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Escursione al Monte Cengio e Forte Corbin: Un Percorso nella Storia e nella Natura

L'altopiano di Asiago fu uno dei settori maggiormente coinvolti nelle battaglie della Grande Guerra, soprattutto negli anni 1916 e 1917. Un'emozionante passeggiata ad anello percorre oggi “la Granatiera”, raggiunge la cima di monte Cengio e scende all’area monumentale.

Informazioni Utili

  • Monte Cengio: 1.354 m
  • Località di partenza: parcheggio Piazzale Principe di Piemonte, Cogollo del Cengio (VI)
  • Quota di partenza: 1.286 m
  • Quota di arrivo: 1.354 m
  • Dislivello: 213 m (dislivello totale positivo)
  • Difficoltà: E (molti tratti esposti ma protetti)
  • Segnaletica e numero di sentiero:
    • Dal Piazzale Principe di Piemonte al Rifugio Al Granatiere/Piazzale dei Granatieri, sentiero n° 651
    • Dal Rifugio Al Granatiere/Piazzale dei Granatieri al Piazzale Pennella, sentiero n° 651
    • Dal Piazzale Pennella al Monte Cengio, sentiero n° 651
    • Dal Piazzale Pennella alla Trincea dei Granatieri e all’Osservatorio, sentiero n° 643
    • Dal Piazzale Pennella al Rifugio Al Granatiere/Piazzale dei Granatieri, sentiero n° 651
    • Dal Rifugio Al Granatiere/Piazzale dei Granatieri al Piazzale Principe di Piemonte, strada asfaltata, nessuna numerazione
  • Ore: 2h per l’anello completo

Descrizione Tecnica del Percorso

Dal Piazzale Principe di Piemonte 1.286 m si seguono le indicazioni verso il Monte Cengio 1.354 m imboccando il sentiero n° 651. Si transita accanto alla vecchia cisterna d’acqua e si visita nei pressi il primo ricovero in caverna. Si continua lungo il sentiero passando accanto alla galleria cannoniera e alla granatiera (visitabili), quindi alzandosi leggermente per visitare la trincea soprastante si arriva poi a quota 1.363 m.

Ridiscesi, si procede in una lunga galleria dove era presente il sistema idrico del Cengio e, una volta tornati all’esterno si segue l’esposta mulattiera di arroccamento arrivando al Rifugio al Granatiere 1.277 m. Da questo punto ci si abbassa sempre in esposizione imboccando il secondo tratto della mulattiera, qualche metro a sud rispetto al rifugio. Si giunge quindi al Piazzale dei Granatieri 1.275 m e da qui si procede in salita lungo il percorso che presenta numerose gallerie scavate nella roccia.

Nella parte finale si passa nello stretto passaggio roccioso nei pressi del “Salto del Granatiere”, e quindi si attraversa la Galleria di Comando per uscire sul Piazzale Pennella. Da qui, tramite una comoda sterrata, si sale verso sud in pochi minuti sulla vetta del Cengio, nella Zona Sacra. Dirigendosi verso nord-ovest invece si visitano prima una batteria in caverna per artiglieria, un ricovero in caverna e la Trincea dei Granatieri, per poi arrivare alla quota 1.332 e alla postazione dell’Osservatorio.

Il ritorno da Piazzale Pennella avviene per la strada militare classica fino al Rifugio al Granatiere e da qui, lungo l’asfalto, si rientra a Piazzale Principe di Piemonte dove si recupera l’auto.

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La Battaglia del Monte Cengio

All’alba del 26 aprile 1916 lo Stato Maggiore iniziò a credere veramente alle informazioni che giungevano dal Trentino: l’Impero era pronto a lanciare un’offensiva generale verso l’Italia. Dopo un bombardamento preparatorio, l’azione delle truppe imperiali iniziò alle 6:00 del mattino del 15 maggio 1916. Era cominciata l’offensiva di Primavera (o di Maggio), più impropriamente detta Strafexpedition, un assalto punitivo nei confronti dell’Italia per non aver rispettato gli accordi della Triplice Alleanza.

