Escursione Storica al Monte Cengio: Un Viaggio nella Memoria della Grande Guerra
Tra le peculiarità del territorio dell'Altopiano dei Sette Comuni vi è l'importanza dal punto di vista storico. L'escursione lungo le trincee del monte Cengio è un'escursione da fare ad Asiago a tema Grande Guerra. L'escursione che porta al monte Cengio è un facile camminata per visitare le trincee della Prima Guerra Mondiale sull'altopiano di Asiago. Situato sopra la Val d'Astico, questo luogo affascinante è noto per la sua straordinaria bellezza naturale e per il profondo significato storico legato alla Prima Guerra Mondiale, tanto da essere considerato una zona Sacra alla Patria.
Siamo emozionati, davvero. È un po’ che non veniamo sull’Altopiano dei Sette Comuni, è una giornata d’autunno carica di luce e di significato, siamo di ottimo umore e abbiamo scovato un luogo che, per quanto celebre, ancora non abbiamo esplorato.
Informazioni Utili per l'Escursione
L'escursione è considerata facile, percorribile a piedi anche da escursionisti non esperti. Il sentiero si sviluppa per circa 4 km, consentendo di arrivare alla quota 1347 della cima. Sia che fatta in un verso, che nell’altro, l’escursione è lunga circa 4 km con un dislivello di circa 150 m. Cosa da fare attenzione è l’elevata esposizione della mulattiera. Non dimenticare di portarvi una torcia perché le gallerie sono piuttosto buie.
⚠️ Per fare questa escursione ti servirà una torcia frontale e una felpa o una giacca: nelle gallerie è buio e fa freddo! Inoltre, Monte Cengio è una meta ottima per famiglie, perché i bambini avranno tantissime cose da curiosare - tanto più se i genitori avranno voglia di fare i contastorie - ma bisogna sempre tenerli d’occhio, perché i punti di pericolo ci sono, tra strapiombi, staffe da salire e soffitti bassi contro i quali battere la capoccia!
Come Arrivare e Dove Parcheggiare
Il punto di partenza del sentiero è situato in corrispondenza del Piazzale "Principe del Piemonte" a quota 1286 m. Il piazzale è agevolmente raggiungibile in auto attraverso una strada asfaltata. Da Vicenza si sale all’Altopiano di Asiago con l’autostrada Valdastico (A31), uscita Piovene Rocchette, e di seguito la Strada del Costo (SP 349). Giunti in territorio altopianese, in prossimità dell’ex stazione di Campiello e della trattoria ai Granatieri, si svolta a sinistra sulla strada asfaltata che sale al Piazzale Principe di Piemonte (1286 m), dove si parcheggia. Se si proviene da Asiago, invece, si deve seguire la direzione per Vicenza (SP 349). In entrambi i piazzali è disponibile un parcheggio gratuito dove è possibile lasciare l’automobile.
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Descrizione del Percorso
Partendo a piedi dopo aver parcheggiato l'auto al Piazzale Principe di Piemonte imboccheremo la strada sterrata che parte dalla sinistra del piazzale stesso. Prendere la SP349 e continuare per circa 15 km. Partiamo dal Piazzale dei Principi di Piemonte, comune di Cogollo del Cengio (1.286 m/slm) e imbocchiamo il sentiero a sinistra seguendo il cartello “651 Monte Cengio”. Dal parcheggio ci si avvia verso sud ovest (segnavia 651), passando accanto a un edificio fatiscente.
Il sentiero che imboccheremo si sviluppa lungo il lato sud-ovest del massiccio montuoso, scavato per lunghi tratti nella roccia viva e in alcuni punti utilizzando gallerie. La funzione di questa mulattiera di arroccamento, era quella di consentire l'accesso alla zona sommitale attraverso una via protetta dai tiri dell'artiglieria austriaca. La strada che percorreremo per arrivare all'inizio del sentiero è una rotabile militare costruita durante il Primo conflitto Mondiale per consentire alle truppe e agli armamenti l'accesso alla zona sommitale del Monte Cengio partendo dalla Val Canaglia, dove era collocata una stazione della ferrovia che anticamente consentiva l'accesso all'Altopiano. Seguiamo quindi il sentiero 651, una larga e piacevole carrareccia tra i faggi.
Punti di Interesse Lungo il Percorso
- Galleria Cannoniera: Dopo un primo breve tratto immerso nella vegetazione, si incontra sulla destra la Galleria Cannoniera, una postazione con quattro cannoniere per altrettanti cannoni da montagna, che chiudeva a est il complesso sistema difensivo del Cengio.
- Mulattiera "La Granatiera": La mulattiera collegava i capisaldi di quota 1363 e 1351 metri e permetteva il controllo della sottostante Val d’Astico. Anch’essa è provvista di una serie di gallerie, molto umide all’interno ma con il fondo parzialmente coperto da passerelle metalliche zigrinate che ne riducono la scivolosità. Defilata alla vista degli austroungarici, la mulattiera consentiva il trasferimento rapido e al coperto delle truppe da un settore all’altro del Cengio.
