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Motti Turistici e Cosa Vedere a Reggio Emilia: Un Viaggio tra Arte, Cultura e Innovazione

Reggio Emilia è una città contemporanea capace di rinnovarsi pur rimanendo ancorata al passato. Girovagando per le strade di Reggio Emilia è abbastanza facile imbattersi in opere di street art, soprattutto nei quartieri periferici e nelle aree dismesse. Riqualificazione, Valorizzazione e Riappropriazione sono stati alcuni dei concetti alla base di questi interventi, vere e proprie opere d’arte capaci di abbattere il grigiore della quotidianità e trasformare gli spazi urbani in musei “a cielo aperto”.

Itinerari Artistici e Culturali a Reggio Emilia

1. Parco Innovazione - Ex Officine Reggiane

A poca distanza dal centro storico della città si trova l’area denominata Parco Innovazione, che occupa gli spazi delle ex Officine Meccaniche Reggiane, quarta fabbrica italiana nel ‘900. Oggi le Reggiane sono considerate il più grande laboratorio di street art d’Europa. Anche se parte dei capannoni sono ancora inagibili, è possibile ammirare grandi murales sul perimetro dell’area, nei riqualificati Capannoni 17, 18 e nel Tecnopolo. Il tutto è nato in maniera spontanea e via via ha preso le sembianze di un progetto più articolato, capace di attrarre artisti da tutto il mondo nella realizzazione di una grande opera collettiva. Se volete percorrere l'itinerario in bici, noleggiatela in Stazione FS.

2. Il Bestiario della Terra di Yuval Avital

Con o senza bici, si raggiunge facilmente il secondo murale della città, inaugurato nel luglio 2022 e ispirato dai disegni di Yuval Avital. Il Bestiario della Terra di Yuval Avital: rivisitazione potente e suggestiva delle tradizioni che dal Medioevo connotano fortemente la cultura artistica, religiosa e scientifica. Un'indagine anticonvenzionale sul senso di incompletezza avvertito dall’uomo, sentimento che si trasforma in una spinta propulsiva a ricercare e scoprire le pieghe più recondite dell’Io, in un’ibridazione o contaminazione con l’animale annidato in ciascuno di noi. Dove finisce dunque l’umanità e dove inizia la bestialità? Dove si nasconde, e soprattutto chi è, il mostro? Possibilità di parcheggiare in via Doberdò 9.

3. Wall Drawing alla Polveriera

Un wall drawing di oltre 60 metri quadrati, che decora le pareti della sala civica. L'opera è nata dall’ascolto degli abitanti della Polveriera, che Hu-Be ha condotto da novembre 2019 a gennaio 2020. In quei mesi, si è instaurata una relazione fra l'artista e le persone con fragilità, che ha reso possibile l’ascolto di paure, sogni, dolore, speranze, di storie personali o comunitarie: un "accumulo" rielaborato nella narrazione artistica.

4. Percorso Viale IV Novembre

Percorso Viale IV Novembre, che collega la Stazione con l'inizio del centro storico, troviamo alla nostra sinistra un impianto sportivo molto importante per Reggio Emilia. Dal 1910 al 1995 è stato il principale terreno di gioco della città, dove hanno giocato e allenato i calciatori della Reggiana.

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5. Opere d'Arte Contemporanea nella Biblioteca Municipale

All'interno della Biblioteca Municipale è possibile ammirare due opere d'arte contemporanea che decorano muri e volte del palazzo: la prima, Parole Parole Parole, è stata realizzata dall'artista Elena Mazzi per sensibilizzare sulla violenza maschile contro le donne. L'opera è un invito a leggere, pensare, riflettere attraverso un’immagine "in codice" che svela parole e frasi di donne che hanno avuto il coraggio di raccontare la loro storia, ricominciare, lottare per una vita migliore. Il secondo famosissimo murale della Biblioteca è una delle opere più fotografate della città. Si intitola Whirls and Twirls 1 ed è un'opera di grandi dimensioni (m 13,30 x 4,6) realizzata sulla volta della Sala di Lettura della Biblioteca Panizzi da un gruppo coordinato da 3 assistenti di Sol LeWitt con la collaborazione di 9 giovani artisti reggiani.

6. Murales al Palazzetto dello Sport “PalaBigi”

Nel settembre 2022 è stato inaugurato il nuovo Palazzetto dello sport “PalaBigi” dopo i lavori di restauro: durante questo evento sono stati inaugurati i murales di Domenico Di Lucia e Pietro Anceschi (in arte, rispettivamente, Tricky e Stone). “The Black Mamba” è infatti il soprannome della leggenda del basket: lui stesso si identificava con questa definizione riferendosi al serpente velenoso più lungo del continente africano. Metafora per rappresentare il suo modo di giocare ma anche il suo approccio alla vita. L’intento degli artisti era quello di trasmettere, attraverso le immagini e il colore, l’energia positiva e dinamica dello sport. In una delle pareti compare un ritratto di Kobe Bryant che, come raccontano gli artisti, «si gira a dare un'occhiata all’osservatore del dipinto. È lui stesso, rappresenta la dura lotta contro le proprie paure e i propri limiti in una continua evoluzione di talento che era caratteristica del personaggio». In un’altra parete a lui dedicata, inoltre, si vede l‘artista in un azione di crossover verso il canestro.

7. Murale "E Som dal Gatto"

È stato inaugurato nell'ottobre 2022 il murale "E Som dal Gatto" realizzato insieme agli abitanti del quartiere. Giulio Vesprini, uno degli artisti di punta del Fidenza Village StreetArt Festival, ha reinterpretato questa facciata con elementi di colore e strutture grafiche che hanno chiari riferimenti alla vita del centro sociale: il giallo rappresenta infatti la passerella che collega il quartiere all’argine del Crostolo, i segni rotondi sono una dedica al gioco della bocce, il verde e il blu sono la sintesi della natura e dell'acqua presenti nel quartiere. Il rosso ricorda invece le feste dell'Unità di quartiere che venivano organizzate proprio attorno al centro sociale. In questo modo la street art dialoga con la storia e i valori di questo luogo di aggregazione che unisce anziani e giovani e costituisce oggi anche un punto di inclusione, grazie all’operato della cooperativa Rigenera che supporta ragazzi disabili con intrattenimento e serate di musica.

8. Murale sulla Necessità di Cultura

L’opera, realizzata dagli artisti Castagnetti e Hang, è un richiamo alla necessità di una pioggia di cultura per rigenerare i terreni aridi dell’ignoranza. Nella parte superiore, in un cielo azzurro, una casetta tutta colorata fatta di libri, abitata da un gufo (saggezza) e da un grillo (coscienza) levita a mezz’aria sopra una terra arida. Sotto di loro, su una terra povera e spoglia, un asino, un’oca e una gallina rappresentano la stupidità e l’ignoranza. I due giovani artisti ci insegnano che per raggiungere la conoscenza sono necessari la cultura e i libri.

9. Murales dedicati a Nelson Mandela

In occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Nelson Mandela, Daniele Castagnetti ha realizzato il murales Ubuntu, sulle mura della palestra della scuola media “Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Ubuntu è una filosofia, un metodo del pensiero che celebra la connessione tra le persone e la pace tra i diversi popoli. Ogni quadro è una lettera espressa tramite il linguaggio dei segni e le mani raffigurano simbolicamente i continenti: unendo le 6 lettere si forma la parola “Ubuntu”. Spostandoci poco più avanti al campo di rugby di via della Canalina, il murales di Pietro Anceschi raffigura un uomo simbolo della lotta per l’affermazione dei diritti umani, ma anche un grande appassionato di rugby: Nelson Mandela. Il murales misura 3 metri in larghezza e più di 2 in altezza e raffigura Madiba al centro di un tripudio di colori.

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10. Murales "Reggio loves you" dedicato a Kobe Bryant

In città, nel giro di poco tempo, sono comparse diverse opere dedicate al campione del basket cresciuto a Reggio Emilia. Al parco Il Noce in fondo a via della Canalina, nei pressi del campo da basket più frequentato della città si può oggi ammirare il murale "Reggio loves you", opera del writer reggiano Fabio Valentini, in arte Neko. Della nostra città Kobe diceva: “Perché sono così legato a Reggio Emilia? Perché ho tantissimi ricordi speciali. Avreste mai pensato che uno dei migliori giocatori della NBA potesse crescere qui? Non c’è niente di più lontano da Los Angeles.

