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Azzorre: un'avventura da turisti per caso

Estate 2002, pronti a raccontare una vacanza indimenticabile in un luogo unico: le Azzorre. La scelta della destinazione è sempre un momento speciale del viaggio.

Le Azzorre sono un arcipelago di 9 isole sperdute in mezzo all’Oceano Atlantico, a 3500 Km dalla costa americana e 1300 Km dalla costa europea. Di conseguenza, i principali visitatori sono marinai e velisti che fanno tappa durante la traversata oceanica.

Le balene hanno influito in modo decisivo sulla scelta delle Azzorre, infatti tra luglio e agosto è proprio il periodo migliore per avvistarle. In precedenza, alle Hawaii, avevamo apprezzato la visita ad un museo sulla caccia alla balena e la sede della Pacific Whale Foundation, ma non era il periodo di passaggio delle balene.

Abbiamo pianificato così i nostri 15 giorni di vacanza:

  • 1° giorno: Italia (Pescara-Milano-Lisbona-Sào Miguel)
  • 4 notti a Ponta Delgada, capitale delle Azzorre
  • 5° giorno: (Sào Miguel-Terceira) 3 notti a Praia da Victoria
  • 8° giorno: (Terceira-Faial) 2 notti ad Horta
  • 10° giorno: (Faial-Sào Miguel-Lisbona-Setubal) 4 notti a Setubal
  • 14° giorno: (Setubal-Lisbona) 1 notte a Lisbona
  • 15° giorno: (Lisbona-Milano-Pescara)

La valutazione che abbiamo fatto per i giorni di permanenza si è rivelata corretta, si sarebbe potuto se mai allungare di un giorno la permanenza a Faial per poter visitare l’isola di Pico.

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Iniziamo col dire che uno dei motivi per cui le Azzorre sono relativamente esclusive, o quantomeno difficili da raggiungere, è perché non ci sono voli charter diretti. Infatti l’unica compagnia che collega le isole ai continenti è quella locale SATA. SATA International collega Ponta Delgada a Lisbona con diversi voli, quindi non rimane che scegliere un volo comodo (e magari economico) dall’Italia per Lisbona; mentre la SATA Açores si occupa dei voli tra le isole.

Attraverso internet abbiamo provveduto a prenotare su ogni isola una macchina a noleggio di compagnie locali; l’uso della macchina è assolutamente consigliato per poter raggiungere con la necessaria libertà ogni luogo dell’isola visitata. La compagnia che abbiamo contattato ha il proprio sito dove è possibile conoscere i prezzi e prenotare, il servizio è risultato efficiente e tutto sommato economico.

Per quanto riguarda gli hotel, come detto di difficile reperimento, siamo stati abbastanza fortunati nell’individuare a Sào Miguel un Hotel situato in una posizione più che tranquilla, con un ottimo comfort ed un’atmosfera familiare. L’unica considerazione da fare è che l’hotel si trova ad Agua de Pau, a pochi chilometri da Ponta Delgada, in un golfo un po’ nascosto e se si arriva di notte (come è successo a noi), le difficoltà per ritrovarlo sono alte. Ribadiamo però che tanta difficoltà e ripagata dal posto magnifico (indispensabile la macchina).

La lingua ufficiale è ovviamente il portoghese, ma è parlatissimo l’inglese, comunque ci si capisce; ma non aspettatevi qualcuno che parli italiano, di italiani ce ne sono veramente pochi anche d’estate.

Se è vero che soprattutto per i voli la spesa non è indifferente, sappiate che la vita nelle Azzorre ha costi decisamente competitivi; in Portogallo (continente) sia per mangiare, che per gli acquisti è decisamente più caro.

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Il fatto che non siano posti sviluppati per il turismo di massa (e speriamo che così rimanga) procura alcune difficoltà pratiche: una di queste è la carenza di ristoranti, ma se vi armate di pazienza, li troverete e non avrete problemi ad apprezzare la cucina locale; ovviamente soprattutto a base di pesce.

La prima impressione che avrete di queste splendide isole è l’immensità e la cura del verde dell’isola. Dovete sapere che la prima attività dell’isola non è la pesca, come verrebbe spontaneo pensare, ma l’allevamento di mucche da latte. A Sào Miguel abbiamo visto un enorme stabilimento di lavorazione del latte della Nestlè.

Sào Miguel è l’isola più grande delle Azzorre. La città principale Ponta Delgada, al cui aeroporto approderete arrivando da Lisbona, in verità non è molto bella. Il motivo è molto semplice, essendo tutta l’isola un immenso pascolo con paesini formati da quattro case e una chiesa, tutte le attività commerciali si svolgono a Ponta Delgada. Il risultato è un traffico caotico in una città le cui vie non sembrano fatte per supportare tanto movimento. Ovviamente ciò non deve farvi rinunciare ad una sua vista, di angoli affascinanti ce ne sono parecchi. Inoltre in città è più facile trovare ristoranti o validi alternative.

Le attrattive dell’isola sono tante, segnaliamo tra queste: le ‘Caldeiras di Furnas’ in pratica una zona con un uno splendido panorama dove vi sono piccole pozze d’acqua bollente sulfurea riconoscibili anche da lontano grazie ai pennacchi di fumo, vicino ad un laghetto. Una visita la merita sicuramente il Parco botanico di Furnas, un’oasi di rara bellezza e al cui interno offre anche la possibilità di fare un bagno in una laghetto artificiale caratterizzato dall’avere l’acqua di colore giallo a causa dell’alta concentrazione di minerali, frequentatissimo fino a sera dai ragazzi del posto.

Uno dei punti più famosi e fotografati dell’isola è senz’altro ‘Lagoa das Sete Ciutadès’, un enorme cratere vulcanico con all’interno due laghi naturali di due colori diversi pur essendo comunicanti con intorno un verde sfolgorante spezzato solo da siepi altissime di ortensie azzurre.

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Lo ‘sport’ preferito dai pochi turisti presenti, è il giro dei miradouri, come dice la parola, sono punti da cui si possono ammirare panorami con scenari di indiscutibile bellezza. Come dicevo, il motivo che ha fatto delle Azzorre la nostra meta, è la possibilità di vedere le balene nel loro passaggio sotto costa. In tutte le isole ci sono organizzazioni disposte a portarvi in mare promettendovi “l’incontro”. Abbiamo imparato a nostre spese però che Sào Miguel non è l’isola ‘preferita’ dalle balene. La nota lieta è che le agenzie principali che effettuano queste escursioni, sono principalmente a scopo benefico.

Se vi resta ancora il tempo per un’altra escursione, dovete fare una visita alla piantagione di the (cha in portoghese) che è posta alla parte opposta di Ponta Delgada. Oltre a vedere un panorama eccezionale con distese di filari di the, divisi sempre dalle immancabili ortensie, avrete l’opportunità di visitare la fabbrica (La gorreana) in piena attività. Tornando indietro, con gli acquisti fatti a “La Gorreana”, potete anche fermarvi vicino Ponta Delgada a visitare la coltivazione di ananas, con innumerevoli serre che contengono dalla piantina verde fino ad arrivare a quelle con i frutti già pronti.

Siamo pronti per partire alla volta di Terceira. Il volo fatto con degli efficienti 737, dura circa 50 minuti, questo vi dice quanto sembrino vicino le isole, invece.

Terceira, “l’isola verde”, deve il suo soprannome a pascoli infiniti e vulcani tappezzati di vari colori. Oltre al ‘solito’, si fa per dire, giro per i miradouro; assolutamente da visitare Angra de Heroismo, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, per i suoi edifici storici e le sue chiese stupende. Meritano una visita anche le grotte scavate sotto un vulcano ad Algar do Carvão.

Tornando verso Praia, abbiamo fatto una sosta a Biscoitos, un caratteristico luogo in riva al mare con formazioni laviche curiose (da qui il nome) e tra cui si sono formate delle piscine naturali, affollatissime dai locali per i bagni. Incontriamo anche un ‘museo del vinho’, ma noi astemi, decidiamo di saltarlo.

L’isola è caratteristica anche per i suoi ‘Imperios’, sono delle piccole e coloratissime cappelle generalmente site in prossimità delle chiese. I colori sono una costante anche per le bellissime abitazioni coloniali sparse nell’isola.

Passa il tempo e dobbiamo già spostarci su quella che sarà la nostra ultima isola: Faial. Faial, l’isola azzurra (chiamata così per le ortensie, qui veramente tante), è l’isola dei marinai, e (finalmente) delle balene. Arrivati ad Horta, il capoluogo, la prima cosa che colpisce è il porto pieno di barche a vela di tutte le nazionalità, la tradizione vuole che ogni equipaggio di passaggio debba disegnare un murales lungo il molo. Il risultato è un muro colorato e lungo, con disegni anche bellissimi.

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