Albergo Atene Riccione

 

Guida turistica della Bosnia Erzegovina: cosa vedere

La Bosnia Erzegovina, una terra ricca di storia e cultura, attende di essere scoperta. Questo articolo ti guiderà attraverso le principali attrazioni, offrendoti un itinerario indimenticabile tra città affascinanti, paesaggi mozzafiato e luoghi di significato storico.

Sarajevo: un crocevia di culture

Indiscutibilmente il principale motivo di interesse di un viaggio in Bosnia, ma anche di un viaggio nei Balcani più in generale, Sarajevo è un centro gravitazionale, un luogo di incontri profondi, una piccola Istanbul o una piccola Gerusalemme. Città impossibile da riassumere in poche righe, inaspettatamente intensa, elegante, brutale insieme, grezza e delicata. Una città che rivela il cuore più autentico e vero d’Europa, quello che ci portiamo dietro da millenni, nonché una delle mie preferite al mondo, per cui non esagero a dire che mi ha cambiato la vita.

Un viaggio in Bosnia non ha ragione d'esistere se non si mette piede qui, in questa magica e contrastante città, in questo libro di storia. Preparatevi ad aprire il cuore, a non avere pregiudizi, a guardare senza giudicare. Sarajevo a tratti fa male al cuore. A Sarajevo si entra spogli. Ed in punta di piedi. Sarajevo è dura. È un vortice di emozioni che ti frullano nel ventre.

Sarajevo è divisa in due dal fiume Miljacka, a sua volta sormontato da ben tredici ponti. Il Ponte Latino, innanzitutto, fu teatro dell’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo Este da parte di uno studente serbo bosniaco, Gavrilo Princip, e che causò lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Poi vi è il Ponte Festina Lente, molto “fuori tema” da Sarajevo, ma comunque molto fotografato in quanto di design contemporaneo, realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti in seguito alla vincita di un concorso.

Cosa vedere a Sarajevo

  • Baščaršija: Il bazar della Città Vecchia, con un'atmosfera ottomana ed antica, è il luogo perfetto per farsi un'idea della città.
  • Ferhadija: Ammira le quattro religioni che qui convivono: una chiesa, poi poco più in là una moschea, poi una sinagoga ed una chiesa ortodossa all together.
  • Pijaca Markale: Un mercato dove poter assaggiare tante squisitezze, come il burek, i frutti di montagna, formaggi e salumi locali.
  • Moschea dell’Imperatore (Tsars): Si tratta della più bella moschea dei Balcani. L’ingresso è gratuito, dalle 18 alle 21, ma mi raccomando all’abbigliamento.
  • Vijesnica: Guardavo e riguardavo questo magnificente edificio in stile moresco ripensando alla sua amara storia del 1992, quando le fiamme distrussero quasi tutto il patrimonio culturale oltre che tutta la facciata.
  • Rose di Sarajevo: Fermati ad osservarle: si tratta di fori sull’asfalto provocati dai proiettili di mortaio durante gli episodi bellici avvenuti dal ’92 al ’96. Molto spesso troverai anche una granata conficcata nel cemento.
  • Tunnel Spasa: Il suo scopo era di permettere ai civili di salvarsi, ma anche di far passare aiuti umanitari e cibo.
  • Pista da bob: La pista da bob è il simbolo di quello che sarebbe dovuto essere uno sviluppo prospero per Sarajevo, per la prima volta sotto i riflettori del mondo.

Musei di Sarajevo

  • Galerija 11.07.95: Il Museo del Massacro di Srebrenica.
  • War Childhood Museum: In questo museo, abbastanza recente, la protagonista non è la guerra, bensì la guerra fa solo da sfondo ad alcune installazioni semplici -ma che arrivano forti, dritte al cuore-.
  • Museo Nazionale di Bosnia Erzegovina: Il museo ospita quattro padiglioni con sezioni dedicate all’archeologia, all’etnologia, alla storia naturale ed una biblioteca con più di 160 mila volumi.

Mostar: il ponte simbolo di riconciliazione

Nonostante questo piccolo centro sia diventato estremamente turistico, Mostar rimane comunque una tappa imperdibile in un viaggio in Bosnia di tutto rispetto, nonché la prima tappa strategica sulla strada dalla Croazia a Sarajevo. Famosa per il meraviglioso ponte e per la sua drammatica distruzione nel 1993, Mostar è sì un dedalo di viuzze di pietra chiara in pieno stile erzegovino, ma anche una città molto dura e depressa, dove i segni della guerra sono più visibili che a Sarajevo.

Leggi anche: Diventa un Esperto di Milano

Il vero simbolo di Mostar è il ponte, chiamato Stari most (ponte vecchio). Distrutto durante la guerra, è stato poi ricostruito nel 2004 mantenendo la forma originale. Per vedere il ponte dal basso scendete fino al fiume.

Cosa vedere a Mostar

  • Stari Most (Ponte Vecchio): Un ponte ottomano del XVI secolo, simbolo di Mostar e della sua storia.
  • Centro Storico: Un antico punto di passaggio di carovane mercantili in viaggio tra il cuore dei Balcani e la costa adriatica.
  • Biscevica Kuca: Residenza ottomana di un’importante famiglia, ora museo.

