Albergo Atene Riccione

 

Il Ministero del Turismo Italiano: Funzioni e Evoluzione

Dopo essere passato nel corso degli anni sotto la competenza di varie amministrazioni, al turismo è stato attribuito un ministero specifico. Esattamente un anno fa il governo Draghi ha varato il decreto legge 22/2021, con cui si provvedeva alla riorganizzazione dei ministeri. Tra le varie novità introdotte vi fu la creazione del ministero del turismo (Mitur). La decisione di scorporare il turismo dalle materie di competenza del ministero dei beni e delle attività culturali fu annunciata ancor prima che il governo Draghi entrasse nel pieno delle sue funzioni.

Evoluzione Storica del Ministero del Turismo

Agli inizi della storia repubblicana, la competenza in materia di turismo era stata attribuita a un commissariato istituito presso la presidenza del consiglio (D.lgs.). Dodici anni più tardi, tuttavia, si decise di creare una struttura dedicata ovvero il ministero del turismo e dello spettacolo (L. 617/1959). Questo novo dicastero dunque avrebbe gestito anche un’altra competenza fino a quel momento in capo alla presidenza del consiglio, ovvero lo spettacolo. Questa struttura rimase stabile fino al 1993.

Per evitare che l’esito referendario (D.l. 175/1993) ripristinasse tout court una normativa ormai vecchia di quasi 40 anni venne quindi emanato un decreto (D.l. 495/1993) che attribuiva alle regioni la maggior parte delle competenze in materia di turismo, mentre le rimanenti tornarono alla presidenza del consiglio. D’altronde in quella fase la tendenza era quella di ridurre il numero di dicasteri. Oltre a questo la riforma spostò nuovamente le competenze in materia di spettacolo e turismo.

Nel 2013 le due competenze sono state poste ancora una volta sotto la stessa struttura, il ministero dei beni culturali (L. 71/2013). L’anno successivo, con il ritorno al governo del Partito democratico (Pd) e di Dario Franceschini al ministero dei beni culturali, il turismo è tornato di competenza del Mibact (Dl 104/2019). Nel 2021 dunque per la prima volta è nato un ministero che si occupa esclusivamente di turismo.

Struttura e Organizzazione del Ministero del Turismo

Il decreto ha previsto per quest’organo una struttura composta da un segretario generale e 3 direzioni generali. La scelta di questi dirigenti infatti compete al ministro, anche se poi l’atto di nomina deve essere emanato con decreto del presidente della repubblica, previa approvazione del consiglio dei ministri, nel caso del segretario generale e con decreto del presidente del consiglio nel caso dei direttori generali (art.).

Leggi anche: IA e il futuro del turismo

È interessante notare infatti come tutti e 4 i dirigenti di vertice del nuovo ministero non abbiano compiuto il loro percorso professionale presso strutture amministrative che si occupano di turismo, ma piuttosto presso il ministero dell'economia e delle finanze (Mef). Un'esperienza sicuramente importante, a maggior ragione per gestire le risorse del Pnrr destinate al turismo. D'altronde anche l'ultima esperienza di governo del ministro Garavaglia era presso il Mef, dove ha ricoperto il ruolo di vice ministro nel primo governo Conte.

Bilancio e Risorse

Che siano gestite dal ministero della cultura o dal nuovo ministero dedicato le risorse destinate a questo settore rientrano comunque nella missione 'turismo' del bilancio dello stato. Una crescita di queste proporzioni è sicuramente una buona notizia per il settore. Di certo la creazione del nuovo ministero richiede spese aggiuntive rispetto a quando questa materia era gestita tramite una delle tante direzioni generali del ministero dei beni culturali. Tuttavia non è semplice capire quante di queste risorse fossero comunque necessarie alla gestione dei servizi istituzionali presso il Mibact e quante invece siano aggiuntive.

È utile constatare però come con i suoi 275 milioni di euro il ministero del turismo sia di gran lunga il dicastero con il bilancio più basso all'interno dell'amministrazione statale. Alle risorse iscritte nel bilancio del ministero del turismo tuttavia, possono essere aggiunte anche quelle che gli sono state attribuite per l'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Queste risorse tuttavia vanno considerate per l'intera durata del Pnrr (2021-2026) e non sono già nella disponibilità del Mitur.

Riorganizzazione delle Competenze

Nel corso della legislatura sono stati adottati diversi provvedimenti di riordino delle competenze delle amministrazioni centrali e dei ministeri in particolare. Il più recente tra tutti, il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22 ha istituito il Ministero della transizione ecologica (che sostituisce il Ministero dell'ambiente), il Ministero del turismo, il Ministero della cultura (già Ministero per i beni e per le attività culturali e per il turismo) e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (nuova denominazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti). Inoltre, ha attribuito al Presidente del Consiglio ulteriori compiti di promozione e coordinamento in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale.

Nella XVIII legislatura si sono registrati altri interventi sull'organizzazione ministeriale. Il decreto-legge 1/2020 ha scorporato le funzioni già esercitate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e ricerca (MIUR) in due dicasteri: Ministero dell'istruzione e Ministero dell'università e della ricerca.

Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia

Struttura Amministrativa dei Ministeri

I ministeri sono le ripartizioni fondamentali dell’amministrazione centrale dello stato. Tolta la presidenza del consiglio, cui corrisponde un ordinamento autonomo, le strutture amministrative di vertice di ciascun ministero possono essere organizzate alternativamente in dipartimenti o direzioni generali (d.lgs.). In alcuni dicasteri il vertice amministrativo è costituito dalle direzioni generali. Negli altri, invece, il vertice è costituito dai dipartimenti.

