Il Fenomeno del Turismo Culturale: Definizione, Caratteristiche ed Esempi in Italia
Il turismo culturale si concentra sulla visita e sulla conoscenza di una cultura specifica, del patrimonio culturale e delle tradizioni di un territorio specifico. I turisti culturali sono spesso interessati a sperimentare gli aspetti unici di una particolare cultura, tra cui cibo, architettura, abbigliamento, musica e arte. In realtà, sottolineiamo che è più comunemente praticato in Paesi altamente sviluppati come la Francia, dove si possono trovare in musei, gallerie d’arte, siti archeologici e punti di riferimento storici. Tuttavia, il turismo culturale può essere praticato anche in Paesi sottosviluppati per approfondire la storia e le culture, e dove si trovano luoghi con caratteristiche naturali uniche e/o valore storico.
Si chiamava infatti Grand Tour il lungo viaggio attraverso l’Europa, e soprattutto attraverso l’Italia, ritenuto di fondamentale importanza per l’educazione e la formazione culturale di scrittori, intellettuali, esponenti delle classi sociali superiori tra il XVII e il XIX secolo.
Definizione e Caratteristiche del Turismo Culturale
Il turismo culturale può essere definito come qualsiasi tipo di turismo che promuove la comprensione e l’apprezzamento di uno o più aspetti di una cultura. È caratterizzato dalla partecipazione dei visitatori alla conservazione, all’esplorazione e all’apprezzamento del patrimonio culturale di un particolare territorio. Il World Tourism Organization rappresenta il TC come due cerchi concentrici. Il cerchio più interno rappresenta il prodotto core del turismo culturale, mentre quello più esterno l’insieme delle tradizioni che concorrono alla sua definizione.
Si parla quindi di un insieme di prodotti - chiamato “inner circle” - composto da «heritage tourism», legato al patrimonio culturale, e da «arts tourism», in relazione alla produzione culturale legata alle arti visive, all’architettura e alla letteratura. Il termine “turismo culturale” è stato coniato dall’antropologa britannica Mary H. Oltre all’obiettivo di promuovere la comprensione, il turismo culturale può avere anche benefici economici per le comunità ospitanti.
Non solo. Negli ultimi anni la comunità scientifica concorda che la definizione e le declinazioni di TC siano strettamente legate al comportamento del visitatore, ai suoi desideri, alle sue necessità. Questo sguardo abbraccia la definizione di TC che vede il fenomeno classificato sulla base dei bisogni del visitatore e delle sue scelte. Secondo McKercher B., in questo quadro il TC è ritenuto uno dei rami più dinamici dell’industria del turismo moderno.
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Il turismo culturale può essere passivo (ad esempio, visite a musei, monumenti e altri siti) o attivo (ad esempio, partecipazione ad attività culturali come festival musicali, corsi di lingua o volontariato). Assumendo comunque come riferimento la definizione della WTO, questo genere di turismo può produrre varie tipologie di spostamenti: dalle visite a monumenti e siti archeologici alla partecipazione a festival, concerti, mostre o eventi culturali di altro tipo; dai viaggi di studio ai pellegrinaggi religiosi e ancora alla partecipazione a manifestazioni legate all’enogastronomia e all’artigianato.
Si tratta di dati rilevati, con metodi affini, anche a livello europeo e resi disponibili per esempio dal recente Eurobarometro “Survey on the attitudes of Europeans towards tourism”, voluto dalla Commissione per indagare i comportamenti di viaggio dei cittadini dell’Ue. L’indagine ha messo in evidenza come per il 17% del campione l’obiettivo primo della vacanza consista nel desiderio di vivere un’esperienza culturale, sia questa la visita a una città, la partecipazione a un evento culturale ecc.
Esempi e Tipologie di Turismo Culturale
Esistono diversi tipi di turismo culturale. Tra questi, il turismo del patrimonio (visitare siti storici), il turismo artistico (assistere a spettacoli e visitare gallerie), il turismo gastronomico (provare le cucine locali), il turismo sportivo (partecipare a eventi sportivi locali) e il turismo naturalistico (esplorare l’aria aperta). Alcuni esempi di turismo culturale sono le gite in siti storici come castelli o musei; l’ecoturismo, in cui i visitatori esplorano siti che pongono l’accento su pratiche edilizie sostenibili; e i programmi di scambio culturale che riuniscono persone di culture diverse per attività educative o sociali.
