Il Carnevale di Venezia: Una Guida Completa
Ogni anno a Febbraio, Venezia si tinge di mille colori. È arrivato il momento più intenso, più bello e anche trasgressivo dell’anno nella città Lagunare: quello del Carnevale. Si tratta di una festa dalle origini antichissime, che ancora oggi riscuote tantissimo successo, attirando turisti da tutto il mondo.
Il Carnevale di Venezia, secondo solo a quello di Rio de Janeiro in Brasile, si caratterizza per i costumi storici, unici ed eleganti. Passeggiando per le calli di Venezia, incontrerai moltissime maschere di carnevale pronte a farsi immortalare da smartphone e fotocamere: nobili veneziani, baute, protagonisti di film, animali, personaggi dei cartoons o dei fumetti.
Il Carnevale di Venezia è uno dei carnevali più famosi e più apprezzati del mondo. Per un´intera settimana Venezia si trasforma in un ballo mascherato. Tutte le vie della città sono piene di buffoni e persone mascherate con sontuosi abiti.
Il Carnevale di Venezia è un evento culturale che attira migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Essi si riversano nei vicoli della città per partecipare a questa grande festa ricca di colori e divertimenti.
Origini e Storia del Carnevale di Venezia
A Venezia il Carnevale appare per la prima volta nei documenti storici del 1094, in merito ai “pubblici divertimenti” della città. L’origine della parola Carnevale di Venezia viene fatta risalire al Medioevo.
Leggi anche: Affitti Turistici a Venezia e Fosse Settiche: Un'Analisi Dettagliata
Compare per la prima volta in un documento del Doge Vitale Falier nel 1094. Dove viene usata per parlare di pubblici divertimenti. La storia del Carnevale di Venezia come festa pubblica ufficiale, inizia solo nel 1296, quando un editto del Senato della Repubblica dichiarò festivo il giorno precedente l’inizio della Quaresima, il martedì grasso.
L’origine e il significato del Carnevale di Venezia prendono spunto da due tradizioni antichissime. Dai Saturnali dell’antica Roma durante i quali l’ordine sociale veniva sovvertito. In questo giorno gli schiavi e i liberi cittadini si riversavano nella città per far festa con musica e balli sfrenati.
Dai culti Dionisiaci greci, grandi feste religiose con processioni e rappresentazioni teatrali che prevedevano l’uso delle maschere e di rappresentazioni simboliche. Il cui motto era “una volta all’anno è lecito non avere freni”.
Venezia ha quindi reinterpretato le antiche feste greche e romane. I Dogi furono abili a promuovere il Carnevale per concedere alla popolazione, in particolare ai ceti più umili, un periodo dedicato al divertimento e alle feste.
Si può dire fosse una sorta di valvola di sfogo per la popolazione: in queste giornate di festa, i cittadini si lasciavano andare, dimenticando per un po’ malumori e tensioni sociali accumulati durante l’anno per la politica restrittiva della Serenissima, specie negli strati sociali inferiori della popolazione. Indossare un costume o una maschera permetteva a tutti, uomini e donne, ricchi o poveri, di sentirsi uguali tra di loro.
Leggi anche: Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia: itinerari e consigli
La maschera garantiva l’anonimato e permetteva sia di sbeffeggiare l’autorità pubblica sia di poter trasgredire “liberamente”. Molti comportamenti, ritenuti immorali durante l’anno, erano “tollerati” in questi giorni di festa.
Ovviamente per ogni concessione c’è sempre un rovescio della medaglia: in quel periodo di bagordi, in cui veniva concessa la più totale libertà alla popolazione, sotto una maschera era facile si celassero anche malviventi, ladri, assassini e stupratori. A quei tempi, il costume garantiva l’anonimato e di conseguenza l’impunità. I crimini nella Repubblica della Serenissima, aumentavano in maniera vertiginosa nel periodo carnevalesco.
Per questo, nel corso dei secoli, furono emanate una serie di leggi volte a limitare l’utilizzo delle maschere. Nel corso dei secoli, questa festa popolare subì sempre più restrizioni poste dal Senato. Il massimo splendore del Carnevale di Venezia si ha nel XVIII secolo, quando divenne celebre in tutta Europa, tanto da diventare un’attrazione turistica e meta ambita da migliaia di visitatori.
