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Escursione al Ghiacciaio Fradusta nelle Pale di San Martino

Le Pale di San Martino, il più esteso gruppo delle Dolomiti con circa 240 km², offrono scenari unici e indimenticabili. Questi monti, costituiti principalmente da dolomia, si trovano in parte nel Trentino orientale, all'interno del Parco naturale Paneveggio, e in parte nella provincia di Belluno.

Tra le vette più suggestive spicca la Cima Fradusta, che con i suoi 2939 metri s.l.m. domina la parte centrale delle Pale di San Martino. Dal suo versante nord si ammira l'altopiano delle Pale e il Ghiacciaio della Fradusta, il secondo più grande delle Dolomiti dopo quello della Marmolada. Purtroppo, anche questo ghiacciaio è a rischio di scomparsa, dividendosi progressivamente in due parti a causa del ritiro.

Soltanto due sono i ghiacciai delle Pale di San Martino che resistono al tempo: quello di Fradusta e quello del Travignolo.

Itinerario: Un'Avventura tra le Vette

L'escursione al Ghiacciaio Fradusta è un'esperienza emozionante che può essere affrontata da diverse angolazioni. Di seguito, un itinerario dettagliato per un'escursione impegnativa ma appagante, che sale per la Val Canali, raggiunge la vetta e discende per la Val Pradidali.

  1. Partenza: Parcheggio nei pressi della Malga Canali (1302 m s.l.m.).
  2. Rifugio Treviso (1631 m s.l.m.): Si percorre la strada forestale (segnavia SAT 707) che risale la Val Canali. Un veloce zigzag in mezzo al bosco ci porta al Rifugio Treviso.
  3. Passo Canali (2467 m s.l.m.): Dal rifugio, si prosegue sul sentiero 707 verso il Passo Canali. Durante la risalita della valle, si trascurano le deviazioni per i Vani Alti e il Bivacco Reali, continuando fino alla testata della valle.
  4. Forcella Alta della Fradusta (2727 m s.l.m.): Si percorre il sentiero tra Passo Canali e forcella Alta del Ghiacciaio.
  5. Cima della Fradusta (2939 m s.l.m.): Con una deviazione lungo una cresta ad est, si raggiunge la cima, godendo di un panorama stupendo.
  6. Passo della Fradusta (2680 m s.l.m.): Dalla cima, si ridiscende alla Forcella Alta della Fradusta e si prosegue verso il Passo della Fradusta.
  7. Passo delle Lede (2695 m s.l.m.): Si continua sul sentiero segnavia 711b verso il Passo delle Lede, lasciando alle spalle il ghiacciaio.
  8. Bivacco Minazio (2250 m s.l.m.): Dal passo, si scende lungo il Vallon delle Lede fino al Bivacco Minazio.
  9. Discesa a valle: Dal bivacco, si ritorna al parcheggio lungo il sentiero che zigzaga a curve strette su rocce e terriccio.

Dettagli Tecnici dell'Escursione

  • Partenza: Parcheggio nei pressi della Malga Canali (1302 m s.l.m.)
  • Arrivo: Base del ghiacciaio della Fradusta (2651 m s.l.m.) e passo delle Lede (2695 m s.l.m.)
  • Difficoltà: Difficile, soprattutto per la lunghezza dell’itinerario.
  • Topografia: Carta Tabacco n.

Consigli Utili

L'escursione al Ghiacciaio Fradusta richiede una buona preparazione fisica e conoscenza del territorio montano. È fondamentale:

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  • Verificare le condizioni meteo prima di partire e scegliere giornate con tempo stabile.
  • Indossare abbigliamento e calzature adeguate all'alta montagna.
  • Portare con sé acqua, cibo e una mappa della zona.
  • Prestare attenzione ai tratti ghiacciati e alle zone esposte.
  • Considerare l'accompagnamento di una guida alpina se non si ha esperienza.

Il Ghiacciaio della Fradusta: Un Tesoro da Proteggere

Il Ghiacciaio della Fradusta, con il suo laghetto glaciale situato a 2.650 metri di quota, rappresenta un ecosistema fragile e prezioso. Negli ultimi decenni, la massa glaciale si è ridotta drasticamente, e la sua conservazione è una sfida importante per il futuro.

La salita al Fradusta, con base di appoggio al rifugio Rosetta (2581 m), è un’ escursione bella e facile e non richiede più di tre ore complessive tra andata e ritorno.

Arrivati al passo di Fradusta si lasciano i segni rossi e si continua senza segnavia sul bordo esterno della conca glaciale, senza discenderla. Ormai del ghiacciaio e del piccolo lago è rimasto molto poco, ma vale la pena arrivare fino in vetta per godere di un panorama a 360° su tutte le Pale di S.

