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Escursioni al Monte Moro: Un'Avventura Indimenticabile tra le Nuvole

Cosa vuol dire realmente stare con la testa tra le nuvole? A Macugnaga, in Piemonte, ai piedi del Monte Rosa, si può vivere un'esperienza che toglie il respiro: un'escursione al Monte Moro, un luogo dove ci si sente davvero con la testa tra le nuvole.

Macugnaga e la Valle Anzasca

Macugnaga, con i suoi circa 600 abitanti, è situata in Piemonte ai piedi del maestoso Monte Rosa. Se è vero che Macugnaga è una delle località montane più celebri e turistiche del Piemonte, è sbagliato credere che vi sia spazio solo per trekking semplici e banali.

Resta immerso nella verde Valle Anzasca, da cui partono diversi sentieri di montagna.

Il Lago delle Fate

Con una breve camminata (mezz’ora) si arriva al Lago delle Fate. E’ una meta ideale per i bambini che in questo modo potranno iniziare ad approcciarsi al trekking divertendosi, perché lungo il breve percorso, se si sta attenti, si possono vedere gli gnomi intagliati nei tronchi.

Poco lontano dal laghetto magico si possono trovare (e visitare) le vecchie miniere d’oro, dove il personale saprà rispondere a tutte le domande e affascinare con storie locali, che piacciono molto anche agli adulti. Le gallerie arrivano sin sotto al Lago delle Fate e la cosa stupefacente è che diversi metri più in basso c’è un altro profondo lago sotterraneo. Si sta letteralmente tra due laghi.

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Il Lago delle Fate è molto suggestivo.

L'Ascesa al Monte Moro

Nel pomeriggio ci siamo spostati in un posto che toglie il respiro da quanto è bello: il Monte Moro. Abbiamo preso la funivia per questioni di tempo, a piedi ci vogliono circa 4 ore di cammino e si passa da 1000 m a 3000 m di altitudine.

La salita in funivia prevede due tappe, la prima è all’Alpe Bill (1700m) e la seconda al Passo del Moro (3000m). Come vedrai in video, lassù è tutta roccia e non c’è vegetazione.

In 10 minuti di cammino si arriva al Lago Smeraldo, un nome e una garanzia, che è al confine svizzero. Il Passo del Moro veniva usato in epoca romana e successivamente per collegare l’Italia e la Svizzera.

Siamo a 3204 m slm e c’è neve tutto l’anno, in inverno c’è la possibilità di sciare.

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Al ritorno ci siamo fermati alla tappa intermedia della funivia (Alpe Bill) e abbiamo proseguito a piedi per un’ora, sostando qualche tempo con i piedi a mollo in un ruscello. Per quanto riguarda gli animali visti, oltre alle mucche, non abbiamo avuto difficoltà ad incontrare camosci e stambecchi.

La giornata si è conclusa con un abbondante ed economico aperitivo a base di prodotti locali. Il posto è pulito, bello e ordinato. Il personale più che gentile.

L'Escursione al Passo del Monte Moro: Dettagli Tecnici

Quella di cui voglio parlarti oggi, infatti, è un’escursione moderatamente impegnativa ma davvero appagante, che annovero tra le mie preferite in assoluto entro i confini della spettacolare Val d’Ossola: sto parlando della salita al Passo del Monte Moro passando per il Rifugio Oberto-Maroli.

Dal passo si gode di una vista mozzafiato sull’imponente Monte Rosa, che con i 4634 metri di altitudine della Punta Dufour è il secondo massiccio delle Alpi per altezza dopo il Monte Bianco. Al passo sorge anche un piccolo laghetto, chiamato Lago Smeraldo, ed è possibile raggiungere la statua dorata della Madonna delle Nevi, alta cinque metri.

Inoltre, dal passo, si ha una vista strepitosa sulla Saastal e sull’incantevole lago Stausee.

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Informazioni Utili

  • Difficoltà: E (Escursionistico) fino al Rifugio Oberto-Maroli, EE (Escursionistico Esperto) dal Rifugio Oberto-Maroli al Passo del Monte Moro.
  • Periodo consigliato: Luglio-Settembre.
  • Acqua: Disponibilità limitata, fontanelle solo a valle.
  • Cani: Percorso fattibile con cani, ma esposto al sole e con tratti sconnessi.
  • Copertura telefonica: Si interrompe a circa 2500 metri di altitudine.

Dati dell'Escursione

Il punto di partenza dell’escursione è Staffa, la principale delle frazioni di Macugnaga (1327 mslm) e sede municipale, mentre il punto di arrivo è il famoso Passo del Monte Moro a 2853 metri di altitudine. Il dislivello positivo è di circa 1600 metri concentrati in una distanza di appena 6,5 chilometri (sola andata): ecco perché l’escursione è decisamente impegnativa!

