Il Palazzo del Turismo e Piazzale Fellini a Rimini: Storia e Architettura
All’estremo vertice sud-orientale della pianura padana, in posizione di cerniera tra questa e il fronte adriatico della penisola, Rimini ha conservato i valori di posizione che le furono conferiti dalla fondazione romana.
Per la sua condizione di porta d’accesso da mezzogiorno alla pianura padana, la città ha subito pesanti alterazioni in conseguenza dell’ultimo conflitto mondiale; e tuttavia conserva testimonianze, anche dell’antichità, di notevolissimo interesse.
Piazzale Fellini: Cuore di Rimini
L’ampio spazio fu così chiamato nel dopoguerra in ricordo di tre vittime partigiane fatte impiccare dagli occupanti tedeschi il 16 agosto 1944.
La più antica intitolazione a Giulio Cesare ricordava che qui, secondo la tradizione, il condottiero avrebbe arringato i soldati della XIII legione appena varcato il Rubicone: un cippo con epigrafe richiama l’episodio in cui fu pronunciata la famosa frase «Alea iacta est» (il dado è tratto) e una statua in bronzo (copia di un originale romano) celebra il grande personaggio storico.
La piazza corrisponde al sito dell’antico Foro di Ariminum. È il punto d’incontro fra l’asse collina-mare rappresentato dal cardine (le attuali vie Garibaldi-Quattro Novembre) e il decumano, prosecuzione urbana (oggi col nome di corso d’Augusto) della Via Flaminia, che al ponte di Tiberio si innestava nella Via Emilia.
Leggi anche: Il Palazzo del Turismo di Acireale: un'analisi dettagliata
L’attuale invaso della piazza è il frutto di modifiche che nel tempo hanno realizzato uno spazio simmetricamente equilibrato per l’armonica curvatura di uno dei lati lunghi.
Durante i lavori di riqualificazione della piazza e di via IV Novembre sono venute alla luce alcune strutture di epoca romana, riferibili a una costruzione di grandi dimensioni destinata a tempio o a basilica, e i resti di una fontana. In via IV Novembre è possibile osservare sezioni degli scavi. Presso il Museo della Città è custodita l’intera documentazione composta da rilievi, fotografie e disegni.
Il Grand Hotel: Un Simbolo di Rimini
Curiosamente, la facciata del Grand Hotel non guarda il mare, ma il cuore di Rimini: Piazzale Fellini - un tempo Piazzale Risorgimento -, lo stesso che un tempo ospitava il mitico Kursaal.
Ma se ti fermi un attimo e guardi il Grand Hotel negli occhi, capisci che non è solo un edificio. È un pezzo d’anima della città.
C’è una Rimini che Fellini ha raccontato nei suoi film. Ma ce n’è un’altra che ha custodito nel cuore. Quella Rimini aveva un indirizzo preciso. Un numero. Un punto di ritorno. E oggi, più che mai, merita di essere riscoperta.
Leggi anche: Offerte Hotel Palazzo Turismo
Fu Pietro Arpesella, figura storica dell’imprenditoria alberghiera riminese e all’epoca proprietario del Grand Hotel, a volerla riservare a lui. Magari un taccuino sul tavolo, forse solo i pensieri.
Il Parco Fellini
Il parco, che si apre sulle vie circostanti, non è recintato.
Il parco, situato sul lungomare nel cuore della vecchia “Marina” (la parte costiera della città), si congiunge al centro storico attraverso il viale Principe Amedeo, alberato da ippocastani, che inizia con il sottopasso della ferrovia e arriva proprio di fronte alla Fontana dei quattro cavalli, sul Parco Fellini, su cui si erge il Grand Hotel di Rimini.
Le specie arboree impiegate nel giardino non sono molte: prevalgono nettamente i pini (Pinus pinea, P. halepensis e P. nigra), per lo più coetanei, con alcuni esemplari che raggiungono i un diametro di 70 cm.
Rilevante è anche la presenza dei tigli, soprattutto per le discrete dimensioni raggiunte dalla maggioranza degli esemplari, che hanno diametri tra gli 80 e i 90 cm.
Leggi anche: Orari e Tariffe Parcheggio
Numerose sono anche le querce, tra le quali emergono i sempreverdi lecci, in generale non troppo vecchi; all’angolo tra le vie Masina e Beccadelli, tuttavia, al limite dell’area verde, spicca un grandissimo leccio dal portamento espanso, con due grosse branche (diametri 62 e 72 cm), che partono a un metro da terra; prima della biforcazione il tronco (diametro 118 cm) mostra una grande cavità alla base e un branca ricoperta di edera, ma nel complesso l’albero sembra godere di buona salute.
