Osservatorio Turistico di Siracusa: Cos'è e Come Funziona
L'Osservatorio Turistico della Regione Sicilia è uno strumento strategico creato per monitorare, analizzare e pianificare lo sviluppo del settore turistico nell'isola. La sua funzione principale è raccogliere dati e analisi utili a orientare le politiche regionali, supportare gli operatori del settore e migliorare la competitività del turismo siciliano. Collabora con enti pubblici e privati per valorizzare il patrimonio culturale, naturale e gastronomico della Sicilia, fornendo informazioni utili agli operatori per migliorare l’offerta turistica.
Sostiene la definizione di strategie per uno sviluppo sostenibile, contribuendo a promuovere le destinazioni meno conosciute e a destagionalizzare i flussi turistici. Monitora l’efficacia delle politiche turistiche e misura il grado di soddisfazione dei visitatori, prestando attenzione all’impatto ambientale. L’Osservatorio promuove, inoltre, pratiche innovative e sostenibili, sfruttando le tecnologie avanzate per ottimizzare la gestione del turismo.
Gestione dei Flussi Turistici in Sicilia
Studiamo il movimento turistico per far crescere di valore la Sicilia.
Il Decreto del 25 luglio 2014 dell’Assessore Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo ha istituito un sistema informatico web-based per la gestione e l’elaborazione dei dati relativi al Movimento dei clienti nelle strutture ricettive in Sicilia, conforme al Decreto Legislativo n. 322/1989 e alle specifiche tecniche del Regolamento CE n. 692/2011 del 6 luglio 2011, che disciplina le statistiche europee sul turismo. Consente alle strutture ricettive di trasmettere, in modo digitale e standardizzato, le informazioni sui flussi turistici, agevolando il monitoraggio, l’analisi e la pianificazione del settore turistico da parte della Regione. Il sistema assicura il rispetto degli standard comunitari, garantendo l’uniformità e l’accuratezza dei dati per il monitoraggio e la pianificazione del turismo a livello regionale ed europeo.
Obblighi delle Strutture Ricettive
Le strutture ricettive devono utilizzare la piattaforma per registrare quotidianamente i dati relativi al check-in, al check-out e all’occupazione delle camere. Il sistema consente alle strutture ricettive di adempiere contemporaneamente agli obblighi normativi, tra cui la predisposizione del file per l’invio dei dati alla Polizia di Stato, seguendo le istruzioni della sezione 4 della Guida all’utilizzo del servizio di invio delle schedine disponibile sul portale Alloggiati Web.
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Con l’utilizzo del sistema Web è stata eliminata la compilazione e l'invio della tavola di spoglio del C_59G e C_59M, per cui è più semplice e meno oneroso adempiere all'obbligo di risposta previsto dal D.M.322/89.
Nell’area CHECK-IN è possibile inserire il Capo Gruppo/Capo famiglia e aggiungere i relativi membri in maniera facilitata con il minimo delle informazioni richieste.
Le date di partenza sono modificabili anche dopo il check-in, dal menù “Planning” facendo click sull'ospite; quindi, in caso di errore, è possibile sempre una rettifica finché i dati non vengono convalidati alla fine del mese di riferimento.
Dal menu soggiorni imposta data corrente è possibile spostare indietro la data corrente (all'interno del mese di riferimento), procedere alla correzione e quindi ripetere le operazioni di chiudi giornata fino a riportare la data corrente soggiorni a quella ove si era giunti. (Non è possibile spostare in avanti la data corrente soggiorni).
Dopo il check-in COMPLETO degli ospiti è possibile esportare i dati dei clienti generando un file da inviare alla Questura, dal menu “Chiusura Giornaliera/ Genera file per la PS”.
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È necessario conservare le ricevute generate da Alloggiatiweb, dopo la trasmissione del file.
Sì, è la maniera più comoda e facile per adempiere alle comunicazioni obbligatorie. Occorre richiedere le credenziali (username) al Servizio 3 'Osservatorio Turistico' dell'Assessorato Regionale al Turismo Sport e Spettacolo, e richiedere alla software house che ha fornito il gestionale l'installazione del modulo di trasmissione in automatico.
