Turismo in Dordogna: cosa vedere nel Périgord francese
Incanto bucolico ma anche storico e culturale: la Dordogna, o Périgord, nella sua accezione storica, è una meta per una vacanza in Francia indimenticabile. Nel sud-ovest della Francia questo è un paesaggio di dolci colline, vigneti, giardini scenografici, villaggi fortificati di pietra color oro, costruiti dai feudatari francesi e inglesi nel 13° secolo e borghi medioevali bellissimi.
E poi c’è il fiume Dordogna, con i suoi affluenti, come il Vézère, che crea un colpo d’occhio paesaggistico di una bellezza che non ha rivali. Senza dimenticare che qui vino e prodotti locali sono un’eccellenza della Francia. Il tutto da scoprire con il passo lento di un viaggio intimistico e contemplativo.
Tappa a Bordeaux: tra atmosfere bohemien e contemporanee
Rimasta a sonnecchiare a lungo, Bordeaux, dopo un restyling durato ben 15 anni, si è rifatta il look e ha pure abbracciato il contemporaneo. Complice sicuramente anche il TGV che ha attirato sempre più parigini che hanno aggiunto una ventata di freschezza e glamour. Ma pure la Cité du Vin ha avuto un ruolo fondamentale, portandola in breve tempo sulle vette dell’enoturismo. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che i vigneti, che delineano la silhouette delle colline circostanti, producono alcuni dei vini più pregiati al mondo.
Inebriante, e non solo per le degustazioni, è l’aria che si respira nella capitale della Nuova Aquitania e del dipartimento della Gironda, dove la mecca degli enofili, dall’architettura futuristica a forma di decanter, racchiude un universo di esperienze interattive. Un calice di vino si beve nel quartiere medioevale Saint Pierre, soprattutto in Rue Ste Catherine, tra gli indirizzi più interessanti da segnare in agenda per lo shopping.
A poca distanza, il colpo d’occhio su Place de la Bourse, con gli edifici neoclassici che si riflettono su uno specchio d’acqua, disegnato dal paesaggista Michel Corajoud è di grande impatto, come pure il Grand-Théâtre in stile neoclassico, realizzato durante il regno di Luigi XVI. Un mix ben equilibrato di spirito bohemien e borghese attraversa il quartiere Chartrons, dove, dopo una tazza di tè nel salotto La Vie en Rose, una tapa al Bistrot des Anges, due ostriche alla cabane Cent Un, si esplorano le innumerevoli botteghe di secon hand, d’antiquariato e negozi dall’anima green.
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Coté artistico, il Bassin des Lumières è tra le destinazioni cult dove perdersi in una scenografica mostra digitale immersiva dei dipinti di Salvador Dalì e le opere di Antoni Gaudì, mentre la sponda destra della Garonna è luogo privilegiato per hipster che in Darwin ritrovano un hub altamente dinamico che mette insieme arti, fattoria urbana e start up ecosostenibili.
L’art de vivre della città si ritrova nei molti bistrot che pullulano ovunque. Due, su tutti, gli indirizzi da non perdere. Le Ganache , il cui interior, che ricorda una giungla urbana, è il sogno di ogni instagrammer, e Zephirine, locanda urbana con intimo dehors, con ampia offerta veg.
Sarlat, l’affascinante capitale del Périgord Noir
Come lo è Sarlat -la-Canédat, gioiello della corona della Dordogna, che continua a coltivare la sua reputazione di città d'arte e di storia. Pennellate color oro di pietra locale ricoprono gli edifici medioevali e rinascimentali, affacciati su minuscole stradine acciottolate che si intersecano e si intrecciano, svelando piazzette nascoste ma pure simboli templari e motti allegorici.
Geniale il tocco modernista di Jean Nouvel che restaura la struttura gotica dell’Eglise Sainte-Marie de Sarlat, sconsacrata durante la Rivoluzione francese, trasformando il vecchio campanile in un belvedere grazie ad un futuristico ascensore in vetro che sale su e dotandola di un portone monumentale in acciaio grigio antracite che ricorda quello delle pietre che ricoprono i tetti della città. E che nasconde, all'interno, un mercato di pregiati prodotti locali.
