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Il Carnevale Italiano: Storia e Tradizioni

Il Carnevale in Italia è una delle feste più attese e sentite dell'anno. Ogni anno, nel periodo che precede la Quaresima, il Paese si trasforma in un tripudio di colori, musica, maschere e tradizioni che affondano le radici in secoli di storia. Questa festa popolare è diventata un simbolo della cultura italiana, con eventi spettacolari che attraggono milioni di turisti da tutto il mondo.

Origini Antiche del Carnevale

La festa del Carnevale vanta origini antichissime, che sembrano risalire addirittura ai Saturnali della Roma antica e alle feste dionisiache del periodo classico greco. Il Carnevale ha radici molto antiche, che affondano addirittura nei riti pagani dell’antica Roma e della Grecia. Le Saturnali romane erano celebrazioni in cui gli schiavi potevano sentirsi liberi per un giorno, scambiando ruoli con i padroni. Questo ribaltamento dell’ordine sociale e l’idea di travestirsi e celare la propria identità sono rimaste fino ad oggi nel concetto di Carnevale.

Il termine “Carnevale” ha origine dalla locuzione “carne-levare”, ossia togliere la carne, che sta ad indicare il banchetto che si teneva durante il Martedì Grasso e precedeva il periodo di astinenza della Quaresima, in cui a nessuno era concesso mangiare carne. Il termine "Carnevale" affonda le radici nel latino "carnem levare", che si traduce come "eliminare la carne". Questo richiama il periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, in cui si evitava di consumare carne e cibi grassi.

Il Carnevale, spiega Rita Capurro, docente al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale , affonda le sue radici nel mondo antico con una tradizione ricorrente nel mese di febbraio, propiziatoria di fertilità per l’imminente primavera, con rituali che ponevano al centro il riso e la festa. Nel mondo dell’antica Roma una manifestazione di questo tipo si riconosce nei Lupercalia, che si svolgevano attorno al 15 febbraio e dove alcuni giovani appartenenti alle migliori famiglie, coperti da pelli di lupi, dopo avere banchettato in modo straordinario, compivano giri per la città percuotendo con strisce di pelle di capra il terreno e donne desiderose di maternità. Nel mondo cristiano il Carnevale diventa un periodo propizio per i festeggiamenti prima di immergersi in quello penitenziale della Quaresima.

La tendenza giocosa investiva ogni manifestazione e persino nelle chiese i preti potevano esibirsi nei cosiddetti “scherzi da prete”, con giochi e scherzi che rallegravano l’assemblea dei fedeli. Il carnevale romano dal XV secolo divenne un evento ancora più ricco, con gare di corsa a premi (dalle quali deriva il nome di via del Corso), giochi in piazza, spettacoli teatrali e pirotecnici e, soprattutto, la creazione di straordinari apparati effimeri che videro protagonisti alcuni tra i maggiori artisti attivi nella città.

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Il Significato del Mascheramento

Il mascheramento era già un elemento caratterizzante le feste di fine inverno delle tradizioni del mondo antico, che sono state poi assimilate nel Carnevale. Gli esempi più antichi possono essere riconosciuti nelle maschere sarde, come i Mamuthones del Carnevale di Mamoiada, interpreti di riti e danze ancestrali. Nel Carnevale legato al mondo cristiano, il mascheramento rispondeva anche alla sospensione temporanea dei ruoli della società per cui un povero poteva rivestire gli abiti del nobile, l’uomo quelli della donna, e ci si abbandonava alla fantasia creativa del travestimento fuori da ogni schema.

La maschera sul volto segna anche un’altra caratteristica del Carnevale che è quella di accantonare la propria identità e attribuirsene una provvisoria. Questo tipo di maschera nella Venezia decadente e bellissima del XVIII secolo, era divenuta il segno dell’anonimato per abbandonarsi senza timore di giudizi a ogni licenziosità. Inoltre mascherarsi rendeva irriconoscibili il ricco e il povero, e scomparivano così le differenze sociali. In generale però lo spirito della festa è quello di livellare l'ordine delle cose, ribaltare la realtà con la fantasia e travestirsi da ciò che non si è.

Carnevali Regionali Italiani

Ogni regione in Italia, da nord a sud, festeggia a suo modo e con diverse folli abitudini il Carnevale, spesso anche con tradizioni secolari, che risalgono a costumi medievali o anteriori. Ogni regione festeggia a modo suo questa ricorrenza, ma i colori e la voglia di divertimento accomunano un po’ tutto lo stivale. Le grandi manifestazioni carnevalesche italiane hanno rimandi a tradizioni antiche ma, nelle loro ritualità, si sono configurate principalmente tra XIX e XX secolo. Ogni Carnevale ha caratteristiche proprie, attrattive per pubblici con diversi interessi.

