Cosa Significa BES per gli Stranieri?
La complessità dell'insegnamento in classe sta diventando sempre più evidente in diversi contesti scolastici. In questi ultimi anni il mondo della scuola si è trovato ad affrontare sempre più spesso la presenza di studenti con bisogni educativi speciali (BES). Questo ha comportato l’utilizzo di numerose sigle che, per chi non è addetto ai lavori, possono risultare confusi e sconosciuti.
Alcuni di questi, come abbiamo già accennato nel nostro articolo sui BES, vengono definiti zone di sostegno per l’istruzione speciale.
Cosa vuol dire BES?
Con questo acronimo si intendono tutti gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, ossia in condizioni di difficoltà, transitoria o permanente, di natura fisica, psicologica o sociale. Gli alunni con BES sono individuati dalla scuola tramite: segnalazioni dei servizi sociali, diagnosi presentate dalla famiglia o considerazioni psicologiche e didattiche dei docenti.
La dicitura B.E.S comprende tre sottocategorie principali:
- disabilità;
- disturbi nell’area evolutiva;
- svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.
I bisogni educativi speciali si riferiscono a difficoltà di sviluppo che operano nel campo dell’insegnamento e dell’apprendimento e richiedono un’educazione speciale per un’inclusione personalizzata.
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Svantaggio Linguistico: Cosa Significa?
Per svantaggio linguistico s’intendono tutte quelle situazioni derivanti da difficoltà dovute alla non conoscenza della lingua italiana.
Normative e Linee Guida per l'Integrazione degli Studenti Stranieri
Nel 2006, con la circolare ministeriale n. 24 del 10 marzo, il Ministero dell’Istruzione ha emanato le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli studenti stranieri. L’obiettivo è stato quello di sviluppare linee guida culturali ed educative generali, nonché proposte logistiche e didattiche per facilitare il successo dell’integrazione e dell’istruzione degli studenti stranieri.
Le raccomandazioni del 2006 sono state un importante punto di partenza, ma da allora sono passati anni e la situazione si è sviluppata ulteriormente, sia in termini di numeri che di diversità dei Paesi di origine e delle culture.
La realtà di un mondo migratorio sempre più complesso, sia in termini numerici che di diversità nazionale e culturale, dovrà essere costantemente riesaminata al fine di trovare soluzioni per l’integrazione interculturale.
Tipi di Svantaggi Linguistici e Culturali
Esistono molti tipi di bisogni educativi speciali quando si tratta di stranieri in generale:
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- Alunni NAI (riferiti agli alunni stranieri che sono entrati nel nostro sistema per la prima volta nell’anno in corso o in quello precedente);
- Alunni stranieri arrivati in Italia negli ultimi tre anni (cioè alunni che hanno superato il primo livello di alfabetizzazione ma non hanno ancora raggiunto una competenza sufficiente nella lingua italiana per apprendere le materie di studio);
- Studenti stranieri che si trovano in Italia da più di tre anni ma che hanno difficoltà con la lingua italiana e nell’andamento scolastico;
- Studenti stranieri la cui età non corrisponde al grado scolastico a cui vengono trasferiti perché sono stati relegati a uno “inferiore” a causa di studi ripetuti o di circostanze familiari.
Come la Scuola Affronta lo Svantaggio Linguistico
Le scuole devono rispondere alle esigenze specifiche di questi alunni senza utilizzare un approccio generico. Pertanto, è necessario predisporre percorsi individualizzati e personalizzati (attraverso misure compensative e deroghe), essendo questi particolarmente utili per coloro che incontrano difficoltà dovute a una conoscenza insufficiente della lingua italiana.
Questo si può fare attraverso la stesura di un PDP che risulta essere fondamentale, e l’attivazione di progetti PON.
Il Ruolo del PDP (Piano Didattico Personalizzato)
Il PDP può (e dovrebbe) essere sviluppato quando gli studenti stranieri sono svantaggiati dal punto di vista linguistico, poiché esso permette loro di seguire il percorso educativo presentato alla classe in maniera adeguata attraverso la facilitazione o semplificazione di:
- testi;
- consegne degli esercizi;
- valutazioni finali.
Il tutto sempre promuovendo l’inclusione in classe, ma soprattutto, in Italia.
Criteri per il PDP per Svantaggio Linguistico
I criteri in base ai quali il consiglio di classe può determinare la necessità di un PDP per svantaggio linguistico sono i seguenti:
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- informazioni sulla situazione personale e scolastica dell’alunno;
- Risultati di un test linguistico sulle competenze di base dell’alunno;
- Il livello di scolarizzazione dell’alunno;
- Durata del soggiorno in Italia /data di arrivo in Italia;
- Lingua di origine.
Dopo il dibattito del consiglio di classe, il PDP è accettato per il tempo strettamente necessario ad un corretto recupero.
Docenti di Italiano L2 e Tutor
Dal 2016, nelle scuole nazionali sono state istituite classi speciali per insegnare l’italiano agli studenti stranieri. Questa qualifica conferma le competenze pratiche e speciali dell’insegnamento dell’italiano come Lingua Seconda.
