Passo del Lucomagno: Escursioni e Attività
Bellissimo e selvaggio, il Passo del Lucomagno è uno degli itinerari in moto in Svizzera più indicati per scoprire le Alpi.
Storia del Passo del Lucomagno
Questo passo, però, ha origini molto più antiche: testimonianze attestano che servì come collegamento tra la Valle del Reno e la Pianura Padana già nell’Alto Medioevo e che, sotto il controllo dell’Abbazia di Disentis, registrò dei picchi di traffico - soprattutto da parte di pellegrini e commercianti - molto elevati per l’epoca, venendo però soppiantato, secoli dopo, dal San Gottardo.
Ancora nell’Ottocento, nell’ambito della costruzione della strada che conosciamo tuttora, il Lucomagno era tenuto in grande considerazione, addirittura come tracciato ideale per la ferrovia che poi avrebbe occupato la zona del San Gottardo.
Itinerario in Moto sul Passo del Lucomagno
Perla delle Alpi e località storica, Disentis è anche il punto di partenza di questo itinerario in moto sul Passo del Lucomagno.
Questa cittadina di appena 2.000 abitanti è dominata dal profilo dell’Abbazia di Disentis, un edificio cattolico la cui impostazione originaria risale addirittura all’VIII secolo, sebbene il complesso attuale sia stato ampiamente rimodernato dopo le devastazioni napoleoniche di fine Settecento.
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Prima di partire per il Lucomagno in moto ne approfittiamo dunque per visitare questo imponente edificio, la cui storia spazia su ben tre millenni e che ha origine centinaia di anni prima della nascita della Svizzera politica.
Prendiamo dunque il via percorrendo la Via Lucmagn che, per un tratto, segue il percorso del Rein da Medel, e proseguiamo verso sud, salendo progressivamente fino agli oltre 1.900 metri del Lucomagno dove, tra meravigliosi laghi alpini e picchi innevati, superiamo il confine tra Canton Grigioni e Canton Ticino, la zona “italianofona” della Svizzera per eccellenza.
Prima di tornare “a valle” passiamo accanto alla Riserva forestale della Selvasecca, per poi arrivare fino a Blenio e, da qui, a Olivone.
Cosa Fare a Disentis
Dominata dall'imponente profilo dell'Abbazia di Disentis, Disentis/Mustér è una perla delle Alpi Svizzere che merita una sosta un pelo più approfondita prima di imboccare il Passo del Lucomagno.
Oltre all’architettura imponente al suo interno c’è un museo specificatamente interessante che espone reperti legati alla lunga storia del complesso religioso: pale d’altare, paramenti e le statue più antiche nel Klostermuseum risalgono al 1200, mentre al primo piano della galleria c’è la mostra di storia naturale con rocce, minerali e la natura di Disentis.
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Oltre a ciò, rimanendo in tema, c’è il Mineralienmuseum Cristallina, il museo dei minerali Cristallina che è più sul lato geologico.
Quando scendi a piedi puoi tenere d’occhio i vari sentieri escursionistici della zona, leggasi il Parco Avventura Curtin Medelin (Abenteuer-Seilpark Curtin Medelin, Muntognas) che sta un po’ più in basso al fiume e ci puoi fare un mix di arrampicate, ponti sospesi e discese in corda doppia.
Olivone: Un Borgo Alpino da Scoprire
Dopo che ti sei fatto il Passo del Lucomagno il tutto, di per sé, finisce a Olivone, il mezzo della Valle di Blenio.
È un borghetto alpino incorniciato da vette stupende che offre, in tutta classicità e tradizionalità, attrazioni coerenti con la zona. Simbolo del paese è la Chiesa di San Martino (di Tours), edificio storico con un grosso campanile romanico.
Tale chiesa è al centro della comunità del loco da secoli e fa da testimone all’architettura ticinese: è lì, documentariamente parlando, almeno dal 1136, ma di recente si è scoperto che origina fra 700 e 800, per poi cambiare pesantemente fra 1600 e 1700, novecento anni dopo.
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Approfondisci pure in un museo allestito dentro a una casa alpina del 1659: questo è il Museo Cà da Rivöi con strumenti, attrezzi e oggetti d’arte sacra a ricordo di un passato che va scomparendo.
Anche Olivone è una città di natura e attività outdoor, al che a qualche km dal centro ci trovi il Centro Pro Natura Lucomagno in località Acquacalda.
È un punto informativo dove vedere flora e fauna del Lucomagno (il Lucus Magnus, “grande spazio”, o “grande bosco”) e da qui ci partono una pletora di escursioni verso il Passo del Lucomagno e l’altopiano della Greina, una delle zone più wild e fascinolente della Svizzera.
