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Escursioni Facili a Moena: Alla Scoperta della Val di Fassa

La Val di Fassa è una delle mete più gettonate dalle famiglie con i bambini, e non certo per caso: sono infatti tantissimi i sentieri che è possibile effettuare con molta facilità immersi in paesaggi da sogno. Moena è il primo dei paesi della Val di Fassa che s’incontra salendo dalla Val di Fiemme, appellata “la fata delle Dolomiti” è una località di villeggiatura estremamente frequentata e ambita.

Passeggiate Facili (Anche per Bambini) in Val di Fassa

Da Moena a Prato di Sorte e Ritorno

Partendo dalla chiesa di San Vigilio di Moena si sale verso la frazione di Sorte, dove ci si può fermare a visitare la piccola chiesa dedicata a San Giuseppe, iniziata a costruire nel 1685 e consacrata nel 1703. Proseguendo in salita fino alla Malga Panna, vecchio luogo di ristoro e oggi rinomato ristorante stellato Michelin, si raggiunge una spianata dove fermarsi e scattare una foto all'abitato di Moena è quasi d'obbligo.

Da Passo San Pellegrino al Rifugio Fuciade e Ritorno

Il Passo San Pellegrino è il valico che collega la Val di Fassa con Falcade e l’Agordino. La più classica e conosciuta delle escursioni in Val di Fassa è, forse, la più bella. Si parte proprio dal Passo San Pellegrino e si continua verso il Rifugio Miralago. Si continua su larga e poco pendente forestale in un fresco bosco che, poi, cessa di colpo per offrirci un paesaggio spettacolare. Al Rifugio Fuciade ci sono moltissimi prati su cui accomodarsi e lo stesso rifugio è un ottimo ristorante (da prenotare in anticipo, qualora voleste pranzare).

È la mia preferita, ve lo dico subito. Si tratta del sentiero 607 che porta al rifugio Fuciade. Non potete davvero sbagliare, c’è solo quello. Arrivati al Fuciade, potete sedervi e riposare. Sappiate che il rifugio ha un ristorante molto rinomato e, se volete mangiare qui, prenotate in anticipo perché non troverete posto.

Da Pozza alla Malga Crocifisso e Ritorno

Si parte, come per le precedenti escursioni, dal grande parcheggio a Pozza di Fassa nei pressi del Camping Vidor. Anche per la Val Monzoni, vale il divieto di transito con i mezzi motorizzati: partiamo quindi a camminare per raggiungere Malga Crocifisso. Una volta giunti a Malga Crocifisso, dovremo voltare a destra (dritto invece si proseguirebbe per la Valle San Nicolò) e iniziare la salita che, liscia e levigata, prosegue nel fitto bosco. Di fronte a noi le creste dei Monzoni, catena montuosa che ci separa dalla Valle di San Pellegrino, e la bucolica Malga Monzoni, circondata da verdissimi prati.

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Da Campitello a Canazei e Ritorno

Campitello e Canazei (con le vicine Alba e Penia) sono gli ultimi paesi della Val di Fassa prima del Passo Sella, Gardena e Fedaia. Circondate da montagne meravigliose, offrono moltissimi sentieri ideali per le famiglie.

Da Canazei a Penìa e Ritorno

Eccoci arrivati all’ultima delle passeggiate facili da fare in Val di Fassa. In ladino, si dice Cianacei! La strada è bellissima e si alternano panchine, parchi giochi e boschetti, fino ad arrivare a Pènia, dopo Alba di Canazei.

Altre Escursioni e Attività

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  • Jir a pè Moena: Prepariamoci ad un'escursione in montagna!
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Dettagli su Alcune Escursioni

Malga Peniola

Si sale in automobile da Moena sino a Malga Panna dove, appena oltre, si trova un grande parcheggio. Si inizia così a camminare su strada asfaltata in leggera salita, dapprima in un bosco e poi a ci che ne rimane. Con gli alberi abbattuti, si nota l’arditezza della carreggiata che corre lungo il fianco della montagna, restando comunque sicura e tranquilla. E così, con poca fatica e senza sforzi eccessivi, in circa un’oretta raggiungeremo Malga Peniola. Attenzione: la strada per Malga Peniola è chiusa al traffico veicolare dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Rifugio Passo Selle

Dalla sommità del Passo San Pellegrino (in prossimità della seggiovia Costabella) saliamo tranquilli lungo la larga forestale che, alternando tratti più ripidi al altri maggiormente pianeggianti, conduce sino a Baita Paradiso. Il Rifugio Passo Selle è sempre ben evidente in alto e ci permette di capire ove dovremo arrivare. Qui si trovano anche tantissime testimonianze della Grande Guerra. A pochissima distanza dal rifugio, scendendo verso il Rifugio Taramelli, potremo già vedere trincee e baraccamenti. Volendo, l’escursione si può accorciare servendosi, per un tratto, della seggiovia Costabella, che conduce sino a poco oltre Baita Paradiso.

