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Escursione Termica nel Sahara: Valori e Fattori Influenti

Siamo abituati a utilizzare la parola “deserto” per indicare le principali zone aride del Pianeta, quelle localizzate alle basse latitudini e dove le temperature raggiungono picchi molto elevati.

In realtà, secondo le classificazioni più accreditate, il termine comprende tutti quei luoghi nei quali le precipitazioni annue non superano quasi mai valori compresi tra i 200 e i 250 mm. Ma cosa cambia tra un deserto caldo e uno freddo?

Differenze tra Deserto Caldo e Deserto Freddo

Come suggerisce il nome, le differenze principali tra deserti caldi e freddi stanno negli intervalli di temperature annue raggiunti nei rispettivi ambienti.

Nella maggior parte dei casi, i deserti freddi si trovano alle medie e alte latitudini dove, nelle stagioni più rigide, i valori scendono molto sotto lo zero.

I deserti freddi possono essere coperti da ghiaccio o nevi perenni e spesso subiscono variazioni climatiche stagionali più significative rispetto a quelle che interessano i deserti caldi.

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Il Sahara: Un Deserto Caldo con Forti Escursioni Termiche

Il Sahara è il più grande deserto della Terra, si trova nell’Africa settentrionale e vanta una superficie di circa 9.400.000 chilometri quadrati. Il Sahara è noto per la sua l’aridità e per il suo caldo insopportabile, le precipitazioni sono pochissime, meno di 10 cm l’anno.

Con una superficie di 9 milioni di chilometri quadrati si distingue non solo per la sua aridità, ma anche per le alte escursioni termiche che avvengono in prossimità del suolo.

Se state programmando un’escursione giornaliera nel deserto, non potrete certamente fare a meno di portare con voi tanta acqua e tanta crema solare. Qualora decidiate di trascorrere nel deserto anche la notte, però, alla lista degli oggetti da non scordare dovreste aggiungere una felpa pesante o addirittura una giacca!

Anche se è ragionevole credere che nel deserto faccia caldo sia di giorno che di notte, in realtà a distanza di sole poche ore possiamo sperimentare un’escursione termica da far paura. Di notte, infatti, le temperature nel deserto scendono drasticamente passando dai 38 °C di media registrati nelle ore diurne arrivando anche a minime di - 4°C quando il Sole lascia il posto al buio della notte.

Fattori che Influenzano l'Escursione Termica nel Sahara

I deserti, caldi o freddi che siano, sono porzioni di biosfera molto particolari, la cui principale caratteristica sta nella carenza di precipitazioni durante l’anno. La mancanza di pioggia rende questi luoghi molto secchi e alla base della differenza di temperature c’è proprio il relativo basso valore di umidità. Pensate che in alcuni deserti, come il Sahara nell’Africa settentrionale oppure l’Atacama in Cile, il tasso di umidità è pressoché nullo.

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In più, anche la sabbia non è un materiale in grado di trattenere bene il calore e quindi, durante il giorno, restituisce gran parte della radiazione solare e fa sì che l’aria si surriscaldi e le temperature si alzino fino a picchi di 70,7 °C com’è accaduto recentemente nel deserto iraniano di Dasht-e Lut.

Durante la notte il poco calore immagazzinato nella sabbia si disperde molto facilmente nell’aria e non viene rimpiazzato a causa dell’assenza di raggi solari, per cui le temperature scendono velocemente. Quindi la scarsa coibenza (cioè capacità di fungere da isolante) della sabbia e la poca umidità dell’aria sono le cause delle basse temperature che si registrano di notte nei deserti.

Per prima cosa si deve sapere che la sabbia, l'elemento costituente le distese desertiche ha un bassissimo calore specifico, ovvero non è capace di trattenere a lungo il calore accumulato dai raggi solari a differenza per esempio dell'acqua che è in grado di immagazzinare il calore molto più a lungo. Seconda cosa, sul deserto salvo particolari condizioni l'aria è molto tersa e durante la notte l'irraggiamento, ovvero il trasferimento di energia dal suolo verso lo spazio è molto veloce.

