Ho visto le migliori menti della mia generazione: significato e impatto dell'Urlo di Allen Ginsberg
Quello di Allen Ginsberg sarà ricordato come uno dei migliori poemi del Novecento, l'Urlo profetico che ha rappresentato un'intera generazione.
Sulle orme di Walt Whitman, Allen Ginsberg traccia il suo Urlo. A quel reading alla Six Gallery si consacrò non solo un poeta ma soprattutto un profeta, che in qualche modo è riuscito a sbalordire miriadi di scheletri umani intorpiditi nella concatenante autodistruzione dell’America post-bellica, inespressiva, inadeguata, mezzo-sogno e mezzo-incubo, crudele e affamata, pronta a divorare immaginazione e libertà.
La genesi e il significato di "Urlo"
“Urlo” è il cuore di quella generazione distrutta da follia, dal “Moloch” che si lasciava dietro morte, petrolio, povertà, pazzia e drammi suicidari ed eterne partenze e leggendarie storie dei protagonisti di queste favolose disfatte e idilliache allucinazioni. Il Moloch è tutto ciò che annebbia, corrompe, annulla e denigra: viviamo in un Moloch, giusto?
Il poema si apre con il celebre verso: “Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia”, un grido di dolore e protesta contro una società che soffocava la creatività e l’originalità. In “Howl“, Ginsberg esplora temi di alienazione, conformismo e la ricerca di un significato più profondo.
Moloch: il simbolo della società capitalista
In un brano molto significativo dell‘Urlo ad esempio, Ginsberg immagina di camminare in un supermarket in compagnia del poeta Walt Whitman, il padre spirituale della poesia americana, e cantare la libertà e le tradizioni democratiche del suo paese, e tra le file luccicanti di scatolame, sognare di viaggiare attraverso un’America che non esiste più e che forse non è mai esistita: quella mitica dell’amore. Il supermarket è il simbolo dell’opulenza e del consumismo che uccide la poesia, il sogno, la fantasia; proprio in questo luogo il poeta cerca nuove immagini, spinto dal desiderio di vedere e conoscere, ma trova solo cibo e confuse aberranti mogli negli avocados, bambini nei pomodori, che si confondono con i volti cari del suo itinerario poetico, come Lorca.
Leggi anche: Come ottenere il visto per l'Inghilterra
La costruzione appare al poeta come un enorme demone, nella seconda parte del poema più volte invocato con il nome di Moloch, divinità venerata dai Cananei, a cui venivano sacrificati e bruciati bambini in olocausto; quest’immagine diviene la metafora del capitalismo e del materialismo statunitense, che manda a morire, per ideali vacui e false speranze, giovani in conflitti lontani per interessi economici.
Ginsberg è cosciente dell’importanza della parola e della necessità di recuperare la dimensione della quotidianità nella poesia, che deve, attraverso la durezza e la forte espressività, farsi viva, seguendo l’insegnamento del modernismo e in particolar modo di William Carlos William, che predicava la realizzazione di una poesia senza limiti.
L'iterazione di Moloch
Moloch! Solitudine! Sporcizia! Bruttezza! Ashcan e dollari introvabili! Bambini che urlano sotto le scale! Ragazzi che singhiozzano negli eserciti! Vecchi che piangono nei parchi!
Moloch! Moloch! L’incubo di Moloch! Moloch il senza amore! Moloch mentale! Moloch, il severo giudice degli uomini!
Moloch la prigione incomprensibile! Moloch, il carcere senz’anima con le ossa incrociate e il Congresso dei dolori! Moloch i cui edifici sono il giudizio! Moloch, l’enorme pietra della guerra! Moloch i governi sbalorditi!
Leggi anche: Come Scrivere una Lettera di Invito
Moloch la cui mente è pura macchina! Moloch il cui sangue fa scorrere il denaro! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui seno è una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio è una tomba fumante!
Moloch i cui occhi sono mille finestre cieche! Moloch i cui grattacieli si ergono nelle lunghe strade come Geova infiniti! Moloch le cui fabbriche sognano e gracchiano nella nebbia! Moloch le cui ciminiere e le cui antenne incoronano le città!
Moloch il cui amore è olio e pietra senza fine! Moloch la cui anima è l’elettricità e le banche! Moloch la cui povertà è lo spettro del genio! Moloch il cui destino è una nuvola di idrogeno asessuato! Moloch il cui nome è la Mente!
Moloch in cui siedo solitario! Moloch in cui sogno gli Angeli! Pazzo a Moloch! Succhiacazzi a Moloch! Senza amore e senza uomo a Moloch!
Moloch che presto entrò nella mia anima! Moloch in cui sono una coscienza senza corpo! Moloch che mi ha spaventato facendomi uscire dalla mia naturale estasi! Moloch che abbandono! Svegliati a Moloch! Luce che scorre dal cielo!
Leggi anche: CNDCEC e Visto di Conformità: Approfondimento Redditi
Moloch! Moloch! Appartamenti robotici! periferie invisibili! tesori scheletrici! maiuscole cieche! industrie demoniache! nazioni spettrali! manicomi invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose!
Si sono rotti la schiena portando Moloch in Paradiso! Marciapiedi, alberi, radio, tonnellate! sollevando al Cielo la città che esiste ed è ovunque intorno a noi!
Visioni! presagi! allucinazioni! miracoli! estasi! andato giù per il fiume americano!
Sogni! adorazioni! illuminazioni! religioni! tutta una barca di stronzate sensibili!
Scoperte! sopra il fiume! capriole e crocifissioni! caduto nell’alluvione! Alti! Epifanie! Disperazioni! Dieci anni di urla e suicidi di animali! Menti! Nuovi amori! Generazione pazza! giù sulle rocce del Tempo!
Vera santa risata nel fiume! Hanno visto tutto! gli occhi selvaggi! il santo urla! Si sono salutati! Sono saltati dal tetto! alla solitudine! agitando! portando fiori! Giù al fiume! Carlo Salomone!
L'influenza della Beat Generation
Allen Ginsberg fu un'importante figura della Beat Generation, movimento letterario sviluppatosi negli anni Cinquanta a partire da un gruppo di giovani studenti della Columbia University.
Il termine “Beats” viene usato con disprezzo dai benpensanti di quel periodo che lo traducono con falliti, battuti e sconfitti a causa dell’uso uso, e talvolta abuso, di alcool e marijuana, della tormentata inquietudine e il dichiarato disprezzo nei confronti del sistema da parte di quel movimento giovanile. Tuttavia i beats non vengono mai sconfitti e affrontano l’opposizione dei conservatori a testa alta, fiduciosi della loro forza e sostenendosi a vicenda.
Iniziò verso la metà degli anni Cinquanta la diffusione dei suoi messaggi di protesta contro la civiltà consumistica e partecipò a diverse manifestazioni contro la guerra e a difesa dei diritti civili.
Durante i suoi anni alla Columbia, Ginsberg fece amicizia con Jack Kerouac, William S. Burroughs e Neal Cassady. Questi incontri furono fondamentali per la sua evoluzione artistica e intellettuale. Le loro discussioni notturne, spesso accompagnate da lunghe passeggiate per le strade di New York, erano alimentate da un desiderio comune di scoprire nuove verità attraverso la scrittura.
La Beat Generation si oppose al conformismo e al materialismo della società americana del dopoguerra, cercando invece una vita di autenticità e esplorazione spirituale.
La sua amicizia con Jack Kerouac e William S. Burroughs fu fondamentale per lo sviluppo del movimento beat. Kerouac, autore di “On the Road”, e Burroughs, celebre per “Il pasto nudo”, condivisero con Ginsberg un approccio radicale alla scrittura e alla vita, basato sulla ricerca della verità interiore e sul rifiuto delle convenzioni sociali.
I beatniks, come venivano chiamati, erano influenzati dal buddismo, dal jazz, dalle droghe psichedeliche e dalla libertà sessuale.
Lo stile poetico di Ginsberg
Senza dubbio Ginsberg ha contribuito a tagliare i ponti con i tradizionali modelli europei di versificazione, creando una nuova poesia americana con forme e ritmi propri, vicinissimi al dettato della prosa. La sua è una poesia sperimentale, nuovo è il linguaggio poetico, nuove le cadenze e la divisione dei sintagmi. Il poeta americano intende la poesia come messaggio orale, in cui le immagini si accostano legate solo attraverso la continuità ossessiva della visione.
Il poeta usa un linguaggio colloquiale e non pochi sono i riferimenti alle droghe e ad atti sessuali sia etero che omo.
I versi utilizzati da Ginsberg ricordano i lunghi versi liberi di Walt Whitman, considerato dai poeti della Beat generation il padre della letteratura americana che, attraverso la quotidianità della parola viva, riesce a riscopre la relazione con il mondo circostante, fino ad abbracciare con tumulto la vera anima americana. Ginsberg stima e assimila la lezione whitmaniana sulla parola, e si rivolge direttamente al poeta chiamandolo maestro e padre nel componimento A Supermarket in California.
Il processo per oscenità e l'impegno sociale
La pubblicazione di “Howl” portò Ginsberg a processo per oscenità. Il poema, con le sue descrizioni esplicite di sesso, droga e follia, fu considerato scandaloso da molti, ma il caso si concluse con una vittoria per la libertà di espressione. Ginsberg fu una delle voci più prominenti contro la guerra del Vietnam. Partecipò a proteste, scrisse poesie contro la guerra e utilizzò la sua visibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’orrore del conflitto. Ginsberg viaggiò anche in Vietnam per documentare e testimoniare la realtà della guerra, contribuendo a mobilitare l’opinione pubblica contro il conflitto.
Ginsberg sostenne attivamente i movimenti per i diritti civili e la liberazione sessuale, partecipando alle marce organizzate da Martin Luther King Jr. e diventando un fervente sostenitore dei diritti LGBTQ+. La sua apertura riguardo alla sua sessualità, dichiarandosi apertamente omosessuale in un’epoca di forte discriminazione, fu un atto di grande coraggio che ispirò molti.
L'eredità di Allen Ginsberg
Allen Ginsberg morì il 5 aprile 1997, lasciando un’eredità duratura nella letteratura e nella cultura americana. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la sua capacità di catturare lo spirito del tempo e di parlare a generazioni successive.
Oggi, l’influenza di Ginsberg è evidente nella cultura contemporanea. I suoi temi di ribellione contro l’autorità, esplorazione della coscienza e ricerca della verità personale risuonano ancora. Ginsberg rimane un simbolo di resistenza contro l’oppressione e un campione della libertà artistica. Le nuove generazioni di poeti e artisti vedono in Ginsberg un modello di come l’arte possa essere utilizzata per sfidare le convenzioni sociali e promuovere il cambiamento.
TAG: #Visto