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La Giostra Egizia di Gardaland: Storia e Informazioni

La storia di Gardaland comincia a Disneyland, nei primi anni Settanta. È in California che l’imprenditore veronese Livio Furini viene folgorato dall’idea di importare sulle sponde del Lago di Garda un po’ di America. Compra un terreno di 90mila metri quadri (oggi Gardaland si estende per oltre 500mila) e nel 1975 inaugura Gardaland, il primo parco a tema italiano. Gardaland ha da sempre la missione di far vivere avventure con il risultato di essere una stratificazione di epoche storiche, riferimenti culturali e generazioni di giochi e di bambini.

In Europa erano inoltre sorte come funghi grandi ride tematiche all’interno dei principali parchi a tema, da Efteling a Europa Park. L’87 e l’88 sono gli anni delle grandi attrazioni. Imponenti ed originali riproduzioni del tempio egizio di Abu Simbel ed un autentico porto inglese in perfetto stile Tudor fanno da cornice a due grandi attrazioni dette “dark rides” La Valle dei Re e I Corsari, quest’ultimo aperto nel 1992, con fantastici viaggi a bordo di navicelle alla scoperta di mondi misteriosi ed affascinanti.

La Valle dei Re: Un Viaggio nell'Antico Egitto

L’attrazione si sviluppava in un edificio interrato di 4200 metri quadrati e aveva come facciata la riproduzione del tempio di Abu Simbel in scala 1:2. La Valle dei Re, progettata esclusivamente per Gardaland riproduce fedelmente in scala 1:2 l’affascinante tempio di Abu Simbel in Egitto. Scenario della bellezza indiscussa del Laser Show con pareti d’acqua alte fino a 15 metri nelle magiche notti di Gardaland in luglio ed agosto.

La mia idea originariamente non era un’avventura alla Indiana Jones, ma piuttosto un viaggio nell’antico Egitto segreto e misterioso: non una cosa di tipo didattico, intendiamoci, ma piuttosto un percorso magico e ricco di suggestioni. Ad esempio, con i sacerdoti intenti nelle arti alchemiche e nelle scienze astronomiche, i riti dell’imbalsamazione e situazioni di questo genere. L’attrazione accompagna il visitatore in un percorso alla scoperta del tesoro del faraone tra effetti speciali e suggestive ambientazioni.

Cominciai a lavorarci prima ancora che mio fratello Claudio tornasse stabilmente in Italia. Quando andai a trovarlo a Los Angeles ne parlammo nel salotto di casa sua e mi propose di creare la facciata come una riproduzione del tempio di Abu-Simbel di Ramsete II.

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La Progettazione e la Realizzazione

Per prima cosa, una volta approvata la storia, Claudio disegnò dei grandi storyboard a colori, poi realizzammo un plastico dettagliatissimo del percorso diviso per scene. Tra le foto che ho trovato nel mio archivio ce n’è una del modellino preliminare in cartoncino, non rifinito, ma semplicemente abbozzato per studiare le masse delle torri. Progettammo inoltre la scenografia per l’attrazione Colorado Boat, più comunemente nota come Tronchi per la quale costruimmo un grande plastico in scala.

Volevo un vagoncino neutro, semplicissimo e quasi invisibile, e che si muovesse su una specie di nastro traportatore. Fu un lavoro davvero pregevole e con una cura quasi museale, impiegando non solo la resina, ma anche il legno, rivestimenti in foglia oro e altri materiali veri. Il risultato fu che molti manufatti sembravano alla vista addirittura autentici pezzi antichi.

Le statue di Ramsete per la facciata esterna furono realizzate proprio così: il modello in polistirolo della testa fu eseguito da Salvatore Cagnina, uno scultore che lavorava per la Fabbrica del Duomo di Milano, mentre il corpo e le rifiniture furono affidati a Remo Bombardieri, un altro scultore con cui collaborammo anche in seguito.

Per le scenografie interne, eseguivamo delle enormi carte da spolvero in scala 1:1, che servivano a tracciare i disegni sui pezzi da lavorare. Per la stessa scena, che doveva ricreare una porzione di deserto, utilizzammo per la prima volta la Poliurea, un materiale poliuretanico con il quale oggi grazie alle moderne macchine spruzzatrici si possono ottenere superfici lisce e levigate ma che all’epoca veniva spruzzato in modo grezzo e poroso: perfetto per quanto serviva a noi che volevamo ricreare l’effetto sabbioso.

Gli Animatronici e gli Effetti Speciali

Poi ci fu un sacco di lavoro per produrre la miriade di suppellettili più piccole, soprattutto quelle che dovevano arricchire la sala del tesoro. Una volta modellate le teste dei personaggi in creta o plastilina, veniva eseguito un calco in gesso nel quale poi si colava il lattice. Ovviamente ciascuna di queste figure richiedeva un accurato lavoro di make-up, l’aggiunta di capelli, barbe e baffi finti, per non parlare degli elementi mobili della struttura sottostante, come occhi e dentature.