Carnevale di Venezia

Il più conosciuto a livello internazionale, il Carnevale di Venezia evoca i colori sgargianti e le movenze buffe delle maschere della tradizione italiana, la consistenza dei tessuti pregiati che vestono dame in abiti settecenteschi, il profumo inebriante di frittelle, galani e vin brûlé che si respira in ogni angolo della città. Festeggiare il Carnevale a Venezia permette di vivere un sogno in un luogo che già di per sé incarna un sogno: in questa occasione il travestimento, l’entrare nei panni sontuosi di altri, diventa qualcosa di unico e irripetibile, in particolare nei balli in maschera ospitati nei palazzi veneziani.

Tra i momenti clou del Carnevale veneziano c’è la Festa delle Marie, in cui dodici giovani ragazze, tra le quali viene eletta la più bella, sfilano per la città in ricordo del rapimento e della liberazione di dodici promesse spose ai tempi del doge Pietro Candiano III, nel 1039. Tradizionalmente, i festeggiamenti del Carnevale veneziano vengono ufficialmente aperti dal volo dell’Angelo del Carnevale in Piazza San Marco, quando la vincitrice della Festa delle Marie dell’anno precedente, assicurata a un cavo metallico, scende dal campanile di San Marco scorrendo lentamente verso terra, sospesa nel vuoto, acclamata dalla folla in festa.

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Carnevale di Viareggio

A Viareggio i protagonisti indiscussi del Carnevale sono i giganteschi carri allegorici di cartapesta. Durante tutto l’anno maestri e artigiani specializzati riproducono personaggi famosi e politici rivisitati in chiave satirica e provocatoria, che sfilano nel mese del Carnevale per le strade e le piazze della città tra musica dal vivo, balli, stand culinari, in cui è possibile degustare i prelibati piatti tipici della cucina viareggina. Il Carnevale di Viareggio è il Carnevale italiano noto a tutti per il suo inconfondibile stile satirico. Questa tradizione risale al 1873, quando un gruppo di amici, seduti ai tavoli del Caffè del Casinò, ideò la prima sfilata. Il simbolo indiscusso del Carnevale è Burlamacco, la maschera viareggina ideata nel 1930 da Uberto Bonetti, che rappresenta lo spirito giocoso e satirico della manifestazione.

Carnevale di Ivrea

A Ivrea il Carnevale ha il profumo e il colore delle arance. Sì, perché in questo periodo è tradizione rievocare una ribellione popolare alla tirannia medievale con la nota battaglia delle arance. Una vera e propria lotta a colpi di arance che per tre giorni, nelle principali piazze cittadine, vede il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi senza alcuna protezione, combattere contro le armate del Feudatario, rappresentate da tiratori su carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che si rifanno alle antiche armature medievali. Il Carnevale di Ivrea culmina poi con il corteo storico, la cui protagonista è la Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina della festa sin dalla sua apparizione nel 1858. Questa tradizione unica rievoca la ribellione del popolo contro un tiranno medievale.

Carnevale di Mamoiada

Protagonisti del Carnevale di Mamoiada, in Barbagia, sono i Mamuthones e gli Issohadores, che animano la tradizionale sfilata del martedì grasso, una processione solenne che rievoca rituali antichissimi. I Mamuthones - che indossano abiti scuri, pellicce di pecora nera, campanelli al collo, una maschera in legno e grandi campanacci dorati, posizionati sulla schiena - camminano lenti e curvi su due file parallele, mentre gli Issohadores, sul viso maschere bianche e addosso corpetti rossi, pantaloni bianchi e un copricapo nero, restano ai lati e guidano i Mamuthones, gettando il laccio per sequestrare le giovani donne, in una sorta di rituale propiziatorio della fertilità. Il Carnevale vero e proprio inizia ogni anno il 16 gennaio e si apre con l’accensione di un fuoco sacro fuori dalla chiesa principale del paese: da questo fuoco principale vengono accesi i tizzoni che servono ad accendere i falò nei vari rioni di Mamoiada, intorno ai quali si balla e ci si diverte per due notti intere.

Carnevale Ambrosiano di Milano

Il Carnevale di Milano non si differenzia dagli altri per i festeggiamenti organizzati in città, quanto per il suo termine. Mentre, infatti, nel resto d’Italia il martedì grasso chiude il periodo di festa carnevalesca, nel capoluogo meneghino, e in alcune province di Milano, Monza, Lecco, Varese e una parte della provincia di Como e Bergamo, prosegue fino al sabato successivo, denominato, quindi, sabato grasso. Tradizione vuole che Sant’Ambrogio, oggi patrono di Milano, tornato in ritardo in patria, chiese di dare inizio ai festeggiamenti del Carnevale solo dopo il suo ritorno, ovvero il martedì grasso. Per questo motivo il Carnevale ambrosiano prosegue anche dopo il mercoledì delle ceneri, il giorno che dà tradizionalmente inizio alla Quaresima.

