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Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori: La Storia di Gianni Punzo e un'Avventura Italiana

L'avventura di Italo inizia nel 2006. NTV è nata nel 2006 da Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo (che detenevano il 35 per cento), insieme con le ferrovie francesi Sncf (20 per cento), per cogliere la liberalizzazione imposta dall’Unione europea.

La società si chiama Nuovo Trasporto Viaggiatori e nel 2008 modifica subito l’assetto societario con gli ingressi di Intesa Sanpaolo e Société Nationale des Chemins de fer Français (SNCF). Nel 2011 NTV ottiene dall’ANSF (l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) il certificato di sicurezza che le consente di accedere alle linee ad alta velocità della rete italiana e ad alcune linee lente di snodo.

“Preparati a guidare il futuro”: è il claim di Italo - Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV), il concorrente di Ferrovie dello Stato e primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità. Viaggi sicuri, affidabili e tecnologicamente all’avanguardia sulle linee ad alta velocità: è la mission di Italo, presente in 51 città e 59 stazioni.

La Nascita della Concorrenza e il Primo Anno di Attività

È trascorso più di un anno dal 28 aprile 2012, quando la partenza del primo treno «Italo», da Napoli per Milano Porta Garibaldi, ha rappresentato la nascita della concorrenza sui binari, e la definitiva affermazione di una nuova realtà imprenditoriale, con oltre mille addetti assunti a tempo indeterminato. A un anno dal debutto sono stati trasportati oltre quattro milioni di viaggiatori, con più di 12mila treni-viaggi effettuati.

Per festeggiare il primo anno di vita della società fondata da Luca di Montezemolo, Diego della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, è stato lanciato il libro ‘Da zero a Italo, così è nata la concorrenza’ (edizione Skira), che racconta il dietro le quinte di una appassionante avventura partita nel 2006 e che già oggi è diventata un business case da manuale.

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Nel corso della presentazione del libro, avvenuta a Roma il 9 maggio, con un’elegante cerimonia avvenuta nel Chiostro del Bramante, Luca di Montezemolo ha ricordato il giorno della presentazione del primo treno, avvenuta a Nola il 13 dicembre 2011. “Non posso fare a meno di soffermarmi sull’attimo in cui ho pensato che la sfida della concorrenza fosse ormai diventata realtà.

A un anno dal debutto, il 28 aprile del 2012, Ntv ha trasportato oltre quattro milioni di viaggiatori (con più di 12 mila treni-viaggi effettuati), ha terminato la fase graduale del ramp up che l’ha portata a completare l’offerta con 50 collegamenti al giorno sulle due direttrici Salerno-Torino e Napoli-Venezia, è diventata, con gli oltre mille assunti a tempo indeterminato, una realtà imprenditoriale.

Giuseppe Sciarrone, Amministratore Delegato di Ntv, ha dichiarato: “Questo libro racconta la storia della nascita di Italo. È il racconto di una realtà tutta italiana. Italiana nel portafogli, perché italiani sono i soci fondatori e italiana è la grande maggioranza degli azionisti. Italiana nella testa, perché italiani sono i tecnici che l'hanno pensata, progettata, realizzata e messa in servizio. Italiana nel cuore, perché studiando e lavorando con il cuore i nostri giovani italiani hanno dimostrato di cosa sono capaci quando vengono date loro un'occasione di lavoro, una formazione professionale e una responsabilità.

Il libro racconta delle persone, delle tecnologie e dell’innovazione, ma anche della formazione, del nuovo modello di servizio, del pensiero moderno, ma anche del cuore e dell’entusiasmo: il racconto si snoda lungo una trama intessuta di emozioni, testimonianze e aneddoti, che rivelano la tenacia e la determinazione di un gruppo di azionisti che ha creduto nella forza della concorrenza e nella qualità del nuovo modo di viaggiare, nonostante tutto. Eppure le persone, la tecnologie, l'innovazione, la formazione, il nuovo modello di servizio, il pensiero moderno, ma anche il cuore e l'entusiasmo, hanno fatto la differenza.