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Bisogna pensare che in Italia fino ad allora i robot erano una cosa mai vista prima, al massimo esistevano dei soggetti in vetroresina con movimenti minimi e molto semplici; in quel periodo capitò in visita allo studio il mio ex collega David Schwenninger della Disney, il quale vedendo gli animatronici in allestimento e sapendo le difficoltà che comportava tale lavoro mi chiese con aria ironica se pensavo che sarei riuscito a farli funzionare: ho sempre peccato un po’ di orgoglio, quindi gli risposi istintivamente con aria di sfida che sì, ce l’avrei fatta!

Riuscimmo a riprodurre la dinamica del movimento della persona reale. Andava avanti con la schiena, si alzava in piedi e spalancava le braccia. Anche l’apertura delle braccia nelle quali teneva gli scettri comportava problematiche di sincronizzazione per far si che queste non si incastrassero. Una curiosità tecnica: per un discorso di costi, già elevatissimi, dovemmo usare una movimentazione di tipo pneumatico, ossia con pistoni ad aria, a differenza della Disney che usava l’oleodinamica, che permette movimenti molto più morbidi ma che è molto più costosa e soprattutto delicatissima da gestire.

Nella sala del sacrificio c’era la cascata di lava che avevamo fatto realizzare da Daniel Posniak, come noi un ex Imagineer della Disney. La forma della colata era una lastra di plexiglass trasparente modellata a caldo, poi dietro a questa con delle coppie di ruote di bicicletta aveva costruito dei rulli sovrapposti con delle righe nere disegnate sopra che giravano grazie a un motoriduttore e a una serie di catene.

Una curiosità che forse pochi sanno è che realizzai un mio sosia animatronico. Dovevo scegliere che personaggio interpretare, quindi scelsi l’unico che era sopravvissuto alla maledizione e mi calai nei panni di Howard Carter! Questo non fu tanto un modo per firmare l’attrazione, quanto più semplicemente un gioco, un classico inside jokes molto comune nel mondo dell'arte.

Come ho detto fu un lavoro faticosissimo, ma anche divertente e che coincise con un periodo della mia vita professionale ricchissimo di stimoli e di entusiasmo.

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La Scomparsa della Valle dei Re e l'Arrivo di Ramses

All'inizio della stagione 2008, anche se ancora pochi ne erano a conoscenza, il destino de "La Valle dei Re" era segnato. Una delle più belle attrazioni di Gardaland, quella che aveva fatto compiere al parco nel 1987 il primo vero e deciso salto di qualità, doveva obbligatoriamente subire un totale restyling. L’interno dell’attrazione “La Valle dei Re” di Gardaland fu smantellato nel 2008 per fare posto a “Ramses”.

Molte delle scenografie e dei props esistenti dovevano essere obbligatoriamente rimossi e dunque il filmato che pubblichiamo, realizzato a luci accese proprio nel giorno di inizio dei lavori di smantellamento, diviene un documento storico di grande importanza. Mai più nessuno, dopo quel giorno, ha potuto vedere il percorso originale. Un omaggio ad un'attrazione che è rimasta nel cuore di milioni di persone nella sua versione al buio e che oggi, grazie a questo filmato, può essere apprezzata anche nella versione "lights on" tipicamente amata dagli appassionati dei parchi, ma non solo, dato il valore sia storico che soprattutto artistico.

Luci accese, ma purtroppo totale assenza dell'audio originale e dei movimenti degli audioanimatronici in quanto già disattivati nei giorni precedenti. Abbiamo preferito non lasciare il rumore dei trapani e degli utensili utilizzati dagli operai in quei primi minuti di lavoro, prima di fermare per l'ultima volta le vetture sul percorso, perchè avrebbero rovinato la poesia di quest'ultimo viaggio nella tomba del Faraone.

Altre Attrazioni a Gardaland

Gardaland offre una vasta gamma di attrazioni per tutte le età e i gusti. Oltre alle giostre adrenaliniche, il parco ospita aree tematiche dedicate a:

  • Peppa Pig
  • La foresta incantata
  • Kung Fu Panda Academy
  • Doremifarm
  • Flying Island

E molte altre, adatte a tutte le età e a tutti i gusti.

Gardaland Oggi

Situato nel cuore dell’Italia del Nord, sulle rive del Lago di Garda, Gardaland rappresenta da oltre venticinque anni un importante punto di riferimento per il divertimento di tutte le età sia per i visitatori italiani che stranieri. Il Parco si trova a Castelnuovo del Garda tra Lazise e Peschiera a 20 km da Verona e si estende su un’area verde di 46 ettari con una vastissima proposta di ben 38 attrazioni e 4 villaggi a tema.

Gardaland è oggi il più grande Parco divertimenti d’Italia e tra i maggiori in Europa ed offre ai suoi ospiti ben 11 spettacoli diversi ogni giorno, 5 ristoranti tematizzati, il tutto immerso in un meraviglioso scenario di fiori verde e aiuole curatissime con siepi dalle forme più strane che costituiscono già di per sé un’importante attrattiva.

Se volete farvi un’idea delle varie aree del parco potete fare subito un giretto di Gardaland sul trenino sopraelevato in monorotaia. Il centro di tutto il parco è il grande colorato albero fantastico dentro cui abita il Drago Prezzemolo.

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