I turisti culturali possono visitare destinazioni tradizionali come monasteri, santuari ancestrali, templi, castelli e altri edifici storici. Possono anche visitare destinazioni contemporanee come gallerie d’arte e musei o magari impegnarsi in attività come il volontariato nelle scuole o la lettura di libri agli orfani. Per esempio è molto frequente assistere alla nascita di nuove località turistiche che si affermano, in contesti postindustriali, quali sedi di festival o di musei d’arte contemporanea, intercettando i cambiamenti della domanda di consumo non solo di prodotti ma anche di luoghi.
Le prime attrazioni turistiche del mondo sono state siti religiosi come cattedrali e monasteri, nonché campi di battaglia storici. Tuttavia, questi siti erano tipicamente destinazioni per viaggiatori piuttosto che per turisti nel senso moderno del termine. In tempi più recenti, l’avvento dei mass media e l’aumento del numero di viaggiatori stranieri hanno fatto crescere l’interesse per i viaggi come forma di turismo. Di conseguenza, molti Paesi hanno iniziato a costruire nuove attrazioni turistiche per attirare i visitatori.
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Il Turismo Culturale in Italia
Nel nostro Paese il turismo culturale rappresenta la principale motivazione al viaggio per oltre un terzo dei turisti. Il giro d’affari supera i 25 miliardi di euro, pari al 28,5% del fatturato complessivo del settore turismo. In Italia si è registrata una crescita dell’attenzione verso quest'ultima tipologia di turismo, soprattutto legata ai festival di approfondimento culturale che si svolgono in centri urbani di piccole e medie dimensioni (tra gli altri, Mantova, Modena, Trento, Ravenna, ecc.); grazie a questo fenomeno il t. c. in tutte le sue manifestazioni (sia nelle città d’arte sia nelle nuove destinazioni culturali), è divenuto in Italia uno dei comparti più vitali.
Il turismo rappresenta una voce basilare nell’economia italiana e quello culturale trova “ terreno fertile” in quanto il nostro Paese possiede tremilaseicento musei (pubblici e privati), quasi cinquemila siti tra monumenti e aree archeologiche, cinquanta siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità oltre a quarantaseimila beni architettonici vincolati e regolarmente censiti. Da questo punto di vista, molte realtà dell’Europa mediterranea hanno rappresentato - e tutt’oggi rappresentano - le destinazioni per eccellenza del t. culturale. I siti che hanno assunto un’importanza strategica, a scala mondiale, per le risorse culturali ospitate sono iscritti nella lista dell’UNESCO quali patrimoni mondiali dell’umanità.
L'obiettivo dell’analisi Istat è favorire una conoscenza specifica delle caratteristiche e delle dinamiche del turismo culturale nella dimensione territoriale, esplicitando le specificità locali ed evidenziando cluster geografici rispetto alla vocazione turistica prevalente. Nella ricerca viene adottata la definizione di turismo culturale proposta da Unwto: “…attrazioni e prodotti si riferiscono a un insieme di caratteristiche peculiari materiali, intellettuali, spirituali ed emozionali di una società che abbraccia le arti e l’architettura, il patrimonio storico e culturale, il patrimonio culinario, la letteratura, la musica, le industrie creative e le culture contemporanee con il loro stile di vita, sistemi di valori, credenze e tradizioni ”.
Classificazione dei Comuni Italiani per Vocazione Turistica
Per misurare l’offerta culturale dei territori, i comuni italiani sono considerati sulla base della presenza / assenza di risorse locali potenzialmente di interesse turistico di natura geografica (vicinanza al mare e ai laghi, l’altitudine, ecc.) e antropica (l’essere un grande comune urbano, la presenza di beni culturali, ecc.).
Caratteristiche più rilevanti:
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- Essere un comune appartenente a un sito Unesco (dati 2020)
- Comune certificato dall’associazione “I Borghi più belli d’Italia” (2020)
- Comune certificato come “Bandiera Arancione” del Touring Club (2020)
- Comune che insiste sul territorio di un Parco Nazionale (2020)
- Comune che sia stato “Capitale della cultura” (2019)
- Comune in cui sia presente almeno un museo, un monumento o un sito archeologico statale o non statale con più di 10.000 visitatori l’anno (2018).