Quest’azione, avvenuta ad un anno esatto dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, aveva lo scopo di invadere la Pianura Padana prendendo alle spalle l’esercito italiano schierato sul Carso. Nei giorni successivi i forti italiani di Punta Corbin, Campolongo, Verena e Casa Ratti furono bombardati da un obice Skoda da 305 mm, in quanto secondo i comandi austriaci potevano rappresentare ancora un ostacolo all’avanzata nemica. Il 26 maggio 1916 Forte Corbin venne dichiarato dagli austriaci tranquillo e inservibile.

Grazie al ritiro delle truppe italiane presso Barcarola, gli imperiali avanzarono verso Arsiero, occupando il 27 maggio un paese ormai abbandonato. Una volta preso anche Monte Cimone, sull’Altopiano di Tonezza, la strategia del maresciallo Franz Conrad von Hötzendorf comprendeva la conquista dei capisaldi laterali posti allo sbocco della Val d’Astico dopo Arsiero, ossia il Monte Cengio a sinistra e il Monte Novegno-Priaforà a destra.

Il 28 maggio, dopo ripetuti assalti, le pattuglie austriache riuscirono a forzare le linee difensive italiane occupando Asiago e Camporovere. In tutto questo, Monte Cengio, una montagna situata all’estremità meridionale dell’Altopiano di Asiago alta 1354 metri, rappresentava l’ultimo baluardo a guardia della pianura vicentina.

Per presidiare la zona, il Generale Cadorna inviò dal fronte dell’Isonzo la Brigata Granatieri di Sardegna (formata dal 1° e 2° Reggimento) che raggiunse il luogo designato il 21 maggio. Al comando di questo Corpo c’era il Generale Giuseppe Pennella che nel 1915 aveva già fatto parte del Comando Supremo per poi diventare Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito. L’obiettivo degli italiani era uno solo: fermare l’avanzata austriaca lungo le propaggini del Cengio mediante anche le poche batterie appena installate che battevano il territorio sottostante.

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Le truppe della 28° Divisione austroungarica, dopo un breve scontro con gli italiani, riuscirono ad occupare Forte Corbin, distante solo qualche chilometro dal Monte Cengio. Quasi senza combattere, questo baluardo difensivo cadde in mano austriaca: e fecero prigionieri 1 tenente e 40 artiglieri.

Ormai accerchiati e decimati con le linee sfondate in più punti, senza munizioni e quasi più viveri, con l’unica mitragliatrice rimasta, i resti del 2° Granatieri guidati dal Colonnello Malatesta, seguito dalla bandiera reggimentale, armarono cuochi, scrittori e tutti coloro che non avevano mai sparato un colpo, e si lanciarono in un assalto alla baionetta ottenendo importanti risultati.

Il luogo dove avvenne questo tragico episodio, sull’appicco sommitale del Cengio, venne allora chiamato il Salto del Granatiere.

Forte Corbin

Il Forte di Punta Corbin (1090m) è una fortezza italiana della Prima Guerra Mondiale costruita in prossimità del paese di Treschè Conca, su uno sperone di roccia a strapiombo sulla Valle dell'Astico. Durante la Strafexpedition del 1916 fu occupato dall’esercito austroungarico, che vi si insediò per un mese mentre si svolgeva la cruenta battaglia contro i Granatieri di Sardegna sul vicino monte Cengio.

Costruito per essere una fortezza modello, il Corbin è il forte più grande e articolato dell'Altopiano di Asiago ed è un vero e proprio museo a cielo aperto che offre un panorama mozzafiato sulla valle e sulle montagne circostanti. Grazie ai lavori di restauro e manutenzione eseguiti costantemente dai proprietari, il Forte Corbin è completamente visitabile e al suo interno ospita un museo dove sono esposti reperti bellici, fotografie d'epoca e documenti storici.

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Oltre alla struttura militare, che è visitabile completamente anche nei sotterranei illuminati, il visitatore può dedicarsi alla visita del grande parco, fatto di prati soleggiati e freschi boschetti, incorniciati da una visuale magnifica sulla valle e le montagne occidentali.