Carnevale di Acireale

Il Carnevale di Acireale è considerato il più bello di tutta la Sicilia e vede, fino al martedì grasso, sfilate di carri allegorico-grotteschi in cartapesta, lavorati e decorati nei minimi dettagli, e di carri infiorati, con soggetti creati interamente con fiori veri e dotati di movimenti meccanici e luci. In questi giganteschi carri le maschere tradizionali di Acireale (l’Abbatazzu, Domini e Baruni), che nel corso dei secoli hanno ironizzato su clero e nobiltà, si alternano a personaggi ed eventi legati all’attualità e alla cronaca del paese.

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Altri Carnevali Italiani

Non c'è solo Venezia, Viareggio, Ivrea, Mamoiada, Milano e Acireale. In Italia il Carnevale si celebra ovunque, ma ci sono alcune città che hanno trasformato questa festa in un vero e proprio evento imperdibile. Il Carnevale di Fano, tra i più antichi d’Italia, il Carnevale di Putignano, il più lungo d’Italia!, il Carnevale di Offida, nelle Marche. Ma questa festa è anche l’occasione perfetta per scoprire luoghi meno conosciuti.

Le Maschere Tradizionali Italiane

Le maschere tradizionali ricordano che diverse città hanno tradotto in personaggi simbolo il proprio carnevale: Pulcinella per Napoli, Meneghino per Milano, Gianduia per Torino, Pantalone per Venezia e tutti gli altri, appartenenti alla tradizione della commedia dell’arte, oggi sempre più raramente sono protagonisti dei grandi carnevali, e tuttavia il loro nome evoca precisi riferimenti diffusamente riconoscibili.

L'Italia ha una lunghissima tradizione di maschere di Carnevale. Sono personaggi teatrali, che a volte richiamano tradizioni più antiche (come nel caso di Arlecchino). Esempi:

  • Napoli: Pulcinella è un servo bugiardo e chiacchierone.
  • Bergamo: Arlecchino e Brighella sono le due maschere della città di Bergamo. Arlecchino è il bambino povero che crescendo diventa furbo e vivace.
  • Venezia: Colombina e Rosaura (ancella e padrona) e Pantalone (tipico mercante veneziano, ricco e avaro).
  • Bologna: Balanzone (dotto intellettuale che si esprime in dialetto bolognese) e Fagiolino (popolano rissoso).
  • Roma: Rugantino e Meo Patacca (bulli e popolani).

Dolci Tipici del Carnevale

Un aspetto non trascurabile delle tradizioni del Carnevale riguarda poi le specialità gastronomiche regionali, specialmente di dolci e fritti. Non c’è Carnevale in Italia senza i suoi dolci tipici. Ogni regione ha le sue specialità, che rendono il periodo di Carnevale ancora più goloso.

Ci sono dei dolci di carnevale, però, che sono diventati comuni all’Italia intera. Un altro dolce che viene preparato in ogni regione sono le frittelle, o castagnole, che a Venezia si chiamano “fritoe”. Possono essere anche ripiene di crema pasticciera, zabaione o cioccolato.

Tra i più famosi ricordiamo le chiacchiere (Bugie in Liguria, frappe nel Lazio, cenci in Toscana, sfrappole in Emilia, galani in Veneto, cròstoli in Friuli), le frittelle, che possono essere sia vuote oppure ripiene di crema chantilly o cioccolato, gli struffoli (detti anche cicerchiata) e infine le castagnole. A questo si aggiungono specialità locali come castagnole ripiene di crema nel Lazio, ravioli dolci in Emilia Romagna, o cannoli con ricotta in Sicilia.

Tabella Riepilogativa dei Carnevali Italiani

Carnevale Regione Caratteristiche Principali
Venezia Veneto Maschere eleganti, balli in costume, Festa delle Marie
Viareggio Toscana Carri allegorici satirici in cartapesta
Ivrea Piemonte Battaglia delle arance
Mamoiada Sardegna Mamuthones e Issohadores, riti ancestrali
Milano (Ambrosiano) Lombardia Prolungamento dei festeggiamenti fino al sabato grasso
Acireale Sicilia Carri allegorici in cartapesta e carri infiorati
Fano Marche Uno dei carnevali più antichi d'Italia
Putignano Puglia Il carnevale più lungo d'Italia
Offida Marche Sfilata dei Vlurd con fasci di canne accese

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