Monte Roraima: Turismo e Informazioni
Il Monte Roraima, conosciuto anche come Tepuy Roraima o Cerro Roraima, si erge maestoso tra Venezuela, Brasile e Guyana, avvolto da un'aura di mistero e leggende che affascinano visitatori da tutto il mondo.
Il nome, derivante dalla lingua Pemon, si traduce con “cima verde”, una denominazione che riflette la sua caratteristica più peculiare: una cima piatta di 31 chilometri quadrati, diversa da come si immagina tradizionalmente la vetta di una montagna.
Il Roraima è il più celebre dei numerosi tepui che costellano la regione della Gran Sabana nello Stato venezuelano di Bolívar. Si estende, come detto, su tre stati: Venezuela, Brasile e Guyana, i confini dei quali si incontrano proprio sulla sua sommità.
Descrizione e Caratteristiche Uniche
Alto quasi 2800 metri, il Monte Roraima offre un paesaggio, una vegetazione e una fauna unici al mondo. Vi si trovano diversi tipi di piante carnivore e delle minuscole rane nere che non saltano, gli unici vertebrati.
Sulla vetta, il paesaggio assume un aspetto lunare, costellato di sculture naturali modellate dal vento in una roccia scura. Si possono ammirare la "valle dei cristalli", interamente ricoperta di quarzi, e "el labirinto", una vasta area dove il vento ha scavato la roccia in profondi cubi, in prossimità del "punto triple", il confine tra Brasile, Venezuela e Guyana.
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La Gran Sabana e il "Mondo Perduto"
Sull’altopiano della Gran Sabana, è ambientato “Il Mondo Perduto” di Conan Doyle, forse basta questo per immaginare l’incredibile ricchezza paesaggistica e faunistica del Venezuela.
Il celebre scrittore Arthur Conan Doyle immaginò nel suo “Il mondo perduto” che qui fossero riusciti a sopravvivere addirittura i dinosauri. Certo che le caratteristiche del luogo e l’isolamento prolungato hanno generato uno scrigno di biodiversità che oggi viene tutelato dal Parco Nazionale dei Canaima. Il monte Roraima compare anche nel film L’ignoto spazio profondo di Werner Herzog.
Leggende e Miti
Quest'aura di impenetrabilità ha conferito al Monte Roraima un'aura leggendaria, alimentando la convinzione che potessero ancora sopravvivere animali primordiali, persino dinosauri. La leggenda locale narra che un tempo questo luogo ospitasse una sorta di paradiso terrestre ricco di corsi d’acqua.
Un giorno proprio sulla sua cima pianeggiante nacque un banano di cui Paaba, il dio creatore, proibì a tutti gli abitanti di mangiarne i frutti. Qualcuno, tuttavia, osò avvicinarsi al sacro albero e sottrarre un casco di banane. La furia della natura si abbatté su uomini e animali che provarono a darsi alla fuga prima che il terreno si sollevasse così in alto da creare il Monte Roraima. Anche i fiumi si sollevarono e ancora oggi lungo le pendici dei tepuy sgorgano corsi d’acqua che gli indios chiamano “lacrime di Dio”.
Il nome di questo tepuy in particolare dall’indigeno è traducibile più o meno con “la madre di tutte le acque” perché proprio dalla sua vetta le cascate che si formano danno origine alla maggior parte dei corsi d’acqua che scendono dalla montagna attraverso alte cascate che vanno verso il Rio delle Amazzoni, l’Orinoco e gli altri fiumi della Guyana.
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Biodiversità e Ecosistema Unico
Lassù Madre Natura dà il meglio di sé, ospita una grande varietà di specie animali e vegetali endemiche e alcuni geologi e biologi stimano che di alcune specie non si abbia notizia perché vasti spazi della montagna sono rimasti ancora inesplorati.
Ecco quindi che un viaggio avventuroso verso le quote alte di Roraima, partendo dalla fitta e calda giungla e giungendo fino alle lunari atmosfere descritte da Arthur Conan Doyle nel suo romanzo che chiamo proprio “Il mondo perduto” significa incontrare le paurose piante carnivore, le orchidee di mille specie diverse, le minuscole rane nere incapaci di saltare, le velenosissime tarantole, gli uccelli più colorati e, ben nascosti dal manto verde, sfiorare chissà tapiri e giaguari.
Circa un terzo della vegetazione che cresce sulla cima di tutti i tepui è esclusiva di queste formazioni, comprese piante carnivore e orchidee rare. L’acqua che scorre sulle pareti del Monte Roraima nutre una serie di cascate spettacolari, tra cui le Crystal Valley Falls e le Triple Point Falls, che si alimentano delle abbondanti piogge che cadono sulla zona.
Come Visitare il Monte Roraima
Di solito l’avvicinamento avviene con partenza dal versante venezuelano, perché si tratta della via più semplice per accedervi. Il maggiore centro della zona è la città di Santa Elena de Uairèn, che ospita anche l’aeroporto della regione Bolivar del Venezuela.
TourGuide indigene si possono facilmente trovare a San Francisco de Yuruaní e a Paraitepui, due villaggi poco distanti da Santa Elena de Uairén. Questa montagna piatta è ben visibile anche a decine di chilometri di distanza, tuttavia, la sua sommità è quasi irraggiungibile perché il monte è costituito da pareti a strapiombo di 400 metri di altezza su ogni lato.
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Per alcuni indios sulle sue pareti alte 400 metri sono disegnate delle facce, come a narrare dei racconti e delle leggende, come in altri tepuis (le formazioni rocciose simili a questa) presenti nella Grand Sabana venezuelana. Tutto questo paradiso sarebbe giusto scoprirlo a piedi, seguendo gli indigeni locali, i timidi e infaticabili Taurepan, conoscendo la loro cultura, le loro abitudini, il loro modo di mangiare e di pregare, evitando imprese grossolane con gli elicotteri, che le nuvole e le montagne le offendono soltanto.
Nonostante la sua posizione remota e l’accessibilità difficile, il Monte Roraima è diventato una destinazione ambita per i turisti avventurosi. Raggiungere la sua cima richiede un lungo trekking che può durare diversi giorni e che attraversa un terreno impervio, ma la bellezza unica di questo luogo ripaga ogni fatica.
Itinerario Tipo
- Partenza con volo di linea Caracas/Ciudad Bolivar.
- Arrivo, incontro con un nostro rappresentante, trasferimento e sistemazione presso la posada Don Francesco. Pernottamento.
- Incontro con la guida e partenza per la Gran Sabana in 4x4. Durante il tragitto si passerà tra diversi paesini quali Upata, El Cintillo e Guasipati, tutti localizzati nella zona delle miniere d'oro.
- Il paese di El Callao visiteremo una vecchia miniera d'oro (visita soggetta a riconferma in loco). Arrivo al paese di Tumeremo e sosta per il pranzo.
- Proseguimento del viaggio e passaggio del vecchio ponte del fiume Cuyuní per arrivare a El Dorado, luogo dove è stato prigioniero il celebre Papillon.
- L'itinerario prosegue verso il villaggio di minatori Las Claritas, dove incomincia la risalita per raggiungere la Gran Sabana attraverso la Sierra de Lema, costituita da un folto bosco pluviale.
- Prima di entrare nel "Lost World" di Sir Arthur Conan Doyle: la Gran Sabana, sosta al belvedere Piedra de La Virgen e proseguimento verso il Campamento Chivaton o similare (sistemazione semplice senza acqua calda).
- Dopo la prima colazione, partenza verso la comunità indigena di Iboribo, dove ci si imbarcherà su una "curiara" (tipica canoa indigena per attraversare il fiume Aponwao). Breve camminata fino alla cascata Chinak Merú. Al ritorno, sosta per il pranzo e, nel pomeriggio, sistemazione al Campamento Yakoo o similare. Cena e pernottamento.
- Dopo la prima colazione, proseguimento lungo la "ruta de la Gran Sabana", durante il tragitto si effettueranno diverse visite: le Cascate Kaüi Meru, la cascata del Kama Meru e il belvedere Nak´Piapo da dove, condizioni ambientali permettendo, è possibile avere una meravigliosa vista del massiccio Roraima. Visita della cascate Arapan Meru e sosta per il pranzo a Suroape. Proseguimento verso la Cascata Arapena Meru e visita della comunità indigena di San Francisco De Yuruaní. Visita della Quebrada De Jaspe.
- Prima colazione e breve visita della cittadina di Santa Elena, situata sul confine tra il Venezuela e il Brasile. Trasferimento in aeroporto per il volo Santa Elena/Canaima.
Il Parco Nazionale di Canaima è una delle meraviglie del Venezuela e ospita una varietà infinità di splendori naturali. In particolare nel settore occidentale del parco si trova uno dei il Tepuy Auyantepuy che da origine alla cascata più alta del mondo con i suoi 980 metri di altezza, il "Salto Angel".
La cascata deve il suo nome allo scopritore Jimmy Angel, un aviatore avventuriero americano che nel 1937, lo portò alla conoscenza del mondo.
Sistemazione nelle camere prenotate ed escursione della Laguna di Canaima in Curiara (tipica canoa). Navigando per il Río Churun si arriva all'isola ratoncito, si fa una camminata nelle foresta tropicale di circa 1 ora dove si potranno ammirare le diferenti specie di piante e di uccelli,si arriva ai piedi del SALTO ANGEL, dove si puó fare il bagno nel pozo del salto.
Dopo colazione Si rientra a Canaima ci si ferma al Pozo de la Felicidad, e il tempo di farsi un bagno alla Laguna volo Canaima/Ciudad Bolivar.
Volo Ciudad Bolivar/Los Roques (Via Caracas). Sistemazione in Posada (cat. Standard). Questa area è situata a circa 140 Km da Caracas e si estende su una superficie di 220.000 ettari: un mare cristallino dalle tonalità che vanno dal verde smeraldo all'azzurro intenso, in contrasto con il bianco delle spiagge e il verde delle mangrovie.
L'arcipelago è stato dichiarato Parco Nazionale per gli incredibili "cayos" (isole coralline). Giornate dedicate alle escursioni in barca alle isole vicine al Gran Roque. Consigliamo, inoltre, l'escursione (facoltativa) all'isola Cayo de Agua e Dos Mosquices, sede della stazione scientifica Los Roques.
È da tenere in conto che l'isola di Gran Roque, dove sono ubicate tutte le posadas, non ha una spiaggia e ogni giorno è necessario spostarsi con un'imbarcazione verso le varie isole vicine e/o lontane di questo unico "paradiso" naturalistico.
Clima
Clima: di tipo tropicale con due stagioni: delle piogge da maggio a novembre; secca da dicembre ad aprile.
Come Arrivare
Distanza dall’Italia: il Venezuela è raggiungibile in aereo dall’Italia.
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