Considera che in inverno gli sport estivi se li godono a Campra che è rinomato per lo sci di fondo con varie difficoltà.
Ricordiamo comunque che per chi intende proseguire il percorso, il Ticino offre interessanti percorsi, alla pari degli altrettanti vicini Lago Maggiore e Lago di Como.
Escursione allo Scopì
Lo Scopì è la montagna più elevata attorno al Passo di Lucomagno. L'ascesa necessita di almeno quattro ore. Si prende un vallone laterale, all'incirca a metà della prima galleria artificiale della rotabile che scende a Nord verso Disentis, prima tra bellissimi prati fioriti a rododendri e poi sul crestone di calcescisti minuti fino in vetta.
Per fortuna esiste un sentiero che porta fin lassù! La cima purtroppo è stata letteralmete spianata (probabilmente in origine toccava i 3200 m) e invasa da radar e altri apparati per le telecomunicazioni che coprono la vetta su tutti i versanti.
Descrizione del Percorso
Il Passo di Lucomagno si raggiunge in auto dalla autostrada per il Gottardo (Svizzera, Canton Ticino), deviando sulla destra a Biasca e risalendo tutta la Val Blenio.
Il sentiero con alcuni tornanti entra nel vallone laterale da cui è possibile scorgere già la nostra meta che appare assai vicina ma che in realtà è ancora molto lontana.
Il sentiero punta sul crestone a destra risalendo ora una ripida china di fini detriti. All’ultima rampa per la vetta, appaiono anche i bolli biancorssi che guidano tra alcune costole rocciose affioranti.
Via Francisca del Lucomagno: Un Cammino nella Storia e nella Natura
A piedi o in bicicletta, dalla Germania alla Svizzera e alla Lombardia. Passando accanto a laghi, monasteri, luoghi ricchi di storia. È la Via Francisca del Lucomagno, un cammino lungo 510 chilometri, di cui 135 in territorio italiano, che si snoda lungo sentieri e piste ciclopedonali.
Percorso sin dall’anno Mille dai pellegrini, quest’anno si presta ad essere riscoperto. Tutto merito di un ambizioso progetto di valorizzazione del territorio, che ha reso il tratto lombardo turisticamente fruibile e ancor più attraente. Una vera sorpresa per gli amanti del viaggio lento.
La Via Francisca del Lucomagno si sviluppa infatti lungo un antico tracciato romano, storicamente documentato, che collegava a sud la città di Costanza, sull’omonimo lago in Germania, a Pavia, per poi ricongiungersi con la Via Francigena verso Roma.
Un itinerario straordinario, che ancora oggi collega diverse interessanti tappe. Si cammina su sentieri minori e percorsi in campagna, sempre immersi nella natura, apprezzando panorami differenti.
Per percorrere il tratto svizzero è necessaria una settimana di cammino. La cattedrale di San Gallo.
Nei suoi 135 chilometri, che collegano Lavena Ponte Tresa, pittoresco paese di frontiera sul Lago Ceresio, a Pavia, la Via Francisca del Lucomagno attraversa 40 comuni delle province di Varese e Milano, toccando cinque parchi naturali: l’Argentera, Campo dei Fiori, Medio Olona, Altomilanese e della Valle del Ticino.
Non mancano i Patrimoni Unesco, come il monastero di Torba, angolo di Medioevo a Gornate Olona nel circuito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. I luoghi della fede, come il Sacro Monte di Varese, il monastero di Cairate, l’abbazia di Morimondo.
Patrimoni storici e artistici unici che testimoniano come la Via Francisca del Lucomagno sia riuscita a compiere una piccola impresa: nonostante l’urbanizzazione e l’antropizzazione del territorio lombardo, porta a scoprire luoghi quasi segreti, paesaggi naturali unici.
Il cammino lombardo può essere suddiviso in otto comode tappe. Grazie inoltre alla fitta rete di trasporto pubblico che collega il territorio, ogni singola tappa dalla Via Francisca del Lucomagno può essere vissuta anche singolarmente per una passeggiata nel weekend. Ed è perfetta anche per escursioni in famiglia. Tutto il cammino presenta dislivelli leggeri.
L’unica tappa più impegnativa, perché percorre per un tratto un sentiero di montagna, è la seconda, nella parte cha da Ganna porta a Brinzio, ma è praticabile da chiunque.
Le Tappe della Via Francisca del Lucomagno
- Tappa 1: Lavena Ponte Tresa - Ganna. Lunghezza: 14,2 km; difficoltà: facile; punti d’interesse: i boschi e i mulini del parco dell’Argentera, oasi di Ghirla, Badia S. .