La prima parte del nostro giro è una delle classiche della val Canali. Abbiamo la fortuna di trovare l’ultimo posto libero al parcheggio di malga Canali (1302 mslm), dal quale si percorre la forestale che segue il largo greto del torrente Canali. Lo attraversiamo, e si iniziamo a risalire il bosco.

Un veloce zigzag in mezzo al bosco ci porta al Rifugio Treviso (1631 mslm). Il Rifugio Treviso è letteralmente un crocevia di sentieri. Siamo per un po’ ancora in ombra (fortunatamente dato che in cielo non c’è una nuvola e la giornata promette gran caldo).

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Già da qui il panorama è strepitoso, a farla da padrone sono i Vani Alti e il Sass D’Ortiga. Respiriamo forte, e ci incamminiamo di nuovo.

Roccia. Pura, inospitale roccia: è tutto quello che vedremo per le prossime 4 ore. L’ultime chiazze verdi si rarefanno gradualmente mentre percorriamo il sentiero tra Passo Canali e forcella Alta del Ghiacciaio (2727 mslm).

Il panorama qui è incredibile: siamo in quella che doveva essere una gigante conca di roccia, lisciata dall’azione millenaria dei ghiacci, e che una volta svuotata è stata incisa, scavata, sbriciolata.

Il verde lascia il posto al grigio e al bianco: restano i fiori, delicati, a spuntare dalle fessure della roccia. Seguire il sentiero è semplice, non ci si può perdere.

Poi scavalli la forcella, e sei sulla Luna. Di fronte, sotto di te: un deserto bianco, fatto da roccia che imita le ondulazioni morbide delle dune. C’è poco da dire, o meglio forse ci sarebbe tanto da dire, ma tutto questo mi lascia senza parole. Mi guardo attorno, incerta su dove posare lo sguardo.

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Sembra di essere stati catapultati in un altro pianeta. Da sud arrivano grosse nuvole grigie, ed facile immaginare che a breve la nebbia, come sempre, ovatterà tutto. Meglio sbrigarsi. Anche con buona visuale infatti è piuttosto facile perdersi in questo punto. Le indicazioni per il sentiero non sono chiarissime e le tracce si perdono tra le rocce.

Sopra di noi, il ghiacciaio: una lente di ghiaccio annerita, appesa contro la parete rocciosa.

Via normale. Dal Rifugio Rosetta (2581 m) si va verso est e subito s'imboccano i segnavia rossi n. 709 che portano in una quarantina di minuti al Passo Pradidali Basso (2655 m), donde possibilità per il Rifugio Pradidali. Qui si prende il sentiero n. 708 che valica a sinistra una collina rocciosa.

La sella seguente, a 2716 m, è chiamata Passo di Fradusta e anche da qui si potrebbe scendere al Rifugio Pradidali. Alcune indicazioni ora conducono al facilissimo Ghiacciaio della Fradusta, largo un chilometro, che si attraversa facendo attenzione al ghiaccio vivo a tarda estate.

Si raggiunge una dorsale dalla quale si può salire in vetta alla Fradusta. Proseguire e arrivare sull'orlo della grande dolina detta Foch de Sora, nella quale ci si abbassa. Segue il Foch de Sot, che si attraversa costeggiandolo ad arco.

Si traversa un'altra conca e si raggiunge il Passo Canali (2469 m). Magnifico panorama sulle crode della Catena Meridionale delle Pale di San Martino.Si riprende ora il sentiero n. 707 che scende per le ghiaie nell'Alta Val Canali,

Si prosegue in direzione delle belle Cime dell'Alberghet e del Coro e si costeggia quindi la testata della valle. Tralasciare le diramazioni di sinistra (sono tre e porterebbero fuori strada).

Per costoni erbosi, tratti rocciosi e con percorso vario, il sentiero s'abbassa stando sotto le rocce della Cima Sant'Anna, sulla sinistra della valle, cala su un campo detritico o nevoso ed entra infine nel bosco. In pochi minuti si arriva al grazioso antico Rifugio Treviso in Val Canali.

Variante. Si segue il sentiero n. 709 solo per 30 minuti, poi si piega sulla sinistra e si va diritti sul segnavia n. 707. Si traversa tutta la landa desolata, facendo molta attenzione a non smarrire le tracce, e dopo un'ora circa di cammino si transita nei pressi della biforcazione che scende verso il Col di Prà (segnavia n. 766).