Principali Categorie di Comuni
Comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica: Gruppo composto da 431 comuni - distribuiti prevalentemente nelle regioni del Centro-nord e un po’ meno nel Sud e nelle Isole - rilevante in termini di popolazione (quasi 7,4 milioni di abitanti, pari al 12,2% del totale nazionale) e in termini di giornate di presenza turistica (7,8% del totale nazionale).
Grandi città: Categoria composta dai 12 comuni con più di 250.000 abitanti con un turismo di tipo multidimensionale e quindi anche di tipo culturale. Raccoglie il 15,3% della popolazione nazionale e rappresenta una delle categorie più importanti in termini di flussi turistici: oltre 86 milioni di giornate di presenza nelle strutture ricettive nel 2019 (19,7% del totale nazionale).
Comuni con vocazione marittima: Questa categoria si compone di 414 comuni (5,2% del totale), prevalentemente collocati nelle regioni del Mezzogiorno (63%). Poco più di 4,5 milioni di abitanti (7,5%), quasi 86 milioni di presenze turistiche (19,6% del totale nazionale).
Comuni del turismo lacuale: Gruppo formato da 167 comuni (2,1%), quasi tutti concentrati nelle regioni del Nord (155). Con oltre 17 milioni di giornate di presenza turistica (4% del totale nazionale).
Comuni con vocazione montana: Rappresentata da 501 Comuni, in gran parte collocati nelle Regioni del Nord: il 23,7% in Piemonte, il 14,7% in Lombardia e il 20,5% in Trentino Alto Adige/Südtirol. Questi Comuni, che hanno una vocazione esclusivamente montana, rappresentano l’1,3% della popolazione nazionale e il 4,6% delle giornate di presenza turistica.
Comuni del turismo termale: La categoria numericamente più esigua è composta da 50 Comuni, ma con una vocazione turistica molto specializzata; i comuni di questo gruppo si collocano in prevalenza in Lombardia, Veneto e Toscana. In termini di popolazione e di giornate di presenza turistica rappresentano lo 0,6% e l’1,2% rispettivamente.
Comuni turistici non appartenenti a una categoria specifica: Con oltre 4.000 Comuni (50,6%) rappresenta la categoria più numerosa in termini di comuni, ma decisamente residuale in termini di presenze turistiche (8%). Si tratta per lo più di Comuni lontani dalle zone marittime o nelle aree pedemontane e appenniniche del Paese.
Le Attività Più Praticate
Le attività più praticate sono: le visite alle città, ai paesi e ai borghi italiani (44,8% dei viaggi), le visite al patrimonio naturale (43%) e quelle ai siti storici o archeologici (26,9%). Grande interesse rivestono i mercati tipici locali (17,3%), che superano addirittura il patrimonio museale (16,4%). Seguono gli spettacoli, le manifestazioni culturali, folkloristiche o religiose (14,9%) e i tour enogastronomici o per degustare prodotti tipici (11,1%).
Mentre l’esplorazione del patrimonio naturale e paesaggistico o delle città d’arte spesso costituiscono l’unico obiettivo di un viaggio culturale, le altre tipologie di attività attraggono soprattutto in abbinamento tra loro. Ciò è molto importante per le destinazioni che sempre più spesso, infatti, tentano di istituire una interconnessione tra luoghi d’interesse organizzandone la fruizione sotto forma di biglietti combinati, allo scopo di convogliare parte dei turisti verso le attrazioni meno conosciute o meno frequentate.
Profilo del Turista Culturale
I viaggi dei turisti altamente motivati a fare vacanze culturali sono appannaggio soprattutto della componente femminile (il divario nel 2019 e di circa 9 punti percentuali in favore delle donne).
Turismo e cultura costituiscono un binomio di grande potenzialità per lo sviluppo locale: attraggono turisti con conseguenti effetti positivi su reddito e occupazione. Per questo cultura e industrie creative sono sempre più utilizzate per promuovere le destinazioni e migliorarne la competitività e l’attrattività.
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