Malga ai Lach

Si oltrepassa per poco il Passo San Pellegrino e si scende per un chilometro verso Falcade, già in Veneto. A circa metà di questo angolo di paradiso, attraversiamo il fiume su un bucolico ponticello, iniziando così la salita. Arrivati alla forcella Marmoi dovremo poi perdere circa 170 metri di quota per guadagnare la nostra meta, Malga ai Lach. L’itinerario si svolge su sentierino attorno allo sponde e permette di osservarlo da più angolazioni, ammirando anche le vette che sembra vogliano gettarvisi dentro!

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Sentiero degli Animali

Con gli impianti Lusia, dalla località Ronchi (che si trova pochi chilometri dopo Moena, salendo verso il Passo San Pellegrino) saliamo sino a Le Cune. Iniziamo quindi la nostra passeggiata scendendo lungo la pista da sci (sentiero 614) sino ad incontrare il grande arco ligneo che ci dà il benvenuto sul “Sentiero degli animali“. Incontreremo quindi marmotta, stambecco, camoscio, capriolo, orso, lupo… Naturalmente tutti scolpiti o disegnati su cartelli. Chi affronta l’itinerario col passeggino, dopo l’incontro col picchio sarà meglio che scenda verso Malga Pozza, poiché l’ultimo tratto presenta un fondo più sconnesso. Ma salterete ben poco: il più ormai sarà stato visto. E a Malga Pozza sempre facilmente in discesa, raggiungeremo il Rifugio La Rezila, luogo bucolico immerso nel bosco, dove mangiare è un vero piacere!

Rifugio Roda di Vael

Come per la precedente escursione a Gardeccia, si deve raggiungere lo stupendo pianoro di Ciampedie e, superato il Rifugio Nigritella, si inizia la salita (ripida a volta) che oltrepassa Baita Pra Martin. Si arriva quindi sul sentiero che transita su ghiaia e sfasciumi denominato Vial de le Feide (strada delle pecore) che, passando proprio sotto le Pale Rabiuose, permette di arrivare nel cuore del Catinaccio. Ci troviamo al Rifugio Roda di Vael, proprio sotto l’omonima cima Roda di Vael. A pochi passi, vi è anche la Baita Pederiva, alto bellissimo ristoro: entrambi sono ubicati in panoramica posizione che domina la Val di Fassa e parte della Val ‘Ega. Per rientrare, si può utilizzare il sentiero 545 che, dopo un’iniziale discesa parecchio ripida, procede quasi in piano sino Ciampedie. Attenzione poiché, a causa di uno smottamento, è presente una deviazione sull’ultimo tratto, Alta Via dei Fassani.

Rifugio El Zedron sul Col de Valvacin

Da Pozza di Fassa, con gli impianti Buffaure, saliamo sino in cima ai 2354 metri del Rifugio El Zedron sul Col de Valvacin. Si prosegue quindi, con grande cautela, a dorso d’asino sino a guadagnare il Sass de Adam, il punto più alto di tutta l’escursione. A circa tre orette dalla partenza, incontreremo la bucolica Malga Jumela, dove potremo tranquillamente fermarci per il pranzo (ottimi i dolci e i piatti a base di latte, come formaggi). Alle casse degli impianti Buffaure si recupera gratuitamente il giocolibro e poi si sale alla prima stazione della cabinovia, pronti per iniziare la nostra avventura. Il percorso sale per la prima parte, mentre la seconda è in discesa. Si passa da diverse stazioni con altrettante installazioni, per la gioia dei più piccini! Ideale per tutte le famiglie che vogliano trascorrere una giornata di svago senza pensieri.

