Porsche Panamera Sport Turismo: Recensione di un'auto versatile
Ho avuto l'opportunità di provare la nuova Panamera 4S E-Hybrid Sport Turismo, un concentrato di tecnologia che abbina un motore endotermico 2.9 V6 con un elettrico da 100kW. Il risultato è una macchina che è una tuttofare: tanta possibilità di carico, comoda nell’uso quotidiano, elettrica ma anche molto sportiva come una vera GT!
Un concentrato di tecnologia e lusso
La tecnologia è ai massimi livelli, dalle bocchette dell’aria che si orientano tramite il touch all’infotainment che permette di personalizzare le tantissime schermate. In conclusione la definirei una macchina che richiede un grande investimento ma che regala anche grandi soddisfazioni, e come dicevamo all’inizio, versatile!
Vi potrà sembrare una scusa come tante per riempire il bagagliaio di attrezzatura e partire in direzione di qualche strada di montagna poco frequentata, ma quello che mi appresto a compiere è un viaggio all’interno del viaggio stesso. Si tratta della scoperta di un modello che spiana definitivamente la strada al segmento Shooting Brake - vetture famigliari dal design più sportivo e caratterizzate da una coda più pronunciata del solito - e poi non una semplice gran turismo, bensì una Sport Turismo, perché Porsche vuole ficcarvi in testa che questo viaggio, seppur in grado di coccolarvi a bordo di 5 metri di tecnologia e lusso, sarà anche un’esperienza da battito cardiaco accelerato.
Motorizzazione e prestazioni
C’è pure tecnologia ibrida, quell’attenzione fondamentale per un mondo che sta cambiando inesorabilmente e che nella mente di chi è abituato a condurre invece che seguire, rappresenta un’occasione per dimostrare a tutti che ibrido non va sempre ricondotto a noiosi elettrodomestici su ruote, non a caso ci si rivolge a quest’auto come a una 918 Spyder per la famiglia.
Cominciamo da qui, con il motore termico da 4 litri, un V8 biturbo che per conto suo eroga 550 cavalli per 770 Nm di coppia. Abbinato a quello che già di per sé sarebbe abbastanza per scaricare a terra il giudizio universale sotto forma di una viziosa shooting brake, abbiamo un motore elettrico da 100kw, il quale è in grado di aggiungere qualcosa come 136 cavalli. Non fatevi ingannare, in questo caso la matematica è un’opinione, difatti la potenza reale complessiva ammonta a 680 cavalli e 850 Nm di coppia, messi a disposizione tramite la trazione integrale e il surplus dell’asse posteriore sterzante ad agevolare e simulare un passo virtualmente ridotto.
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In Porsche lo chiamano PDCC Sport (Porsche Dynamic Chassis Control Sport), noi ci limitiamo a invocarlo in segno di gratitudine, soprattutto quando ci ritroviamo sui tornanti del Col de Vence ad andature che farebbero impallidire una 911.
Esperienza di guida
La Panamera Turbo S e-Hybrid Sport Turismo (d’ora in poi abbreviata come “la belva”) non è soltanto in grado di polverizzare ciò che sta in mezzo tra punto A e punto B o scioccare ogni più ottimistica convinzione e aspettativa per le innate qualità da gran turismo macinatrice di chilometri. Ciò che lascia a bocca aperta è quel costante dialogo che ha con il guidatore, nonostante ci si trovi ad aver a che fare con un telaio che sensorialmente non comunica con noi nel modo più tradizionale del termine. Il comportamento in curva è prevedibile, negli spostamenti più repentini, anche se in modalità Sport + la Sport Turismo non nasconde la sua sostanziosa mole, ma l’elasticità del motore e la prontezza dell’unità elettrica si abbinano alla totale trazione sulle enormi quattro ruote, aspetto che tira via la Panamera da ogni curva come se fosse su un binario.
Ecco qual è la differenza che Porsche vuole sottolineare, non una gran turismo, bensì una Sport Turismo, qualcosa che non ha solo l’intenzione di elevare il viaggio e celebrarlo al di sopra della destinazione. Una Sport Turismo è pensata per rendere il viaggio un qualcosa di altrettanto frenetico, in perfetto stile Porsche, mamma amorevole di chiunque abbia nel sangue il desiderio di velocità, su strada come su pista.