La festa si svolgeva principalmente in Piazza San Marco, Riva degli Schiavoni e nei maggiori campi di Venezia. Vi si trovavano giocolieri, acrobati, musicisti, ballerini, venditori ambulanti e spettacoli vari. Si svolgevano grandi manifestazioni nei luoghi aperti, piccole rappresentazioni e spettacoli - anche molto trasgressivi - presso le case private, nei teatri e nei caffè e balli in maschera nei palazzi storici.
A differenza di quanto accade oggi il Carnevale di Venezia iniziava la prima domenica di ottobre, per poi intensificarsi dopo l’Epifania ed ‘esplodere’ nei giorni precedenti la Quaresima.Nel Settecento, il suo secolo d’oro, il Carnevale di Venezia si concentrava in sei settimane, dal 26 dicembre al Martedì Grasso. Durante il Carnevale le attività e gli affari dei veneziani passavano in secondo piano.
Leggi anche: Diventare Guida Turistica: La Guida Completa
Napoleone provò ad abolirlo, ma non vi riuscì totalmente: si festeggiava in tono minore durante il suo dominio, ma fu dal 1979 che a Venezia torno il Carnevale per come lo come lo conosciamo oggi.
Il rapporto tra il carnevale di Venezia e il teatro
Le maschere erano utilizzate anche nelle feste ufficiali. Negli eleganti palazzi venivano organizzati sfavillanti balli in maschera. Segnando l’inizio della lunga e affascinante tradizione delle feste mascherate di Venezia.
In questo periodo mette le radici lo stretto rapporto tra il Carnevale di Venezia e il teatro. Inizialmente le piccole rappresentazioni teatrali venivano organizzate nelle case private. Queste raggiunsero un enorme successo tanto da sviluppare una categoria di professionisti.
Aprirono i teatri e con l’aumento delle compagnie teatrali si svilupparono le attività legate all’artigianato dei costumi e delle maschere. A teatro si assisteva a opere raffinate e complesse. La definizione di “commedia dell’arte” nacque proprio a Venezia attorno al 1750, grazie a Carlo Goldoni e al suo teatro comico.
Il Carnevale e il teatro di Goldoni andavano di pari passo. Le sue opere venivano rappresentate durante il Carnevale di Venezia e ne riprendevano un divertimento semplice. Fu così che le opere della commedia dell’arte veneziana sono considerate una preziosa fonte documentaria sulla festa del Carnevale a Venezia.
La caduta e la rinascita del Carnevale
Dopo lunghi anni di eccessi e stravaganze, con la caduta della Serenissima, il Carnevale subì un periodo di declino. Infatti, durante il periodo di dominazione austro-francese (1797-1814), conobbe una fase di stallo, in quanto la classe dirigente non vedeva di buon occhio le bizzarrie di quei giorni.
Erano consentite solo le feste private nei palazzi veneziani e del Ballo della Cavalchina alla Fenice. L’ultimo Carnevale storico di Venezia è del 1797.
Bisogna aspettare il 1967 per poter riorganizzare le prime feste con sfilate di maschere e costumi, riportando in vita le tradizioni del Carnevale di Venezia. Nel 1979, per la prima volta, venne creato un programma per coinvolgere nei festeggiamenti i cittadini veneziani.
Anno in cui quest’ultimi si unirono in associazioni per impegnarsi a riportare alla luce il Carnevale che un tempo animava la città. Questa organizzazione è giunta fino ai giorni d’oggi. Addirittura alcuni eventi antichissimi sono arrivati anche in epoca moderna, seppure leggermente modificati. Per esempio la Festa delle Marie e il Volo dell’Angelo o Volo della Colombina.
Il Carnevale moderno
Nel 1979, dopo quasi due secoli, il meraviglioso Carnevale di Venezia con le sue affascinanti tradizioni, come una fenice è risuscitato dalle sue ceneri. Grazie all’iniziativa di alcune associazioni di cittadini e al contributo del Comune di Venezia, del Teatro la Fenice, della Biennale di Venezia e degli enti turistici.
