Escursioni e Sentieri sul Monte Pore: Un'Esperienza Panoramica Indimenticabile
Il Monte Pore (2045 m) è una cima isolata a forma piramidale che fa parte del gruppo Averau-Nuvolau. La montagna non presenta pareti rocciose e, nonostante la sua altitudine modesta rispetto alle cime dolomitiche circostanti, offre un panorama eccezionale.
D'aspetto appenninico, si rivela essere sorprendentemente uno dei più bei “balconi” panoramici su tutti i comprensori dolomitici, la vista a 360° spazia sui paesi di Selva di Cadore e Alleghe, sui monti Pelmo, Antelao, Civetta, Pale di San Martino, Tofane, Nuvolau, Averau, Croda da Lago ecc.
Punti di Partenza e Percorsi
Il Monte Pore presenta su tutti e quattro i lati delle coste erbose talvolta ghiaiose-sassose che scendono verso il fondo valle ed i particolare incombono sugli abitati di Larzonei (Livinallongo) e Colle Santa Lucia. Queste coste un tempo erano utilizzate per pascolo e per la fienagione.
Da Colle Santa Lucia
Partenza: Piazza di Colle S. Lucia (m 1453).
Si sale verso la frazione di Canazei percorrendo il sentiero che dalla piazza di Colle S. Lucia si diparte a sinistra dell'Hotel Posta; seguendo le indicazioni ed il segnavia n.463 si percorre un tratto boschivo fino alla Forcella Forzela. Lasciata progressivamente la vegetazione d'alto fusto si attraversano pascoli d'alta quota fino alla cima del Monte Pore, da cui si gode un incomparabile panorama sulle più famose cime dolomitiche che si elevano a corona sulle valli circostanti.
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- Si seguono le indicazioni per il Monte Pore, attraverso le case della piccola frazione per ripida salita, raggiungendo un bivio con il sentiero della Strada della Vena.
- Si prosegue in piano e poi in leggera discesa, raggiungendo una sterrata che sale a tornanti.
- Ora si sale nel bosco con brevi tratti ripidi.
- Oltre una rampa in cemento con capitelli si segue un sentiero sulla sx, indicazioni (tralasciare la traccia più bassa).
- Si traversa il bosco per sentierino e si ritorna più avanti su una sterrata.
- Verso nord si prosegue attraverso un ampio prato con carrareccia, si raggiunge più avanti la frazione di Ciampié al Col Vege (1925m).
- Ancora oltre si oltrepassano dei fienili ormai diruti, in una zona di caratteristica di bassa vegetazione a grosse foglie.
- Si esce definitivamente dal bosco e si risalgono degli ampi crestoni erbosi fino ad un crocifisso e piccolo tabià.
- Da qui appare evidente la croce della cima.
- Si potrebbe fare un giro largo per il sentiero in piano a dx, noi invece scegliamo quello più diretto per la cresta sud, meno ripido di quello che può sembrare da distante.
- Sempre segnato e battuto permette di raggiungere la cima della panoramica vetta.
Discesa: per la stessa via di salita.
Dal Rifugio Fedare
È facilmente raggiungibile dalla strada del Passo Giàu, partendo dal Rifugio Fedare (2000 m), seguendo il comodo sentiero nr. 463 che attraversa fienili e resti di trincee.
Da Sopradaz
Da Sopradaz 1520 m. per strada poi per ripido sentiero n. 463 alla Forzela 1797 m. Sempre per bosco al Col Vece 1925 m. Si prosegue per sentiero superando qualche vecchio tabià fino ad arrivare sotto la cupola sommitale del monte. Attraversiamo per prati sotto la cima seguendo la valle del passo Giau fino alla cresta Nord che sale dal rifugio Fedare. In Breve alla cima del Pore 2405 m. Discesa per facile cresta sentiero n. 463 al Rifugio Fedare 2000 m. Sotto il parcheggio del rifugio per sentiero 464 ben segnato con paletti e con un guado (attenzione).
Informazioni Utili
Se la salita dal Colle di Santa Lucia è solitaria, la discesa verso il rifugio Fedare è molto frequentata e di notevole interesse panoramico. Molto varia anche la discesa per bosco.
- Lunghezza Andata: 3,5 km (dal punto di partenza specificato).
- Dislivello complessivo in salita: circa 1000 m (partendo da Piazzale Resistenza).
- Tempo di percorrenza dell’escursione: 7/8 ore circa escluse le soste.
- Difficoltà: E (Escursionistico).
- Cartina consigliata: Tabacco n. 15.
- Pranzo: al sacco.
Punti di Interesse
Nel 1866, sul Monte Pore, fu ritrovata un'antichissima stele funeraria, di epoca preromana. L’area interessata dalle miniere del Fursil e dall’antica via del ferro si colloca geograficamente al centro dell’area dolomitica, nella parte più a nord dell’Agordino, compresa fra i massicci della Marmolada, del Civetta e del Pelmo.
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