11. Murale per Camillo al Parco delle Caprette

Seguendo la pista ciclopedonale che fiancheggia il torrente Crostolo possiamo andare ad ammirare un'altra opera che decora un parco cittadino: il murales per Camillo, personaggio mitico per il Parco delle Caprette, il parco preferito dai reggiani di ogni età. Arnaldo Motti detto Camél si è preso cura per anni degli animali del parco diventando un vero punto di riferimento per tutti i bambini e le bambine che lo frequentavano.

12. Murales alla Casa Bettola

Usciti dal parco, facciamo una breve deviazione verso la Casa Bettola, una casa cantoniera autogestita decorata dai murales realizzati da Pietro Anceschi e Guerrilla Spam. Il primo raffigura l'unica superstite dell'eccidio della Bettola, uno dei più efferati atti compiuti dai nazifascisti in Italia, durante il quale nella notte di San Giovanni del 1944 persero la vita 32 civili e 3 partigiani.

13. Curiosa Meravigliosa al Palazzo dei Musei

Ritornando in centro storico non possiamo non fermarci al Palazzo dei Musei, per ammirare una magnifica opera collettiva pensata per essere ammirata dalla comunità. Curiosa Meravigliosa è un fotomosaico composto da oltre 12.000 scatti raccolti dall’artista Joan Fontcuberta insieme a immagini delle collezioni museali: le foto, stampate su tasselli di ceramica, compongono un imponente pavone.

14. Scritta Storica in Vicolo Venezia

Dal Palazzo dei Musei basta percorrere via Secchi fino all'incrocio con via Roma, il cardo della città. Questa via, per i romani importantissima, oggi è aristocratica per metà: l’altra metà, quella che sospinge verso l’antica Porta Santa Croce, è popolare. In una piccola laterale (Vicolo Venezia) si legge ancora una scritta sbiadita sul muro “Il Popolo Giusto vuole la neve”. Questa zona della città è quella dove un tempo viveva il cosiddetto Popol Giost, ossia la parte povera della popolazione che tirava a campare con espedienti e lavoretti, tra cui spalare neve: uno dei due significati della scritta è proprio legato al fatto che il Popolo Giusto aspettasse la neve per poter lavorare un po’ e quindi guadagnare qualche soldo.

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15. Murale Commemorativo del 2 Agosto 1980

Percorrendo la ciclabile che collega la città alla stazione AV Mediopadana, incontriamo un quartiere recentemente riqualificato dai murales. L'opera intitolata 2 agosto 1980 è stata realizzata dall’artista PsikoPlanet sulla facciata di una palazzina della cooperativa di Mancasale e Coviolo e nasce per commemorare il 40esimo anniversario dell’attentato. Il “taglio del nastro” è avvenuto in contemporanea all’inaugurazione di altri due murales, a Bologna e Parma (per mano di Collettivo FX e Alessandro Canu) sempre dedicati alle vittime della strage e promossi nell’ambito del progetto “Lost&found 1980-2020. Memorie private e collettive 40 anni dopo”: un percorso di arte pubblica sull’attentato del 2 agosto che attraversa strade e piazze con le opere di giovani artisti, tutti nati dopo il 1980, e che punta a realizzare un murale in ogni provincia dell’Emilia-Romagna.

16. Casa Manfredi: Simbolo dell'Antifascismo

Proseguiamo ricollegandoci alla ciclopedonale del Torrente Crostolo in direzione Nord. Proprio a ridosso dell'autostrada si trova l’abitazione dei Fratelli Manfredi, un luogo simbolo dell’antifascismo, casa di latitanza e base della Resistenza per i giovani partigiani. Il percorso storico di Casa Manfredi, unica casa partigiana presente nel Comune di Reggio Emilia, è iniziato con la riapertura nel 2019, e il 27 settembre 2020 è stata inaugurata la grande opera murale di street art “Partigiano Reggiano”, realizzata da Fabio Valentini in arte Neko e Marco Temperilli in arte Maik.