In questo caso non è prevista la figura del segretario generale. È, infatti, ai vari dipartimenti che fanno capo le direzioni generali come strutture amministrative di secondo livello. Quali dicasteri siano organizzati in un modo e quali in un altro è stabilito dalla legge. Se quindi un governo ritiene necessario alla sua azione amministrativa la creazione, l’abolizione o la fusione di uno o più ministeri deve quindi provvedere a modificare la legge. Se invece le modifiche sono meno rilevanti, si procede cambiando il regolamento organizzativo del ministero in questione. Operazione per cui è sufficiente un decreto del presidente del consiglio, adottato su proposta del ministro interessato (L.

Dal 1999 a oggi il nome e il numero dei ministeri è cambiato più volte. Stabilizzatosi sul numero di 13 nel 2009, tale impostazione è rimasta stabile per 10 anni. Tuttavia, all’inizio del 2020 il primo governo Conte ha ritenuto opportuno dividere in due dicasteri differenti quello che fino ad allora era il ministero dell’università e della ricerca (Dl 1/2020). L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, insediatosi alla fine del 2022, non ha invece ritenuto necessari ulteriori interventi di questo tipo. Al contempo però non ha rinunciato a modificare la denominazione di alcuni ministeri e a cambiare la struttura del ministero della salute che passa da un’organizzazione per direzioni generali a una per dipartimenti (Dl 173/2022, art.

Quanto detto presenta un’eccezione: il ministero della difesa. I ministeri sono macchine complesse e articolate. Se ai ministri spetta il compito di fornire l’indirizzo politico, alla burocrazia e in particolare ai suoi vertici, compete l’attività di gestione. Si tratta in sostanza dell’adozione di atti e provvedimenti amministrativi nonché della gestione finanziaria, tecnica e amministrativa. I vertici amministrativi sono dunque figure molto importanti, che conoscono a fondo il funzionamento delle strutture ministeriali. Si tratta di un aspetto particolarmente rilevante in un paese, come l’Italia, in cui spesso i ministri restano in carica per un tempo limitato. Proprio per evitare che i dirigenti amministrativi assumano un ruolo troppo importante è stato introdotto il cosiddetto spoils system.

La scelta del tipo di struttura da dare a ciascun ministero dipende in larga parte dalle competenze che gli sono attribuite. Il ministero dell’interno per esempio è organizzato tramite 5 dipartimenti: affari generali, affari interni e territoriali, pubblica sicurezza, libertà civili e l’immigrazione e vigili del fuoco. Al contrario il ministero degli esteri (Maeci) è organizzato per direzioni generali e ha al proprio vertice un segretario generale. D’altronde le direzioni del Maeci si occupano tutte di aspetti diversi della politica estera. Le ragioni per scegliere l’una o l’altra opzione però non sono sempre così chiare. Non a caso, talvolta, è uno stesso ministero a cambiare la propria struttura.

Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo

Turismo Esperienziale e Formazione

C’è oggi un cambio di passo con la scelta del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, di concerto con il Ministero del Turismo, di investire nella formazione per “accrescere le competenze in materia di turismo esperienziale”. L’azione nasce dall’approvazione dell’emendamento proposto dall’on. Angela Masi in commissione Bilancio della Camera dei Deputati in occasione della Legge di Bilancio 2021. (Decreto 10 giugno 2021 G.U. n.

Nell’incontro tenuto a Roma presso l’Agenzia per la Coesione Territoriale il 23 agosto 2021 scorso, come presidente di Assotes ho rappresentato viva soddisfazione per l’impegno del Ministro Carfagna. Il Fondo Sperimentale ha una capienza di 2.000.000 di euro ed è suffiiciente per formare e certificare 400 Operatori di Turismo Esperienziale ® ripartiti proporzionalmente tra le 8 regioni del sud. Al momento (Gennaio 2022) sono 6 su 8 le regioni che hanno già assunto la Delibera di Giunta Regionale. Dopo l’autorizzazione dell’Agenzia, potranno avviare le procedure previste dal Decreto e dalle note dell’Agenzia.

Per esempio le guide turistiche, guide ambientali ecc. da cui si evince che si tratta di una specializzazione. I profili in uscita devono dimostrare di essere in grado di creare, organizzare ed erogare prodotti complessi di turismo esperienziale. Assotes seguirà con interesse l’evoluzione di questa importante opportunità.

Possibili Cambi alla Guida del Ministero

La presenza di Lucio Malan questa mattina a Palazzo Chigi alimenta sulla stampa le ipotesi di un possibile cambio alla guida del ministero del Turismo. Il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato sarebbe infatti uno dei potenziali successori dell'attuale ministra Daniela Santanchè, rinviata a giudizio il 17 gennaio dal tribunale di Milano per falso in bilancio nella gestione di Visibilia Editore. La ministra deve anche che fronteggiare un'indagine per bancarotta fraudolenta nel caso Ki Group.

Secondo quanto riportato da Repubblica, intermediari avrebbero chiesto a Santanché un passo indietro. Interpellata sulla possibilità, la politica piemontese ha dichiarato al quotidiano: "Se vedessi Meloni e me lo chiedesse, lo farei un minuto dopo". In questo contesto, oltre a Malan, circolano i nomi di altri possibili candidati come Gianluca Caramanna, attuale consigliere proprio di Santanché, Manlio Messina, vice-capogruppo a Montecitorio, e Marina Chiarelli, assessora in Piemonte, in quello che si preannuncia come un riassetto significativo della squadra di governo.

TAG: #Turismo #Italiano #Italia

Più utile per te: