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Gilera Saturno Turismo: Storia e Caratteristiche di un'Icona Italiana

La Gilera Saturno Turismo rappresenta un capitolo importante nella storia del motociclismo italiano. Nata dalla passione e dall'ingegno di Giuseppe Gilera, questa motocicletta monocilindrica ha saputo conquistare il cuore degli appassionati, diventando un simbolo di stile e prestazioni.

Gli Inizi di Gilera: Dalla Bottega all'Industria

La storia della Gilera affonda le sue radici all'inizio del XX secolo, quando Giuseppe Gilera, un abile meccanico con la passione per le due ruote, aprì una piccola bottega artigianale a Milano nel 1909. Inizialmente dedita alla riparazione e produzione di motocicli, l'officina di Gilera si distinse presto per la qualità del lavoro e l'ingegnosità delle soluzioni tecniche.

Giunto all’età della ragione, Giuseppe non ne voleva sapere di lavorare nei campi; gli piaceva la meccanica, voleva andare a lavorare in officina. Da esperto meccanico quale era, le moto se le metteva a punto e modificava per proprio conto. Il passo dalla elaborazione alla costruzione fu breve.

Nel 1915, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Gilera trasferì la sua attività ad Arcore, in Brianza, dove stabilì la sede definitiva dell'azienda. Durante la guerra, la Gilera sopravvisse producendo munizionamento e parti di biciclette per l'esercito italiano.

Fin dal 1920 Giuseppe Gilera definì le caratteristiche della propria produzione offerta ai clienti: motociclette belle, solide, economiche, veloci e non costose, affidandosi a una tecnologia semplice e non innovativa, ma continuamente perfezionata per fornire un prodotto affidabile e, all’occorrenza, temibile, se impiegato nelle gare di Regolarità e di resistenza. Si formò così la prima gamma di prodotti basata su due cilindrate: 350 e 500 centimetri cubi con motori a 4 Tempi e valvole laterali.

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L’acquisto di una motocicletta con un avanzato motore quattro cilindri aprì, nel 1935, l’avventura delle gare di velocità in circuito. Iniziò un minuzioso lavoro di modifiche e perfezionamenti del motore, il campo d’azione preferito da Giuseppe, e del telaio, grazie all’esperienza nelle gare di Taruffi.

Nel 1937 giunse il tanto atteso, grande successo sul circuito di Monza, al quale seguirono numerose vittorie in Italia e in Europa, grazie a Dorino Serafini che si laureò Campione europeo (oggi diremmo mondiale) nel 1939. In contemporanea, una versione speciale della moto preparata e condotta da Taruffi conquistò, tra il 1937 e il 1939, 34 records mondiali, tra i quali il primato assoluto di velocità su due ruote alla media di 274,181 km/h.

La Nascita della Saturno: Un Sogno Monocilindrico

La storia della Gilera Saturno affonda le sue radici negli anni '30, un periodo di grande fermento per l'industria motociclistica italiana. In questo contesto, nel 1935, l'ingegnere Giuseppe Salmaggi progettò quella che sarebbe diventata una delle monocilindriche più desiderate dell'epoca. Nonostante alcuni esemplari "Tipo Competizione" furono costruiti prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la produzione in grande serie iniziò nel 1946.

Quest’ultima è nata giusto ottant’anni fa, dato che i primissimi esemplari (5 o 6, destinati a prove su strada e collaudi) sono stati costruiti nel 1939. Progettata dall’ing. Salmaggi, che in precedenza aveva lavorato presso la Sarolea, importante casa belga, questa monocilindrica poteva essere considerata la discendente della ben nota VTE “Otto Bulloni”, della quale conservava le misure caratteristiche e le principali soluzioni tecniche, ma era in effetti frutto di un progetto completamente nuovo.

Il motore dall'estetica entusiasmante, addirittura degna di una scultura, aveva la distribuzione ad aste e bilancieri con albero a camme posto sul lato destro, e comandato mediante ingranaggi. Gli eccentrici agivano su bilancieri a dito che azionavano le lunghe aste, le quali a loro volta provvedevano a muovere i bilancieri a due bracci collocati nella testa.

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Nei primissimi esemplari della Saturno Turismo e della versione destinata alla polizia, la testa era in ghisa ma in tutte le altre era in lega di alluminio. Le misure caratteristiche erano le classiche di Gilera per i mono di 500 cm3, con un alesaggio di 84 mm e una corsa di 90.

Il cilindro era in ghisa in tutte le versioni stradali, e in alluminio con canna riportata in quelle da corsa e da cross. L’albero a gomito era in cinque parti (asse d’accoppiamento, volani e perni di banco) che venivano unite per forzamento utilizzando accoppiamenti conici e grossi dadi di ritegno.

