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Escursioni a Rocca di Cambio: Sentieri e Panorami dell'Appennino Abruzzese

Rocca di Cambio, situato a 1434 metri d’altitudine, è un piccolo borgo abruzzese all’interno del Parco Naturale regionale Sirente-Velino, considerato il comune più alto dell’Appennino. Data la sua posizione, Rocca di Cambio è una località turistica molto ambita sia in inverno, per la presenza di un’ottima stazione sciistica, che in estate, per la possibilità di fare escursioni immersi nel verde.

Alla scoperta del territorio del Parco Sirente-Velino

Il territorio del Parco è un ambiente di media ed alta montagna, per cui l'attività escursionistica può essere pericolosa. Siate prudenti e non esitate a rivolgervi ai professionisti preposti: Guide Alpine ed Accompagnatori di Media Montagna.

Si ricorda che ai sensi della L.R. 27 dicembre 2016, n. 42. e s.m.i. "Rete Escursionistica, Alpinistica, Speleologica e Torrentistica Abruzzo (REASTA)", e specificatamente nel rispetto di quanto sancito dall'art. 3 comma 4 bis, "chiunque intraprende un percorso della REASTA (Rete Escursionistica Alpinistica Speleologica Torrentistica Abruzzo), lo fa sotto la propria responsabilità, usando la necessaria diligenza, rispettando i regolamenti, la segnaletica, non danneggiando le strutture di pertinenza e l'ambiente circostante".

Escursioni imperdibili nei dintorni di Rocca di Cambio

Numerosi percorsi e itinerari, di diverso livello e difficoltà, possono essere eseguiti a piedi, in bicicletta o a cavallo e permettono di godere di panorami davvero mozzafiato. L’altopiano è formato da diverse cime come Monte Rotondo, Monte Cagno, Monte Cefalone e Monte Ocre che consentono ai più esperti e appassionati di svolgere escursioni davvero meravigliose.

Monte Velino dal Piano di Pezza

Nelle calde giornate estive l’itinerario per il Monte Velino che inizia dal Piano di Pezza è più piacevole di quelli che raggiungono la vetta da sud. I panorami dalle creste lo rendono ancora più affascinante. Da Rocca di Mezzo o da Rovere si seguono le strade che salgono al Vado di Pezza, dove ci si affaccia sul Piano di Pezza, e dove sorge un rifugio ristorante.

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Lasciata l’auto prima del divieto, si continua a piedi sulla sterrata, poi si piega a destra per una mulattiera (segnavia 1 e 1A). Questa entra nella faggeta della Valle Cerchiata e prosegue con piacevole percorso a mezza costa. Si raggiunge la cresta di Colle dell’Orso e al bivio (2210 m, 1.45 ore) dove si lascia a sinistra il sentiero per la Punta Trento.

Il tracciato riprende a salire superando un gradino ripido, passa a poca distanza dal Monte il Bicchero, poi continua a saliscendi per dossi erbosi fino a un nuovo bivio dove arriva da destra il sentiero della Valle dei Briganti. Una salita più faticosa porta alla cresta rocciosa che conduce al Monte Cafornia (2405 m, 1 ora). La traccia principale prosegue in discesa e poi in piano accanto alla cresta che separa la conca sommitale del Canalino dalla Valle dei Briganti.

La si affronta per un sassoso sentiero indicato da segnavia giallo-rossi fino alla vetta del Monte Velino (2486 m, 0.45 ore).

Monte Puzzillo da Campo Felice

Il cocuzzolo di erba e rocce del Monte Puzzillo domina la piana di Campo Felice, la Valle Leona e la prima parte dell’itinerario che sale al rifugio Sebastiani. Gran parte dell’escursione si svolge su sentieri non segnati o fuori sentiero. Il Monte Puzzillo, anche se viene raramente raggiunto dagli escursionisti, rappresenta invece una meta interessante, che offre ambienti solitari e magnifici panorami, e che può essere raggiunta per un itinerario abbastanza breve ma a carattere avventuroso.

L’altopiano di Campo Felice si raggiunge da Lucoli, da Casamaina, dal casello di Tornimparte della A24, o da Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio per il tunnel di Serralunga, che collega l’Altopiano delle Rocche alla base degli impianti di risalita. Dalla rotatoria all’ingresso della piana per chi arriva dalla A24 o da L’Aquila si devia a ovest (cartello) verso l’hotel-ristorante Alantino.