Abbiamo parlato di prestazioni balistiche, per cui eccovi i classici numeri che spazzano via ogni dubbio con il linguaggio universale della più pura velocità. Da 0 a 100 km/h in appena 3,4 secondi, da 0 a 200 orari in 11,6 e una velocità massima di 310 orari, per una cinque posti capace di caricare i bagagli per le vacanze senza alcun tipo di rinuncia e dal peso di 2.325 chilogrammi.
Nonostante le sue generose dimensioni, non certo semplici da lasciare a pettine in mezzo a noiose Mercedes destinate a sfigurare al suo cospetto, una volta seduti a bordo si ha la sensazione di essere nell’abitacolo, con una seduta confortevole ma sportiva, circondati da tutta la tecnologia di Stoccarda e dalla plancia aggiornata con l’arrivo della seconda generazione di Panamera.
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Interni e tecnologia
Reputate possibile innamorarsi di un’auto che non rappresenti il più classico cliché di auto sportiva? Io ne sono certo e anzi credo quasi di preferire questo particolare scenario proprio perché la scintilla scocca dove meno te lo aspetti. Allo stesso modo bisogna rendere merito a Porsche, per aver creato un’auto esteticamente imponente, ma soprattutto efficace come una bomba nucleare.
I consumi della Turbo S e-Hybrid sono altrettanto sorprendenti e il costante supporto dell’unità elettrica rende realistiche percorrenze che con una tradizionale Turbo S sarebbero fantascienza, riassumibili con un consumo medio nel ciclo misto di soli 3 l/100km.
Verdetto finale
Pensavo di trovarmi per le mani una bella sorpresa e invece mi son reso conto di aver scoperto l’automobile definitiva, quella che preferirei anche a scapito di numerose supercars. Questa è una situazione che deve far riflettere e che mette nero su bianco il fatto che l’ibrido può essere realmente sfruttato per migliorare i tradizionali propulsori a combustione.
Con tutte le tecnologie a disposizione, era inevitabile che la plancia risultasse un po’ complessa da governare, in parte anche perché c’è una commistione fra comandi fisici e schermi touch. Nell’uso quotidiano stupisce per l’efficienza del sistema elettrico, che recupera energia e lascia l’auto “veleggiare” per ridurre gli attriti.
Volante piccolo e dotato di “manettino”, pronto a rispondere (la gomma fa parecchio) pochissime reazioni. Non è tagliente come quello di una 911 ma si aiuta con le 4 ruote sterzanti per un input ad ingresso curva che non richiede più correzioni; sembra “pensare” da solo alla traiettoria. La complessità del sistema ibrido, fatto tutto di stacchi e riattacchi, potrebbe dare spazio a qualche giustificata esitazione: che marcia metto? il mio padrone vorra tenere la III o lasciar correre l’auto? Tutto in pochi millesimi di secondo, ma il PDK a 8 marce ha sempre la risposta giusta.
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Rispetto alla RS6 pareggia il conto per quel che riguarda la taratura delle sospensioni, ma aggiunge il confort reale e assoluto di un incedere a motore “spento” quando va a batteria, una condizione quasi non reale di viaggiar sospesi nell’aria. Anzi, è proprio lei, l’aria, l’unica cosa che si sente. il lunotto è piccolo e, nonostante sia più verticale della berlina, lascia vedere poco all’esterno. Davanti, il cofano sembra non finire mai, anche gli alti di statura debbono alzare un po’ il sedile di guida.
Lo spazio di carico sembra anche lui un salotto, ma non è molto grande (340 litri effettivi con le norme VDA), ma abbattendo gli schienali e reclinando il sedile anteriore si può sfruttare un vano di carico lunghissimo. Lì magari non trovate i materiali piacevoli al tatto, ma ogni dettaglio meccanico ed elettrico è al top, così come gli assemblaggi, le connessioni, le protezioni. E poi non basta un mese per scoprire tutte le funzioni, considerando anche che qui ce ne sono di specifiche per l’elettrico. Dal navi all’infotainment, tutto si comanda anche vocalmente e dal volante.
Auto da top manager, o anche da porschista con famiglia che nasconde in garage una 911. Insomma, non un modello per i deboli di cuore, ma a nostro giudizio vale tutti i soldi che costa.