Il Centro Storico di Rimini
Non lontano dalla Marina si estende il centro storico di Rimini.
Domus del Chirurgo
In piazza Ferrari nel 2007 è stata aperta al pubblico la cosiddetta “domus del chirurgo”, che deve il suo nome all’importante corredo chirurgico rinvenuto, un’abitazione romana della seconda metà del II secolo scoperta nel 1989.
Piazza Ferrari
Nella piccola piazza, dove sorgono il monumento ai Caduti riminesi nella Grande Guerra e quello in memoria di Francisco Busignani, tra la ricca alberatura composta da lecci, giovani cedri e un filare di kaki, spiccano un platano dal bel portamento, un grande cedro del Libano e un bel leccio vicino alla “domus del chirurgo”.
Piazza Malatesta e Castel Sismondo
A poca distanza si trova piazza Malatesta, dove si affaccia Castel Sismondo, la rocca voluta da Sigismondo Malatesta verso la metà del ’400, che è oggi sede di importanti mostre.
Palazzo-fortezza fatto erigere da Sigismondo Malatesta nel 1438-46 sul luogo delle case duecentesche dei Malatesti; alla progettazione potrebbe non essere stato estraneo Filippo Brunelleschi, la cui presenza a Rimini è documentata nel 1438.
Inteso non solo come presidio militare ma anche come luogo residenziale e di rappresentanza del signore nella città, il castello fu abitato dal 1446, mentre i bastioni della cinta esterna risalgono a un periodo successivo alla morte di Sigismondo.
Le trasformazioni subite, tra cui i rialzamenti delle quote esterne, hanno depresso e soffocato l’edificio, privandolo della scattante elevazione originaria, documentata da una medaglia commemorativa di Matteo de’ Pasti (ora tra i beni del Museo della Città) e da un affresco di Piero della Francesca (nella cella delle Reliquie del Tempio Malatestiano).
Sulla porta d’accesso campeggia il grande stemma malatestiano; la sottostante targa marmorea in latino a caratteri lapidari ricorda la costruzione dell’edificio.
Sulla torre a d. dell’ingresso, sopra la cornice marcapiano, è una fascia di mattonelle policrome di ceramica con la rosa malatestiana quadripetala, inserto originale - improntato a un gusto ancora squisitamente gotico - che, probabilmente ripetuto in altre parti dell’edificio, animava la compattezza dell’insieme.
Lungo le sale dei tre piani dell’architettura rinascimentale di Castel Sismondo (una delle sedi del Fellini Museum) si sviluppa un percorso di sedici installazioni multimediali, molte delle quali interattive.
Le installazioni evocano particolari di ipotetici set di Fellini e delle sue tecniche di ripresa, narrano tematiche care al regista, ricordano i collaboratori, i professionisti, gli amici e la moglie, Giulietta Masina, che lo hanno accompagnato nella realizzazione dei suoi film.
Piazza Cavour
Grande spazio pubblico della città storica, dall’alto Medioevo luogo rappresentativo e sede dei poteri religioso e civile, nonché baricentro delle attività commerciali connesse allo sviluppo del quartiere a mare.
Fino alla seconda metà del XVI secolo era chiusa dalla parte del corso d’Augusto da un isolato di case e aperta verso la spianata in direzione delle mura e verso l’antica cattedrale di S. Colomba; gli interventi realizzati nei secoli hanno regolarizzato la forma dell’invaso, tendendo a spostarne il baricentro verso il corso.
La presenza dei portici sui due lati, documentata fin dal XIII secolo, è evento abbastanza eccezionale a Rimini (un editto di Sigismondo ne vieterà la costruzione per motivi igienici e di sicurezza).
Sul lato orientale, al centro del portico si leva la torre dell’Orologio (1547), abbellita nel 1562 da un orologio a sfera, opera di Francesco Maria Coltellini, corredato da un quadrante solare-lunare perpetuo di Domenico Carini (1750). La torre venne ricostruita nel 1759 da Giovan Francesco Buonamici; distrutta nella parte superiore da un terremoto nel 1875, venne ripristinata nel 1933.
Ai lati di questa, il palazzo Brioli, già Garampi, funse da osservatorio allorché (1752-53) Ruggero Boscovich e Cristoforo Maire compirono la misurazione geodetica da Roma a Rimini.
Sul lato nord-ovest della piazza, in angolo con il corso d’Augusto, prospetta il palazzo Tingoli, appartenuto a una delle nobili famiglie riminesi nel secolo XVI; già ricostruito dopo il terremoto del 1672, appare oggi pesantemente restaurato a seguito dell’ultimo conflitto.