Alunni NAI: Chi Sono?
Gli alunni NAI sono quegli studenti stranieri che, arrivati da poco nel nostro Paese, non parlano ancora la lingua italiana, o la parlano molto poco. Come anticipato, si definiscono studenti NAI tutti quegli alunni che sono arrivati in Italia da poco tempo e che perciò non conoscono ancora la nostra lingua, e che decidono di continuare la loro formazione scolastica nel nostro Paese. Si tratta quindi di alunni con cittadinanza straniera che ancora non parlano italiano o conoscono poco la nostra lingua.
La prima fase di apprendimento dura qualche mese, durante i quali l’attenzione e gli sforzi dello studente si rivolgono principalmente all’acquisizione della lingua italiana, in modo da iniziare a comunicare. Gli approcci didattici e le strategie utilizzate per i processi di apprendimento in relazione agli alunni NAI devono prediligere le attività di gruppo.
Infine, all’interno di qualsiasi strategia didattica è fondamentale il coinvolgimento dei genitori, che rivestono un ruolo fondamentale nel processo di crescita dell’alunno. I genitori devono infatti stimolare il proprio figlio verso l’indagine e la conoscenza di tutti quegli aspetti di tipo culturale, sociale e artistico del nuovo Paese in cui vivono.
Nel PDP devono essere indicate tutte le discipline coinvolte nel piano. Per riuscire ad inserire in modo efficace gli alunni NAI nel sistema scolastico e lavorare con loro nel modo migliore possibile, si raccomandano apposite misure dispensative, che possono essere applicate senza problemi a tutte le materie.
Anche le forme di verifica di valutazione dello studente NAI devono essere personalizzate sulla base dei suoi specifici bisogni. Vediamo infine quali sono le modalità di inserimento degli alunni NAI all’interno del sistema scolastico italiano. L’iter di inserimento dell’alunno NAI, infatti, cambia in base all’ordine e grado della scuola nella quale verrà iscritto. Se lo studente è ancora in età di obbligo scolastico sarà inserito in una classe che corrisponde alla propria età anagrafica.
Durante la prima fase della durata di alcuni mesi, gli sforzi e l’attenzione privilegiata sono rivolti all’acquisizione della lingua per comunicare. L’individualizzazione dell’insegnamento in questo periodo si baserà sull’attenzione degli insegnanti alle difficoltà della lingua scritta dello studio, avendo cura di non dare nulla per scontato nella comprensione dei significati.
BES, DSA, NAI: Cosa significano questi acronimi?
- DSA: Con questo acronimo si intendono gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) ossia i disturbi determinati da disfunzioni neurobiologiche che interferiscono con il normale sviluppo delle abilità di apprendimento. Sono una condizione che non dipende da disabilità intellettive, sensoriali, mancanza di istruzione o altri fattori ambientali.
- NAI: Questo termine indica gli studenti NeoArrivati in Italia, che ancora non parlano la lingua italiana o la conoscono molto poco. Essi rientrano nel gruppo BES per i quali è prevista una didattica personalizzata spesso in presenza di un mediatore interculturale.
Cosa sono il PEI e il PDP?
Per ciascuno degli studenti sopra citati, a livello scolastico, sono richiesti due tipi di documenti:
- PEI: Il Piano Educativo Individualizzato, descrive gli interventi educativi e didattici previsti per quell’alunno ed è condiviso ed elaborato insieme alla famiglia e ai servizi sociosanitari che si occupano del ragazzo, esso è previsto obbligatoriamente per gli alunni con disabilità riconosciuta dalla legge 104/1992.
- PDP: È il Piano Didattico Personalizzato, previsto obbligatoriamente per i ragazzi con DSA certificati, mentre se viene presentata solo la diagnosi senza certificazione la decisione di stilarlo o meno spetta alla scuola.
Gli alunni stranieri e NAI, per periodi più o meno lunghi, a seconda dell’età, della provenienza, delle lingue di origine, della scolarità pregressa e di vari elementi contestuali si possono annoverare nella categoria di alunni con BES.
Un alunno NAI attraversa, in genere, tre fasi nel suo percorso di apprendimento linguistico, che l’istituzione scolastica e i docenti devono sostenere e accompagnare in maniera efficace:
- Fase iniziale in cui gli sforzi e l’attenzione sono rivolti all’acquisizione della lingua per comunicare: l’allievo deve essere sostenuto nelle attività di comprensione, produzione orale, creazione di un lessico di base, acquisizione di tecniche di lettura e scrittura.
- Fase che può estendersi fino a tutto il primo anno di inserimento, in cui continua e si amplia l’acquisizione della lingua per la comunicazione interpersonale di base e inizia l’apprendimento dei contenuti disciplinari comuni, a partire dalle materie a minor carattere “verbale”, basandosi su schede predisposte, glossari bilingui e testi semplificati.
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