Il Viaggio di Daniele Silvestri: Un Percorso tra Musica e Significato
Nel suo nuovo lavoro, l’artista romano si riprende un po’ di leggerezza e torna a raccontare piccole grandi storie di vita quotidiana.
"Disco X": Un Album di Riflessioni e Umanità
Quattro anni dopo La Terra sotto i Piedi, Daniele Silvestri torna con un nuovo album, Disco X, dove quella x identifica sì il decimo album dell'artista romano, ma si amplia poi in una mitologia autoriale che apre tante finestre sull'umanità. È anche il decimo album della sua carriera ma quella X ha molti significati.
Andando avanti ho capito che quella X rappresentava anche qualcosa d’altro: un po’ è una incognita avendoci lavorato senza un obiettivo da raggiungere; il precedente La Terra sotto i Piedi era vicino al concept, qui trovi più leggerezza, c’è una ricerca più istintiva delle parole e comunque lo vivo come un bene che sia un disco più semplice del precedente. C’è stato un momento recente in cui ho capito che avevo un disco in mano. Con gli anni che passano è una consapevolezza sempre più imponderabile. Non do mai per scontato di farlo uscire quando ha un senso.
Abbiamo costruito una sala di registrazione viaggiante e abbiamo registrato realmente e ho poi chiesto a chi mi seguiva di mandarmi storie, motivo per cui mi piace leggere, viaggiare e incontrare persone, che con luoghi e cibo trasmettono storie. Alcune intime, altre dolorose, altre non raccontabili. Ma alcune avevano un germe perfetto per diventare canzone.
Negli anni 90 i featuring erano una rarità, penso a quell’apice che fu il trio mio con Max Gazzè e Niccolò Fabi. Crescendo mi sono tolto un po’ di senso di responsabilità e affidandomi a storie mie e di altri mi sono sentito tornare alle origini. Il cd continua a essere un oggetto cui facciamo riferimento. C’è anche la ripresa del vinile che però ha X tracce, dieci tracce, mancano la intro e la ghost track. Per altro Intro X contiene tutte le voci presenti nell’album.
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Storie e Collaborazioni
È una storia osservata da tre punti di vista: il padre sprona il figlio a costruirsi il futuro attraverso i talent, poi c’è il direttore di produzione che accompagna i candidati al successo o all’insuccesso. È una storia anomala, sono immagini mandate da un libraio di Forlì, Paolo Poni: disegni un po’ naif con dentro delle parole quasi in forma di canzone; è stata titolata da lui Appunti per una Piccola Canzone d’Amore.
Quando l'ho ascoltata, l'ho chiamato e lui ci si è trovato. È una canzoncina ambientata tra Roma e Milano, chi parla è di Roma ma si rivolge a una persona che ha scelto di vivere a Milano. Nella sua delicatezza è una delle canzoni cui tengo di più. È forse la canzone che ci porteremo più appresso.
Fulminacci è per me una specie di figlio, ha un talento particolare e a me piace tantissimo. La canzone nasce in un giorno e mezzo, tra palleggiamenti di parole e chitarre. Dobbiamo ricordarci come abbiamo iniziato e deve essere un obiettivo ricongiungersi con le origini. Per la mia generazione era un posto con una sua magia, chi ha vissuto il cinema Azzurro Scipioni di Silvano Agosti può capire cosa intendo.
"L'Uomo nello Specchio": Riflessioni sulla Società
Daniele Silvestri è tornato in radio il venerdì 13 ottobre con la sua nuova canzone, “L’Uomo nello Specchio“, tratta dal suo ultimo album di inediti, “Disco X”. Questa canzone, frutto della collaborazione con Fulminacci, è molto più di una semplice traccia musicale. In questo articolo, esploreremo il significato di “L’Uomo nello Specchio” e come Silvestri riesce a toccare le corde dell’anima con la sua abile scrittura.
“Disco X” è il decimo album discografico di Daniele Silvestri, e “L’Uomo nello Specchio” è uno dei brani più significativi dell’intero lavoro. Il testo del brano offre una profonda riflessione sulla società e sui cambiamenti che essa subisce nel corso del tempo. Silvestri ci parla dell’ipocrisia presente nelle nostre vite e dell’incapacità di conoscere veramente noi stessi.
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Una delle abilità distintive di Silvestri è la sua capacità di trasformare situazioni personali, vissute o solo osservate, in potenti narrazioni. Nel brano, egli canta dell’osservazione delle piccole cose quotidiane e di come queste possano portarci a interrogarci sulla nostra identità.
