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I Viaggi del Ducato: Un'Esplorazione nella Storia e nel Fascino dei Castelli

L’agenzia “I Viaggi del Ducato” apre le porte al piacere di partire e di arrivare, attenta a non tradire sogni e attese di chi viaggia. Competenza e serietà qualificano le proposte di soggiorno e itinerari, adeguati alle esigenze di ognuno: fedeli a gusti e interessi, affidabili grazie all’expertise di operatori che svolgono la propria attività a livello mondiale, e che privilegiano, come noi, la grande passione, la massima attenzione al cliente, l’elevata qualità dei servizi offerti. Dalle vette agli abissi, l’altrove è possibile, ricco di sorprese, scoperte ed emozioni. Odori, colori, atmosfere differenti, culture e consuetudini diverse dalla nostra quotidianità, saranno prezioso patrimonio della memoria. Che sia una vacanza relax , un’esplorazione o una radiosa luna di miele, l’entusiasmo sarà vostro compagno di viaggio.

Un viaggio nel tempo alla scoperta dei fiabeschi luoghi fortificati dei Castelli del Ducato, associazione che riunisce numerosi manieri e luoghi storici dell'antico Ducato di Parma e Piacenza, per secoli governato da dinastie nobili come i Farnese, i Borbone di Parma, i Pallavicino, i Visconti, i Meli Lupi, i Gonzaga, i Rossi, i Sanvitale, gli Sforza, i Landi e i Malaspina.

Donne e Storie Affascinanti nei Castelli del Ducato

Molti secoli di storia sono racchiusi qui, dal Medioevo all’Illuminismo, che hanno disseminato tracce di cultura e architettura. Si susseguono vicinissimi castelli, rocche, fortezze e manieri, straordinari esempi di arte della fortificazione. Nel percorso, il paesaggio passa dalla Bassa Padana all’Appennino Emiliano, in un panorama di colline ricoperte da vigneti, torrenti, valli verdeggianti.

SALSOMAGGIORE TERME - CASTELLO DI SCIPIONE DEI MARCHESI PALLAVICINO (Parma)

Alla scoperta di Giacoma Pallavicino, una donna "moderna" del Cinquecento. E' considerata una delle prime donne emancipate dell’ ”Era Moderna”: è la Marchesa Giacoma Pallavicino, che visse nel Cinquecento ed è strettamente collegata al Castello di Scipione. La sua sua storia è davvero appassionante: importante figura femminile del Rinascimento, figlia di Bernardino Pallavicino di Zibello, andò sposa giovanissima, nel 1529, all’anziano cugino Giangerolamo Pallavicino di Scipione. Da questo matrimonio “politico”, che le fu imposto per rafforzare il legame tra i due rami della famiglia, prende vita una storia piena di colpi di scena.Assassinato il marito dai cugini per averle donato in vita una cospicua parte delle sue proprietà, Giacoma, che non ebbe figli, si ritroverà sola a lottare contro le congiure famigliari ma soprattutto, alla guida di un Castello, amministrando in prima persona un enorme patrimonio, fatto eccezionale per l’epoca. Con determinazione fonderà da sola la sua propria compagnia di sorelle laiche, la “Compagnia di Giovani Donne Spirituale” dedicando la sua vita ad aiutare i più deboli e in particolare le giovani donne non maritate, tra cui anche quelle della sua famiglia, e i bambini, a cui destinerà tutti i proventi delle sue proprietà. Katherine Mc Iver, una delle maggiori storiche dell’arte americane, ha raccolto le sue sofferte vicende famigliari e le sue battaglie nell’importante libro Women, Art and Architecture in Northern Italy, dove viene definita come uno dei primi esempi di donna emancipata dell’”Era Moderna.”

COMPIANO (Parma)

Gli anni Sessanta di una Marchesa al Castello di Compiano. Dall’Argentina all’Appennino. La Marchesa Lina Raimondi Gambarotta è stata l’ultima abitante del Castello di Compiano, dove vive dal 1966 fino alla morte, nel 1987. Dopo il matrimonio con il marchese Gambarotta, si trasferì in Argentina, dove rimase per 40 anni occupandosi di architettura e arredamento d’interni. Rimasta presto vedova e senza figli, con la sola grande compagnia di molti amici cani, negli anni Sessanta rientrò in Italia e acquistò il Castello di Compiano: lo restaurò, arredandolo con preziose collezioni e portando in questo luogo dalla storia antica la propria nobile eleganza. L’intento è quello di ridare alla comunità un Castello nuovamente ricco e prestigioso: alla sua morte difatti Castello e collezioni divengono del Comune di Compiano, come da sue volontà.

