Escursione al Monte Nieddu: Difficoltà e Percorso
“Sardegna, quasi un continente” è il titolo del romanzo di Marcello Serra del 1958, ma potrebbe essere lo spot pubblicitario per quest’isola. La Sardegna stupisce ancora per la varietà dei suoi paesaggi e degli ambienti unici nel suo genere come quello del Rio Pitrisconi. Questo fiume nasce nel cuore del Monte Nieddu e sfocia nel mare di San Teodoro, a nord-est dell’isola. Il Rio Pitrisconi forma con il suo passaggio una sorta di canyon con numerose cascate, gole e piscine naturali.
Come Arrivare e Informazioni Utili
Alle spalle della località balneare di San Teodoro, tra il centro citato e quello di Budoni, in località Budditogliu-Straula, dalla statale n. 125 si stacca una strada secondaria (via Aresula) che sale dolcemente fino al parcheggio (circa 70 m.s.m.) del Centro Escursionistico di monte Nieddu.
Con altri tre amici decido di sfidare il caldo di metà luglio ed andare alla scoperta del Rio Pitrisconi e delle sue piscine. L‘ufficio turistico di San Teodoro ci segnala varie associazioni che organizzano escursioni nell’area. Anche se decidiamo di fare un trekking in autonomia, ci affidiamo al Centro Escursioni Natura Viva per il servizio navetta. Con 15 € a persona andata/ritorno ci portano in fuoristrada dalla frazione di Straulas, poco fuori San Teodoro, fino all’area naturalistica del Monte Nieddu, da dove si diramano i vari sentieri di trekking.
Appena saliti sulle jeep imbocchiamo una strada sterrata e piena di buche e dislivelli. Anche se il percorso dura solo 10 minuti, sono soldi ben spesi, per evitare qualsiasi danno all’auto!
Dettagli del Percorso
Una volta arrivati a Stazzo Pitrisconi i nostri accompagnatori Johanna e Francesco ci danno consigli sui vari percorsi trekking che da qui ci portano alle piscine di Rio Pitrisconi. Dopo appena 10 minuti di camminata arriviamo al primo salto. Il sole brilla già alto e crea un particolare gioco di riflessi nell’acqua. Ci raggiunge presto un gruppo di canyonisti e inizia a calarsi giù per la prima cascata.
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Il percorso è ben segnalato dai cartelli e solo in pochi punti di incertezza ci affidiamo all’app maps.me, dove sono consultabili anche offline i sentieri. Proseguiamo il nostro cammino verso la cascata di Poiu Pitriolu, tra alberi di corbezzoli, querce e tronchi nodosi di ginepri, temprati dal vento e dal sole della Gallura. Sul sentiero incontriamo un tafone, una sorta di grotta naturale tipica delle rocce granitiche che vengono erose dagli agenti atmosferici creando delle forme bizzare. La quiete del posto è interrotta solo dal frinire dei grilli.
Dopo circa un’ora e mezza di cammino scorgiamo in basso la seconda piscina: Poiu Pitriolu. Nell’ultimo tratto prima di arrivare il sentiero si fa più scosceso e pietroso e c’è un breve passaggio in cui è necessario aggrapparsi a una corda per mancanza di punti di appoggio. Arriviamo sudati, ci mettiamo in fretta il costume e…splash! Come resistere a un bagno fresco con queste temperature? Incontriamo alcuni turisti, un signore tedesco con una guida locale e una famiglia dalla Repubblica Ceca. Decidiamo di fermarci un po’ qui, goderci il posto e mangiare un panino.
La Cascata di Scala Taddata
Nel pomeriggio decidiamo di non rientrare per lo stesso percorso ma di proseguire verso la cascata di Scala Taddata, dove troviamo un altro laghetto, meno grande del primo ma che ci invita con le sue acque trasparenti a lasciarci andare a un altro bagno rigenerante. Anche qua ci raggiunge un gruppo di canyonisti, che instancabilmente si trascina dietro moschettoni, imbraghi e zaini per ristorarsi ogni tanto sulle rocce granitiche.