Lungo il tragitto si incontrano due punti di appoggio: Ristorante Rifugio Scarteboden, 1500 mslm, Rifugio Oberto-Maroli, 2782 mslm.

Di seguito qualche dato sull’escursione:

Dettaglio Valore
Dislivello in salita/discesa 1600 metri circa
Altitudine di partenza 1327 mslm
Altitudine di arrivo 2853 mslm
Sviluppo (andata e ritorno) 14 chilometri circa
Tempo di salita 3 ore e 30 circa
Tempo di discesa 2 ore e 30/2 ore e 45

Il Percorso Dettagliato

Dal parcheggio di Staffa proseguiamo lungo la strada asfaltata verso Pecetto, ma svoltiamo a destra dopo il campo da golf seguendo le indicazioni per Rifugio Scarteboden/Alpe Bill/Passo Monte Moro e imboccando quindi il sentiero SI (Sentiero Italia) che coincide in questa sezione anche con la TMR (Traversata del Monte Rosa). Si svolta subito a destra lasciando la ghiaia e iniziando a risalire su un sentiero lastricato a tornanti, che guadagna quota in modo subito deciso.

Dopo circa 20-25 minuti si raggiunge il Rifugio Scarteboden a 1500 mslm, mentre una decina di minuti dopo si arriva a un suggestivo punto panoramico sul Monte Rosa, dove è stata posizionata una panchina in legno e delle bandierine tibetane adornano una staccionata di protezione.

Da qui in avanti la salita diventa più ripida e il sentiero entra in un bellissimo e fresco bosco di larici. Si risale fino all’Alpe Bill. Attenzione: poco prima dell’Alpe purtroppo i sentieri non sono ben marcati: il consiglio è di non seguire i bolli bianco-rossi che deviano nel bosco sulla sinistra, ma di proseguire lungo la strada sterrata fino all’Alpe, dopodiché riprendere il sentiero in prossimità dell’arrivo/partenza della cabinovia.

Verso il Rifugio Oberto-Maroli

Superato l’Alpe Bill proseguiamo seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Oberto-Maroli. Il sentiero ci porta nuovamente sulla strada sterrata per un breve tratto, fino al bivio per l’Alpe Sonobierg. Prendiamo la sinistra e ci ritroviamo su un bellissimo sentiero, interamente esposto al sole, che risale un pendio erboso e poi prende decisamente quota.

Il paesaggio che si apre davanti ai nostri occhi è bucolico: il Monte Rosa sulla sinistra, una vegetazione imponente e i rododendri selvatici lungo gli stretti tornantini che stiamo lentamente percorrendo. Dopo circa un’ora e mezza di salita dall’inizio dell’escursione superiamo i 2100 metri e iniziamo a vedere tracce di neve sulle pareti più alte.

Due ore dopo raggiungiamo i 2300 metri di quota. La salita è sempre molto faticosa perché il sentiero non concede alcuna tregua e continua a salire senza mai spianare. Sempre camminando sotto al sole, notiamo che la vegetazione inizia a scarseggiare: intorno a noi sono rimasti solo cespugli e arbusti. Stiamo puntando verso le cime che prima avevamo sulla nostra destra.

Giunti a un’altitudine di 2500 metri anche gli arbusti ci abbandonano e ci ritroviamo a risalire su un sentiero di pietre e ghiaino. Abbiamo perso la connessione cellulare e ci avviamo a passi spediti verso il Rifugio Oberto-Maroli. Inizia la parte più ripida e impegnativa dell’escursione, anche per il caldo dovuto all’esposizione al sole e all’assenza di vegetazione.

A tre ore dalla partenza iniziamo a vedere il rifugio in lontananza, bellissimo e imponente, a strapiombo sulla parete rocciosa. La salita è interamente su pietre e ghiaia, il sentiero a volte non è ben visibile e bisogna quindi ricercare con attenzione i bolli bianco-rossi o inventarsi un po’ la via laddove necessario.

Occorre prestare molta attenzione perché il rischio di trovare nevai, anche nei mesi di luglio e agosto, è praticamente certa. In questo caso indossate i ramponcini da neve e sfruttate i bastoni da trekking per testare la profondità del fondo prima di ogni passo.

Superata una rapida salita, molto probabilmente su neve e con ramponcini, arriviamo al Rifugio Oberto-Maroli a 2782 mslm dopo circa 3 ore e 10 dalla partenza da Macugnaga.

L'Ultima Fatica: Il Passo del Monte Moro

Ormai ci siamo: ci troviamo quasi a 2800 metri di altitudine e ci manca solo un ultimo sforzo per raggiungere prima la statua della Madonna delle Nevi, e poi, finalmente, il Passo del Monte Moro.