L'Analisi del Successo e l'Impatto sulla Mobilità

La lettura analitica del successo di Ntv è stata raccontata, nel libro, dal prof. Ennio Cascetta dell’Università Federico II di Napoli, a lungo Assessore alla Mobilità della Regione Campania. Ennio Cascetta riassume in quattro punti chiave la riscossa delle Ferrovie e il positivo effetto moltiplicatore della concorrenza:

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  1. l’aumento dell’offerta e la quantità dei servizi a disposizione della popolazione (raddoppiata con Ntv);
  2. il miglioramento della qualità dei servizi, in una reciproca “rincorsa” che si è innescata tra il nuovo entrante e l’incumbent storico a fare sempre meglio (nell’interesse dei viaggiatori);
  3. la riduzione dei prezzi, che nel 2012 rispetto all’anno precedente sono scesi in media del 30-35%;
  4. l’aumento della domanda di trasporto ferroviario che rafforza sempre più il ruolo del treno, a discapito di mezzi di spostamento più inquinanti e meno sicuri: in un anno di grande crisi economica, quale il 2012, il numero dei passeggeri è aumentato del 16%, con Italo che ne ha trasportati nei suoi primi otto mesi di vita oltre 2 milioni, e il Frecciarossa che non ha perso traffico ma, anzi, l’ha aumentato del 6-7%.

Tra il 2009 e il 2012 l’Alta velocità ha registrato sette milioni in più di viaggiatori. Il libro Zero a Italo «gioca» su due piani di lettura che si intersecano e si rincorrono; uno, dedicato a un pubblico meno esperto, racconta in modo semplice e con l’aiuto della fantasia e dello scrittore Stefano Ferrio il complesso mondo di Italo in un viaggio immaginario.

L’altro si rivolge agli appassionati del mondo ferroviario, introducendoli ai segreti tecnologici che pulsano dentro il convoglio più moderno d’Europa, l’Agv Alstom, figlio del prototipo che ha stabilito il record mondiale di velocità su rotaia con 575 km/h. Il libro svela l’anima ecologica del treno, la sua progettazione finalizzata a una completa e ottimale interazione e armonia con l’ambiente e il territorio.

Ampio spazio è dedicato anche ai complessi passaggi tecnici che hanno portato alla fatidica omologazione, alla costruzione dei sistemi operativi che fanno circolare i convogli, e che permettono l’interscambio informativo continuo con il passeggero, soffermandosi inoltre sugli approfonditi studi che hanno scandito la raffinata realizzazione degli interni.

“La fiducia dei tanti che ci stanno scegliendo - ha dichiarato ancora Montezemolo - ci fa capire oggi che forse quell’obiettivo concepito cinque anni fa con audacia e con un pizzico di spregiudicata incoscienza - restituire giovinezza a un mezzo antico come lo è stato il treno - è stato raggiunto”.

Un’avventura iniziata nel 2006 che ha portato Italo a trasportare piu’ di 13 milioni di passeggeri nel 2017 e ha permesso all’Italia di aprire alla concorrenza il mercato dell’Alta velocita’ ferroviaria. Quando l’Italia ha recepito la normativa comunitaria relativa alla liberalizzazione del trasporto ferroviario, in molti dubitavano che una compagnia privata potesse diventare una realta’ consolidata.

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Dalla Napoli-Milano all'Espansione del Network

Inizialmente la Napoli-Roma-Milano, con Firenze e Bologna, è l’unica direttrice percorsa dagli AGV 575 della compagnia. ltalo si e’ staccato dalla banchina della stazione di Napoli, alle 7 del mattino di quel 28 aprile 2012.

Il nome del treno rosso e’ stato scelto dalla societa’ insieme ai navigatori della grande rete attraverso un sondaggio lanciato su Internet che ha raccolto oltre 37 mila voti. Tra tutti i nomi suggeriti dai viaggiatori on line ne sono stati selezionati quattro: Velox, Italo, Saetta e Mercurio, messi in votazione dal 10 al 16 novembre. Il piu’ votato e’ risultato Italo che e’ diventato cosi’ ufficialmente il nome del treno di Ntv.

Al momento della partenza Italo copre solo la dorsale Napoli-Roma-Firenze-Bologna-Milano, ma l’incremento dei collegamenti e’ costante nel corso degli anni. Si aggiungono Salerno e, a partire dall’ottobre 2012, la tratta Roma-Venezia, che fa tappa a Bologna, Padova e Mestre.

Dal 9 dicembre 2012, Italo si ferma anche preso la stazione di Torino Porta Susa, portando il network di Italo dalle cinque destinazioni iniziali a nove, che diventano dieci pochi nel giugno 2013, quando apre la stazione di Reggio-Emilia (Mediopadana). Fra il 2014 e il 2015 Italo arriva a Roma Termini, Milano Centrale e Verona. Nel 2016 a Brescia e Ferrara. Ad oggi, le citta’ servite dai treni Italo sono 14, quasi triplicate rispetto al primo anno, mentre le stazioni complessive sono ben 19.

Italo Oggi: Numeri e Strategie

Solo sulla tratta Roma Termini-Milano Centrale viaggiano 19 i treni No Stop che collegano le due citta’ in sole 2 ore e 55 minuti: n totale di 40 treni al giorno, con una frequenza di un treno ogni mezz’ora nelle ore di punta. Nel 2012 e’ partito come treno, ma oggi Italo si e’ evoluto: e’ diventato anche bus.

La flotta della società conta 51 treni (25 AGV 575 e 26 EVO, tutti commissionati ad Alstom) e 100 autobus MAN di ultima generazione, frutto dell’acquisizione di Itabus per dare vita ad un gruppo multimodale capace di offrire ai clienti un servizio di mobilità integrata su gomma e rotaia.

Italo - Nuovo Trasporto Viaggiatori ha diffuso i numeri del 2017: sono in miglioramento e permettono agli azionisti (tra i quali Della Valle, Intesa Sanpaolo, Generali, Montezemolo, Bombassei, Punzo e Cattaneo) di incassare un dividendo da 30 milioni, pagabile a luglio 2018, che significa quasi il 90% dell’utile generato nell’esercizio. Il Cda ha approvato un bilancio con 454,9 milioni di ricavi, contro i 364,4 milioni del 2016: si tratta di un incremento del 24,8%.

Nel 2020, complice la pandemia e le limitazioni agli spostamenti imposte dalle politiche del governo, Italo vive una fase molto complicata. Per fronteggiare la crisi, la società investe migliorando la sicurezza sui treni, incrementando ed espandendo la rete verso il Sud.

La compagnia di trasporto su gomma nata nel maggio del 2021 dispone di 100 autobus a lunga percorrenza. Con le connessioni tra stazioni ferroviarie, aeroporti e porti, l’obiettivo è sviluppare un servizio di mobilità urbana integrata su rotaia e su strada che collega tutto il territorio nazionale. Le prime connessioni riguardano Campania, Puglia e Sicilia (si viaggia in treno e bus con un unico biglietto) per poi espandersi in tutta Italia.

La Visione di Montezemolo e la Concorrenza

L’idea di Montezemolo era quella di inserirsi in un mercato che, fino alla creazione della sua società di trasporti, era un monopolio della “Ferrovie dello Stato Italiano”. 2006: Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone comunicano all’intera Nazione la fondazione di un nuovo servizio di trasporti ad alta velocità. Così si parte.

Riguardo al partner francese trovato, ci sono state non poche polemiche, ma dobbiamo capire il contesto. La strategia che NTV aveva in mente era chiara: basare la propria concorrenza sulla cattiva reputazione che gli italiani, quasi da sempre, hanno avuto nei confronti dei servizi offerti dalle ferrovie dello Stato. La società di Montezemolo era consapevole dell’enorme impresa che voleva portare avanti, una vera e propria sfida commerciale nei confronti dello Stato italiano.

Decine sono i casi di una “concorrenza ambigua” da parte di RFI nei confronti della nuova emergente società di trasporti. Basti pensare alla stazione di Rimini, un obiettivo strategico di NTV, in cui i lavori per adeguare il marciapiede della stazione ai nuovi treni ad alta velocità procedevano a un ritmo, a dire di NTV, esageratamente lento. Insomma, RFI stava letteralmente cercando di frenare la scesa in campo dei nuovi treni Italo.