- Tappa 2: Ganna - Varese.
- Tappa 3: Varese - Castiglione Olona.
- Tappa 4: Castiglione Olona - Castellanza.
- Tappa 5: Castellanza - Castelletto di Cuggiono.
- Tappa 6: Castelletto di Cuggiono - Abbiategrasso.
- Tappa 7: Abbiategrasso - Bereguardo.
- Tappa 8: Bereguardo - Pavia.
La Via Francisca del Lucomagno può essere percorsa a piedi o in bicicletta (è per gran parte su ciclabile, a parte due varianti che aggirano Ganna Ghirla). Ed è pensata per i pellegrini, viaggiatori solitari e per piccoli gruppi di massimo 15 persone.
La Via Francisca del Lucomagno si conclude idealmente alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, a Pavia, che conserva le spoglie di Sant’Agostino. Qui infatti viene anche consegnato il Testimonium, documento che certifica il compimento del cammino.
“Il Testimonium è un elemento storicamente molto importante perché, nella tradizione, permetteva al pellegrino di dimostrare al suo ritorno a casa di aver compiuto il pellegrinaggio sciogliendo così il voto”, racconta Ferruccio Maruca, segretario del Tavolo di Coordinamento del progetto per la valorizzazione della Via Francisca. “Oggi è il suggello di un percorso che il camminatore intraprende per i motivi più diversi. Camminare può essere un mettersi alla prova fisicamente, può rappresentare un viaggio spirituale, ma anche un’esperienza culturale e ambientale, nonché conoscere territori e persone.
Prima di intraprendere l’intero cammino, invece, è utile chiedere la credenziale del pellegrino (qui si compila il modulo online), un documento con le tappe segnate che va consegnato alle strutture di accoglienza per potervi accedere. Ad oggi sono più di 600 i posti letto a disposizione nelle 40 strutture che hanno risposto per offrire accoglienza a prezzi calmierati, in pieno stile “del pellegrino”: basandosi cioè sui principi di essenzialità, fiducia e condivisione.
Per godere appieno della bellezza del cammino, è utile consultare guide e app dedicate, che forniscono informazioni dettagliate sui percorsi, i punti di interesse e i servizi disponibili.
Escursione: Passo di Gana Negra
La partenza o meglio la salita parte dal parcheggio a pagamento (5 franchi al giorno), dove si trova anche un punto Informazioni, quindi percorriamo 2,2Km sulla strada asfaltata scendendo verso Campra.
Con pazienza e sempre in verticale raggiungiamo una prima palina, e vediamo la prossima, sempre in alto, quasi in verticale. Ci ha colti impreparati, ma non facciamo a tempo a sorprenderci che dallo stesso canalone ne sbuca un secondo, che come il primo fugge velocemente. Ora la pendenza diventa meno impegnativa e si aprono scorci verso il passo del Lucomagno ed il lago di Sontga Maria.
Percorriamo un sentiero che con qualche sali-scendi, ci porta ad una palina che segnala l' inizio della cresta. Il sentiero è sempre ben visibile, impossibile sbagliare. La cosa che si vede bene è la cresta che prosegue verso est, estremamente rocciosa poco dopo il Pizzo di Cadreigh (in effetti il sentiero non può correre in cresta, bisogna aggirare dal basso un gruppo roccioso e riprendere la cresta più a est).
Dopo qualche foto, e l' inevitabile ricordo di vetta, decidiamo di pranzare seduti su una pietra piatta poco distante dalla cima.
Sosta decisamente più corta del solito e riprendiamo lo stesso percorso dell' andata fino al Passo di Gana Negra. Raggiungiamo i sassoni neri, questa volta da vicino, scoprendo che sotto uno di essi è stato ricavato un bivacco.
Il passo del Lucomagno è indicato a 1h e 15m, e noi prendiamo questa direzione come da programma (giro ad anello). Il sentiero perde quota, ma con pendenze decisamente inferiori a quelle di questa mattina, ed è sempre segnalato e battuto.
Sopra il piano del Motron Q2010 c'e' parecchia attività, ci sono parapendii, forse una scuola o i primi approcci a questo tipo di volo.
Due le ragioni che ci hanno frenato un pò prima di posare gli zaini in auto, una squisita scorpacciata di mirtilli trovati sul percorso (che ci hanno lasciato le mani, le labbra e la lingua violacei) e Gimmy che deve sempre portare a casa un ricordo della passeggiata, questa volta si attarda e ritorna con una sorta di asteroide ...
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