Escursioni a Monte Tiscali: Informazioni e Percorsi
L'escursione per raggiungere Tiscali può essere sicuramente considerata una delle più belle della Sardegna. Al confine tra il Supramonte di Oliena e di Dorgali, nascosto all’interno di una dolina carsica, mai visibile se non quando ci si trova proprio a ridosso. Per raggiungerlo si deve attraversare la Valle di Lanaitho e risalire verso il Monte Tiscali situato a circa 500 m slm.
Accesso e Percorsi
Dalla strada che collega Dorgali a Oliena, sono ben visibili i cartelli che indicano la deviazione verso Su Gologone e Tiscali. Si giunge ad un bivio con indicazione della grotta “Sa Oche” sulla destra. Se non si conosce il posto è preferibile seguire quella per la grotta, che risulta tra l’altro un ottimo punto per fare una sosta e per visitarla (vi sono anche altre grotte nelle vicinanze, con percorsi segnati dai cartelli). Proseguendo oltre per qualche chilometro, la strada peggiora ed è opportuno parcheggiare in uno dei piazzali alberati. Con un fuoristrada si può proseguire ancora per un breve tratto, altrimenti si inizia il trekking in salita sulla sinistra (direzione SUD) costeggiando le pareti del Monte Tiscali.
Esistono due strade differenti per raggiungere il villaggio nuragico di Tiscali, da entrambi i versanti del monte. Dal parcheggio, seguendo il costone del monte Tiscali, la strada sale velocemente e si trasforma di lì a poco in una sorta di arrampicata. La pendenza è notevole, occorre avere scarpe buone, piede saldo sul ciottolato e a tratti aiutarsi con le mani afferrando i rami più grossi. La verticale parete che strapiomba di sotto non rende questo trekking adatto a chi soffre di vertigini.
Una deviazione sulla sinistra entra in una caratteristica spaccatura sulla roccia molto stretta la quale, superata, introduce sulla cengia del Monte Tiscali. Sulla destra invece, scostandosi di pochi metri dal sentiero, ci si affaccia direttamente sulla dolina da un’impressionante parete che strapiomba di sotto (usare molta cautela!!!). Percorrendo mezzo giro della dolina in senso orario, si raggiunge l’entrata di Tiscali sul versante opposto, rappresentato da una scala ‘artificiale’ creata dall’uomo per agevolarne l’ingresso.
Il resto della visita è libero: si segue il sentiero ad anello che conduce ai resti nuragici del villaggio e permette di esplorare la spettacolare dolina. Sopra le proprie teste, ricompaiono quelle altissime pareti strapiombanti viste prima dal sentiero. Le stesse hanno reso inaccessibile il sito per millenni, lasciando come unico accesso al villaggio la singolare spaccatura conosciuta dagli antichi abitanti locali e visibile solo dall’interno (dall’esterno infatti, appare come una comune grotta buia).
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Il rientro può avvenire sullo stesso sentiero percorso all’andata oppure, assai più comodo e veloce, se si possiede un buon senso dell’orientamento, su quello che scende dal versante orientale del monte Tiscali. Dopo circa mezzora di ripida discesa, giunti ad un piazzale con cartello segnaletico di Tiscali, si prende la deviazione verso sinistra (proseguendo dritti infatti, si attraversa il vallone che conduce a Scala Surtana - percorso alternativo da Dorgali).
Si segue l’ex letto di un fiume, visibile dal ciottolato e da grandi massi, fino a ricongiungersi, dopo circa un’altra mezzora, alla Valle del Lanaitto, a nord del Monte Tiscali.
Informazioni Utili per l'Escursione
- Difficoltà: Escursionistica (E), adatta a persone in buone condizioni fisiche.
- Dislivello: Circa 300 m in salita.
- Durata: In media dalle 4 alle 5 ore.
- Lunghezza del percorso: Circa 5/6 km (andata e ritorno dallo stesso sentiero) o 7 km (giro ad anello).
- Punto d'incontro: Parcheggio delle sorgenti di Su Gologone.
- Costo del biglietto: 6€ intero, 3€ ridotto (over 70). Solo contanti.
Cosa Portare
- Scarpe da trekking
- Acqua (almeno 1,5 litri)
- Pranzo al sacco
- Abbigliamento comodo a strati
La Valle di Lanaitho
Lanaitho è una meravigliosa valle situata vicino ad Oliena (NU), dal comune parte l’unica strada (tutt’altro che evidente e ben segnalata) che vi porterà a destinazione entrando da Nord. Lanaitho, celata dai Supramonte di Orgosolo, Oliena e Dorgali, sprigiona un fascino arcaico ed una bellezza naturale enorme. Grazie alla sua posizione nascosta, all’imponente impianto carsico (grotte, spelonche) e alla fertilità della valle, l’ecosistema di Lanaitho diede rifugio all’uomo sin dall’epoca preistorica.
Il Villaggio Nuragico di Tiscali
All’importanza di monumento naturale si affianca il fascino archeologico, la dolina carsica offrì un eccezionale riparo naturale agli antichi abitanti della Sardegna. L’insediamento di Tiscali è infatti costituito da centinaia di ambienti e vani sussidiari distribuiti a Nord ed a Sud-Ovest del cono, alcuni muri si appoggiano direttamente alla parete rocciosa.
Le strutture presentano pianta rettangolare, quadrangolare, circolare ed ellittica. I muri, di modesto spessore, sono realizzate con l’abbondante pietra calcarea e rifiniti con la malta. La presenza umano nel sito può essere databile sino all’età romana, vi sono infatti anfore Dressel 1 che preannunciano una romanizzazione che, a poco a poco, determinò l’abbandono del sito.
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Il sito comprende circa 60 ambienti che presentano pianta rettangolare, quadrangolare, circolare o ellittica. I muri sono realizzati con blocchi di calcare locale e si appoggiano direttamente alla roccia, sfruttandone la conformazione, o a terrazzamenti artificiali. Le strutture sono realizzate con due differenti tecniche costruttive: la prima, più antica, comprende i muri realizzati a secco con pietre di medie e grandi dimensioni; la seconda, più recente, include i muri, di modesto spessore, realizzati con pietre di medie e piccole dimensioni cementate con fango.
Negli spessori murari realizzati con la prima tecnica si osservano piccole nicchie adatte per custodire gli arredi. Talune strutture, costruite con la seconda tecnica, presentano forma tronco-conica con pareti aggettanti e copertura con ramie frasche; una di queste, ancora visibile in buono stato di conservazione, presenta un ingresso dotato di architrave in legno di terebinto.
In generale, gli ambienti osservabili sono interpretabili come strutture abitative, magazzini, recinti per custodire gli animali; in effetti si tratta, con ogni probabilità, di un abitato legato allo sfruttamento agro-pastorale del territorio (Supramonte e Valle di Lanaitto), costruito in un punto naturalmente riparato e protetto dalle intemperie come dalla calura estiva e localizzato presso un’importante tracciato viario.
L’abitato di Tiscali è stato dunque presumibilmente frequentato dal XIV al I sec. a.C. Per quanto riguarda le fasi costruttive descritte sopra, i muri della prima fase hanno un aspetto avvicinabile alle murature nuragiche, mentre le murature della seconda fase e gran parte delle strutture a vista dell’insediamento, la cui tecnica costruttiva non è tipicamente nuragica, potrebbero essere relative a un contesto successivo all’età nuragica, cronologicamente inquadrabile nell’età punica e/o nell’epoca romana repubblicana, relativo a una comunità d’indigeni, discendenti dalle genti nuragiche.
Flora e Fauna
Caratteristico di questo luogo straordinario è anche il microclima e quindi la vegetazione presente all’interno. Arbusti e macchia mediterranea sono diventati alberi monumentali. Dal punto di vista botanico, lo speciale microclima della dolina ha consentito la crescita al suo interno di rare specie vegetali come i Terebinti, l’Acero trilobo ed il frassino.
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Lungo il percorso, potremo ammirare rare specie vegetali come i Terebinti, l’Acero trilobo ed il frassino. Tra la fauna, invece, potremo avvistare se saremo fortunati la martora mediterranea e il muflone.
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