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Le Preposizioni in Italiano: Una Spiegazione Dettagliata

In questo articolo, dedicato alla lingua italiana, parleremo delle preposizioni, una delle nove parti invariabili del discorso. La preposizione è una parte invariabile del discorso che, solitamente posta davanti a un nome, un pronome, un avverbio, un verbo (modo infinito), serve a collegare parole o intere frasi. La funzione centrale della preposizione è di mettere in relazione fra di loro altri elementi lessicali.

Solo il ➔ soggetto, il complemento oggetto, i predicati nominali e alcuni avverbiali possono essere introdotti senza preposizione; tutti gli altri costituenti di frase, per legarsi, ne richiedono una. Il ruolo centrale delle preposizioni si spiega col fatto che, oltre alle funzioni ereditate direttamente dalle preposizioni latine, esse svolgono anche molte funzioni a suo tempo assolte in latino dal sistema dei casi.

Per quanto riguarda l’inventario, l’italiano eredita dal latino molte preposizioni, quali ad, de, cum, contra, in, supra (che hanno dato luogo, rispettivamente, ad a, di, con, contro, in, sopra). Altre preposizioni latine si perdono, come ab, apud, erga, ob, prae, pro, di cui alcune sono però riconoscibili nelle nuove preposizioni che si vanno formando, quali de + ab > da (oppure, come sembra essere il caso per alcuni usi, de + ad > da); ab + ante > avanti; de + retro > dietro; de + post > dopo.

Preposizioni Semplici

Le preposizioni proprie italiane sono otto. Le più frequenti sono di e a, a cui seguono da, in, con, su e per, mentre meno frequente è tra / fra. Queste preposizioni sono monosillabiche, un tratto che le dispone a fondersi con gli articoli determinativi. Le preposizioni semplici sono: di, a, da, in, con, su, per, tra oppure fra.

Ognuna di queste preposizioni crea un collegamento di significato diverso fra la parola che la precede e la parola che la segue. Visto che siamo a Bolzano, vorrei mangiare anch’io una bella mela del Trentino Alto Adige, ma non posso perché devo parlarvi delle preposizioni semplici. Che cosa sono queste preposizioni semplici? Sono delle piccole parole che possono precedere un nome, un pronome o un verbo all’infinito.

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Facciamo qualche esempio ascoltando quello che dicono Salif e Olga:

  • SALIF: Mi chiamo Salif Ba, vengo da Dakar, ma vivo in Italia da due anni.
  • OLGA: Dai, andiamo in piazza a curiosare un po’… passeggiare tra le bancarelle con te, Salif, è sempre divertente!

Salif dice: vivo in Italia. Infatti, per indicare una posizione, ma anche per indicare una direzione, di solito usiamo in + il nome di un luogo: vivo in Italia o andiamo in piazza, oppure possiamo anche usare a + il nome del luogo, come per esempio se dico vivo a Roma oppure vado a scuola.

La preposizione a si usa anche per indicare un tempo ben preciso, un momento preciso, ad esempio: ci vediamo a mezzogiorno, invece se indichiamo un periodo di tempo una delle preposizioni che possiamo usare è da: Salif dice a un certo punto vivo in Italia da due anni. Dobbiamo usare questa preposizione da anche quando vogliamo indicare il luogo di provenienza, il luogo da cui veniamo: sono arrivato ieri da Milano, oppure, come dice Salif: vengo da Dakar.

Una preposizione che ha moltissime funzioni è la preposizione di. Anzitutto, di serve a precisare una parola che altrimenti rimarrebbe generica. Se dico Ho sentito una canzone, non si capisce di quale canzone parlo, ma se dico Ho sentito una canzone di Eros Ramazzotti, preciso che la canzone di cui parlo è di Eros Ramazzotti e non di Andrea Bocelli o di Laura Pausini.

Un esempio di questa di che precisa lo troviamo in una frase di Fela, ascoltiamola:

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  • ANNA: Che bei negozi ci sono…
  • FELA: Ne ho visto uno di cellulari… andiamo a vedere?