Da Scala Taddata riprendiamo il percorso ad anello che passando a nord parallelamente al fiume riporta a Stazzo Pitrisconi. Il sentiero è tutto in salita e la canicola estiva si fa sentire, ma la vista spettacolare ci ripaga di ogni fatica.
Informazioni Utili sul Percorso
- Punto di partenza: Stazzo Pitrisconi - Area naturalistica del Monte Nieddu / Centro Escursioni Natura Viva - Straulas
- Difficoltà: Escursionistico
- Tempo di percorrenza: circa 4 ore escluse le soste
- Lunghezza: 5,5 km circa
- Cosa portare: Scarpe da trekking o scarpe con profilo, almeno 2 l d’acqua, abbigliamento sportivo
Si trova nel comune di San Teodoro, è un massiccio granitico proprio alle spalle della famosa spiaggia La Cinta, rasenta i 1000 metri di altitudine s.l.m. con Punta Magghjori, che ne fa una delle vette più alte di tutta la Gallura. Si tratta di un percorso che varia tra i 14 ed i 17 km, a seconda delle alternative che si seguono, e si caratterizza per essere un’area ricchissima di boschi di lecci, tasso e sughere.
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È un itinerario per gli amanti del trekking e della mountain bike. Si parte da Budditogliu, sempre frazione di del comune di San Teodoro, si imbocca via Aresula, poi si gira a sinistra per via Lu Carrulu Ecchiu. “Sottopassata” la SS 131, ci si ritrova all’ingresso della vallata che si spinge fino ai piedi del monte. A questo punto si prosegue per una leggera salita, attraverso un percorso che si fa strada in mezzo ad una folta vegetazione mediterranea.
Se invece si prosegue tenendo la sinistra, si fiancheggerà la Caserma della Guardia Forestale e si potrà poi raggiungere la vetta, anche se con molta fatica per via del fondo ciottoloso. Se si sceglie di proseguire per il primo percorso, si possono raggiungere le cascate naturali del Rio Petrisconi, dove l’acqua ha scavato nel corso dei secoli la roccia granitica, formando delle piscine naturali dov’è possibile fare il bagno.
L’itinerario del Monte Nieddu ha diversi gradi di difficoltà e quindi soddisfa gli amanti delle passeggiate all’aria aperta e gli sportivi più temerari. Consigliamo comunque di praticare questa escursione utilizzando attrezzatura idonea, come scarpe da trekking e idonei bastoncini , ma anche di affidarsi alle guide escursionistiche presenti nel territorio.
Per chiunque fosse interessato alle escursioni del Monte, riportiamo alcuni dati utili per la percorrenza dell’itinerario: il dislivello è di circa 460 m, mentre la lunghezza complessiva del percorso è di circa 15 km; un paio di chilometri in più per raggiungere la sommità della vetta.
Un sentiero che si inoltra nella parte più intima del bosco di Monte Nieddu, percorrendo antiche mulattiere e transitando per siti pastorali fino a raggiungere una lunga cresta panoramica sotto un bosco rado. La cima di Monte Maxia suggella un’escursione faticosa ma di grande soddisfazione, specialmente grazie all’ampio panorama che permette di osservare tutta la Sardegna meridionale. Al termine del percorso sarà possibile ricongiungersi all’itinerario 207 o al 200.
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Si incrocia anche il sentiero 216, dopo circa 4,3 km in salita dalla partenza di medau Monte Nieddu, raggiunta la quota altimetrica di 640 m.s.l.m. ATTENZIONE: PERCORSO IN MANUTENZIONE (alcuni tratti potrebbero risultare chiusi dalla vegetazione o percorribili con difficoltà, in particolare nell'area cacuminale di punta Maxia caratterizzata da vegetazione fitta e bassa).