Il videoclip che accompagna “L’Uomo nello Specchio” è una vera opera d’arte cinematografica. Diretto da Fernando Luceri, il video gioca con illusioni e specchi, prendendo ispirazione da film storici come “The Lady from Shangai” di Orson Welles e “Vertigo” di Alfred Hitchcock.
Nonostante il suo ritorno in radio, Daniele Silvestri non si ferma qui. Nel 2024, si esibirà in uno spettacolo dal vivo intitolato “Il Cantastorie Recidivo”. Questo resident show si terrà all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma da gennaio ad aprile 2024.
Storie di Vita e di Viaggio
Il pezzo nasce un po’ di tempo fa a casa mia. È vero, è una canzone pensata un po’ di anni fa e non mi soffermo sul perché è uscita solo ora. È dedicata a Every Child is my Child Onlus. È la storia di una zingara o di un'esponente del popolo Sinti. Musica e parole raccontano una storia dolce e spensierata che è esacerbata per contrastare il finale che è drammatico. A Eva ho chiesto di dare voce a questa lingua non scritta come fosse quella di sua nonna, che esiste davvero. Il titolo tradotto significa bambina adorata. È una storia inventata e cinematografica, c’è fantasia, è figlia di una vecchia canzone. Dentro c’è quasi una storia di spionaggio, di identità, è un po’ fiction ma a modo suo racconta un po’ il nostro momento.
Il Significato del Viaggio: "Pochi Grammi di Coraggio"
“Strano come spesso basti un viaggio, pochi grammi di coraggio” questo verso di Daniele Silvestri sembra scritto proprio per te. Per te che ti stai chiedendo se un viaggio possa cambiare la vita. Se davvero quei pochi grammi di coraggio possono fare la differenza tra l’abitudine e la felicità. È davvero possibile aprire scenari nuovi buttandosi in esperienze che non avremmo mai preso in considerazione?
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Viaggiare è una delle attività più sfidanti della vita, e viaggiare per conoscersi è anche una valida alternativa alla psicoterapia. Perlomeno in molti casi. Quindi sì, la nostra risposta è assolutamente sì. Visitare posti nuovi, più o meno distanti geograficamente e culturalmente, può regalarti un’esperienza introspettiva senza pari. Che tu senta o meno il bisogno di prenderti una pausa, o di fare il punto della tua vita, un viaggio è sempre una buona idea.
Il viaggiare per conoscersi - e non più solo per svago - è un concetto che appartiene all’uomo da secoli. Moltissimi scrittori e poeti hanno fatto del viaggio la loro principale fonte di ispirazione, e ancora oggi, sono tante le persone che scelgono di partire per mettersi alla prova.
Quando la vita di tutti i giorni, la tua comfort zone, non riesce più a rispondere alle tue esigenze più profonde, metterti in viaggio può essere una soluzione. Che tu scelga di partire da solo o in compagnia poco importa. La certezza di tornare diverso da come sei partito dipende soltanto da te. È, infatti, il tuo approccio al viaggio, e verso ciò che ti accadrà durante, a fare la differenza tra puro divertimento ed esperienza.
Il viaggio come scoperta implica che ci sia il desiderio di mettersi in gioco e la volontà di farlo davvero, superando quei piccoli o grandi limiti che ti bloccano nella vita di tutti i giorni. Quando sei lontano da casa, magari all’estero, ogni momento della giornata più essere una piccola sfida. Il confronto con una lingua straniera - ad esempio -, con il cibo locale, con le abitudini del posto o delle regole particolari. Per far fronte a tutte queste novità i sensi devono essere sempre all’erta.
Non puoi certo passare giorni di digiuno chiuso in un silenzio tombale! Viaggiare per conoscersi significa - quindi - anche questo: una conversazione un po’ imperfetta o provare sapori sconosciuti… correndo il rischio che ti piacciano tantissimo!
Perché Viaggiare?
Per risponderti non basterebbero milioni di parole, ma forse possiamo provare a darti un’idea. Viaggiare è un po’ come andare a scuola, è la possibilità di conoscere tutto quello che non appartiene al tuo quotidiano. Scoprire e approfondire la storia, la politica, le religioni, le usanze di quante più culture possibili ti darà gli strumenti per comprendere al meglio il loro mondo. Ma anche il tuo.
Che ci piaccia o meno, dopo millenni di convivenza, di evoluzione biologica, geopolitica ed economica… scopriamo che nessuno di noi è un’isola. In qualche modo siamo tutti collegati. Viaggiare per conoscersi non può, quindi, prescindere dal viaggiare per conoscere gli altri e la loro realtà. Come? Con un approccio privo di giudizio, che è forse la prova più grande tra tutte.