Escursioni nei Dintorni di Reggio Emilia

  • Correggio: Murale dedicato alla Resistenza nella Casa nel Parco di Correggio.
  • Novellara: Murale per Augusto Daolio, storico leader dei Nomadi.
  • Trinità di Canossa: Sagra della Street Art tra le colline dell’Appennino Reggiano.

Giornate FAI di Primavera 2023

Sono stati presentati questa mattina, nella Sala del Consiglio provinciale, gli eventi reggiani legati alle Giornate FAI di Primavera 2023, che ritornano con la loro XXXI edizione sabato 25 e domenica 26 Marzo, aprendo le porte di oltre 750 luoghi speciali in 400 città d’Italia, solitamente inaccessibili o poco conosciuti, selezionati perché meritevoli di essere valorizzati con visite e iniziative per dare al pubblico l’opportunità di scoprire tesori di storia, arte e natura.

Villa Magawly

La Delegazione FAI di Reggio Emilia aprirà Villa Magawly, esempio intatto di antico casino di villeggiatura, posto tra Coviolo e Rivalta, in uno dei territori preferiti dai nobili reggiani per i soggiorni estivi, circondato da un bosco romantico e da un vasto parco all’inglese, inserito in quella che un tempo era una più ampia possessione terriera volta alla produzione agricola. Il giardino, l’architettura, le decorazioni, gli arredi, gli oggetti e la storia dei suoi abitanti, saranno gli elementi del racconto per la conoscenza di Villa Magawly, dimora dal fascino autentico, capace di restituire al visitatore l’emozione di vivere dove il tempo pare essersi fermato.

Aperture: Sabato 25 e Domenica 26 marzo, ore 9.30 - 13.15 (ultimo ingresso ore 12.30) e ore 14.30 - 18.30 (ultimo ingresso ore 17.45).

Partenza delle Visite guidate presso il Banco FAI all’ingresso della Villa, Via Ruzante, 37 (Strada chiusa). Ingresso senza prenotazione con corsie preferenziali per Aderenti FAI.

Castellarano

Vi accompagneremo alla scoperta degli angoli più suggestivi del borgo antico di Castellarano, partendo da “La Rocchetta”, storica porta di ingresso che, con i suoi bastioni e le odierne sale espositive, racchiude in un abbraccio Piazza Cairoli, il luogo del transito verso la montagna, ma anche del commercio e degli scambi. Da qui inizia la salita al borgo tra le vie acciottolate, per raggiugere rione San Prospero, con le dimore dei personaggi più illustri della storia locale.

Aperture: Sabato 25 e Domenica 26 marzo, ore 10.00 - 13.00 (ultimo ingresso ore 12.15) e ore 14.30 - 18.30 (ultimo ingresso ore 17.45).

Partenza delle Visite guidate presso il Banco FAI all’ingresso della Rocchetta, Piazzale Cairoli, 10 - Via Ponte Fiume. Ingresso senza prenotazione con corsie preferenziali per Aderenti FAI.

Opportunità per i Diplomati in Turismo

Il diploma di tecnico per il turismo consente di lavorare nel settore dei servizi turistici e di partecipare ai concorsi pubblici; lavorare come organizzatore congressuale e di vacanze, come hostess e steward. E’ inoltre possibile trovare impiego presso Associazioni ed Enti Pubblici Turistici, aprire attività imprenditoriali autonome (AdV, Agenzie di Consulenza per l’organizzazione di eventi, terminale di biglietteria per Aziende di Trasporto Passeggeri, Tour Operator).

Il Diplomato può proseguire gli studi universitari per conseguire lauree di primo livello (tre anni) e di secondo livello (cinque anni). Oltre alle più note facoltà esistono corsi di laurea in: Turismo, Cultura e Sviluppo dei Territori, Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici. Tali corsi preparano le seguenti figure professionali: Esperti nella comunicazione e promozione di un sistema territoriale. Progettista di itinerari e prodotti turistici per enti territoriali e destinazioni. Giornalista e blogger turistico.

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