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Escursioni e Sentieri al Lago Delio: Un'Avventura nella Val Veddasca

All’estremo nord della provincia di Varese, stretta tra la Svizzera e il Lago Maggiore, si trova l’isolata Val Veddasca. Selvaggia e solitaria, contornata da monti alti tra i 900 e i 1900 metri di altitudine, la vallata ha inizio al valico dell’alpe di Neggia, nel territorio del comune svizzero di Gambarogno, in località Indemini, e termina a Maccagno, dove sbocca nel lago Maggiore.

Itinerari Naturalistici e Trekking al Lago Delio

Il Lago Delio è situato tra il Monte Borgna (1158 m) e il Monte Cadrigna (1300 m) alla quota di 920 m. E' un lago di origine naturale ma la successiva costruzione di due dighe alle estremità ne ha cambiato profondamente l'aspetto originario. Caratteristica del lago è il suo utilizzo per la produzione di energia, che potrei definire insolito. Infatti di giorno, l'acqua del lago dopo essere passata per le turbine della centrale elettrica, finisce nel Lago Maggiore, ma durante la notte e nei fine settimana, quando la richiesta di energia è minore, viene ripompata su al lago, pronta per essere riutilizzata con una nuova caduta.

L'escusione viene divisa in due itinerari: il primo percorre la strada asfaltata dalla diga sud alla diga nord del lago, mentre il secondo completa tutto il giro del lago.

Dettagli Escursione:

  • Primo itinerario: Tempo totale h 1,15 - dislivello 50m - difficoltà T - lunghezza percorso km 3.250
  • Secondo itinerario: Tempo totale h2.15 - dislivello 80m - difficoltà E - lunghezza km 7.650

Programma:

  • Ore 9.10 - ritrovo presso posteggio Largo alpini a Maccagno e partenza alle 9.15 per il posteggio al Lago delio diga sud
  • Ore 10.00 - Inizio escursione
  • Ore 12.30 - Fine escursione

Si tratta di una passeggiata semplice, senza dislivelli e in completa sicurezza. Al termine della escursione è prevista una sosta (facoltativa) presso il Circolo di Cadero per un aperitivo.

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Il Sentiero del Fiume Giona e la Palestra di Roccia

Un percorso di 12 km e 1000 metri di dislivello tra mulattiere, piccoli borghi e fitti boschi. Il percorso parte da Maccagno, comune attraversato dal Fiume Giona che dà il nome all’omonimo parco. Qui sorge il Museo Civico Parisi Valle, detto “museo-ponte”, un nome che deriva dalla struttura architettonica che ha particolare valenza simbolica perché unisce Maccagno Superiore e Maccagno Inferiore, fino a quel momento divise dal fiume Giona.

Costeggiando il Lago si arriva al porto di Maccagno e da qui, attraverso una scalinata, alla palestra di roccia. Da qui il sentiero sale in maniera decisa e dopo mezzora il fondo diventa una mulattiera. Si passa attraverso una bella vegetazione fra cui anche alcuni agrumi, che qui riescono a crescere grazie all’effetto mitigatore del Lago Maggiore. Proseguendo si incontrano gli abitati di Pianca, Sarangio e Musignano. Dopo Musignano si prosegue, scendendo, per Bassano (540 m), sempre affacciato sul lago. Per chi volesse a Musignano si possono seguire le indicazioni per il “Lago Delio” e non del Sentiero Italia.

Il lago Maggiore con la palestra naturale di roccia lungo le pareti del Cinzanino e le spiagge dove praticare windsurf, vela o canottaggio. È una palestra di roccia adatta a tutti: sportivi evoluti o principianti, famiglie con bambini, scuole di alpinismo o climber di passaggio. Al Cinzanino è disponibile un’area pic-nic ed un piccolo bar con servizi igienici a disposizione. L’illuminazione notturna funziona solo su prenotazione.

Percorso ad Anello dalla Diga Nord del Lago Delio

Percorso di 18 chilometri con un dislivello di circa 1000 metri . Il percorso inizia alla diga Nord del Lago Delio, dove si scende sulla strada asfaltata fino alla base della diga, e in prossimità della stazione di pompaggio si gira a sinistra, lasciando a DX il sentiero 110 in direzione del Passo Forcora. Aggirata la vasca di raccolta si continua sulla strada forestale che si sviluppa a mezzacosta, affiancata per un lungo tratto dal canale di derivazione che raccoglie l’acqua in località Bacinetto e la convoglia verso la vasca di raccolta alla base della diga.