Blagaj: un eremo mistico

Questo eremo a pochi km da Mostar, una delle attrazioni della Bosnia più visitate, ha ben poco l’atmosfera di un eremo solitario e sperduto, perché ormai è stata per sempre spazzata via dall’infinita processione di bancarelle che vendono cinesate, dai parcheggiatori abusivi e dalle comitive di studenti turchi in gita. Il monastero derviscio è però un centro spirituale importantissimo in Bosnia per quanto riguarda l’islam mistico. Dall’interno davvero ben conservato e interessante, anche se c’è ben poco da vedere e non vale i soldi del biglietto.

Impossibile però resistere al fare una foto a questo piccolo gioiellino ottomano incastonato tra un’altissima parete di roccia scura e un fiume color smeraldo.

Počitelj: un borgo fortificato

Senza dubbio il più bello e affascinante dei paesini in pietra erzegovini: anche se non è l’unico, è il mio preferito in questa lista di cosa vedere in Bosnia. Tutto abbarbicato sul fianco di un colle, vanta bagni turchi, qualche bella moschea e una lunga cinta di mura fortificate e persino una fortezza diroccata da cui sentirsi un condottiero vittorioso. È sulla strada da Mostar a Sarajevo, sarebbe un peccato non fare una sosta!

Cascate di Kravice: uno spettacolo naturale

Cascate veramente possenti, inaspettate, ma anche il fiume in sè e i suoi colori da fiaba meritano una passeggiata fino alla ben meno scenografica mala kravica. Il costo del biglietto (ca. 4€ a persona + 1€ per l’auto) è meritato per la buona manutenzione del sito. Potrebbe essere molto affollato d’estate, valutate di saltarle se avete già visto Plitvice, il parco di Krka in Croazia, o il parco di Una in Bosnia.

Leggi anche: Il meglio di Napoli

Jajce: storia e natura

Jajce (si legge iaize) è di strada se vi state dirigendo da Sarajevo verso la Bosnia del Nord-Ovest o verso i laghi di Plitvice, in Croazia. Nonostante a Jajce ci siano letteralmente quattro strade, ci sono un po’ di siti e moschee interessanti da vedere oltre alla cascata. Arrampicatevi nella parte alta del borgo per visitare la chiesa in rovina, la torre dell’orso e le catacombe.

Una delle caratteristiche più singolari di Jajce è la cascata di Plive, insolitamente situata proprio nel centro della città. Le cascate sono alte più di 20 metri e si trovano nel punto in cui due fiumi si incontrano e convergono. Assicuratevi anche di visitare la fortezza di Jajce costruita intorno alla metà del XIV secolo.

Parco Nazionale di Una: un paradiso incontaminato

Innanzitutto, quando parliamo del Parco Nazionale di Una, stiamo parlando di un’area protetta e dall’accesso gratuito lungo l’incantevole fiume Una, corso d’acqua verde smeraldo acceso che delinea un buon pezzo di confine occidentale tra Bosnia e Croazia, in una delle aree più selvagge della Bosnia e in cui ancora abitano orsi, lupi, linci e altri animali fantastici.

Cosa c’è da vedere nel Parco Nazionale di Una: un sacco di roba! Il fiume in sé è talmente pulito, silenzioso, limpido e selvaggio che non vorreste più venire via. Il punto più famoso da visitare è senza dubbio la grande cascata di Štrbački buk, accessibile da Orašac (unico punto per cui c’è da pagare un biglietto). Mi raccomando, occhi per aria quando percorrete quella strada: le boscosissime montagne sono costellate di fortezze e torri (nonché di sentieri per raggiungerle).

Stolac: la città di pietra

La graziosa cittadina fortificata di Stolac sorse come insediamento romano nel III secolo d.C. con il nome di Diluntum. Nell’abitato la vita scorre lenta come le acque del fiume Bregava. Per iniziare a scoprire il villaggio vi consigliamo di fare una passeggiata lungo il fiume. La vita del paese ruota attorno alla piazza principale da poco restaurata.

Leggi anche: Patentino Guida Turistica: Requisiti Essenziali

Altre destinazioni in Bosnia Erzegovina

Chiaramente la lista delle cose da vedere in Bosnia non finisce qui e i posti interessanti in Bosnia non mancano. Per il fatto che non è una meta conosciuta e gettonata non significa che non ci siano luoghi che meritano una visita.

  • Banja Luka: Seconda città della Bosnia largamente ricostruita dopo la guerra, nonché “capitale” della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serbo-ortodossa nella Federazione di Bosnia ed Erzegovina.
  • Tuzla: Sempre tagliata fuori dagli itinerari classici ma che sembra invece veramente affascinante e autenticamente bosniaca, in quel mix di atmosfere ottomane e austroungariche.
  • Višegrad: La città resa famosa dal Ponte sulla Drina del premio Nobel Ivo Andrić e il cui grosso ponte del XVI secolo è patrimonio UNESCO.
  • Trebinje: In Republika Srpska, all’estremo sud ovest della Bosnia, non lontana da Dubrovnik.
  • Medjugorje: Uno dei luoghi più sacri in Bosnia ed Erzegovina.

La Bosnia per me è un paese speciale, che mi ha insegnato più di tantissimi altri viaggi in terre più lontane. Tornerò sicuramente, anche perché ho ancora parecchie città da visitare nella mia lista.

Consigli utili per il tuo viaggio

Le strade sono un susseguirsi di curve e controcurve dietro le quali il paesaggio muta in continuazione. Gli appezzamenti di terreno sono tappezzati da campi di frumento, coltivazioni di meloni e filari di viti. Ai bordi delle strade si incrociano di frequente contadini che rivendono i prodotti derivati dall’apicoltura. Nei prati verdi piccole greggi di pecore.

TAG: #Turistica #Turisti #Guida

Più utile per te: