Tempo Libero Italiano: Idee per Stranieri
Il mondo è sempre più interconnesso e noi godiamo della ricchezza di poter abbattere con pochi clic ogni distanza. Abbiamo il privilegio e il compito di diffondere la lingua e la cultura italiana incontrando persone da tutto il mondo. Questa meraviglia però ci chiede di “saltare” da una parte all’altra del globo e ci costringe, dunque, ad avere una giornata lavorativa piuttosto organizzata.
Organizzazione e Strumenti Utili
Calendari e app possono essere di grande aiuto. Tra i numerosi siti web e app che ci permettono di verificare l’orario in ogni angolo della terra, alcune ci permettono di salvare le località di nostro interesse da tenere sempre sott’occhio e avere una proiezione nel futuro per poter fissare le nostre lezioni senza intoppi, anche in questi momenti dell’anno. Eccone alcune di facili e gratuite:
- worldtimebuddy.com
- timeintersect.com
- timeanddate.com
Se anche voi, tenete un calendario virtuale (uno tra tanti: Google Calendar, che è molto intuitivo e abbastanza personalizzabile), non dimenticate di condividerne gli appuntamenti con ciascuno studente. Se funziona bene come promemoria e riduce le possibilità che gli studenti dimentichino la lezione, è utilissimo anche per permettergli un controllo sull’orario definito. Questi strumenti infatti mostrano a ciascuno - noi e loro - il proprio orario, già convertito nel proprio fuso, e se qualcosa non torna, avremo modo di correggere in tempo.
È apprezzabile essere flessibili con i nostri studenti, ma credo che un’organizzazione ottimale richieda una certa regolarità. Quando possibile, chiedete agli studenti di fissare la loro lezione settimanale sempre allo stesso giorno e alla stessa ora. Questo riduce la possibilità di errori e il vostro “lavoro di incastro” tra tutti gli incontri sarà più snello.
Se anche i vostri studenti sono sparsi in tutto il mondo, potrebbe essere utile dividerli in gruppi a seconda delle aree geografiche. Questa suddivisione in “gruppi geografici”, nel tempo, mi ha portato a organizzare le lezioni in blocchi. Io consiglio sempre di evitare l’intermittenza negli incontri. Certo, avere fiumi di lezioni una dopo l’altra non è l’ideale, ma occupare un’intera giornata con sole 4-5 lezioni sarebbe troppo dispersivo. La soluzione, quindi, potrebbe essere quella di programmarle in blocchi di 4-5 ore separando una lezione dall’altra di pochi minuti soltanto, per garantire la puntualità e la giusta attenzione a tutti (che a volte ci fa sforare dai 30 minuti) ma anche per prenderci un bicchiere d’acqua!
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In questo modo nella nostra agenda si creano degli spazi con qualche ora libera dalle lezioni. Questo è il tempo ideale per:
- rivedere con calma e inviare gli appunti delle lezioni;
- segnare qualche utile nota per tener traccia del percorso d’apprendimento dei singoli studenti e porre nuovi obiettivi;
- produrre il nuovo materiale necessario e inviarlo (ogni processo creativo ha bisogno di spazi senza orologio, credo);
- aggiornare i registri degli studenti e svolgere tutte le altre incombenze lavorative quotidiane.
Non so se siate delle persone abitudinarie. E se l’agenda rischia di comprimere anche questo spazio: mettete in calendario il vostro allenamento, una bella passeggiata, un’ora di lettura, un film con gli amici. Avrete anche qualcosa di bello da raccontare ai vostri studenti!
Strutturare una Lezione di Italiano per Stranieri
Come Iniziare?
Da dove comincio se voglio impostare una lezione di italiano per stranieri? Come alterno le attività? Come suddivido il tempo? Scrivere. A penna, al computer, sul telefonino, non importa: l’importante è che si scriva. Cosa? Prima attività. Una volta stabilito l’argomento della lezione si deve decidere come si comincia. Queste le strade possibili: un’attività introduttiva che può essere un’attività lessicale, uno spidergram alla lavagna che raccolga informazioni su quello che gli studenti già sanno dell’argomento, uno scambio di idee in plenum, un gioco. Il tempo dedicato a questa parte, essendo un’introduzione, sarà una minima parte della lezione generale. Valutiamo 10 minuti su una lezione di un’ora/un’ora e mezza? Ecco, scriviamolo nel nostro Piano della Lezione: Introduzione (con la specifica dell’attività) - 10 minuti.
Fase Centrale della Lezione
Una lettura o un ascolto, insomma un testo di partenza, anche breve, scritto o orale che definisca “dove” siamo. Alla lettura o all’ascolto dedichiamo del tempo: facendo leggere a mente gli studenti o facendo ascoltare senza mai interrompere l’audio, chiediamo agli studenti di immergersi nell’argomento, nella questione della lezione. Per questo saranno necessarie più letture o più ascolti completi. Valutiamo dai 20 ai 30 minuti per questa parte di lezione? Una volta svelato il senso generale del testo del punto 3, si prosegue con un’analisi: lessicale (“Individua dieci parole che non conosci”), morfosintattica (“Trova tutte le preposizioni articolate”) e con un confronto sugli elementi trovati. Valutiamo dai 20 ai 30 minuti anche per questa parte di lezione?