Baita Ciampiè in Valle San Nicolò

Da Pozza di Fassa si segue per il Camping Vidor e, sulla sinistra, ad un certo punto noteremo un grande parcheggio. Acquistato quindi il nostro ticket, verremo trasportati con un caratteristico trenino sino in località Sauc (dove prima c’era la grande area sosta), da dove cominceremo a camminare tranquillamente, su strada asfaltata, sino a Baita Ciampiè. Successivamente, la via diviene sterrata ma sempre larga e tranquilla, un pochino più pendente.

Rifugio Passo San Nicolò

Come per la precedente escursione, da Pozza di Fassa occorre prendere il trenino per Sauc in Valle San Nicolò. Prima di arrivare alla Baita alle Cascate però, sulla sinistra vedremo staccarsi un sentierino che, in breve, s’addentra nel bosco. E qui inizia la ripida e faticosa salita che, a zig zag, consente di arrivare in località Pociace prima (un verde piccolo pianoro) e poi al Rifugio Passo San Nicolò. Qui è una vera meraviglia: la vista può spaziare su tutta la Valle San Nicolò e pure sulla Val Contrin, proprio sotto. E la Marmolada è proprio di fronte a noi: la gran fatica viene sicuramente ripagata con uno spettacolo naturale meraviglioso.

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Rifugio Vallaccia

Si parte da Malga Monzoni, ossia il punto d’arrivo della precedente escursione. Ma non temete! Non dovrete farla tutta a piedi! Da Pozza di Fassa, come abbiamo visto per la Valle San Nicolò, partono le navette anche per la Val Monzoni. Subito la via si fa dura: dopo circa 100 metri, dovremo voltare a destra, per inoltrarci in mezzo agli alberi. Dapprima tra pini, abeti e larici e poi tra smeraldini pascoli, la nostra ascesa non troverà mai un attimo di respiro. Ma ne sarà valsa la pena una volta arrivati a destinazione: il Rifugio Vallaccia.

Rifugio Taramelli

Come per l’escursione precedente al Rifugio Vallaccia, si sale a Malga Monzoni con la navetta da Pozza di Fassa. L’ascesa è certamente meno erta e prosegue in un bel bosco profumato, non dandoci però la possibilità di ammirare molto panorama. Con una opportuna breve deviazione (necessaria a causa di uno smottamento avvenuto nel luglio 2018), in breve il Rifugio Taramelli , con le sue imposte bianche e azzurre, è finalmente conquistato!

Rifugio Fronza alle Coronelle

Da San Giovanni di Fassa (Vigo) è un attimo raggiungere il Passo di Costalunga, che immette nella selvaggia Val d’Ega. Si parte dal Rifugio Paolina, che si guadagna facilmente in seggiovia partendo poco dopo il Passo di Costalunga, già in Val d’Ega. Il sentiero non è mai molto faticoso e procede con diversi saliscendi, sino ad arrivare all’erta finale, quella che ci farà sudare un pochino di più per giungere alla tanto agognata meta, il Rifugio Fronza alle Coronelle. Per tornare indietro, potrete compiere una deviazione verso la famosa aquila dedicata a T. Christomannos, esimio personaggio che ebbe l’intuizione geniale della costruzione della Strada delle Dolomiti. Arrivati al monumento, si riprenderà poi il facile sentiero che, in brevissimo, riporterà al Rifugio Paolina.

Heinzen Alm

Una volta arrivati al Passo di Costalunga, si prosegue un pochettino e, sulla destra, noteremo una stradina staccarsi in leggera discesa (Maso Simhild). Da qui, meno di venti minuti si separano da Heinzen Alm, un meraviglioso ristoro in mezzo ai pascoli. Estremamente bucolico, vanta un delizioso parco giochi dove i bimbi potranno svagarsi per ore!

Haniger Schwaige

Non vi alcuna difficoltà nel percorrerne il giro, dove ancora aleggia lo spirito della bella ninfa Ondina. Si parte da Frommer Alm, lungo la via per Passo Nigra scendendo dal Passo di Costalunga. Iniziamo quindi la discesa sul segnavia 1 sino a quota 2035, per poi deviare verso la nostra meta. E in un paio d’ore raggiungeremo così Haniger Schwaige, una vera bellezza proprio ai piedi delle Torri del Vajolet! Per tornare, non servirà effettuare a ritroso la via: basterà infatti scendere ancora lungo la larga forestale con indicazioni per il “bus“.