Spazio e praticità
Questa nuova Porsche è la versione “famigliare” della Panamera (e la prima wagon di serie della casa tedesca), rispetto alla quale non cambia nelle dimensioni, pesa appena un poco in più (20 kg per la ibrida), ma offre un baule più capiente e accessibile e un abitacolo a cinque posti (anche se il quinto, con la seduta rigida e stretta e l'enorme tunnel centrale nel pavimento, va considerato di fortuna). La linea della Porsche Panamera Sport Turismo, sportiva ed elegante come quella della berlina, cambia solo nella parte posteriore, dove il tetto è meno arcuato e il lunotto più “in piedi”.
Il grande portellone, che arriva fino al paraurti, ha anche il vantaggio di una soglia di carico più bassa, a 61 cm da terra invece di 78 (un bel guadagno, in termini di praticità). Diverso è anche lo spoiler elettrico, sopra il lunotto, che gioca un importante ruolo aerodinamico variando d’inclinazione a seconda della velocità: fino a 170 km/h è in posizione Eco (angolo di - 7°); oltre questa velocità entra in posizione Performance (+ 1°); infine, quando il tetto elettrico è aperto, si porta a + 26°.
Interni spaziosi e confortevoli
L’abitacolo della Porsche Panamera Sport Turismo, elegante e moderno, nella parte anteriore è uguale a quello della berlina, con la plancia a sviluppo orizzontale ben collegata al tunnel fra i sedili attraverso la larga consolle e rifinita come si deve (anche nelle parti meno in vista). Il grande schermo di 12” del sistema multimediale ha una grafica molto gradevole e d’effetto; i comandi tattili nella console, però, hanno una supericie liscia e quindi risultano difficili da riconoscere al tatto, il che può portare a qualche distrazione nella guida. Fanno scena le mappe satellitari, orientabili sfiorando lo schermo con un dito. Peccato che ci sia solo l’interfaccia Apple CarPlay (di serie): manca Android Auto.
Come sulla berlina, le bocchette d’aerazione centrali sono motorizzate e si orientano muovendo un cursore sullo schermo (la regolazione, però, è poco precisa e laboriosa). Gli interni cambiano, invece, nella parte posteriore, dove si notano i tre sedili (ma la vettura può essere ordinata anche con le due poltroncine singole) e il soffitto più alto, che lascia più agio sopra la testa.
Bagagliaio versatile
Anche il bagagliaio cambia, a cominciare dall’ampio portellone ad apertura elettrica, che rende molto meno faticose le operazioni di stivaggio dei bagagli. La Porsche Panamera Sport Turismo, comunque, non è una station wagon pura: è pur sempre una sportiva di lusso. Si distingue, però, per la buona capacità del vano (520 litri nelle versioni a benzina e a gasolio, 25 in più rispetto alla Panamera, e 1.390 litri con i sedili reclinati, valori che si riducono a 425/1295 nell’ibrida, contro i 405/1212 dell’analoga berlina), per il pratico schienale del divano frazionato nello schema 40/20/40 e per il sistema che consente di gestire il contenuto del bagagliaio, attraverso due binari sul pavimento e quattro occhielli.
Modalità di guida ibrida
La Porsche Panamera Sport Turismo 4E Hybrid è la versione ibrida plug-in (ricaricabile collegandola a una presa di corrente). Il sistema ibrido è costituito da un sei cilindri 2.9 biturbo a benzina da 330 cavalli, sotto il cofano anteriore, abbinato a un motore elettrico da 136 CV montato assieme al cambio: la potenza complessiva è di 462 cavalli (disponibili nella modalità Hybrid Auto). Le batterie agli ioni di litio sono collocate sotto il baule, hanno una capacità di 14 kWh e, secondo la casa, quando sono cariche consentono alla macchina di percorrere fino a 51 km in elettrico, sotto i 140 km/h, prima dell’intervento del motore a benzina.
Le modalità di funzionamento sono quattro: alla Hybrid Auto si aggiungono la E-Power, che privilegia l’alimentazione elettrica; la E-Hold, che mantiene intatta la carica della batteria; e la E-Charge, che sfrutta al massimo le funzioni di ricarica, in modo che parte della potenza prodotta dal motore termico venga utilizzata per ricaricare le batterie agli ioni di litio, aumentando l’autonomia di marcia.
Prestazioni sportive
Nella guida la Porsche Panamera Sport Turismo 4 E Hybrid colpisce soprattutto per comfort, maneggevolezza e prevedibilità nelle reazioni. Nelle strade strette e tortuose e in città, le dimensioni extralarge si fanno sentire; tuttavia lo sterzo leggero, il cambio automatico e il notevole spunto offerto dal sistema ibrido consentono di muoversi nel traffico senza fatica e in silenzio, sfruttando anche per lunghi tratti il solo motore elettrico.