Occorre mettersi in contatto con la software house del gestionale per sapere se quest’ultima ha già modificato il programma in modo che possa dialogare con il sistema informativo della Regione Siciliana. Il documento che contiene le specifiche del tracciato record compatibile è scaricabile dal sito istituzionale del Dipartimento Turismo e dal sito dell'Osservatorio Turistico Regione Siciliana alla voce: documenti.
Sì, ne va data comunicazione tempestiva e i periodi vanno inseriti a sistema tramite il menu 'Chiusure temporanee', perché fra i dati che devono essere rilevati ci sono i giorni di apertura.
Entro il giorno 5 del mese successivo a quello di riferimento (es. il 5 aprile per i dati del mese di marzo).
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Sì, ad ogni account possono essere associati più profili.
Tutela dei Dati
I dati raccolti sono tutelati dal segreto statistico, come previsto dall’articolo 9 del D.Lgs. n. 322/1989, e sottoposti alla normativa sulla protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003 e successive modifiche), garantendo la riservatezza delle informazioni e limitandone la comunicazione ai soli casi previsti dalla legge. Le informazioni in questione possono essere utilizzate esclusivamente a fini statistici da parte dei soggetti del Sistema Statistico Nazionale (SSN).
Domande Frequenti
Ecco alcune risposte a domande frequenti relative all'utilizzo del sistema:
- È possibile stampare l'elenco dettagliato dei clienti?
Sì. Basta andare su menù “Reportistica - Movimentazione clienti struttura" e selezionare il periodo di interesse per avere un elenco dettagliato; ovviamente occorre che nel periodo di interesse la struttura ricettiva abbia trasmesso i dati tramite il sistema web.
- È necessario stampare il file da inviare alla Questura?
No. Poiché l’invio del file viene fatto telematicamente non è necessaria la stampa.
- In merito alla possibilità di comunicare i dati elementari raccolti tramite questa rilevazione ISTAT 'Movimento dei clienti nelle strutture ricettive' ad enti terzi, anche dietro motivata richiesta (ad esempio, da parte dei Comuni per verifiche sul versamento della tassa di soggiorno o da parte di organi preposti a controlli di tipo fiscale o giudiziario), si sottolinea che, secondo l'art. 9 comma 1 del D.lgs. n. 322/1989, le informazioni, tutelate dal segreto statistico, possono essere utilizzate unicamente a fini statistici e non possono essere fornite per altri scopi.
Le informazioni, tutelate dal segreto statistico, possono essere utilizzate unicamente a fini statistici e non possono essere fornite per altri scopi.
- In caso di un cliente abituale, i dati vanno reinseriti?
No. In caso di un cliente abituale i dati vanno comunque reinseriti durante il check-in.
- È necessario inserire il documento di tutti i componenti del gruppo?
No. È sufficiente inserire quello del capofamiglia o del capogruppo, che, con il loro documento, garantiscono per sé e per gli altri.
- Se si dimenticano le credenziali di accesso cosa bisogna fare?
No. È necessario chiedere nuove credenziali di accesso.
Il Caso del Parcheggio Talete a Siracusa
Giuseppe Implatini, nel 2014 l’Osservatorio Civico Turistico di cui tu eri Presidente si mobilitò per l’abbattimento del famigerato parcheggio Talete. Ci vuoi raccontare il perché di quell’iniziativa e cos’è l’Osservatorio Civico Turistico?
L’Osservatorio Civico Turistico Aretuseo dell’Associazione Esedra nasce nell’ambito di un concorso di idee organizzato dalla Scuola di Alti Studi in Economia del Turismo Culturale della Fondazione Garrone, per il miglior progetto di valorizzazione del territorio nel 2008. Dall’Osservatorio furono negli anni pubblicati 4 rapporti con patrocini vari fra i quali quello del Comune, della Provincia, di Confindustria, dell’UNESCO, Consorzio Universitario Archimede, Assoturismo e altri. L’idea di abbattere la copertura del parcheggio Talete nasce nel 2014 a seguito della semplice osservazione che per il suo funzionamento occorre uno spazio di servizio (le strade adiacenti) grande quanto il parcheggio stesso; che demolita l’orrenda copertura potrebbero mantenersi gli stessi posti auto ma mitigati nel verde o altro, che si restituirebbe così alla fruibilità una splendida marina lunga 300 metri e dalle acque limpidissime.
