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Parole Utili Italiane per Stranieri: Guida Essenziale e Risorse

L'Italia, terra di Da Vinci, Cesare, Michelangelo, Caravaggio, e delle infinite città costiere, è un paese che affascina e attrae visitatori da tutto il mondo.

Per uno straniero che desidera imparare l'italiano, l'obiettivo principale è comunicare efficacemente nel più breve tempo possibile. Un aiuto concreto può derivare dall'apprendimento delle frasi idiomatiche italiane, espressioni di uso quotidiano che facilitano la comunicazione in diverse situazioni.

Frasi Idiomatiche Italiane Essenziali

La conoscenza delle frasi idiomatiche italiane può rappresentare un valido sostegno per tutti quegli studenti stranieri che vogliono studiare l’italiano. Ecco 10 frasi idiomatiche in italiano utili per gli stranieri:

  1. Non essere credibile: Fare acqua da tutte le parti.
  2. Essere molto felici: Toccare il cielo con un dito.
  3. Rimanere stupiti da qualcosa: Restare a bocca aperta.
  4. Essere molto sinceri: Non avere peli sulla lingua.
  5. Essere una persona estremamente buona e generosa: Essere un pezzo di pane.
  6. Arrivare al momento giusto, nel posto giusto: Come il cacio sui maccheroni.
  7. Riflettere prima di parlare: Contare fino a dieci.
  8. Non avere soldi: Essere al verde.
  9. Fingere di non capire: Fare orecchie da mercante.
  10. Godere di ottima salute: Essere sano come un pesce.

Queste frasi, se accostate ad un buon corso di lingua italiana, possono certamente aiutare lo studente ad acquisire maggiore sicurezza nel parlare.

Lessico di Base per Stranieri

Forniamo una lista di 333 sostantivi che non possono e non devono assolutamente mancare nel bagaglio lessicale di chi è ai primi passi nello studio della lingua italiana.

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Come nasce questa lista?

Il Lessico di frequenza dell'italiano parlato (noto come "Lip", di De Mauro, Mancini, Vedovelli, Voghera, Etaslibri 1993) è stato il punto di partenza. Ricordiamo ancora una volta che questo testo, assolutamente fondamentale per chi insegna italiano, ci propone, elencandoli in ordine di frequenza d'uso, i lemmi fondamentali della nostra lingua. Selezionando i primi sostantivi abbiamo immediatamente un'ottima base per organizzare il nostro lavoro.

Lo straniero che si avvicina a una lingua prima di tutto sarà portato a sfruttare quel lessico internazionalizzato che già conosce (per l'italiano possiamo pensare a parole facilmente comprensibili come studente, telefono, euro, computer ecc; o a parole italiane di ampia diffusione come ciao, bambino, spaghetti, pizza ecc.).Poi certamente imparerà parole collegate alla sopravvivenza quotidiana (i numeri, i nomi dei giorni, dei mesi, il modo per indicare l'orario con parole come mezzogiorno e mezzanotte ecc.).

Infine avrà bisogno di quel minimo di nomenclatura collegata ai "campi semantici" più immediatamente utili:

  • la casa (bagno, camera, cucina ecc.)
  • il corpo umano (bocca, mano, naso ecc.)
  • i nomi per indicare familiari (madre, padre, zio ecc.)
  • le festività importanti (ferragosto, natale, pasqua ecc.)
  • i luoghi cittadini (banca, museo, ristorante ecc.)
  • i termini dell'alimentazione (pane, pasta, sale ecc.)
  • alcuni materiali (ferro, legno, vetro ecc.)
  • termini riferiti alla natura o agli agenti atmosferici (albero, mare, montagna, pioggia ecc.)
  • oggetti di uso quotidiano (bottiglia, orologio, telefonino ecc.)
  • modi per indicare persone anche a seconda del loro lavoro (donna, dottore, studente, uomo ecc.)
  • mezzi di trasporto (aereo, taxi, treno ecc.)
  • qualche capo di vestiario (giacca, pantalone, vestito ecc.)
  • gli animali domestici più frequenti in una determinata società (nel nostro caso certamente cane e gatto)
  • una serie di nomi, astratti o comunque non legati a campi semantici specifici (domanda, fame, problema, traffico, viaggio ecc.)

In sostanza, se non ragioniamo in termini di esperienza di insegnamento e di "campi semantici" fondamentali, e se ci basiamo solo su criteri statistici, rischiamo "paradossi didattici" piuttosto buffi.

Per rendere agevole l'uso (anzi, gli usi) di questi 333 sostantivi, abbiamo pensato di disporli in più liste, ciascuna delle quali potrà offrire a insegnanti e studenti diversi suggerimenti di tipo linguistico e didattico. La prima lista è quella in ordine alfabetico. Contiene quindi tutti e 333 i sostantivi corredati da un piccolo apparato di indicazioni: articolo, forma plurale (con articolo anch'essa), genere maschile o femminile e in qualche caso il doppio genere (una parola come nipote può essere ad esempio sia maschile che femminile).