La partenza si trova lungo la sterrata che da Medau Monte Nieddu conduce in direzione ovest, percorsa nel tratto iniziale dal sentiero 207. Rio Pitrisconi è un fiume che scorre in un’area montuosa della Gallura chiamata Monte Nieddu. Le alte montagna di granito raggiungono un’altezza di 970 metri (Punta Majore) e ci regalano un ambiene montano ricco di picchi rocciosi, aspri crinali e fiumi ideali per la pratica del canyoning.
Rio Pitrisconi è sicuramente il più importante e spettacolare corso d’acqua che attraversa Monte Nieddu. Il fiume è ideale anche per i principianti che vogliano avvicinarsi per la prima volta alla pratica del canyoning. La nostra avventura inizia dalla frazione di Straulas situata nel comune di San Teodoro. L’accesso principale che porta al canyoning è infatti dal versante Est del massiccio.
Da qui con il nostro 4x4 percorreremo la lunga strada sterrata che conduce in circa 20 minuti allo stazzo della forestale. Il corso del canyon ci regala cascate, piscine naturali e scivoli acquatici che renderanno la nostra giornata unica ed emozionante. Sarà possibile anche tuffarsi da diverse altezze in totale sicurezza.
Il canyoning a Rio Pitrisconi ha una durata variabile in base al numero del gruppo ed alla sua atleticità. Cosa dovete portare voi: pranzo al sacco e snack energetici, cambio completo di scarpe e vestiario, 2 bottiglie da 500 ml, costume da bagno da indossare sotto la muta.
Rispettoso della segnalazione, parcheggio l’auto nei pressi del centro escursionistico ed inizio la mia solitaria avventura intorno alle ore 8,30 del mattino. La forestale sterrata sale dolcemente ed a lungo, con qualche breve tratto più ripido ed, ahimè, alcune leggere discese. Procedo quindi in maniera abbastanza spedita fino ad un grande cancello in ferro, aperto, con piccolo slargo sterrato per facilitare la manovra dei mezzi fuoristrada autorizzati.
Continuando in falsopiano verso destra, affronto alcuni ripidi tornanti che portano la forestale a risalire il versante opposto a quello percorso fino ad allora e mi ritrovo, dopo circa un’ora e 15 minuti dalla partenza, in una grande radura dove ho il conforto del primo segnale escursionistico, non molto chiaro in verità! Seguo l’indicazione per la Pala di Monti (direzione nord) poichè l’altra indicazione non mi è molto chiara.
Dalla Pala di Monti un sentiero tra la macchia mediterranea scende brevemente verso nord per riprendere la salita verso ovest in direzione del “Turrione”, uno sperone di roccia per salire il quale sono necessari alcuni passaggi di I° grado, non segnalati. Il panorama dalla cima del Turrione spazia sulla costa nord orientale della Sardegna, da San Teodoro ad Olbia ed oltre.
Ritorno sullo stesso percorso di salita fino alla grande radura (bivio) per seguire curioso, ed il tempo a disposizione me lo permette, la seconda indicazione (Pitrisconi) con le presunte, famose, piscine naturali e cascate del rio Pitrisconi. Continuo in leggera discesa fino ad incontrare, a quota 400 m. Tralasciando l’ultimo cartello indicatore procedo, ancora un pò in discesa, fino allo Stazzu Pitrisconi e poi, di nuovo in discesa, verso le piscine naturali e le cascate create, nel corso dei millenni, dal rio Pitrisconi.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. La Sardegna è famosa soprattutto per il suo mare cristallino e per le sue spiagge spettacolari, dove si alternano dune sabbiose a scogliere verticali, lingue di sabbia bianca, ma sono di grande interesse e bellezza anche percorsi e sentieri che attraversano l’entroterra tra colline e montagne ricche di vegetazione: leccio, lentischio, olivastro, ginepro e corbezzolo.
Molto di quanto è possibile scoprire in Sardegna è raggiungibile a piedi con una escursione di trekking attraverso sentieri spesso molto antichi. La formula è quella del trekking unito all relax della spiaggia e magari a una degustazione di prodotti tipici a fine per ristorare il corpo dopo la camminata.
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