Escursioni nella Bassa Val Brembana: Alla Scoperta dei Sentieri
La Val Brembana è il luogo ideale per gli sportivi e le famiglie che amano camminare. Numerosi sentieri per passeggiate brevi o più impegnative, sulle alte cime o tra i borghi storici della Valle. Le antiche vie di comunicazione utilizzate dall’uomo per spostamenti, commerci ed incontri, sono unici ed inconfondibili e hanno il merito di raggiungere anche le località più remote.
Sentieri e Percorsi in Val Brembana
Le escursioni brevi in Val Brembana sono tutti percorsi che non superano i 7 km tra andata e ritorno ma non mancano di farvi immergere in un contesto naturale mozzafiato che vi consentirà di staccare la spina dalla routine quotidiana. Tutti i sentieri sono consigliati anche per chi vuole spendere in montagna solamente mezza giornata e dedicare il resto della giornata ad altre attività.
Vi consigliamo di leggere bene la tabella con le informazioni utili, così da avere una panoramica completa del percorso. Se siete alle prime armi tenete in considerazione soprattutto il dislivello. Un’escursione breve non significa necessariamente che sia una passeggiata facile. Più il dislivello è elevato e più lo sforzo fisico richiesto sarà maggiore.
La Via Mercatorum rappresenta un’ideale percorso tra la memoria, le architetture religiose, gli endemismi floreali e i punti panoramici custoditi in queste splendide montagne, sono tesori da scoprire attraverso questo percorso naturalistico non impegnativo.
Questo itinerario permetterà di vivere esperienze a contatto con la natura: ampie le zone di verde dove spiccano i prati, segno del lavoro dell’uomo contadino e soprattutto allevatore per ricavarne il pascolo estivo. In paesi come Costa Serina, Cornalba e Oltre il Colle, dove di minor impatto è stato lo sviluppo industriale, è facile ammirare nuclei abitati con le caratteristiche architetture rurali in pietra locale e legno, uniti in forme semplici, silenziosi testimoni della durezza del mondo rurale d'altri tempi.
Leggi anche: Scopri i Laghi di Monticchio
Itinerari Dettagliati
Anello al Monte Arera e Corna Piana
Anello che si snoda tra i 1.821 e i 2.078 m slm, lungo il versante ovest del Monte Arera e della Corna Piana, tra il Rifugio Capanna 2000 e il passo Branchino. Si attraversa la Val d’Arera dove effettuare le prime interessanti osservazioni floristiche, al termine di una prateria il P.so Gabbia, scende nella dolomitica e splendida conca glacializzata del Mandrone per poi risalire alla Bocchetta di Corna Piana; il percorso porta fino al Passo del Branchino in vista dell’omonimo lago per poi piegare all’indietro e ritornare a quote inferiori al Rifugio.
Il periodo per osservare il maggior numero di fioriture e di farfalle è luglio; nei mesi estivi è possibile salire sulla vetta dell’Arera attraverso un percorso sul versante sud, abbastanza facile, che consente di godere di splendidi panorami sulle valli e sulle Orobie.
Sentiero 'del sole e dei sensi'
Il sentiero 'del sole e dei sensi' percorre Costa Serina, Comune a 900 metri s.l.m. sito in Val Serina, partendo dalla località Trafficanti, frazione del Comune. Da Trafficanti il sentiero conduce poi a Nespello. Questo tragitto, segnato come Via Mercatorum, è immerso nella più totale natura floreale e faunistica. Nel percorso sono dislocate le antiche sorgenti 'Leamàgn' create dai nostri avi.
In tutto il percorso si può gustare la bellezza del camminare su una strada antica e circondata da un panorama incantevole. Dopo aver ammirato l'abitato di Nespello, si prosegue in discesa il cammino in un percorso facile e ben conservato e con un antico muro 'a secco', si giunge nella località Ruspino dove sorge l'antica chiesa quattrocentesca in stile romanico.
Superato l'abitato di Ruspino, il percorso è accompagnato da un ottimo lastricato che conduce in salita alla Péta, località oggi nota per essere luogo di uno dei più pregiati agriturismi della bergamasca.
Leggi anche: Sentieri panoramici sull'Alpe di Luson: un'esperienza unica
Da San Giovanni Bianco a Cornalita
E' possibile parcheggiare presso il Piazzale degli Alpini a San Giovanni Bianco e da lì seguire le indicazioni per Cornalita; alla prima curva prendere il sentiero a destra che, attraversando in alcuni punti la strada asfaltata porta a Cornalita. È possibile fare un giro ad anello: superando Cornalita e costeggiando il torrente della Val Grande lungo una strada sterrata nel bosco si raggiunge la Ciclovia della Valle Brembana che, in direzione nord, riporta al parcheggio.
Salita al Monte Gioco
Innanzitutto segnaliamo la via più breve per raggiungere la cima del Monte Gioco: si risale la frazione di Spettino e poi si segue la strada asfaltata per Spettino Alto, fino alla località Forcella (m 1073) dove termina. Qui, in mezzo ai prati, si trova l’indicazione per il sentiero che porta ripido alla cima dove è posta una croce.
Il monte Gioco è alto 1366 metri, offre una splendida vista sulle Orobie e su tutta la valle Serina e rappresenta il confine tra i comuni di Serina, Dossena e San Pellegrino Terme. Spesso è indicato anche come monte Zucco, che probabilmente ne è la denominazione originaria, tuttavia l’assonanza in bergamasco tra Soc (zucco) e Zoc (gioco) ha fatto sì che nell’uso comune il nome venisse cambiato, anche per distinguerlo dall’altro monte Zucco.
Da Piazzo al Monte Molinasco e Pizzo Grande
Parcheggiare l’auto nella frazione Piazzo di San Giovanni Bianco; a circa 100 metri dall’inizio della strada verso Schiava svoltare subito a sinistra in una strada che sembra a fondo chiuso, al cui termine inizia il sentiero. Per arrivare al Monte Molinasco occorre mantenere sempre il sentiero principale ignorando quelli che da esso si diramano e, giunti alla “Bocchetta” (dov’è collocata una fontana senz’acqua e dove arriva anche il sentiero proveniente dalla Valle di Alino), girare a sinistra e salire nel prato.
Per raggiungere il Pizzo Grande, invece, alla Bocchetta prendere il sentiero a destra che costeggia la Val Grande in un fitto bosco di abeti. Giunti ad una baita in corrispondenza di una pozza, passare dietro la “pendana” (ricovero per animali) e alla Baita del Sornadello e poi seguire il sentiero segnalato con frecce rosse che sale in un bosco di faggi sul pendio che porta in vetta al Pizzo Grande.
Leggi anche: Cosa fare alle Maldive
Da Sussia alle cime circostanti
Prendendo come riferimento il sentiero che da Sussia (m 1013) arriva alle frazioni di Vettarola e Ca’ Boffelli (m 974) possiamo individuare, a monte della linea rappresentata da questo sentiero, una zona con molte attrattive dal punto di vista escursionistico, dal momento che comprende le cime del pizzo Cerro, del monte Castel Regina, del monte Foldone, del monte Sornadello, del pizzo Grande e del monte Molinasco, con svariate possibilità di concatenamenti e percorsi ad anello.
Si tratta di una zona piuttosto vasta per la quale si consiglia una certa attenzione alla preparazione delle escursioni riguardo in particolare all’orientamento (non tutti i sentieri sono ad oggi ben segnalati) e alla valutazione dei tempi di percorrenza.
Si può raggiungere Sussia partendo dalla Località Vetta e percorrendo la strada agrosilvopastorale o tramite un sentiero ben segnato che parte un poco più sotto, presso la località Frasnito. Dalla chiesina di San Michele in Sussia, imboccando indifferentemente il sentiero a sinistra o salendo a destra fino alla casa natale della guida Antonio Baroni per poi svoltare nuovamente a sinistra, si prende il sentiero diretto al monte Zucco e lo si segue fino alla Cappella del Grosnello, dove termina anche la strada che sale da Catremerio (m 988). Da qui si imbocca il sentiero a fianco della santella e si prosegue abbastanza dolcemente, salvo l’ultimo tratto più ripido, fino al pizzo Cerro (m 1285). Da segnalare lo splendido roccolo (Spadì) che il sentiero costeggia e la "Laca del Roculì" (grotta profonda circa 300 m).