A causa di ciò l'escursione termica tra il giorno e la notte può essere anche nell'ordine dei 40°C o più. C'è poi infine il discorso dell'umidità, se è vero che di giorno è bassissima, nell'ordine del 10/20%, nelle ore notturne proprio a causa del repentino raffreddamento i valori di umidità possono arrivare anche alla saturazione. Facciamo un esempio pratico, se di giorno abbiamo una temperatura di 38°C con una umidità relativa del 10%, di notte con una temperatura di 2°C avremo già la saturazione. E se la temperatura scende sotto lo zero questa umidità in eccesso cristallizzerà come brina.

Adattamenti alla Vita nel Deserto

Sebbene la vita nel deserto non risulti essere tra le più semplici, animali e piante hanno trovato il modo per adattarsi e sopravvivere alle enormi escursioni termiche giornaliere.

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I rettili, tra gli animali più abbondanti nelle aree desertiche del mondo, sono animali ectotermi - detti impropriamente a sangue freddo - il che vuol dire che la loro temperatura dipende dall’ambiente esterno. Per sfuggire al sole cocente e alle gelate notturne i rettili attuano diversi stratagemmi che includono la ricerca di rifugi, mimetismo, cambi di colore e movimenti danzanti. Per questo motivo, i repentini cambi di temperatura tra giorno e notte non influiscono eccessivamente sulla loro sopravvivenza.

Pensiamo a mammiferi come i dromedari, ad esempio: riescono a sopravvivere perché dotati di pelo, che funge da isolante e che permette loro da un lato di non assorbire troppo calore durante il giorno, e dall'altro di non disperderlo eccessivamente di notte. Tornando ai dati pubblicati dalla NASA citati in precedenza possiamo notare che gli uccelli, siano essi stanziali oppure migratori nelle zone del deserto, utilizzano come noi la sudorazione per allontanare dal proprio corpo il calore in eccesso.

A differenza degli animali, per le piante la sfida è ancora più difficile perché non possono muoversi. Esistono varie specie di piante succulente (di cui fanno parte i cactus) che hanno evoluto stratagemmi fantasiosi come modificare le foglie in aghi e spine per proteggere l’acqua trattenuta al loro interno. Più in generale, comunque, va ricordato che le specie vegetali desertiche riescono a crescere solo dove le temperature minime non durano per troppe ore consecutive. Questo, infatti, permette loro di non congelare e, dunque, di sopravvivere.

Consigli Utili per Sopravvivere nel Deserto

  • La prima cosa da fare se ci si trova nel deserto è di coprirsi la testa con qualsiasi cosa si ha a disposizione. Si può utilizzare un grosso fazzoletto di stoffa o un ritaglio di un indumento (meglio se chiaro).
  • La luce abbagliante del deserto vi può letteralmente cuocere gli occhi e come si fa in alta montagna per evitare la cecità da neve, dovete mettere una benda intorno agli occhi alla quale dovete fare due piccoli tagli alterali in corrispondenza degli occhi per la vista.
  • Evitare di camminare nelle ore più calde specie nella fascia oraria delle 11,00 - 14,00. Se trovate un albero potete scavare, nella sua ombra, una buca nella sabbia per stendervi. Scavate una trincea profonda 15 centimetri per stare più freschi di circa 15°C.
  • Un metodo per far durare l’acqua più a lungo è di tenerla nella bocca in modo da umidificare la gola.
  • Camminare di notte nel deserto può allungare del doppio le vostre probabilità di sopravvivenza. Nella notte, senza il sole che picchia sulla testa, si possono percorrere anche fino a 30 km. Per orientarsi invece ci si può affidare alle stelle, e in particolare nell’emisfero nord alla stella Polare (Polaris).

In conclusione, il deserto del Sahara è un ambiente estremo caratterizzato da forti escursioni termiche. Comprendere le cause di questo fenomeno e come le piante e gli animali si adattano può aiutarci ad apprezzare la resilienza della vita in questi ambienti difficili.

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