- Piazzale dei Granatieri e Rifugio Al Granatiere:Si scende al Piazzale dei Granatieri (1275 m, 0.20 ore), dove sorge l’omonimo rifugio, e si sale poi verso il picco di quota 1351 metri, da cui si ammira la drammatica mole del Salto del Granatiere. Nel piazzale si trova anche il Rifugio Al Granatiere (1275 mslm).
- Galleria di Comando e Piazzale Pennella: Si attraversa quindi la Galleria di Comando, la più lunga, che esce sul Piazzale Pennella, un privilegiato balcone panoramico su tutto l’Altopiano dei Sette Comuni (0.25 ore).
- Zona Sacra del Monte Cengio: La sterrata a sinistra in salita ci introduce alla Zona sacra del Monte Cengio (1.354 m/slm) dove si trovano un altare e la grande croce intravista in precedenza, una vista panoramica sulla Val d’Astico e la pianura vicentina, oltre che vedere dall’alto la strada intagliata nella roccia appena percorsa.
Una volta visitata la cima, possiamo intraprendere il percorso di ritorno seguendo la strada militare che da Piazzale Pennella ci porterà fino alla chiesetta intitolata ai Granatieri di Sardegna, la brigata che era posta a difesa del monte. Pochi minuti di piacevole camminata, che quasi ci fanno riprendere fiato dai pensieri di guerra, e siamo alla Chiesetta intitolata ai Granatieri di Sardegna, e nell’omonimo piazzale.
Il Contesto Storico: La Strafexpedition
È il 1916, la Prima Guerra Mondiale è scoppiata da un anno, e gli austriaci travolgono l’Altopiano dei Sette Comuni con una serie di azioni che hanno l’obiettivo di rompere il fronte e aprire le porte della pianura veneta. È la Strafexpedition o spedizione punitiva (il nome è improprio, in realtà), la Battaglia dell’Altopiano che in due mesi e mezzo letteralmente cambiò la faccia di queste montagne e condannò 150.000 soldati italiani alla morte. L’episodio a essa legato risale al maggio 1916, quando l’esercito austroungarico lanciò un’offensiva sugli altopiani veneti, la Strafexpedition, voluta per punire il tradimento italiano alla Triplice Alleanza.
Per fermare l’avanzata austriaca che aveva travolto in pochi giorni la linea di difesa posta sulle creste settentrionali, seimila uomini della Brigata Granatieri di Sardegna, comandati dal Gen. Scrisse il Gen. Pennella: ”Si narrava già di aver veduto rotolare per le rocce strapiombanti sull’Astico nel furore dell’ardente lotta, grovigli umani di austriaci e granatieri”. La montagna cadde in mano nemica il 3 giugno 1916, ma il sacrificio della Brigata Granatieri di Sardegna riuscì a fermare l’invasione della pianura. In seguito, i comandi italiani predisposero una serie di opere difensive sul nodo montuoso del Cengio, con postazioni in caverna e camminamenti di raccordo, collegati da una mulattiera di arroccamento denominata “La Granatiera” in onore del corpo che qui difese la pianura veneta.
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Il Monte Cengio fu conquistato dagli austro-ungarici la sera del 3 giugno, ma le perdite furono ingenti per entrambi gli eserciti. Solo il 24 giugno, dopo che gli austriaci si ritirarono dai territori occupati, i soldati italiani tornarono finalmente sul Cengio. Tra morti, dispersi e feriti, 10.264 uomini persero la vita quando l'esercito imperiale austriaco sferrò un imponente attacco nell'ambito della Strafexpedition, fra il 29 maggio e il 3 giugno 1916, data in cui si imolarono.
Variante Impegnativa: Monte Cengio e Forte Corbin
Una variante più impegnativa ed interessante è fare l'escursione concatenando il monte Cengio con il forte di Punta Corbin. Il forte Corbin è uno dei tanti forti costruiti durante la Grande guerra sull'Altopiano di Asiago.
Dopo aver raggiunto la cima, con la croce commemorativa e l'altare dedicato ai caduti, il sentiero prosegue verso il Forte Corbin. Costruito tra il 1906 e il 1914 su uno sperone roccioso, il forte è un autentico museo a cielo aperto. Qui è possibile visitare le fortificazioni, il museo che espone reperti e fotografie d'epoca, e rilassarsi nel parco curato. Per chi desidera una pausa, il bar del forte offre piatti caldi senza necessità di prenotazione.
L’intero percorso è lungo circa 13,5 km, con un dislivello di 650 metri, e richiede circa 5 ore. È accessibile anche a escursionisti meno esperti, purché muniti di torcia per le gallerie più buie e scarpe adeguate.
Consigli Utili e Sicurezza
- Consigliamo di visitare l’interno del Forte Corbin e di scaricare la traccia GPX.
- La percorribilità dell’itinerario proposto, come tutta la morfologia montana, è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento.
- Le nostre tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni dei sentieri e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi.
- Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.
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