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COLORNO (Parma)

Settecento alla francese. Babette, dallo sfarzo della Reggia di Versailles alla vita quotidiana alla Reggia di Colorno che trasformò in uno scrigno delle meraviglie. Cosa avrà provato la piccola Luisa Elisabetta, chiamata affettuosamente dai famigliari Babette, quando arrivò nel Ducato di Parma, dopo i primi dodici anni di vita vissuti nello sfarzo di Versailles? Senz’altro il suo arrivo alla Reggia di Colorno ha trasformato una corte, un palazzo, una mentalità. Ma chi era Babette? La sua influenza sulla cultura e il modo di vita nel Ducato non fu indifferente: i mutamenti favoriti dalla presenza della Duchessa furono di ampia portata e si esplicarono non solo nella politica, l’influenza francese in quel periodo era notevole, ma anche in quella quotidiana della corte che venne investita da una ventata di rinnovamento e novità. A Colorno, Babette riuscì a ricreare gli splendori della corte di Versailles, restaurando e rivisitando gli interni, rendendo il Palazzo un delizioso scrigno di meraviglie e il giardino della Reggia con il gusto e le forme plastiche che contraddistinguevano l’antica dimora paterna., venne restaurato con bellissimi giochi d’acqua, aiuole fiorite, statue e scenografiche fontane.

SAN SECONDO PARMENSE

Nobili rampolli di grandi dinastie danno vita a straordinarie Corti di Pianura. Bianca Riario, figlia della grande Caterina Sforza e di Girolamo Riario, nipote prediletto di Papa Sisto IV, nacque a Forlì nel 1478. Vedova di Astorre Manfredi, fatto gettare dal Valentino con una pietra al collo nel Tevere sotto Castel Sant’Angelo, si risposò a Roma nel marzo del 1503 con Troilo I de’ Rossi e, il 28 luglio dello stesso anno giunse a San Secondo, accolta con molti onori. Rimasta nuovamente vedova, dal 3 giugno 1521 Bianca Riario divenne reggente della Contea di San Secondo fino alla maggiore età del figlio Pier Maria II, nella primavera del 1523.

ROCCA DEI ROSSI DI SAN SECONDO PARMENSE

Cinquecento d’armi e d’amori. Camilla Gonzaga De’ Rossi da Mantova ci regala il Palio di San Secondo Parmense, tra le più importanti rievocazioni storiche in Italia. Il 13 febbraio del 1523 venne stipulato il contratto matrimoniale che la unì al Conte di San Secondo Pier Maria II de’ Rossi, figlio primogenito di Troilo I e di Bianca Riario. La dote di Camilla, che ammontava a seimila ducati, era corrisposta parte in denari, parte in gioielli, parte in abiti ed arredi, fra i quali erano elencati anche cinque famosi arazzi gonzagheschi con scene mariane. A San Secondo, Camilla svolgeva un ruolo fondamentale nella politica rossiana, ben integrando il marito nell’attività diplomatica e politico-familiare.Un bellissimo ritratto, eseguito da Parmigianino, ora al Prado di Madrid, ci trasmette un’immagine di donna dolce, ma allo stesso tempo decisa e forte, anche solo con la semplicità di un gesto, attorniata da tre dei suoi numerosi figli, l’erede dinastico Troilo II, il cardinale di Pavia Ippolito, e Federico.

MONTECHIARUGOLO (Parma)

Cinquecento d’armi e d’amori. Dal Castello di Montechiarugolo, le vicissitudini crudeli di una donna peregrina in Italia: Barbara Torelli, cantata da poeti e letterati. Ridotta in povertà dai Bentivoglio, che rifiutarono di restituirle la ricca dote, si rifugiò presso gli Estensi a Ferrara, sposando qui nel 1508 il poeta di corte Ercole Strozzi. Nel 1520, tornata a Ferrara, riottenne parte della sua dote sotto forma di terreni, ma morì tuttavia in povertà a Bologna nel 1534.

FONTANELLATO (Parma)

Cinquecento d’arte e d’amore. Il legame tra Paola Gonzaga con la Saletta di Diana e Atteone affrescata dal Parmigianino in Rocca Sanvitale a Fontanellato. La Sala del Parmigianino, il gioiello più prezioso della Rocca Sanvitale di Fontanellato, affrescata dal pittore nel 1523, è fortemente connessa con la storia e la figura di Paola Gonzaga, sorella della più celebre Giulia, vedova di Vespasiano Colonna e contessa di Sabbioneta. Paola sposò il conte Galeazzo Sanvitale. La stanza fu affrescata in 40 giornate lavorative dal ventenne Parmigianbino solo con la luce di candele.

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SALA BAGANZA (Parma)

Quattrocento d’armi e intrighi. Donella de’ Rossi, eroina d’animo imperterrito, difese strenuamente la Rocca Sanvitale di Sala Baganza. Nata intorno al 1435 dal Magnifico Pier Maria Rossi, conte di Berceto e marchese di San Secondo, e da Antonia Torelli, nel 1454 Donella de’ Rossi sposò il primo conte di Sala, Giberto III Sanvitale. Nell’agosto del 1482, approfittando dell’assenza di Giberto III e del figlio Bernardino, impegnati nella difesa della Rocca di Oriano, Amuratte Torelli, cugino di Donella, attaccò la Rocca di Sala. Inaspettatamente trovò l’opposizione di Donella che, ostinata nel difendere le proprietà sue e del marito, colpì mortalmente il cugino, e preservò così la Rocca dall’attacco nemico. Decisiva non solo per la battaglia, ma anche per le sorti future dei Sanvitale, che grazie a questo atto di coraggio, mantennero il dominio incontrastato sulla zona per oltre un secolo e mezzo.

BUSSETO (Parma)

Il Novecento letterario di Bruno. Da Busseto Bruna Pederzani Paltrinieri, in arte Bruno Paltrinieri. Scrittrice e giornalista (Busseto 5 Settembre 1907 -Milano 9 Ottobre 1992) per oltre quarant'anni visse e lavorò a Milano. Direttrice didattica, collaborò ai giornali e riviste come critico di letteratura e di teatro giovanile. Utilizzò sempre lo pseudonimo di Bruno Paltrinieri.

VIGOLENO (Piacenza)

Novecento Jet-Set che non ti aspetti sulle tranquille colline emiliane di Vigoleno. La Principessa Maria Ruspoli Gramont amante della Bella Vita e dell’Arte. A trasformare Vigoleno in un incredibile salotto mondano fu la bellissima Principessa Maria Ruspoli Gramont, amica di Gabriele D'Annunzio, Max Ernst, Anna Pavlova, Alexandre Iacovleff, Jean Cocteau, la diva del cinema Mary Pickford e l’attore Douglas Fairbanks, la scrittrice Elsa Maxwell, il pianista Arthur Rubinstein...

Itinerari e Esperienze

L’itinerario è entusiasmante per tutti, bambini compresi; a loro sono dedicati laboratori didattici ed esplorativi e perfino un magico Parco delle Fiabe, a Gropparello. Per rendere la giornata davvero piacevole non mancate di organizzare un picnic sul prato, così come una tappa nelle taverne e nei mercatini dei castelli.

Un esempio di itinerario:

  • Partenza in mattinata. Arrivo nel paese di Soragna, incontro con la guida.
  • Visita della Rocca Meli Lupi di Soragna.
  • Proseguimento e breve sosta a Fontanellato (solo visita esterna).
  • Pranzo in ristorante.
  • Proseguimento per Parma. Visita del centro storico e dei principali monumenti.
  • Sistemazione in hotel 3***.

Un altro esempio di itinerario:

  • 1a colazione. Incontro con la guida e partenza per i villaggi medievali più belli della zona.
  • Arrivo a Castell'Arquato. Visita del bellissimo borgo medievale.
  • Pranzo in ristorante.
  • Nel pomeriggio sosta a Vigoleno. Possibilità di acquistare specialità tipiche nelle botteghe locali.

Davvero ampio è il ventaglio di proposte nei luoghi che da sempre colpiscono il nostro immaginario. Basta pronunciare il nome per iniziare a fantasticare: Maldive, Australia, Caraibi, Polinesia. E ancora, Seychelles, Mauritius, Cook, Fiji, Hawaii. Lo splendore della natura si unisce alla ricchezza della storia e delle tradizioni dei popoli. All’arte, all’artigianato e alla cucina: sensazioni intense che rimarranno sulla pelle e nel cuore. Per sempre.

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Tra le più antiche del mondo, oggi diventata Strada Statale 9, la Via Emilia è uno dei vanti dell’Emilia Romagna, oltre ad essere all’origine del nome stesso della regione.

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