Nell’isolato di fronte, tra il corso d’Augusto e la via Mentana, sono inglobati gli scarsi resti del teatro romano.
All’estremità opposta della piazza, di fronte alla chiesa dei Minimi di S. Francesco di Paola o Paolotti (ricostruita nel 1963, conserva all’interno affreschi di Achille Funi), sorge isolato un elegante tempietto, edificato nel 1518 in forme bramantesche e nuovamente dopo il terremoto del 1672: occupa il sito ove, secondo la tradizione, S. S.
Palazzi dell'Arte Rimini (PART)
I medievali palazzi dell’Arengo e del Podestà (temporaneamente chiusi per lavori) sono stati investiti da un progetto di restauro e valorizzazione architettonica, e ospitano settanta opere d’arte contemporanea. Museo nato nel 2020 dalla sinergia tra il Comune di Rimini e la Fondazione San Patrignano.
Entrambi ospitano le opere d’arte contemporanea del PART - Palazzi dell’Arte Rimini.
La raccolta, eclettica e composita, vanta importanti opere del Novecento e del nuovo millennio (da Emilio Isgrò a Mimmo Paladino, da Julian Schnabel a Sandro Chia, da Achille Perilli a Flavio Favelli, da William Kentridge a Zehra Dog ̆ an), ed è stata costituita dalla Fondazione grazie alla collaborazione di artisti, collezionisti e galleristi, a sostegno della propria operatività.
Palazzo Garampi
Il Palazzo comunale, detto anche palazzo Garampi, è il primo edificio che forma il lato lungo nord-ovest della piazza.
Sede del comune, fu edificato dall'architetto L. Carducci (1562) su disegno di Serlio. Crollato a seguito di un terremoto nel 1672, fu ricostruito nel 1687 da Francesco Garampi da cui ha preso il nome.
Palazzo dell'Arengo
A fianco si elevano il palazzo dell’Arengo e l'adiacente palazzo del Podestà.
Edificio romano-gotico merlato, fu costruito ad iniziare dal 1204 sotto il Podestà Mario dé Carbonesi per assemblee di popolo. Subì rifacimenti e restauri nel 1562, 1672 e 1919-23.
Palazzo del Podestà
A fianco del Palazzo dell'Arengo, fu eretto attorno al 1330 come residenza per il Signore della città.
Detto palatium Novum, eretto nel 1330 circa, oggetto nel 1924 di pesanti restauri da parte di Gaspare Rastelli dopo il terremoto del 1916.
Altri Elementi di Piazza Cavour
La statua di Paolo V, al centro della piazza, fu iniziata da Nicolas Cordier (1611), fusa due anni dopo da Sebastiano Sebastiani e collocata nel punto di gravitazione focale dell’invaso; per evitarne l’ab- battimento da parte dei Francesi durante l’occupazione napoleonica, raschiata l’epigrafe e sostituita la tiara, la figura papale fu trasformata in quella di S. Gaudenzo patrono della città, e ripristinata nella forma originaria nel 1940.
Sulla sinistra della statua, una bella fontana circolare, composta nel 1543 con marmi quattrocenteschi ed eleganti colonnine.
Sul lato lungo sud-est della piazza si apre il fronte della pescheria (progetto di Giovan Francesco Buonamici, 1747), una semplice loggia con prospetto a due ordini aperto da tre archi a tutto sesto e con percorso interno fiancheggiato da due file di banchi in pietra; privata negli anni ’70 del Novecento della funzione originaria, la loggia si anima durante le ore notturne.
Fondale della piazza è la facciata dell’ottocentesco teatro «Amintore Galli».
Teatro Amintore Galli
Ottocentesco teatro, eretto in forme neo-classicheggianti su progetto di Luigi Poletti e inaugurato nel 1857 con la prima rappresentazione dell’Aroldo di Giuseppe Verdi.
La costruzione realizza una quinta aulica per lo spazio rappresentativo della città, conferendo una misura prospettica all’insieme e valorizzando soprattutto l’ingresso dal corso d’Augusto; andato distrutto dagli eventi bellici, ricevette interventi di consolidamento nel 1975 e nel 1997, ma la vera e propria ricostruzione è partita nel 2014 e la nuova inaugurazione avvenuta nel 2018.
Il teatro è stato ricostruito rispettando i disegni originali sia degli spazi sia del corredo decorativo, mentre gli apparati scenici si avvalgono delle più aggiornate strumentazioni tecnologiche.
TAG: #Turismo