deutscher und Österreichischer Alpenverein" (il Club Alpino Tedesco e Austriaco), seguite dal CAI (Club Alpino Italiano). Al crescente turismo di montagna si accompagna anche la necessità di costituire un gruppo di alpinisti esperti per soccorrere eventuali scalatori in difficoltà.

Tabella: Arrivi Turistici Mondiali (Milioni)

Destinazione 1950 1975 1985 1995
Europa 16.8 151.5 203.2 310.8
America (USA + Canada) - 47.0 72.5 -
Pacifico-Asia Orientale - 6.5 32.5 -
Africa - 3.5 10.2 -
Medio Oriente - 3.0 7.2 -

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