Meta di appassionati gourmand per via del mercato che il sabato riempie Place du Coderc e Place de la Clautre di autentiche prelibatezze locali, come pregiato tartufo nero, magret de canard, fois gras e porcini della Dordogna, il borgo medioevale è un’enclave di edifici di rara fattura, pure d'impronta rinascimentale, su cui si innalza la Cattedrale di Saint-Front, restaurata dall’architetto Paul Abadie, che in seguito progettò il Sacro Cuore di Parigi.
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Ed è qui, a Lascaux , superati alcuni dei villaggi più belli di Francia come Saint Léon-sur-Vézère, che inizia un viaggio alle radici dell’arte. Un capolavoro dell’arte rupestre paleolitica, le grotte di Lascaux, riprodotte in scala reale per preservare l’originale, sono una finestra sull’abilità artistica e sulla cura dei dettagli di 18.000 anni fa.
Non da meno, ma per motivi naturali, è la Grotta du Grand Roc, a metà di un'imponente parete rocciosa che domina la valle della Vézère, a Les Eyzies. Qui si cammina attraverso una sinfonia di stalagmiti, stallattiti, persino quelle eccentriche, rarissime, e colate di calcite apparse nel corso dei millenni.
Solo una volta entrati si coglie appieno l’imponenza degli ambienti interni completamente scavati nella roccia della Maison Fort de Reignac, unico castello trogloditico completamente intatto in Francia. Un castello costruito direttamente sulla falesia che un tempo ospitava uomini preistorici.
Non un castello ma addirittura un borgo scolpito nella roccia, La Roque Gageac, uno dei villaggi più belli di Francia, è adagiato su un'immensa scogliera calcarea in un meandro della Dordogna. Anche a La Roque Gageac è possibile effettuare il giro in gabarre.
Castelli e giardini: un tuffo nella storia e nella natura
Teatro del conflitto della guerra dei 100 anni, la Dordogna è conosciuta come la terra di mille e uno chateaux. Che siano castelli fortificati o palazzi rinascimentali qui la palma del più emblematico spetta al Castello di Beynac, una finestra aperta sul passato e durante la Guerra dei Cent’anni residenza di Riccardo Cuor di Leone. Costruito su un promontorio roccioso, domina, austero, le anse del fiume e il paesaggio circostante.
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Sembra una cartolina il Castello di Fenelon, dai caratteristici tetti in ardesia, che fonde, in modo armonioso, lo spirito bellico del Medioevo con l’eleganza del Rinascimento.Ed è pure set di film cult e del dramma storico di Ridley Scott “L’ultimo duello”.
È il 1937 quando Josphine Baker giunge in Dordogna e si innamora follemente del Castello di Milandes. Tetti in ardesia, caminetti rinascimentali, bagni Art- Déco e grandi finestre a bifora saranno le quinte degli anni più felici della soubrette e in seguito agente del controspionaggio e della sua Rainbow Tribe.
Oggi, passeggiare nei giardini, progettati da Jules Vacherot, uno dei grandi architetti paesaggisti del XX secolo, è cogliere appieno la bellezza di questo luogo punteggiato da bossi, cedri dell’Atlante e querce secolari. Un microclima d’eccezione e l’indubbio senso estetico dei perigordini contribuiscono alla creazione di giardini dove l’arte topiaria raggiunge vette straordinarie.
Ne sono un esempio i giardini d’Eyrignac, con i suoi disegni modellati da colonne di tasso, intrecciate con ghirlande di carpino e cipressi che ricordano il suo originale design all'italiana e pure una pagoda cinese, memoir dello stile Chinoiserie in voga all'epoca della creazione del giardino originale. Non da meno i giardini de Marqueyssac, arroccati su uno sperone roccioso da cui si gode anche una splendida vista.