Fase di Esercitazione
A questo punto si può “giocare” con l’ambiente creato, con il lessico della lezione, con l’elemento morfosintattico ricercato, con l’argomento proposto. Si può procedere con un esercizio scritto, un esercizio orale, un gioco lessicale, qualcosa che faccia, insomma, manipolare con cura e con lentezza la parte di lingua in cui siamo immersi. Dedichiamo a questo momento 15 minuti?
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La Prima Lezione: Un Test Reciproco
Che tu sia un insegnante navigato o alle prime esperienze, la lezione di prova con un nuovo studente non ti lascia mai indifferente. Cerchiamo invece di prendere già le prime informazioni sullo studente: chi è, da quanto tempo studia italiano, quali sono le sue passioni… Se siamo abbastanza fortunati da ricevere una risposta in italiano, possiamo già avere una prima idea sul suo livello linguistico e magari raccogliere alcuni preziosi spunti per preparare una buona prima lezione.
Se il primo incontro è una sorta di test d’ingresso informale sul nostro studente, è altrettanto vero che, dall’altra parte, sarà un test di valutazione di noi come insegnanti. Per questo già la prima lezione è condita dal desiderio di soddisfare le sue aspettative e dall’ambizione di creare fin da subito una certa sintonia. Dunque, poniamoci pochi obiettivi, chiari e semplici.
Due Obiettivi Fondamentali
Personalmente mi pongo sempre due obiettivi principali: creare una buona atmosfera e lasciargli qualcosa da “portare a casa”. Al termine dell’incontro, infatti, il suo giudizio sulla nostra lezione si costruirà in due momenti differenti. Il primo, immediatamente, sarà concentrato su come si è sentito: lo abbiamo fatto divertire? L’abbiamo messo a suo agio? Ottimo! L’abbiamo annoiato o fatto sentire sotto pressione? Non bene. Il secondo giudizio, un po’ più lucido, si formerà a distanza di qualche ora o giorno: si chiederà “Cosa ho imparato? Sarà utile seguire le lezioni con questo insegnante?”
Come Organizzare la Prima Lezione
Nonostante io odi la monotonia e cambi spesso i contenuti della prima lezione, seguo sempre la stessa struttura e alcune semplici regole. Questo lo metterà facilmente a suo agio, lo farà giocare in un terreno sicuro, abbassando il filtro affettivo e permettendoci di scorgere subito chi è il nostro studente. Preparo materiali diversi, in modo da poter disporre di una vasta gamma di piccole attività da cui attingere in base all’andamento della lezione. Creare in itinere il percorso mi permette di modulare la difficoltà sulla base dei feedback che ricevo e “testare” il livello dello studente. Non dimentichiamoci che non sempre il livello da lui dichiarato corrisponde a quello reale. Restiamo pronti a tutto!
A meno che lo studente non abbia fatto richieste specifiche, organizzo sempre brevi attività per toccare diverse abilità linguistiche (un piccolo video, un brevissimo testo da leggere insieme, una foto da commentare che apra alla conversazione, …). Ma senza esagerare con il numero: il percorso deve essergli lineare, non disorientarlo saltando da destra a manca. L’intento è rendere dinamico l’incontro e presentare un esempio di lezione.
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Il "Souvenir" della Lezione
Prevedo sempre un “souvenir”. Come dicevo, lo studente a distanza di qualche ora ripenserà alla lezione e si chiederà “Divertente, sì! Ma cosa ho imparato?”. Ecco perché prevedo sempre che al termine della lezione lui abbia in mano qualcosa di concreto: una lista lessicale sul tema, una piccolissima (e puntuale) regola grammaticale, un gruppetto di espressioni su un ambito comunicativo particolare. Ecco, cogliamo l’occasione per spendere due righe per ringraziarlo, offrendoci di rispondere a eventuali dubbi e, se ce n’è la possibilità, magari per lasciargli qualcosa in più sul tema della lezione. Un esempio? Abbiamo svolto la lezione sulla sua passione per gli strumenti a fiato? Inviamogli il link ad un breve video di un flautista italiano che esegue un bravo che ci piace. Sarà un ulteriore souvenir che gli dimostrerà che siamo degli insegnanti attenti.
Materiali Didattici Utili
Benvenuto nell’indice completo dei materiali didattici gratuiti per l’insegnamento dell’italiano come lingua straniera, messi a disposizione da Loescher Editore. Questa pagina raccoglie e organizza tutte le risorse più aggiornate e affidabili, pensate per facilitare ogni fase dell’apprendimento dell’italiano a studenti di tutti i livelli.
Esempi di materiali:
- attività ludica e narrativa per bambini (La rana Sara e il cane Tito).
- espressioni relative al meteo (Come è il tempo oggi?).
- saper usare il lessico dell'abbigliamento (Questioni di genere?).
- approfondimento lessicale (Che brutta sorpresa!).
- aggettivi dedicati a lavoro e colleghi (Lavoro e personalità).
- lessico informatico (File e posta elettronica).
- espressioni dialogiche (Mi raccomando!).
- lessico del cibo e portate di un menu (Cucina fusion).
- lessico dell'economia e finanza (Un cruciverba...).
...e molto altro ancora!
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