Il Carnevale di Venezia dura undici giorni, si va dal sabato che precede il Giovedì Grasso sino al Martedì Grasso. Tra le vie della città si svolgono i teatri itineranti in un’atmosfera di allegria e giocosità, tutti in maschera a celebrare il fascino di un mondo fatto di balli, scherzi, galà esclusivi e romantici incontri.
Tra gli eventi della tradizioni che sono stati rivisitati in chiave moderna ricordiamo la Festa delle Marie e il Volo dell’Angelo o Volo della Colombina. L’antica Festa delle Marie, ripristinata nel 1999, consiste nel far sfilare, le dodici Marie, nel pomeriggio del primo sabato del Carnevale con tanto di sbandieratori, musicisti e damigelle d’onore, tutti diretti verso Piazza San Marco. Successivamente viene eletta la più bella, la Maria dell’anno, la quale vince un ricco premio.
Il Volo dell’Angelo o Volo della Colombina, si tiene la prima domenica di Carnevale. E’ uno dei principali eventi d’apertura: un uccello meccanico dal Campanile di San Marco scende giù fino al Palazzo Ducale. A metà percorso una botola nel suo ventre si apre e libera coriandoli e caramelle sulla folla. Questo almeno fino al 2001, quando la Colombina venne sostituita da una donna opportunamente imbragata.
Il carnevale e i turisti
Nel giro di poche edizioni si scatenò boom nella produzione e vendita di costumi e maschere. Venezia diventò rapidamente un baluardo del Carnevale in Europa. Ogni anno il Carnevale ha un tema, al quale si ispirano le feste e gli eventi culturali di contorno. Alcune edizioni sono state anche caratterizzate da abbinamenti e gemellaggi con altre città italiane ed europee. Fornendo in questo modo un ulteriore coinvolgimento dell’evento a livello internazionale.
L’attuale Carnevale di Venezia è diventato un grande e spettacolare evento turistico, che richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo. I turisti si riversano in città per partecipare a questa festa considerata unica per storia, atmosfere e maschere.
Curiosità sul Carnevale di Venezia
Il carnevale di Venezia è molto particolare: ci sono alcune cose da sapere o che noterai mentre passeggerai lungo le calli di Venezia. Ecco allora alcune curiosità sul carnevale di Venezia.
- Il significato della parola Carnevale proviene dalla parola latina Carnem Levare, ossia togliere la carne. Dopo i festeggiamenti il Martedì Grasso, secondo il calendario cristiano segue il Mercoledì delle Ceneri e si entra in Quaresima.
- Esiste un vero e proprio codice di condotta da rispettare, sia tra le maschere stesse sia tra chi è mascherato e chi no. Quando due persone mascherate si trovano una di fronte all’altra, è buona norma inchinarsi per salutarsi.
- Fondamentale è anche il rispetto della maschera stessa ed il silenzio. Mai cercare di scoprire chi sta dietro la maschera e soprattutto, quando le si pone una domanda, questa risponderà a gesti o a sussurri.
- Il Carnevale non si tocca: Napoleone provò ad abolirlo. Durante la sua dominazione infatti, fu proibito e si festeggiava in tono minore. Ritornò solo dal 1979, più colorato e variopinto di prima.
- Tra l’altro, il Carnevale durante il periodo della Serenissima, era un evento irrinunciabile. Non si poteva fermare la festa, nemmeno per casi gravi: fu così che il Doge Paolo Renier, morto il 13 febbraio 1789, quando capì di essere ormai alla fine, dispose che la notizia della sua morte dovesse essere annunciata dopo la fine del Carnevale, il Mercoledì delle ceneri.
- Il Carnevale di Venezia era la festa di tutti: ma proprio tutti tutti: ricchi, poveri, benestanti, nobili, semplici lavoratori, uomini ma anche donne. Tutti erano a autorizzati e festeggiare se avevano una maschera.
- Il gatto: lo sai che la maschera del gatto è stata creata proprio perchè a Venezia c’erano pochissimi gatti?
- Carnevale, a Venezia, è tutto l’anno: alcune maschere, tipo la bauta - sotto ti spiego cos’è - erano usate dai Veneziani tutto l’anno durante le loro fughe amorose per non farsi riconoscere. Per arginare questo fenomeno, visto che anche i preti approfittavano della situazione, la Serenissima cercò di vietare l’uso delle maschere durante l’anno sin dal XIV. Chi le portava era sottoposto ad una serie di limitazione. Ad altre persone - tipo le prostitute - era fatto divieto di indossarle.