Se stai affrontando un momento difficile e senti il bisogno di mettere una distanza anche fisica tra te e la causa di questo dolore, il viaggio può essere un buon compromesso. Scegli una meta a cui magari hai sempre rinunciato perché per il tuo partner non era interessante o per gli amici poco divertente. Oppure un luogo di meditazione o una nazione famosa per il tuo sport preferito. Insomma, scegli un luogo dove poterti dedicare alla cura dell’anima, oltre che del corpo.
E se parti da solo (perché no?) potresti valutare l’idea di alloggiare presso qualcuno del posto o in un B&B, anziché in albergo. Parlare con persone sconosciute, tessere rapporti nuovi, è una strada per toccare corde inaspettate e accedere ad un punto di vista che non avresti considerato.
Visitare posti sconosciuti, fare nuove esperienze e provare nuove attività, potrebbe farti scoprire lati di te finora ignorati e che potrebbero addirittura piacerti! Ecco perché bisogna viaggiare cercando di lasciare a casa ansie e convinzioni che spesso non sono neanche tue.
Che ti siano state trasmesse con l’educazione o per consuetudini sbagliate, lasciale andare. Liberati dall’immagine che ti sei costruito, se non ti piace, e lascia che il viaggio te ne regali una che ti somiglia di più. Apprezzerai la leggerezza di tornare a casa amandoti davvero.
Te lo concediamo, forse Daniele Silvestri è stato un po’ troppo ottimista. Per affrontare un viaggio potrebbe servirti una dose di coraggio extra. Ma comunque meno di quanto immagini! Ad ogni modo, se hai la sensazione che qualcosa ti stia sfuggendo di mano, se ti senti confuso, incompreso o semplicemente poco felice… parti. Magari con un bel libro a tema come Sulla strada giusta di Francesco Grandis.Non è indispensabile andare lontano. Scegli una meta che ti faccia stare sereno, riempi una valigia e lasciati alle spalle quel peso che senti, almeno per un po’. Ti stupirà scoprire quanto ancora di te non conosci e quanto può farti stare meglio aprirti al mondo che ti circonda. Perché sappiamo bene che nessun posto è come casa. Ma siamo sicuri di sapere davvero quale posto del mondo vogliamo che sia casa?
"Il Viaggio (pochi grammi di coraggio)": Un Inno alla Scoperta
Si tratta di “Il viaggio (pochi grammi di coraggio)” di Daniele Silvestri, del 2011, inserita nel suo album Scotch. Il brano faceva parte della colonna sonora del film di Paolo Genovese Immaturi.
Un gruppo di ex compagni di scuola ormai cresciuti decide di fare un viaggio in Grecia, e tra le strade, i colori e i profumi ellenici le loro azioni hanno questo brano in sottofondo.Quando l’ho sentita al cinema ho avuto subito un tuffo al cuore, laddove dice “Ci sono isole che andrebbero evitate… soprattutto quando è estate… Ci sono isole col sole al posto giusto, con il vento al posto giusto, il rumore delle onde”. Inutile dire che all’epoca mi sono procurata immediatamente il cd e ho consumato la traccia numero 1.
Oltre che per questo brano, amo e apprezzo molto Daniele Silvestri, che è stato una delle colonne del Concertone del 1° maggio scorso in Piazza San Giovanni a Roma, reduce peraltro dal successo del suo intenso lavoro presentato a Sanremo 2019, Argentovivo, che parla dei ragazzi che vivono il disagio dell’isolamento.
A proposito di Sanremo, e tornando alla nostra isola, mi piace concludere ricordando un’altra canzone di Daniele Silvestri piuttosto nota, La paranza, presentata al Festival di Sanremo 2007, dove si piazzò al quarto posto (vincitore di quell’anno fu Simone Cristicchi con Ti regalerò una rosa).
Diceva qualche settimana fa Franco De Luca nella sua Canzone della domenica che questa rubrica settimanale è nata con l’intento di “rendere più piacevole la giornata”, insomma “un regalo per il dì di festa”. Le sue considerazione non mi trovano d’accordo: il brano scelto può anche essere triste, parlare di problemi, di storie non edificanti o fatti incresciosi. L’importante è che nasca dall’emozione di chi scrive, che l’ha trovata bella e ha provato il desiderio di comunicarlo agli altri.Nel caso della mia “Canzone della domenica” c’è un’emozione provata, il desiderio di condividerla… ma anche un motivo allegro.