Informazioni Utili per la Visita al Forte Corbin

  • Superficie: 22 mila metri quadrati
  • Percorso di visita: Segnalato da frecce e numeri
  • Durata minima della visita: Mezz'ora
  • Durata consigliata della visita: Un'ora e mezza (per una conoscenza adeguata del posto e della sua storia)
  • Modalità di visita: Autonoma, con l'aiuto di una mappa fornita all'ingresso

Dettagli dell'Escursione ad Anello (Forte Corbin e Monte Cengio)

  • Difficoltà: Media
  • Tempo Totale: 5.30 ore (compresa visita al forte)
  • Lunghezza: 10,5km
  • Dislivello: 300m
  • Altitudine Massima: 1354 s.l.m. (Monte Cengio)
  • Sentiero: 651 - strada sterrata
  • Cartografia: Tabacco n°50

Come Arrivare

Il punto di partenza del sentiero è situato in corrispondenza del Piazzale "Principe del Piemonte" (1286m). Il piazzale è agevolmente raggiungibile in auto attraverso una strada asfaltata e si può trovare un ampio parcheggio.

Descrizione del Percorso

Iniziate la vostra camminata seguendo il sentiero sterrato e ben segnalato che entra da subito nel bosco. Dopo qualche minuto di cammino vedrete una prima galleria: la galleria Cannoniera, lunga 74 metri con 4 uscite laterali per la postazione di 4 cannoni, isolata rispetto al resto delle altre gallerie che salgono sopra al monte Cengio.

Di nuovo sul sentiero, salite leggermente di quota, ed eccovi al vero inizio della strada che prende il nome di Granatiera, a ricordo della Brigata Granatieri di Sardegna, che su queste alture difese le sorti della guerra e dell'Italia. La mulattiera permetteva il trasferimento celere e al coperto delle truppe da un settore all'altro del Cengio, pronte ad intervenire in caso di attacco austriaco.

Appena usciti dalla seconda galleria inizia la parte a strapiombo sulla Val d'Astico. Per chi soffre di vertigini non è il posto migliore, comunque il sentiero è sempre largo e protetto da dei cavi metallici. Continuando incontrerete altre gallerie e questa volta noterete anche delle staffe che permettevano di accedere velocemente a postazioni di osservazione. Usciti dalle gallerie continuate sul sentiero esposto fino al piazzale dei Granatieri dove troverete l'omonimo rifugio al Granatiere.

Per salire al Monte Cengio rimanete sul sentiero che sta sulla sinistra ovvero a strapiombo sulla Val d'Astico ed è il pezzo più bello di tutta l'escursione: una galleria a forma elicoidale con finestre per l'osservazione e poi un sentiero con tratti esposti che sale fino al piazzale Pennella, dove si apre un bellissimo panorama sull'Altopiano di Asiago. Ancora in salita e raggiungerete in pochi minuti la cima del Monte Cengio, dal 1967 dichiarata Zona Sacra, a ricordo dei circa 10.000 soldati che persero la vita su questo fronte.

Verso il Forte Corbin

Iniziate a scendere di quota e ritornate al piazzale Granatieri lungo una stradina sterrata. Prima di arrivare al Rifugio Al Granatiere fate una visita alla chiesa votiva in onore ai Granatieri di Sardegna. A sinistra del Rifugio c'è una strada sterrata che scende con le indicazioni per il Forte Corbin. Rimanendo su questa strada sterrata per circa 2km fino ad incrociare la strada asfalta sbucando subito dopo il Passo della Sgreva (1190m). All'incrocio girate a sinistra e rimanete sulla strada asfaltata fino al Forte Corbin (1090m).

L'escursione al Monte Cengio e al Forte Corbin offre un'esperienza unica, combinando la bellezza del paesaggio montano con la profonda storia della Prima Guerra Mondiale. È un percorso adatto a chi desidera immergersi nella natura e scoprire i luoghi che furono teatro di importanti eventi storici.

Tabella Riepilogativa

Punto di Interesse Altitudine Descrizione
Piazzale Principe di Piemonte 1286 m Punto di partenza dell'escursione
Rifugio al Granatiere 1277 m Punto di ristoro e sosta
Piazzale Pennella - Punto panoramico sull'Altopiano di Asiago
Monte Cengio (Zona Sacra) 1354 m Cima del monte, luogo di memoria
Forte Corbin 1090 m Fortezza della Prima Guerra Mondiale

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