La società di Montezemolo non tardò a rispondere. Basti pensare che all’inizio fu concordato un prezzo medio di 13.4 euro/km per poter circolare sulle ferrovie dello Stato, che per i primi 25 treni che ogni giorno circolavano sanciva un accordo annuale di circa 140 milioni di euro che NTV doveva corrispondere a RFI.

La concorrenza serve. La concorrenza principale innescata da Italo è quella sul prezzo dei biglietti, che ha sempre cercato di offrire ad un prezzo molto più competitivo rispetto a quelli delle Frecce. Questa è la più chiara dimostrazione che la competizione ha portato una forte riduzione dei prezzi. Ma non è solo una questione di prezzo.

Italo per competere realmente con una grande RFI, offre un servizio sul treno che “cerca di garantire il massimo comfort” e la massima disponibilità con addetti molto spesso laureati e sempre presenti e cordiali. Ma del resto questa è l’essenza della concorrenza, uno dei principi basilari dell’economia.

FerrovieDieci anni di concorrenza che hanno dato modo all’alta velocità di svilupparsi capillarmente lungo gran parte del territorio italianodi Marco Morino.

I Cambiamenti di Proprietà e il Futuro di Italo

In seguito, sul piano societario, la compagnia passò di mano e il 7 febbraio 2018 Italo fu ceduto al fondo americano Global Infrastructure Partners (fondo Gip) per 1,98 miliardi di euro. Nel 2018 avviene il cambio definitivo di nome in Italo. Diego Della Valle, che da un mese non faceva più parte del consiglio d’amministrazione, dirà che «è stato un errore».

Nel 2017 L’Autorità di regolazione del traporti (ART) ha risposto a una denuncia posta in essere da Italo-NTV da cui emergeva che RFI non aveva assicurato condizioni eque per l’accesso all’infrastruttura ferroviaria.

In questi 10 anni, nonostante il cambio di proprietà, Italo non ha mai smesso di crescere, contribuendo a creare quel modello italiano dell’alta velocità ferroviaria studiato e ammirato in tutto il mondo. Oggi la flotta di Italo conta ben 51 convogli. Dieci anni ricchi di avvenimenti e traguardi raggiunti: più di 100 milioni di viaggiatori trasportati, una rete che oggi vanta 53 stazioni di 48 città, 116 collegamenti al giorno e una squadra di oltre 1.400 dipendenti.

Negli anni ha ottenuto l'ingresso in scali ferroviari italiani importanti come Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Verona Porta Nuova, a cui si sono aggiunte fermate strategiche lungo tutto il network (Salerno, Venezia, Reggio Emila, solo per fare alcuni esempi) e nel 2017, a soli 5 anni dall'avvio del servizio, sono arrivati gli Italo Evo (evoluzione della storica famiglia dei Pendolino, sempre prodotti da Alstom).

Il futuro della società di servizi ferroviari proprietaria dei treni rossi potrebbe prevedere un nuovo riassetto azionario.

L’ultima goccia di questo stillicidio è arrivata da Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico: con il “decreto competitività” finisce infatti il regime tariffario agevolato introdotto nel 1963, quindi i costi energetici per l’operatore ferroviario salgono di 20 milioni l’anno. E’ una storia triste quella di Italo, una storia di concorrenza a parole e protezionismo di fatto. Il Foglio l’ha raccontata per primo esattamente un anno fa.

“La concorrenza non è la lotta di tutti contro tutti. È un processo di identificazione dei più «sociali», dei più capaci di soddisfare gli interessi reciproci.

Italo, la compagnia privata dell’alta velocità ferroviaria, compie 10 anni. La società (Ntv) venne fondata nel 2006 da Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone con l’intenzione di competere con i Frecciarossa di Trenitalia (Gruppo Fs)sulle linee ad alta velocità italiane, in vista della liberalizzazione del settore ferroviario voluta dall’Unione europea. Italo iniziò le operazioni il 28 aprile 2012, quando il primo treno rosso amaranto partì dalla stazione di Napoli Centrale in direzione Milano.

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