Atmosfere country chic: relax e gusto nella valle della Vezere
La cura dei dettagli e la grazia bucolica della Dordogna si esprimono al meglio nella valle della Vezere, dove Les Glycines, un edificio in pietra color crema dell’800 e suite lodge con terrazze su palafitte dai tocchi country chic sono il preludio di una cena sulla terrazza del 1862, una stella Michelin e un inno epicureo al Tartufo Nero del Périgord.
A pochi chilometri da Sarlat, la maison d’hotes Bel Estiu è un casale del XVIII secolo che Émilie Ergoll, ex stilista parigina, ha deliziosamente restaurato. L’anima del luogo è il vecchio fienile trasformato in guest house di sole 3 camere. E in cucina Emilie prepara ceste da pic nic con verdure biologiche e conserve fatte in casa, da gustare pure a lato piscina.
Effetto cocoon a Le Petit Manoir, un edificio della fine del XV secolo nel cuore della città medievale di Sarlat. Un rifugio intimo di sole sei camere e tre suite con affaccio sulla scenografica piscina esterna, protetta da mura in pietra che preservano l’intimità del maniero . Al Café de la Gare di Carlux si arriva in bicicletta attraverso la Voie Verte che collega Souillac a Sarlat.
I colori del Périgord
Il Périgord è diviso in quattro parti, 4 zone turistiche, ciascuna caratterizzata da un colore legato alle specificità del suo patrimonio naturale locale:
- Il Perigord Nero si trova nel sud-est del dipartimento ed è chiamato così per la presenza di una grande concentrazione di lecci molto scuri, che danno al paesaggio un bel colore ombroso.
- Il Perigord Bianco è una una striscia che si allunga da est a ovest, comprende Periguex e deve il suo nome al bianco della pietra calcarea locale, molto utilizzata nella scultura.
- Il Perigord Verde è la zona nord ed è chiamata così per la sua vegetazione lussureggiante, per la presenza di corsi d’acqua e di foreste che fanno anche parte del Parco Naturale Regionale del Périgord-Limosino.
- Il Périgord Viola, si trova nel sud-ovest, nel dipartimento della città di Bergerac, e prende il nome dal colore delle foglie delle vigne in autunno.
I vigneti della Dordogna
La Strada del Vino è una rete di domini e castelli uniti per farvi scoprire la vite, i vini di Bergerac e Duras, la professione di viticoltore ma anche la cultura, il patrimonio e l’arte di vivere nel Périgord. La Strada del Vino comprende anche numerosi eventi durante tutto l’anno presso i vignaioli locali. Attraverso la scoperta di 130 domini e castelli che vi apriranno le porte, potrete vivere un viaggio fra natura, panorama gourmet, degustazioni e feste.
Come arrivare in Dordogna
Per la sua posizione incastonata fra varie regioni francesi, la Dordogna è raggiungile in aereo dagli scali più vicini, dopo aver noleggiato un’auto: l’aeroporto di Bordeaux dista circa 120 km, l’aeroporto di Lione 400 km, l’aeroporto di Tolosa 280 km, mentre gli aeroporti di Parigi circa 500 km.
In alternativa, una volta atterrati potrete prendere i treni, sfruttando la rete TGV e regionale: Parigi a 4 ore e 15 minuti, Bordeaux a 1 ora e 15 minuti, Tolosa a 3 ore e Lione a 5 ore.
Tabella riassuntiva dei principali luoghi d'interesse
Luogo | Descrizione |
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Castello di Beynac | Fortezza medievale arroccata su una rupe, con vista panoramica sulla valle della Dordogna. |
La Roque Gageac | Pittoresco villaggio costruito nella roccia, affacciato sul fiume Dordogna. |
Giardini del Maniero di Eyrignac | Giardini formali con sculture vegetali, fontane e specchi d'acqua. |
Périgueux | Capitale della Dordogna, con la Cattedrale di Saint-Front e vestigia romane. |
Castello di Castelnaud | Castello fortificato con museo della guerra medievale. |
Grotte di Lascaux | Sito preistorico con riproduzioni di pitture rupestri paleolitiche. |
Abbazia di Cadouin | Sito patrimonio mondiale dell'UNESCO, con chiostro gotico fiammeggiante. |
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