Il debutto ufficiale in gara della Gilera Saturno è avvenuto nella primavera del 1940. Tutto era pronto per iniziare la fabbricazione in serie, quando gli eventi bellici hanno fatto bloccare il programma.

Caratteristiche Tecniche e Versioni della Saturno

La Gilera Saturno è stata costruita in più versioni differenti, tra il 1946, quando ebbe effettivamente inizio la fabbricazione in serie, e il 1957, anno al termine del quale la moto uscì dal listino (ma la polizia ricevette gli ultimi esemplari nel 1959). Accanto ai modelli destinati alla polizia (con testa in ghisa!) e all’esercito, c’erano quelli in vendita al pubblico, denominati Turismo (18 cavalli a 4500 giri/min) e Sport.

Alla versione Turismo è stata affiancata la Sport, dalle prestazioni superiori (22 cavalli a 5.000 giri/min contro 18 a 4.500). Per chi avesse voluto partecipare alle gare di velocità c’era la Saturno Competizione, che disponeva di 32 cavalli a 5.500 giri/min.

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In particolare, era quest’ultimo, che disponeva di 22 cavalli a 5000 giri/min, a focalizzare l’attenzione degli appassionati. L’ultima serie di questo modello è stata dotata di una forcella telescopica e di una sospensione posteriore di schema convenzionale (con due ammortizzatori telescopici pressoché verticali), oltre che di un nuovo telaio, che ne hanno migliorato enormemente le caratteristiche di guida, rendendone eccellente il comportamento su qualunque percorso.

Il motore aveva la testa in lega di alluminio e il cilindro in ghisa; il cambio era in blocco. Della Gilera Saturno sono state realizzate anche una versione da corsa, costruita in tre serie differenti, via via migliorate (Competizione, Sanremo e Piuma), e una da cross. In queste moto il cilindro era in lega di alluminio.

Le ultime Saturno Piuma, dalla estetica straordinaria, avevano una potenza dell’ordine di 38 cavalli a un regime di 6250 giri/min. Il Piuma è stato l'ultimo modello da competizione della mitica Saturno.

Nel corso degli anni, la Saturno fu prodotta in diverse versioni per soddisfare le diverse esigenze:

  • Sport (1940, 1946, 1952): La versione più orientata alle prestazioni, riconoscibile per l'assenza del portapacchi e spesso con una sella monoposto per una posizione di guida più arretrata.

La Saturno subì diverse evoluzioni tecniche nel corso della sua produzione. Una delle più significative fu nel 1952 con l'introduzione di un telaio tubolare e sospensioni posteriori teleidrauliche per migliorare il comfort e la stabilità.

Il Successo nelle Competizioni

La Saturno divenne rapidamente la moto di riferimento per i "gentleman rider" e ottenne importanti successi nelle competizioni, sia in velocità che nel motocross. La versione da corsa, spesso denominata "Sanremo" in onore della sua prima vittoria sul circuito ligure, si rivelò leggera e agile, con freni potenti, dominando le gare più tecniche.

La Gilera Saturno è stata largamente impiegata, con ottimi risultati, dai piloti di quelle che allora erano denominate "seconda e terza categoria". Diversi piloti hanno impiegato la Gilera Saturno nelle corse in salita, quando era prevista anche la classe 500.

La Fine di un'Era e l'Eredità della Saturno

Nonostante il suo successo, la produzione della Gilera Saturno terminò nel 1958. Sul finire degli anni Cinquanta il mercato motociclistico italiano è entrato in una crisi profonda. Delle 500 monocilindriche stradali non si è più parlato per lungo tempo.

La Gilera è tornata alle monocilindriche di grossa cilindrata solo attorno alla metà degli anni Ottanta, quando hanno fatto la loro comparsa gli enduro stradali denominati Dakota. Il motore, raffreddato ad acqua, aveva quattro valvole e la distribuzione a doppio albero a camme in testa, con comando a cinghia dentata.

La Gilera Saturno rimane oggi una delle motociclette d'epoca italiane più ammirate e ricercate dai collezionisti. Può sembrare strano, in un mondo dominato dai motori plurifrazionati, ma per lungo tempo le 500 stradali con un solo cilindro sono state il massimo, per gli appassionati. E alcune di loro sono nella leggenda.

Un'intera generazione di motociclisti, prima ancora di entrare nell’era durante la quale il sogno era costituito dalla grosse bicilindriche inglesi, ha subito lo straordinario fascino delle 500 monocilindriche. Erano gli anni Cinquanta, quando l’Italia si stava riprendendo dalle distruzioni belliche e le industrie motociclistiche nostrane stavano attraversando un periodo di straordinario fulgore.

Da noi c’erano le monocilindriche ad aste e bilancieri Guzzi e Gilera Saturno che gareggiavano nella celebre Milano-Taranto e in tante gare sui circuiti cittadini.

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