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A piedi si continua sulla strada sterrata, indicata da segnavia bianco- rossi 1C, ci si tiene a destra a un bivio e si entra nella faggeta superando due sbarre successive. La carrareccia sale nel bosco, traversa un valloncello, supera un tratto ripido e si affaccia sulla vastissima conca carsica della Valle del Puzzillo, in fondo ai quali appare la parete della Vetta occidentale del Costone.

Da destra (nord) dominano la zona il Monte Puzzillo e altre vette. Si scende a un pianoro, lo si attraversa, si lascia in alto a sinistra un rifugio utilizzato in estate dai pastori, e si sale a un bivio con cartelli (1840 m, 0.45 ore) accanto a una cisterna e a un fontanile asciutti. Si prosegue brevemente sulla strada sterrata, poi si lascia a sinistra il frequentato sentiero per il rifugio Sebastiani (vi passa l’itinerario successivo) e si sale in un ampio vallone erboso in direzione del Passo del Morretano, che si apre a sinistra del Monte Puzzillo.

Dal passo (1983 m, 0.30 ore) ci si affaccia sulla Valle del Morretano, che scende verso il Bosco del Cerasolo. Si piega a destra e si inizia a salire verso il Monte Puzzillo per ripide tracce di sentiero indicate da ometti di pietre. Man mano che si procede il panorama si allarga verso il Costone, il Muro Lungo e il Morrone. Superato il tratto più ripido si raggiunge la cresta che unisce il Monte Cornacchia al Monte Puzzillo nei pressi di alcuni massi.

Verso destra, sul crinale, si prosegue fino alla vetta (2174 m, 0.30 ore), indicata da un ometto di pietre. Si riparte per la cresta Est, opposta a quella di salita, toccando un’anticima (2132 m) affacciata sul Piano del Puzzillo. Si continua seguendo gli ometti, affacciandosi sulle rocce e i canaloni che precipitano verso est. Raggiunto il margine della faggeta si piega a sinistra, scendendo nel bosco fino a una radura (1846 m) ben visibile dall’alto.

La si attraversa e si continua per un ripido valloncello nel bosco. Nel solco, o per il crinale alla sua destra, si raggiunge una seconda radura (1754 m). Dalla sua estremità destra, nei pressi di un grande faggio, si imboccano delle vecchie tracce che salgono a una terza radura (1775 m), traversata la quale ci si affaccia sui boschi della Valle Leona. Da qui in poi l’orientamento è meno evidente. Si scende per un vecchio sentiero (servono come riferimento i segni blu che delimitano gli appezzamenti forestali), dove questo si perde si continua direttamente fin dove la pendenza diminuisce.

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Si prosegue per tracce di sentiero in un vago valloncello.

Monte Sirente attraverso la Valle Lupara

La suggestiva escursione che raggiunge e risale la Valle Lupara è la via normale del Sirente da nord, e percorre il meno ripido e diretto dei due grandi canaloni che salgono in direzione della vetta. Si tratta di un percorso suggestivo, in ambiente selvaggio, mai monotono e abbastanza faticoso.

La conca erbosa al margine del bosco, circa a metà del percorso, offre uno straordinario colpo d’occhio sulle torri del settore orientale della parete. Da Rocca di Mezzo o Secinaro si segue la strada che collega i due centri fino allo Chalet Sirente (1156 m, 13 km da Rocca di Mezzo e 7 da Secinaro), sulla destra della strada per chi arriva dall’Altopiano delle Rocche.

A destra dello Chalet, si imbocca a piedi una sterrata indicata da cartelli dell’Ippovia del Parco e dai segnavia bianco-rossi 15 e 18. Dopo poche centinaia di metri (1228 m) la sterrata si biforca. Qui si lasciano a destra l’Ippovia e l’itinerario per il Canalone Majori, che seguono il tracciato più evidente, e si prosegue lungo la sinuosa Valle del Condotto.

A un secondo bivio si lascia a sinistra la mulattiera di fondovalle (segnavia 18), si sale a svolte e si raggiunge un ripiano (1330 m, 0.30 ore) dove si incrocia la strada sterrata prima abbandonata. Si continua (segnavia 15) con percorso parallelo alla strada, e poi in salita via via più ripida per un ampio vallone boscoso. Dove la pendenza diminuisce si ritrova un sentiero a tornanti, che porta verso sinistra a una prima radura e poi al margine di una bellissima conca erbosa (1750 m, 1.15 ore) ai piedi delle torri rocciose e dei canaloni della parte più orientale della parete.