Avete sentito? Fela dice di aver visto un negozio di cellulari, non di biciclette o di automobili. La preposizione di può indicare tante altre cose: per esempio può indicare un possesso: questa è la macchina di Luca; oppure può indicare la materia di cui è fatto un oggetto: ho comprato un maglione di lana, o ancora può indicare qual è l’argomento di una discussione o di un libro, oppure di un film: parliamo spesso di politica, leggo un libro di cucina, però in questo caso possiamo anche adoperare la preposizione su: leggo un libro su Cristoforo Colombo.

Anche la preposizione con ha molti usi: beh, intanto indica un rapporto di compagnia o di unione tra due o più persone o tra due o più cose. Olga ad esempio dice a un certo punto a Salif: passeggiare con te è sempre divertente.

Preposizioni Articolate

Le preposizioni articolate, invece, sono variabili e concordano in genere e numero con il nome a cui si riferiscono. Si formano dall’unione di una preposizione semplice con gli articoli determinativi (il, lo, la, l’, i, gli, le). Ecco alcuni esempi:

  • del (di + il)
  • dello (di + lo)
  • della (di+la)
  • dell’ (di + l’)
  • dei (di + i)
  • degli (di + gli)
  • delle (di + le)
  • col (con + il)
  • coi (con + i)

Come si vede, non tutte le combinazioni fra preposizione e articolo sono ammesse: alcune sono scomparse, altre sono in disuso. Un breve commento va fatto anche sull’uso di di + articolo come articolo partitivo.

Preposizioni Improprie

Le preposizioni improprie, tutte polisillabiche, costituiscono una classe meno chiusa, con membri più numerosi e diversi. Sono denominate improprie perché quasi tutte derivano da parole appartenenti ad altre categorie grammaticali e che svolgono anche altre funzioni sintattiche. Alcune sono originariamente aggettivi (come vicino, lontano, lungo); altre derivano da verbi, più specificamente da participi presenti o passati, molti dei quali svolgono ormai prevalentemente funzioni preposizionali (quali durante, mediante, nonostante, rasente, eccetto e dato).

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Più numerose sono le cosiddette preposizioni avverbiali, come sotto, sopra, accanto, davanti, fuori, contro, verso, oltre e una lunga serie di altri lessemi, che a seconda del contesto sintattico, si comportano rispettivamente come preposizione e avverbio, cioè con e senza complemento.

Alcune preposizioni polisillabiche possono dirsi improprie anche perché, per svolgere la funzione preposizionale, cioè per legare a sé un altro costituente della frase, hanno bisogno a loro volta di una preposizione propria.

È questo infatti il tratto distintivo più saliente delle preposizioni improprie: gran parte di esse possono occorrere anche senza complementi, o, volendo fare un’analogia con i verbi, in maniera anche intransitiva.

Locuzioni Preposizionali

Le locuzioni preposizionali sono combinazioni di parole che costituiscono un’espressione unica, con funzioni sintattiche e significati simili a quelli delle preposizioni. Già la combinazione preposizione impropria + preposizione propria (accanto a, insieme con, fuori da, ecc.) può essere definita una locuzione preposizionale, ma la sua forma esemplare è la combinazione preposizione + nome + preposizione, come in mezzo a, a causa di, a favore di, in base a, per mezzo di, di fianco a, a rischio di, ecc.

A volte il significato della locuzione è composizionale, cioè derivabile dai significati delle parole che la compongono. Nelle locuzioni preposizionali prototipiche il nome non è introdotto da articolo; l’introduzione dell’articolo a volte comporta il cambiamento di una o entrambe le preposizioni coinvolte nella locuzione.

Tabella Riassuntiva delle Preposizioni

Tipo di Preposizione Esempi Funzione
Semplici di, a, da, in, con, su, per, tra/fra Collegare parole o frasi, indicare luogo, tempo, modo, causa, ecc.
Articolate del, dello, della, dei, degli, delle, col, coi Combinazione di preposizione semplice e articolo determinativo
Improprie sopra, sotto, davanti, dietro, vicino, durante, ecc. Derivate da altre parti del discorso (aggettivi, avverbi, verbi)
Locuzioni Preposizionali a causa di, in base a, per mezzo di, di fianco a, ecc. Combinazioni di parole con funzione preposizionale

Fin qui vi ho illustrato solo qualche funzione delle preposizioni semplici, ma spesso invece usiamo le preposizioni articolate, che sono formate dalle preposizioni semplici + gli articoli determinativi. Ne parleremo in un’altra puntata; ora passiamo a un altro argomento.

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