Ho Visto Degli Zingari Felici: Una Realtà Narrata e Cantata
Claudio Lolli, cantautore e scrittore bolognese (1950-2018), ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura italiana. Per ricordarlo, vengono condivisi due estratti da trasmissioni radiofoniche che esplorano il suo pensiero e la sua opera.
La prima è tratta dal programma Un certo discorso del 12 marzo 1984, dove Pasquale Santoli e Marino Sinibaldi intervistano Lolli sul suo passaggio dalla musica alla letteratura e sul valore dell'esperienza autobiografica. Il secondo estratto proviene da Fahrenheit del 7 dicembre 2000, con Felice Liperi che intervista Lolli sull'album Dalla parte del torto. In questa intervista, si discute di come l'ironia possa accompagnare la fine dell'utopia e Lolli spiega il significato del titolo dell'album, raccontando dello spazio lasciato alla poesia dell'amico Gianni D'Elia che legge Riascoltando gli zingari felici.
La Malinconia di Sinistra e la Libertà di Anna di Francia
Claudio Lolli una volta disse: «Secondo me la malinconia è di sinistra. Io credo che sia una cosa vera e anche profonda, che la malinconia sia di sinistra. Credo che Leopardi fosse un grande malinconico, di sinistra. Credo che Michelangelo sia stato il più grande dei malinconici e credo sia importante dire che fosse di sinistra perché era malinconico». Secondo Lolli, il malinconico ha una diversa possibilità, vede la notte come un sole diverso, vivendo in modo unico.
Lolli vedeva in Anna di Francia l'immagine della libertà. Anna di Francia è una persona che non vive né di parole né di cose: esce dall’osteria perché si sta riempiendo di parole, che parlano di parole, che quindi non significano molto. Nella seconda parte della canzone, c’è un lungo elenco di quello che l’io narrante promette ad Anna, e fa un lungo elenco di oggetti che lui non sarà. La vita non si ridurrà a cose, non sarà parole vuote ma non sarà nemmeno cose.
La Poetica degli Zingari Felici
La poetica di Claudio Lolli è tale che, rileggendo Gli Zingari felici, ci si rende conto che le sue metafore non sono mai astratte, ma nemmeno assolutamente concrete: restano indeterminate. Questo è lo sguardo del malinconico, che vede una vita possibile contrapposta alla felicità preconfezionata promessa dai governi.
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Lolli in Analfabetizzazione ha scritto che la semantica o è violenza oppure è un’opinione. Questa frase, letta in gioventù, rimane impressa e significativa, tanto da essere insegnata nelle scuole come spunto di riflessione.
Il Ritorno degli Zingari Felici
Rimasto fuori per più di dieci anni dalla scena musicale Claudio Lolli non fa sconti a nessuno. Il nove aprile, si potrà assistere a “Il ritorno degli zingari felici - Claudio Lolli in concerto”, un recital durante il quale l’artista canterà, leggerà testi e converserà col pubblico, accompagnato, rigorosamente dal vivo, dal fedele chitarrista Paolo Capodacqua, Roberto Soldati alla chitarra elettrica e Danilo Tomasetta al sax.
Claudio Lolli, con la sua opera, ci invita a riflettere sulla realtà che ci circonda, a non accontentarci delle facili risposte e a cercare la felicità in una dimensione più autentica e profonda.
Gli Zingari Felici: Un'espressione di Libertà e Critica Sociale
Ho visto anche degli zingari felici è un disco vivo. Un “live” in ogni senso. Contribuire alla formazione di un immaginario sociale di rom e sinti che aderisca alla realtà e ne colga la complessità superando i più comuni pregiudizi e stereotipi. La corretta informazione, e dunque la diffusione di conoscenza, può favorire l’incontro tra la comunità italiana e quella rom, auspicando un futuro vicino nel quale le differenze non si traducano in discriminazioni ma in espressioni di culture e identità diverse.
La title-track ha così acquisito suggestioni ancora maggiori, con l’energia ritmica del Parto che si mescola al sax libero di Raul Colosimo. “Anna di Francia” ha profumi provenienti da tutto il Mediterraneo, con la fisarmonica a dare arie popolari e qualche effetto ad aumentare le dosi di contemporaneità, per poi trasformarsi in uno swing-reggae carico di sensualità quanto di libertà. Solo musicisti “poveri” ed anarchici come Lolli e Il Parto delle Nuvole Pesanti potevano riuscire nell’impresa di un disco così ricco.
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Ho visto anche degli zingari felici è infatti una suite, formata da sette diversi brani più la ripresa finale del primo di essi, legati insieme dall'arrangiamento a formare una compatta e caleidoscopica saga su quei momenti dell'Italia, la politica che si intreccia con l'amore, il femminismo con l'anarchia, le stragi impunite (ancor oggi...) con le discussioni in osteria, il sociale con il personale, e come fulcro di tutto, crocevia di sentimenti privati e manifestazioni pubbliche, la piazza di una città, che poi per Lolli è Piazza Maggiore a Bologna ma potrebbe essere qualsiasi altro punto di ritrovo e di riferimento nel quale ciascuno di noi ha accumulato ricordi, momenti di dubbio, di svolta. di felicità, di disperazione.
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