Da San Giovanni Bianco alla Cantoniera della Passata
Per arrivare sino al Santuario della Madonna di Perello, quindi salire lungo alla scalinata dietro la chiesa a sinistra caratterizzata da una Via Crucis e raggiungere la strada in asfalto che porta direttamente alla Cantoniera della Passata. Giungere alla Cantoniera della Passata ed imboccare il largo sentiero che si apre alla sinistra dell'edificio; seguendo l'agevole percorso, tendenzialmente pianeggiante tra pascoli e bosco ceduo, si raggiunge in breve l'abitato di Miragolo S. Marco dominante la media Valle Brembana.
Salita al Monte Podona da Salmezza
Partendo dalla sella che porta all'abitato di Salmezza (raggiungibile in auto), incamminarsi lungo il sentiero che si apre a sinistra e, dopo aver superato la piccola chiesa di S.Barnaba, affrontare la salita piuttosto ripida che conduce alla cresta erbosa. Proseguendo con attenzione lungo la dorsale, prevalentemente in roccia calcarea ad andamento ondulato, che domina da una parte Selvino e dall'altra gli splendidi pascoli di Salmezza, si ascende la cima del monte Podona (m.1270) e successivamente la sua anticima, caratterizzata da una croce in metallo e panchine in legno con ampio panorama verso Selvino e i paesi della bassa valle Seriana.
Si prosegue la salita sempre ripida ma suggestiva, superando gradini di roccia…uno splendido balcone naturale con vista sulla Valle Serina e del fianco della corna bianca chiamata anche dai turisti “Panettone”. Sulla destra rispetto al sentiero si può fare una sosta sul pianoro prima dell’ingresso della Cornabüsa.
Da Branzi ai Laghi Gemelli: Il Sentiero del Partigiano
Questo percorso poco frequentato, rappresenta un'interessante alternativa alle classiche vie di accesso ai Laghi Gemelli. Da qualche anno è stato definito 'Il sentiero del partigiano'. Risalendo il fianco orografico sinistro del fiume Brembo, sulle pendici del P.zo dell'Orto, il sentiero sale nel bosco fino alla diga di Pian Casere e, presso la casa dei guardiani Enel, si congiunge al sentiero 211 in direzione rif. Laghi Gemelli.
Il sentiero parte da via Cagnoli a Branzi (825 m), nei pressi del campo sportivo dove è presente un parcheggio pubblico; l'accesso al sentiero può avvenire in alternativa dalla cascata Borlèggia (840 m) nei pressi del parcheggio in via Monaci. Le vie si congiungono a circa 15 minuti di cammino dalla partenza, ad una quota di 1040 m, per poi proseguire fino ad incontrare la 'strada piana' a quota 1110 m; effetti di una valanga e malattie arboree hanno portato al taglio completo della vegetazione nel tratto successivo, da cui si può godere un'ampia visuale in attesa che le piantumazioni effettuate tornino a dare al bosco il suo aspetto d'origine. A quota 1400 m si giunge ai Grassi, dove sono presenti alcune baite comunali e dove pastori e mandriani sostano nel periodo di transumanza verso gli alpeggi; proseguendo si giunge alla diga di Pian Casere (1815 m): qui il bosco termina ed inizia il paesaggio tipico orobico.
Escursione da Dossena a Trinità
Dalla Chiesa di Dossena prendere la mulattiera che porta e supera il cimitero e conduce in località Villa. Superare l’incrocio con la strada che porta alle Miniere del Paglio e proseguire in direzione sud fino ad arrivare alla zona delle Colle di Dossena. Dopo il Ponte Nuovo, in direzione San Gallo, non seguire la curva della strada ma salire lungo la ripida strada lastricata in porfido che termina in una mulattiera; proseguire fino ad imboccare il sentiero di fianco all’acquedotto attraversando la strada che porta a Briolo. Continuare per il sentiero che conduce sulla strada comunale di San gallo/Dossena, da percorrere per arrivare alla chiesa di San Gallo. Proseguire sulla strada che fiancheggia la chiesa verso località Foppa fino a giungere a una cappella. Da lì inizia il sentiero che passa di fianco alla frazione Calecardi e in poco più di mezzora conduce a Trinità di Dossena.