Si continua sul sentiero pianeggiante che segue il profilo del versante, superando alcuni ruscelli che andranno poi a formare il Torrene Molinera, e si arriva al bivio con il sentiero 143A che porta al Passo Forcora, e che si lascia sulla DX. Si continua sul sentiero che ora passa sull’altro versante della valle, fino ad incontrare la mulattiera che ci conduce ai Monti di Pino, un vecchio alpeggio con le baite e le case tutte ristrutturate, dal quale si gode la vista sulla Valle Molinera e sui monti attorno al Lago Delio. Giunti al bivio in prossimità di una fontana, si lascia a DX il sentiero 115 per il Passo Forcora, si attraversa l’alpeggio e proseguendo sulla strada sterrata in direzione di Zenna, si arriva al bivio dove inizia il sentiero verso i Monti di Caviano - Centocampi, che si imbocca sulla DX.

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Escursione al Monte Sirti e Passo della Forcora

Il punto di partenza della nostra escursione in Val Veddasca è il Passo della Forcora (1179 m), un valico alpino stretto tra il monte Cadrigna (1303 m) e il monte Sirti (1343 m), sito nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca. Il Passo della Forcora dista circa 1 ora dalla città di Varese e 35 minuti da Luino. Si raggiunge in macchina tramite la SP5 in direzione Indemini, salendo lungo diversi tornanti. Dopo circa 3,5 km si prende la deviazione sulla sinistra per il Lago Delio / Forcora, tenendo la destra al bivio dove si trovano le indicazioni per il lago Delio, fino a raggiungere il passo.

L’itinerario ha inizio vicino alla Chiesetta della Madonna della Neve. Sulla destra dell’edificio troviamo le indicazioni per il Monte Sirti e un’ampia strada sterrata che conduce alla frazione di Monterecchio costeggiando il versante meridionale del monte. Ignoriamo la strada sterrata e procediamo verso la vetta del Sirti, risalendo il crinale montuoso. Questo primo tratto si presenta già da subito piuttosto ripido, ma breve: risaliamo le pendici per 1 km camminando in un bosco di betulle e, in 20 minuti circa, tocchiamo la vetta del monte Sirti (1343 m). Affrontiamo una lieve discesa e poi di nuovo una salita mediamente impegnativa lungo la Costa del Faietto (1354 m). Dopo 50 minuti di camminata arriviamo al Passo della Fontanarossa (1390 m), crocevia di diversi sentieri che portano ai monti Corbaro, Covreto e Paglione. A breve distanza, poco sotto di noi, si trova il nucleo abitato di Monterecchio, formato da alcune baite, punto di arrivo della strada sterrata che imboccheremo al ritorno.

Dalla Fontanarossa proseguiamo dritto affrontando la salita sul versante sud del Sasso Corbaro (1555 m), lasciandoci sulla destra la cima del Corbaro e sulla sinistra il monte Covreto (1594 m). In questo tratto siamo ancora in Italia, ma a breve ci ritroveremo a camminare lungo il confine svizzero. Da qui gli alberi scompaiono definitivamente lasciando spazio a un terreno erboso che ci accompagnerà fino al termine dell’escursione.

Questo panorama ci accompagna per gran parte della nostra escursione, facendosi maggiormente apprezzare dal Passo Fontanarossa in poi, quando gli alberi cedono il posto al prato. Dopo aver superato il Monte Corbaro, la vista sul lago Maggiore risulta ancora più bella ed evidente: si distingue chiaramente il paese di Locarno dominato dall’imponente delta del fiume Maggia che attraversa il paese.

Dopo una sosta, ci rimettiamo in marcia tornando sui nostri passi. Il percorso è lo stesso dell’andata fino al Passo Fontanarossa. Una volta tornati alla Forcora, per coloro che desiderano prolungare di poco l’escursione consiglio la salita al monte Cadrigna (1303 m). Questa levigata montagna si trova dalla parte opposta rispetto al Paglione e ospita il già citato impianto sciistico. La salita al Cadrigna è molto breve (15 minuti circa) e può essere effettuata seguendo il tracciato dello ski-lift (ovviamente se non è in funzione), che porta direttamente in cima al monte, affrontando 100 ulteriori metri di dislivello con un discreto impegno fisico.

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L’escursione non presenta particolari difficoltà, ad eccezione di alcuni strappi con pendenza elevata, anche se di breve durata. Il sentiero è sicuro e mai troppo esposto; per buona parte del percorso ci ritroveremo a camminare su crinali erbosi senza alberi, che regalano bellissimi scorci sul lago, sulle montagne circostanti e sulla valle sottostante. In caso di cielo terso, si possono vedere senza problemi le cime alpine più lontane, tra cui il Monte Rosa. Questa panoramicissima escursione può essere effettuata in tutte le stagioni, anche se la consiglio particolarmente durante la stagione invernale. In caso di neve sicura, il tragitto può essere tranquillamente percorso con le ciaspole.

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