Al rifugio prendiamo una scalinata sulla destra che risale e porta all’arrivo della cabinovia (che troveremo sulla nostra sinistra). Ci dirigiamo invece a destra e raggiungiamo il piccolo Lago Smeraldo, sicuramente almeno in parte ghiacciato.

Da qui si prende una scalinata attrezzata che sale fino alla statua, dorata e imponente, attraverso degli scalini di ferro e un corrimano che facilitano la risalita sulla parete rocciosa. Pur essendo un itinerario turistico bisogna comunque fare attenzione, soprattutto quando si incontrano le altre persone, in quanto il posto è molto frequentato (grazie all’arrivo della cabinovia a breve distanza).

Saliti al Passo del Monte Moro la vista spazia dal Monte Rosa al Lago Smeraldo.

Poco prima della statua, guardando sulla sinistra, vediamo già aprirsi una spettacolare vista sulla Saastal e sul lago Stausee: il panorama è da sogno. Spostiamoci però in un posto più tranquillo e meno frequentato! Notiamo una seconda scalinata, con gradini in legno, dipartirsi sulla destra: la prendiamo e iniziamo il breve allungo verso il Passo.

Questa parte di sentiero è di difficoltà EE (Escursionistico Esperto), prevede tratti esposti su roccia ed è attrezzato con scalini di ferro e catene lungo la parete. Occorrono sicuramente passo fermo e assenza di vertigini, ma non attrezzature particolari. Proseguite solo se ritenete di avere la giusta confidenza per farlo, e tenete inoltre presente che possono esserci tratti ghiacciati.

Una volta al Passo del Monte Moro, tre ore e mezza dopo la partenza, finalmente ci godiamo la vista, che spazia dallo Stausee al Monte Rosa, con il Lago Smeraldo poco più sotto. Si tratta di un panorama incredibile, apertissimo e suggestivo, che ci ripaga della grande fatica fatta per arrivare fino in cima.

Dal Passo del Monte Moro si ha una vista incredibile sulla Saastal e sullo Stausee.

Il sentiero prosegue, volendo, scendendo verso valle sul lato svizzero fino ad arrivare appunto allo Stausee.

La Discesa Verso Macugnaga

La discesa avviene per il medesimo tragitto fatto per la salita. Occorre prestare estrema attenzione alla discesa dal Rifugio Oberto-Maroli, in particolar modo ai tratti su neve e ghiaccio, che possono essere molto pericolosi. Anche il tratto di discesa sulla ghiaia deve essere affrontata con molta cautela, soprattutto se avrete le scarpe bagnate dopo l’attraversamento dei nevai.

Si discende a valle in circa 2 ore e 30/2 ore e 45.

Come Arrivare a Macugnaga

Si percorre l’autostrada A26 Genova-Gravellona Toce in direzione Gravellona Toce, si prosegue poi lungo la SS 33 del Sempione in direzione Valico di Iselle e si prende l’uscita Pieve Vergonte. Da qui si seguono le indicazioni per Macugnaga. Risalendo lentamente la Valle Anzasca si giunge all’abitato di Staffa, dove è disponibile un ampio parcheggio a pagamento.

Altri Itinerari nella Valle Anzasca

Oggi passa l’importante tracciato del Tour del Monte Rosa (TMR), che collega Macugnaga con la diga di Mattmark. Sempre più persone percorrono il sentiero di questo bellissimo trekking che permette di entrare nel Parco Naturale della Valle bivaccoAntrona attraverso il Passo d’Antigine.Itinerario interessante e panoramico che può essere proseguito verso le dighe di Cingino e Camposecco. Presso il Passo d’Antigine è posizionato un comodo bivacco in lamiera con 12 posti letto. Rimanendo sempre in cresta, sul filo tra Italia e Svizzera, ecco un’altra ascensione per escursionisti che cercano qualcosa “fuori dal coro”:il Pizzo di Antigine.

Nel primo tratto, fino all’Alpe Bill, si cammina su una comoda mulattiera, all’interno di una bella abetaia, con costanti visioni panoramiche sul Monte Rosa. Raggiunta l’Alpe Bill, il sentiero si sovrappone in alcuni tratti con l’antica mulattiera walser che attraverso il Passo del Monte Moro portava alla Valle di Saas.

La Strà Granda della Valle Anzasca permette dunque di conoscere la civiltà alpina sviluppatasi tra questi monti, per ammirare l’imponenza della parete est del Monte Rosa, tremila metri di roccia e ghiaccio, l’unica parete di dimensioni himalayane delle Alpi.

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