- Il Medico della Peste: esisteva davvero!
- Gli atelier: i costumi più belli e diffusi durante il Carnevale di Venezia sono quelli da Nobili veneziani. Li puoi affittare in uno dei tanti atelier sparsi per la città. Meglio prenotare con largo anticipo.
Quando la festa prese piede, a partire dal 1271 a Venezia nacque dal nulla un vero e proprio commercio di maschere e costumi. I primi costumi e i primi travestimenti venivano prodotti con argilla, cartapesta e gesso, o con tessuti arricchiti da piumaggi, perle, ricami e disegni. Questo lavoro di produzione e sartoria divenne talmente diffuso in città e popolare che uno statuto del 1436 lo decretò ufficialmente come mestiere.
Le Maschere più Importanti del Carnevale Veneziano
Ma quali sono le maschere più importanti del carnevale Veneziano? Ce ne sono alcune che troverai solo qui, ognuna ha un propria storia e caratteristica.
- Baùta: è il travestimento veneziano per antonomasia e forse quello che si vede più spesso tra le calli di Venezia, assieme ai nobili veneziani. Si tratta di una maschera inespressiva, di colore preferibilmente chiaro - bianco o oro -, accompagnata da un cappello tricorno e un mantello fino alla vita. I fori per gli occhi sono molto piccoli. La vera peculiarità della baùta è la deformazione e l’allungamento del labbro superiore. Questo permette a chi la indossa di deformare la voce ma anche di bere e mangiare senza essere tolta.
- Medico della peste: è un travestimento noto per essere il più inquietante tra tutti i costumi carnevaleschi. Il medico della peste esisteva davvero e doveva evitare qualsiasi contatto con l’appestato. Indossava un mantello lungo e nero fino ai piedi, con un copricapo cilindrico. Portava una vera e propria maschera con un naso allungato simile ad un becco e due fori all’altezza degli occhi coperti da due pezzi di vetro. Nel naso venivano poste erbe aromatiche per alleviare il fetore emanato dai cadaveri e due fori per far passare l’aria.
- Moretta: conosciuta anche come maschera della seduzione o muta, era esclusivamente riservata alle donne. Di colore nero e forma rotonda, copriva completamente il volto della donna e per aderire al volto la donna doveva mettere in bocca la perla che si trovava all’interno della maschera. Si indossava con indumenti più o meno sensuali, con lo scopo di essere più seducenti nei confronti degli uomini.
- Gnaga: questo travestimento da donna era indossato dagli uomini. Si trattava di una maschera dalle sembianze di una gatta e l’uomo che la portava doveva indossare costumi femminili, tra i quali una cuffietta bianca. Il personaggio si doveva atteggiare da donna del popolo: doveva parlare emettendo suoni striduli e miagolii beffardi.
- Colombina: non la troverai per le calli di Venezia perchè è una delle maschere più popolari della commedia dell’arte - come il prossimo personaggio -.
- Pantalone: anche lui farai fatica a trovarlo per le calli di Venezia, nonostante sia una uno dei costumi nativi della città. E’ il tipico mercante vecchio, avaro e lussurioso.
- Gatto: la maschera del gatto nasce per ringraziare i gatti stessi, i quali diedero la caccia ai numerosi topi arrivati dalle navi nel 1200-1300. I ratti proliferarono in città e i veneziani, per liberarsene, fecero arrivare navi di gatti dalla Dalmazia per sbarazzarsene.
- I nobili veneziani: se vuoi sentirti nobile per un giorno, non ti resta che andare in uno dei tanti atelier cittadini e affittare il tuo costume da nobile veneziano.
Eventi Principali del Carnevale di Venezia
A Venezia gli eventi del Carnevale non mancano. Ce ne sono sia di pubblici sia di privati.