Iniziative a Sostegno della Proposta
Si organizzò un convegno “Levante Libero” a cui partecipò e intervenne la politica a tutti i livelli, molte le voci a favore fra le quali quella dell’attuale Assessore alla Cultura del Comune di Siracusa Fabio Granata e il Prof. Paolo Giansiracusa; a tale evento, al tavolo accanto ai relatori, sedevano anche l’allora assessore al turismo Francesco Italia con i parlamentari Pippo Zappulla ed Edy Bandiera. Per discutere della questione ancor più tecnicamente e dettagliatamente fu chiesta da alcuni consiglieri una seduta di Consiglio Comunale aperta sul tema, che inizialmente fu fissata per il 9 giugno del 2014, poi a causa della morte del compianto Avv. Ettore Di Giovanni, venne fissata per 16 febbraio 2015. A quella seduta fui invitato ufficialmente e con tanto di slide illustrai nuovamente ma più dettagliatamente tutti gli aspetti tecnici del progetto di demolizione che avevamo approntato.
Conseguenze del Convegno e del Consiglio Comunale
Ci fu un confronto tecnico con l’Ing. Capo del Comune (anche con punti di vista diversi, ma non troppo distanti) e con un avvocato che ci informarono di una causa in corso con la Regione per la diversa utilizzazione dei fondi ricevuti. Quindi, si prese atto e si decise di attenderne l’esito prima di prendere altre decisioni. Nel 2016, poiché la situazione stagnava, decisi di organizzare una petizione, sia online che cartacea, dal testo molto chiaro per quanti oggi se ne dimenticano: “ABBATTIAMO L’ECOMOSTRO TALETE”. Tale petizione ottenne in poco tempo oltre mille firme, di queste molte “autorevoli”, come due dei candidati Sindaci alle ultime elezioni e in seguito assessori, deputati regionali, studiosi, ecc …
Il Progetto di Demolizione
Il progetto, di massima ma dettagliato, fu sviluppato con la collaborazione di diversi tecnici con esperienza. Il primo progetto grafico era bidimensionale e dimostrava perfettamente come neanche la viabilità dovesse essere cambiata; non solo, finalmente la cittadinanza poteva avere contezza del fatto che il parcheggio non fosse interrato, ma sopra il livello del mare di circa 80 cm. Pertanto, tolta la copertura, una marina quasi pronta. Sul piano invece della perizia di spesa per i lavori, sempre con i tecnici, sono stati nel 2014 approfonditi i costi dell’intervento.
A questo fine furono fatti i calcoli e contattate alcune ditte specializzate in questo tipo di demolizioni per lo smaltimento dei rifiuti speciali (come la parte impermeabilizzante della terrazza) per valutare la frantumazione con separazione dei materiali (utile a riciclare buona parte del demolito come sottofondo della nuova marina). Altra ipotesi che fu valutata ma ancora da approfondire: quella della possibilità di smontaggio dei “tegoli”, ovvero gli elementi prefabbricati che compongono la copertura, in modo tale da riciclarli o trasferirli in altro luogo. Queste sono alcune delle possibilità di intervento per il quale avevamo calcolato circa un milione di euro. Nel 2016, contemporaneamente alla petizione, viene pubblicato il video che racconta la storia di quel luogo e quello scempio e che alla fine illustra la nostra proposta.