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Liste per "terminazione"

Dei nostri 333 sostantivi circa il 70% termina al con -o e con -a (nel primo caso nomi maschili che escono in -i al plurale e nell'altro femminili che al plurale terminano con -e). Si tratta quindi di quel 70% di sostantivi che per la loro "regolarità" non dovrebbero creare particolari problemi agli studenti.

Diverso è il discorso per quanto che riguarda quel 30% di sostantivi che terminano con -e (plurale -i) e che possono essere sia maschili che femminili. Qui i problemi di concordanze vocaliche fra sostantivo e aggettivo sono sempre più rilevanti, giacché ben poche sono le "spie" che possono fare intuire il genere di un nome in -e. Per questo abbiamo elencato in una seconda lista tutti i nomi in -e separando i maschili dai femminili. Una lista che potrebbe far comodo a insegnanti nel caso di preparazione di test o esercizi ma soprattutto agli studenti che hanno così un punto di riferimento "utile" per autovalutare le proprie conoscenze.

Nella stessa lista si trovano anche i piccoli elenchi di nomi con terminazioni "speciali": i nomi in consonante e quelli accentati (sempre invariabili), i nomi che terminano con -ì e con -ù (assai scarsi per la verità), i nomi maschili in -a e quelli femminili in -o (anche qui pochissimi casi).

Liste per "particolarità del plurale"

Le complicazioni nella formazione del plurale sono quasi sempre di tipo ortografico, collegate per lo più alla pronuncia di c palatale o c gutturale e alle funzioni dei grafemi -i e -h.

La nostra lista non vuole (o non vorrebbe) essere utilizzata come "materiale di studio" (non crediamo infatti che sia particolarmente utile per gli studenti memorizzare i singoli casi in questione), ma solo come quadro per "inventarci" regole grammaticali, o meglio, un sistema didattico, per non rendere questi casi un insopportabile numero di eccezioni da imparare.

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In sostanza dalla tipologia e dalla frequenza di questi casi potremmo ricavare pochi suggerimenti molto semplici e pratici:

  • il plurale dei nomi in -ca e -ga è sempre -che e -ghe (in pratica potremmo dire che si rispetta il suono e non la grafia)
  • il plurale dei nomi in -co e -go può invece essere incerto (ci/chi e gi/ghi): qui bisognerà fare uno sforzo di memoria.

La doppia -i nel plurale è riservata a pochissimi casi (a uno in particolare: zio/zii); normalmente si usa una sola -i (negozio/negozi)

Quando il nome termina con -cia o -gia... diciamo che è normale avere problemi (succede anche agli italiani!): la grafia vuole infatti che in alcuni casi il plurale sia -ce e -ge. In altri -cie e -gie.

Per quanto riguarda questi primi sostantivi però basterà notare che i nomi che terminano con -ccia e -ggia non fanno uso di vocale -i- nella formazione del plurale. Per degli studenti principianti questo potrebbe bastare (e avanzare).

App Utili per Imparare l'Italiano

Esistono diverse app che possono aiutare nell'apprendimento della lingua italiana:

  • Learn Italian Words: App gratuita disponibile per Apple IOS e Google Play. In ogni lezione si imparano 14 nuove parole utili per la vita quotidiana.
  • Italki: Offre l'opportunità di entrare in contatto con parlanti di madrelingua italiana per praticare l'italiano tramite conversazioni su Skype.
  • In 24 Hours Learn Italian: App gratuita utile per studenti principianti.
  • Drops: Permette di apprendere l'italiano in modo interattivo, simile a un gioco, con 50 temi utili per la vita quotidiana.
  • Imparare l’italiano principianti: App per imparare l’italiano in modo gratuito e facile.
  • Busuu: Impara a parlare una lingua in 10 minuti al giorno, gratis. Fissa degli obiettivi raggiungibili. Ricevi i consigli dei madrelingua.
  • 50 Languages: Disponibile su Google Play e App Store. File Mp3, Giochi, Frasari, Vocabolario, Test di lingua, il tutto gratuito.
  • Ataya App: App che propone esercizi in lingua, un prontuario di parole e informazioni sulla vita in Italia. È dedicata a chi è appena arrivato in Italia e offre esercizi sulla lingua italiana, informazioni sulla vita civile in Italia e un prontuario di parole e frasi sul corpo e la salute. L’app può essere utilizzata, oltre che in italiano, in inglese, francese, arabo e urdu.

Consigli Utili

L’inglese è una lingua diffusa in Italia, soprattutto nelle grandi città e nelle località turistiche, ma non tutti parlano inglese. Conoscere alcune parole e frasi italiane renderà il tuo viaggio più facile e piacevole.

Sia all’inizio che alla fine del tuo viaggio in Italia, l’arrivo in aeroporto potrebbe richiedere anche alcune competenze di base in italiano. Ad esempio, il tuo host potrebbe non parlare inglese fluentemente, quindi dovrai passare all’italiano.

Ricorda di non stressarti. Non devi parlare la lingua alla perfezione.

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