- Volo dell’angelo: è l’evento che apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale e si tiene in Piazza San Marco. Una donna in costume - ti dirò poi chi è - si lancia dal Campanile di San Marco attaccata ad una fune per raggiungere Palazzo Ducale. La tradizione risale al 1500 quando un acrobata turco, camminando sopra una lunghissima corda sospesa, aiutato da un bilanciere, raggiunse la cella campanaria del campanile di San Marco da una barca sul molo. Al ritorno raggiunse la balconata del Palazzo Ducale porgendo suoi saluti al Doge. Il volo fu ribattezzato svolo del turco, ma dopo la tragedia del 1759 - un acrobata precipitò, schiantandosi - fu sostituito da grande colomba di legno.
- Festa delle Marie: Questa festa decreta colei che farà il volo dell’angelo l’anno successivo. La tradizione di questa festa è antichissima: il secondo giorno di Febbraio , durante la festa della Purificazione di Maria, tutte le coppie che si sarebbero sposate entro l’anno ricevevano la benedizione. Tra tutte, venivano scelte le dodici più povere, le quali venivano vestite con abiti sfarzosi e gioielli. Nel 973 Venezia subì un assalto dai pirati e le spose vennero rapite insieme ai loro gioielli. La popolazione assaltò le navi e riuscì a salvare le fanciulle. Per ringraziare la Madonna della sua intercessione, si instituì la festa delle Marie.
- Taglio della testa del toro: nel 1162, il Doge Vitale II Michiel sconfisse il patriarca di Aquileia, Ulrico, il quale aveva tentato di conquistare Grado. Il patriarca, imprigionato, dovette pagare un tributo per essere liberato. Lo pagò fornendo 12 maiali, 12 pani e un toro. Per schernire il patriarca, si uccidevano gli animali davanti al Doge e la mattanza terminava con la decapitazione del toro. Da qui deriva il famoso detto tagliare la testa al toro.
- Ballo del doge: nato nel 1994 Il ballo del Doge è una festa privata mondana ed esclusiva, a cui possono partecipare tutti, purché abbiano un costume del ‘500. Il costo del biglietto va dagli 800€ ai 5000€ a persona. Si tiene presso la Scuola Grande della Misericordia, il sabato grasso, prima del martedì grasso.
Il Carnevale di Venezia per i bambini
I bambini adorano vestirsi con costumi fantasiosi e indossare maschere misteriose durante il Carnevale di Venezia. Questa tradizione permette loro di esprimere la propria creatività e immaginazione. I negozi di Venezia offrono una vasta selezione di costumi per bambini, che spaziano dai principi e dalle principesse ai pirati e alle fate.
Durante il Carnevale di Venezia, ci sono numerose sfilate e feste dedicate ai bambini. Le sfilate sono un vero spettacolo di colori e musica, con carri allegorici e artisti di strada che intrattengono il pubblico. I bambini possono partecipare alle feste organizzate appositamente per loro, dove possono ballare, giocare e partecipare a giochi tradizionali veneziani.
Il Carnevale di Venezia offre anche una vasta gamma di delizie culinarie che i bambini adoreranno. I dolci tradizionali come le frittelle di carnevale, chiamate “fritole” in dialetto veneziano, sono una vera delizia per il palato dei più piccoli.
Il Carnevale di Venezia è un’esperienza magica per i bambini, che possono immergersi in un mondo di fantasia, costumi e maschere. Le sfilate, le feste e le delizie culinarie rendono questa festa unica e indimenticabile per i più piccoli.
Vale la pena di partecipare al Carnevale di Venezia almeno una volta nella vita per poter ammirare le numerose e splendide maschere ed i costumi. Ogni anno c´è anche una premiazione delle migliori maschere e in Piazza San Marco si svolge ogni sera un grandioso evento. Il Carnevale finisce con spettacolari fuochi d´artificio il Martedì Grasso e Venezia torna pian piano alla sua vita normale.
Il Carnevale di Venezia è l’evento più atteso dell’anno, che attira in Laguna migliaia di persone dall’Italia e dall’estero. I festeggiamenti culminano nei giorni compresi tra giovedì e martedì grasso, quando fiumi di maschere si riversano nelle calli e nei campielli per ritrovarsi in Piazza San Marco (tienine conto se decidi di visitare Venezia in questo periodo!). Qui si svolgono spettacoli e musica che si protraggono fino a notte fonda. L’atmosfera che si crea è veramente straordinaria, ma bisogna armarsi di pazienza per sopportare le lunghe attese e farsi spazio tra la folla.
TAG: #Stranieri #Italiano #Italia