Contenzioso con la Regione
Non se ne sa molto ma per ciò che attiene alla causa, si parla di danno erariale e di risarcimento, (senza comunque mai trasparenza sui documenti e a questo fine credo che una forma di accesso agli atti o altro sarebbe opportuno) per aver costruito un parcheggio invece che un ponte o una via di fuga. Cioè per essere chiari, se non si potevano usare quei fondi per il parcheggio, cosa cambia se se ne abbatte solo la copertura? Cambia l’utilizzo dei fondi? Su questo aspetto purtroppo non vi è molta chiarezza né voglia di approfondire. È possibile che dopo trenta anni non si possa demolire una copertura mal costruita, con alti costi di manutenzione periodica, davanti al mare sulla città patrimonio dell’UNESCO? Il ponte dei Calafatari non è stato forse demolito? E il viadotto della Targia non potrà essere dunque demolito?
In questi giorni l’Assessore Granata ha dichiarato a mezzo stampa che “Si tratta di un’opera pubblica collaudata e sanata e ne conseguirebbe l’obbligo di un risarcimento di oltre 20 milioni di euro”, mentre in seduta di consiglio comunale nel 2015 l’avvocato del Comune parlò di 10 milioni di euro richiesti dalla Regione. I cittadini conosceranno mai i dettagli di una causa che grava su loro stessi? Ma esiste un atto, un provvedimento, un’ingiunzione relativa a questo danno erariale?
Intanto il manufatto si deteriora ulteriormente (infiltrazioni, allagamenti) presenta costi di gestione periodica (pitturazione, illuminazione) e il Comune continua a spenderci soldi. Secondo i nostri dati, in tre o quattro anni, sul parcheggio sono stati spesi circa 300 mila euro, che se si dovesse realizzare il restyling proposto arriverebbero a circa 360/380! Se queste cifre fossero confermate, i presupposti per un danno (se non erariale almeno a carico dei cittadini) sarebbero questi sì, evidenti: centinaia di migliaia di euro ancora spesi sull’ecomostro e continuare a vederlo lì davanti per sempre.
Questa assurda vicenda, man mano che la sua storia viene raccontata, è sempre più sentita dalla cittadinanza; l’orrido ecomostro infatti è sorto all’epoca quasi come un cattivo risveglio, a tradimento, come si usa dire, molti che non sapevano tanti dettagli grazie a queste iniziative oggi ne hanno consapevolezza.
Oggi questo trauma va superato, ne abbiamo l’occasione, sarebbe l’unica cura definitiva che chiamerei pacificazione, sia con l’antico isolotto, la sua storia e bellezza, che fra le componenti politiche e civili della nostra comunità.
Sarebbe necessario che tutta la città si unisse, politica, associazioni e cittadini; forti e compatti risolveremmo certamente la questione, dimostrando di essere comunità all’altezza anche di correggere propri sbagli.
Codice Identificativo Nazionale (CIN) e Codice Identificativo Regionale (CIR)
Dal 10 luglio, la fase sperimentale della Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR) includerà anche la Sicilia, oltre ad Abruzzo, Calabria, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto. Tramite la piattaforma è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili, ai sensi dell’art. 13-ter del decreto-legge n. Le diposizioni contenute all’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023 saranno applicabili solo dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevista non oltre il 1° settembre 2024, dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale.
Cos’è il CIR?
Nel dinamico settore del turismo italiano, il Codice Identificativo Regionale (CIR) svolge un ruolo cruciale. Il CIR è un codice univoco assegnato alle strutture ricettive, come alberghi, B&B, case vacanza e altre forme di alloggio turistico. L’obiettivo principale del CIR è garantire un controllo efficace sul mercato turistico regionale. Ottenere il CIR è un passaggio obbligatorio per chi desidera avviare un’attività ricettiva. Il CIR non è solo un codice, ma un simbolo dell’impegno della regione nell’assicurare un’esperienza turistica sicura, regolamentata e di qualità.
Per iniziare, gli operatori turistici devono completare la richiesta di Accreditamento, fornendo informazioni dettagliate sulla loro struttura. Compilare il modulo online con le informazioni richieste. Dopo aver inviato la richiesta, è necessario scaricare, stampare, firmare e poi scannerizzare alcuni documenti. La registrazione richiede di seguire passaggi specifici, assicurandosi che tutte le informazioni fornite siano accurate e complete.