Percorso da Dossena a Trafficanti
Il sentiero parte dall’estremità sud del campetto, sulla sinistra, porta ad una cappelletta affrescata e giunge di nuovo sulla strada provinciale, che si percorre per circa 1 km fino al Passo Crocetta (1051 m), dove è segnalato un incrocio a destra per la Località Corone. La mulattiera inizia all’incrocio, a sinistra, e prosegue in discesa in direzione sud-est, attraversa il torrente Serina su un ponticello di cemento e raggiunge la via Corone, nei pressi della Fontana Tricuspide. Dopo aver goduto la pace e la tranquillità di questo antico borgo si riprende il sentiero che porta a Trafficanti, passando per il Grom basso dove c’è una santella e diverse fontane; una fontana in particolare, quella di Leamagn, è molto affascinante e per raggiungerla bisogna abbandonare per pochi minuti il sentiero principale. Continuando per il sentiero si arriva alla frazione di Trafficanti il cui nome richiama l’importanza che aveva il paese in epoca medioevale per il commercio nelle Valli Bergamasche.
Sentiero per Cornello dei Tasso da Oneta
Dalla chiesa di Oneta seguire le indicazioni per Cornello dei Tasso. Il sentiero porta in una ventina di minuti alla piccola chiesa di Sant’Anna, situata circa a metà percorso; da lì prosegue poi in discesa, attraversa la Valle dei Mulini e giunge al borgo di Cornello dei Tasso.
Dal parcheggio sopra il borgo di Oneta prendere la mulattiera che sale tra due case, curvare subito a destra e proseguire per Sentino; dopo la piazzetta lasciare la strada asfaltata e seguire il tratturo verso destra che giunge a Costa dei Lupi a una fontana abbeveratoio. Il sentiero passa sotto volte porticate, scende, risale e giunge a Pradavalle. Entrare nel borgo e proseguire lungo la mulattiera che arriva a un roccolo situato sul crinale che separa San Giovanni da Cornello, punto di sella che divide circa a metà il percorso. Qui ci sono due possibilità: lasciare sulla destra i roccoli, immettersi sulla strada sterrata che sale verso est (direzione Cancervo) e proseguire verso la chiesa della località Pianca; oppure continuare verso Bretto, da dove è possibile salire alla Chiesa di San Ludovico e poi scendere verso Cornello dei Tasso.
Traversata Grumo - Bosco Fuori
Sotto il borgo di Cornello, sulla ex strada provinciale, prendere il ponticello in ferro che attraversa il fiume Brembo. Arrivati al borgo di Grumo seguire la traccia a sinistra della chiesa. Raggiunta la bianca e porticata chiesa di San Rocco proseguire per le frazioni di Bosco Dentro e Bosco Fuori. Da Bosco Fuori parte il tratto più selvatico e boschivo: poiché la zona è percorsa da molti sentieri che si intersecano è importante non perdere la via principale.
Salita da San Giovanni Bianco
La pendenza è molto elevata. E’ realizzato per larga parte a scalini scavati nel terreno e in alcuni punti bisogna usare le mani per aiutarsi nell’arrampicata sulle rocce. Il sentiero è faticoso ed a tratti un po’ esposto, ma la fatica è altamente ripagata dal panorama su San Pellegrino Terme, sulle Prealpi Orobie, sulle Alpi Retiche e dalla soddisfazione che si prova arrivando in cima.
Sentiero dal Rifugio Alben al Passo del Sapplì
Giunti alla baita cascinetto, dove è posta una targa a memoria dei fatti accaduti nel 1944, prendiamo la piccola risalita prativa a destra della baita, fino ad incrociare il sentiero 502 che proviene dall’Alben. Il sentiero prosegue in piano fino a Passo del Sapplì, quota mt. 1500 circa, da qui si inizia una discesa tra le rocce che fa perdere immediatamente dislivello. Tra faggete, lungo il sentiero divenuto quasi pianeggiante si arriva a una cappelletta dove si scorge in alto a destra la distinguibile Cascina Bianca. Si prosegue ignorando il...
TAG: #Escursioni