Ci si avvicina all'orlo dell'altopiano, che sprofonda sulla Val d'Angheràz, con visione stupefacente dei colossi dell'Agnèr, del Sass de le Caore e della Croda Granda. Il sentiero piega quindi a destra (verso sud-est) lungo un campo solcato e raggiunge la Forcella del Miel (2520 m).

Per rocce e magre zolle erbose si traversa al Passo Canali (2469 m), dove si riprende l'itinerario precedente.

Per la salita alla Fradusta (ore 2 dal Rifugio Rosetta), dal Passo della Fradusta (2716 m), si sale in lieve pendenza sin sulla vetta percorrendo la larga pista.

Punto di partenza: Rifugio Pedrotti alla Rosetta, 2581 m (funivia da San Martino di Castrozza, 1463 m).

Tempo previsto: ore 5 complessivamente (6 sino al Cant del Gal).

Difficoltà: facile, ma sino a metà luglio gran parte dell'altopiano è ancora ricoperta di neve, quindi intraprendere la gita solo se è già passato qualcuno, onde reperire con maggior sicurezza il passaggio (pista).

Dislivello: 130 m in salita (più 220 per la Fradusta), 1115 m in discesa (1550 m sino al Rifugio Cant del Gal).

Segnaletica: sentieri n.

Risalgo la strada forestale che coincide con il segnavia SAT 707 che costeggia a sinistra il torrente Canali. Poco dopo trascuro a destra una prima deviazione per raggiungere il Rifugio Treviso e la Forcella d’Oltro e proseguo dritto.

Abbandono il rifugio dopo una breve sosta e continuo sempre sul sentiero 707, assecondando le indicazioni dei cartelli, in direzione nord puntando verso il Passo Canali. Durante la risalita della valle trascuro a destra le due deviazioni consecutive con altrettanti sentieri (il primo che sale ai Vani Alti e il secondo che conduce al Bivacco Reali).

Continuo la salita seguendo il profilo della valle arrivando fino alla sua testata. Approssimativamente a 2300 m.s.l.m. il Panorama dalla Cima della Fradusta in direzione Ovest. Al centro La Pala di San Martino dove sorge il Bivacco “Guide di S.

Scendo dalla cima percorrendo a ritroso la stessa traccia e raggiungo nuovamente il sentiero 708 quindi seguo le indicazioni svoltando a sinistra per il Passo della Fradusta. Dopo una sosta al rifugio proseguo ancora lungo il sentiero 709 in discesa, supero un tratto attrezzato e alcuni tornanti fino ad incrociare un sentiero proveniente da destra (n°719) che trascuro, proseguo dritto in discesa per alcune centinaia di metri fino ad un bivio (cartello).

All’inizio seguo la strada forestale poi prima di attraversare il torrente Canali in localtà Pian delle Lede devio a sinistra per il sentiero 711 (cartelli) che porta al Passo delle Lede. Il sentiero scorre in mezzo al bosco inizialmente senza eccessiva pendenza.

Approssimativamente a 1600 m.s.l.m. incrocio sulla destra un sentiero proveniente dal Rifugio Treviso che però trascuro e continuo a sinistra in pendenza più marcata e sempre all’interno della vegetazione. Proseguo verso nord sempre in salita a tratti anche sostenuta fino a raggiungere il pianoro panoramico dove sorge il Bivacco Minazio posto a 2250 metri di quota.

Dopo sosta obbligata continuo sul sentiero principale che procede ora verso il Passo delle Lede, visibile in lontananza, tenendosi sul versante est del vallone. Dal valico proseguo in direzione nord-est su sentiero segnato fino a raggiungere il quadrivio presso il Passo della Fradusta (2610 m.s.l.m.) in prossimità del Ghiacciaio della Fradusta.

Raggiunto il valico mi immetto sul sentiero segnavia CAI 707 che proviene da sinistra e procede a destra in discesa in direzione sud-est, ovvero con una lunga e panoramica attraversata raggiunge il Rifugio Treviso.

Tabella riassuntiva dei punti di interesse

Punto di interesse Altitudine (m s.l.m.)
Malga Canali (Parcheggio) 1302
Rifugio Treviso 1631
Passo Canali 2467
Forcella Alta della Fradusta 2727
Cima della Fradusta 2939
Passo delle Lede 2695
Bivacco Minazio 2250

ATTENZIONE: Gli itinerari quì descritti sono stati percorsi personalmente. Il racconto, comprese le foto e le tracce GPS, descrivono anche lo stato dei sentieri al momento in cui le escursioni sono state effettuate. Chiunque volesse ripeterle deve verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dei sentieri.

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