Hagneralm

Arrivati al Passo di Costalunga, si devia poi verso destra, risalendo per alcuni chilometri, sino a giungere al Passo Nigra , punto di partenza della nostra escursione. Si scende quindi nella Nigertal, giungendo così ad una serie di bivi. Una volta arrivati a questo grazioso e bucolico ristoro (mai molto frequentato e, per questo, un vero gioiello), il nostro 4B ci condurrà sino alla meta, Hagneralm. Non manca nemmeno un carinissimo parco giochi e la possibilità di conoscere tanti animali, come caprette, pecorelle, mucche e cavalli. Hagneralm ha anche vinto il premio 2014 per il miglior formaggio di malga.

Schillerhof

Si parte sempre da Passo Nigra, lungo la via verso Tires, provenendo dal Passo di Costalunga. La via si snoda in un fresco e bellissimo bosco che, qua e là, offre scorsi splendidi sul Catinaccio. Affronta anche diversi saliscendi: si perde quota per poi recuperarla subito dopo: un pochettino di fatica quindi, si farà senz’altro. Schillerhof compare subito al di fuori del bosco, in una deliziosa radura con vista sul Catinaccio. E fermarsi qui a mangiare (anche in agosto) assicura pace e tranquillità.

Rifugio Sassopiatto

Si scende dunque per circa 100 metri di quota sino a guadagnare il bellissimo Rifugio Friedrich August. Su un facile itinerario con semplici e dolci saliscendi, guadagneremo prima il Rifugio Pertini e poi il Rifugio Sassopiatto, con vista che spazia sino all‘Altopiano dello Sciliar. Invece che tornare indietro sul medesimo sentiero, scendiamo pochissimo verso la Malga Sassopiatto e, da qui, abbastanza ripidamente verso il Rifugio Micheluzzi, al limitare della stupenda Val Duron.

Val Duron

Con il bus navetta, da Campitello saliamo sino al Rifugio Micheluzzi, che già abbiamo conosciuto durante la precedente escursione. La forestale, ampia, tranquilla e levigata, corre sul fondovalle senza particolari pendenze e fruibile anche con il passeggino. Si può proseguire sino alla fine della Val Duron, sempre in piano, prima che inizi la vera e propria salita al Passo di Duron che, col nostro passeggino, naturalmente non potremo fare. La bellezza di questo luogo ci soggiogherà!

Rifugio Alpe di Tires

Come per la precedente escursione in Val Duron, si giunge in navetta al Rifugio Micheluzzi da Campitello di Fassa. Ma questa volta non toneremo indietro alla base della salita, bensì l’affronteremo: quindi, guadagneremo il Passo di Duron oltrepassata Malga Docoldaura, chiusa al pubblico. La strada forestale, semplice ma estremamente ripida, consente di arrivare, in tre orette, all’agognata meta: il Rifugio Alpe di Tires, il cui tetto rosso scintilla al sole! Molto grande e lussuoso, offre anche un buon menù per pranzo. Ma intorno, abbiamo anche la possibilità di fare un picnic.

Consigli Utili

Le stagioni migliori per avvicinarsi alla conoscenza delle Dolomiti della Val di Fassa sono senz’altro la primavera e l’autunno. È in questi momenti dell’anno che la montagna e la natura si svelano nella loro autenticità. L’assenza del turismo di massa diviene l’occasione ideale per approcciarsi alla montagna e apprezzarne la bellezza.

Passeggiate ed escursioni possono svolgersi durante tutto l’arco della settimana. Su richiesta è possibile organizzare uscite con guida privata e con transfer incluso.

Tabella Riassuntiva Escursioni

Escursione Difficoltà Adatta a Descrizione
Da Moena a Prato di Sorte Facile Famiglie Passeggiata panoramica con visita alla chiesa di San Giuseppe.
Da Passo San Pellegrino al Rifugio Fuciade Facile Tutti Sentiero nel bosco che conduce ad un rifugio rinomato.
Da Pozza alla Malga Crocifisso Facile Famiglie Percorso attraverso la Val Monzoni con vista sulle creste montuose.
Sentiero degli Animali Facile Bambini Percorso tematico con sculture di animali.
Rifugio Alpe di Tires Medio Escursionisti allenati Salita ripida al rifugio con vista panoramica.

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