Domina la zona la parete trapezoidale dell’Altare della Neviera, più a sinistra sono il Peschio Pedone, il Peschio Gaetano e il Monte di Canale. Si rientra brevemente nel bosco, poi si inizia a salire obliquamente, su terreno ripido, alla base di alte pareti rocciose, fino ad affacciarsi su un ampio vallone erboso dominato dalle rocce della cresta sommitale del Sirente.

Si sale direttamente, si obliqua ancora a destra e si scavalca un crinale (2050 m) affacciandosi sulla Valle Lupara, chiusa al di là dalla cresta rocciosa oltre la quale è il Canalone Majori. Una panoramica traversata porta alle ghiaie della Valle Lupara, che si risalgono toccando un caratteristico spuntone di roccia compatta. Si piega a destra e si continua per la larghissima cresta che offre un bel panorama sul Fucino, sulla Serra di Celano e sul Velino.

Si supera un tratto abbastanza ripido, si aggira l’impressionante testata del Canalone Majori, poi si prosegue per prati, ghiaie e lastroni di roccia fino alla vetta del Sirente (2348 m, 0.30 ore), con la sua croce affacciata su un salto verticale.

Lago della Duchessa

L’itinerario più classico dei monti della Duchessa raggiunge uno dei pochissimi laghi di montagna dell’Appennino centrale. Il Lago della Duchessa, incorniciato da una bella cerchia di vette in cui spiccano il Murolungo e il Morrone, è circondato da pendii ghiaiosi e da pascoli utilizzati dalla primavera all’autunno dal bestiame.

Dal casello di Valle del Salto della A24 si segue per circa 1 km la strada per Magliano de’ Marsi e Avezzano. Quando questa diventa parallela all’autostrada, si devia a sinistra per una strada, indicata da cartelli della Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa, che passa sotto alla A24 e continua verso i boschi della montagna.

La strada entra nel bosco, passa accanto a due case (Casali Panei secondo un cartello, Casali di Collepizzuto sulle carte), si alza con due tornanti e prosegue a mezza costa, sul Vallone della Ruara, fino alle case di Cartore (944 m, 4 km dal bivio), in parte restaurate. Poco oltre è una torre medievale. Da un tabellone della Riserva si seguono i segnavia 2B, che si alzano per una carrareccia, e poi deviano a destra per un sentiero, entrando nella profonda e suggestiva Val Fua, che si risale tra fitto bosco e grandi massi.

Dove il vallone diventa più ripido, il sentiero si alza a tornanti e poi si sposta sulla sinistra, superando dei passaggi in cui il tracciato è stato scavato nella roccia. La si risale, sul sentiero che all’inizio è molto ripido e poi diventa più dolce. Usciti dal bosco, si arriva ai rifugi delle Caparnie (1718 m, 0.45 ore) raggiunti dalla strada sterrata che passa per la Val Cesa. Si prosegue per i pascoli delle Caparnie, si scavalca un’ampia sella erbosa (1802 m) e si scende al Lago della Duchessa (1788 m, 0.15 ore), dominato a nord dai pendii sassosi ed erbosi del Monte Morrone e a sud dalle pareti di roccia del Muro Lungo.

Rifugio Vincenzo Sebastiani

Il piccolo ma accogliente rifugio Vincenzo Sebastiani, costruito nel 1922 e più volte ristrutturato e ampliato, sorge poco a monte del Colletto di Pezza, e si raggiunge da Campo Felice o dai Piani di Pezza. È gestito da Eleonora Saggioro e dalla Cooperativa Equorifugio.

Dopo altri 500 metri, prima dell’albergo e della partenza delle piste da fondo, accanto a un cartello per il rifugio Sebastiani, si devia a sinistra per una carrareccia, a tratti sconnessa. La carrareccia sale nel bosco, traversa un valloncello, supera un tratto ripido e si affaccia sulla vastissima conca carsica della Valle del Puzzillo, in fondo ai quali appare la parete della vetta occidentale del Costone.

Lasciata a destra una carrareccia (che porta comunque al rifugio) si va a sinistra per un sentiero (segnavia 1Cbis) che sale per una serie di valloncelli, incontra un largo crinale erboso e scende per qualche metro in una conca. Si riprende a salire obliquamente ai piedi della cresta della Cimata di Pezza.

Tabella riassuntiva dei sentieri nei dintorni di Rocca di Cambio

Partenza Arrivo Difficoltà
Capo Pezza Monte Velino EE
Iaccetto di Capo Pezza Rifugio Sebastiani EE
Rifugio Sebastiani Monte Rotondo EE
Val d'Arano Monte Sirente E
Fonte dell'Acqua Monte Sirente EE

Per maggiori dettagli e altri sentieri, consultare la lista completa fornita dal Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.

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