Tuttavia, è nel misto veloce che la Panamera Sport Turismo ibrida mostra il meglio delle sue qualità dinamiche, facendosi apprezzare per la rapidità nei cambi di direzione, la stabilità e l’elevata tenuta di strada (con un coricamento laterale davvero contenuto, anche per merito delle sospensioni attive PASM, di serie). E quando c’è da riprendere velocità in fretta, la potenza dei due motori e la rapidità nelle scalate del cambio a doppia frizione a 8 marce proiettano in avanti la macchina come una fionda, con una reattività sorprendente. Del resto, con 462 CV a disposizione anche una shooting brake di 5 metri come questa riesce far dimenticare la sua stazza, tanto da rendere quasi “normali” dati da autentica sportiva, come i 4,6 secondi ufficiali nello scatto da 0 a 100 km/h e la velocità massima di 275 km/h, che sembrano davvero alla portata della vettura.
Non dimentichiamoci, però, che la Panamera Sport Turismo è anche un’auto votata ai lunghi trasferimenti, dove fa valere l’elevato comfort dei sedili (riscaldabili, ventilati e con massaggio a 2.159 euro), l’efficiente insonorizzazione dell’abitacolo e del motore (che a 100 km/h quasi non si sente) e l’eccellente filtraggio delle sospensioni.
Efficienza nei consumi
Un capitolo a parte riguarda i consumi, visto che questa belva è capace di percorrere poco più di 30 km a emissioni zero, vale a dire senza consumare benzina (tanti ne siamo riusciti a coprire nel nostro test in strade di campagna, prima dell’intervento del motore termico e col computer di bordo che ne segnava ancora 12: ma con una maggiore attenzione e un piede ancor più leggero si potrebbe fare meglio). La casa dichiara 51 km di autonomia con le batterie al massimo della carica, una distanza che consentirebbe gran parte dei possibili tragitti casa-ufficio senza dover passare dal benzinaio.
Tanto più che i tempi di ricarica dichiarati non sono lunghi: la batteria ad alta tensione integrata nella parte posteriore si carica completamente in sei ore, tramite un collegamento a una presa da 230 V a 10 Ampère. Se invece, in alternativa al caricatore da 3,6 kW, si utilizzano il caricabatteria opzionale da 7,2 kW e un allacciamento da 230 V a 32 Ampère, gli accumulatori arrivano alla massima carica già dopo 2,4 ore. Tramite il Porsche Communication Management (PCM) o l’app Porsche Connect (per smartphone e Apple Watch) si può pure avviare la carica da remoto anche in maniera temporizzata.
Inoltre, la vettura è dotata di climatizzazione a vettura ferma, per raffreddare o riscaldare l'abitacolo mentre l’auto è collegata alla presa.
Versioni e prezzi
La Porsche Panamera Sport Turismo è già in vendita (per ora solo a trazione integrale). Si parte dai 103.502 euro della 4 da 330 CV (2.928 euro più della berlina). Poi ci sono la 4S da 441 cavalli (126.560 euro) e la Turbo col 4.0 da 549 CV (166.088 euro). Abbastanza pesante il prezzo della 4S Diesel da 421 cavalli: 130.586 euro, più della 4 E-Hybrid che si ferma a 118.158.
Viste le cifre in gioco, è strano che alcuni optional (di serie su auto molto meno costose) si debbano pagare a parte: è il caso del cruise control adattativo (2.440 euro), del sistema di mantenimento di corsia (1.086 euro) e della radio DAB (488 euro).
Giudizio finale
In sintesi, la Porsche Panamera Sport Turismo offre un'esperienza di guida eccezionale, un design elegante e una grande versatilità, il tutto combinato con tecnologie all'avanguardia e un'attenzione ai dettagli tipica delle auto di lusso.
L'abitacolo della Porsche Panamera Sport Turismo (che nella parte anteriore è uguale a quello della berlina) è elegante e moderno ed è rifinito con quell’attenzione per i dettagli propria delle auto di lusso. Il vano è rifinito con notevole attenzione ed è piuttosto ampio: 520/1390 litri, invece dei 500/1340 della Panamera “normale”. Pratici il grande portellone (la bocca d’accesso più ampio di quella della berlina) e il pavimento interno a filo della soglia.
Per la prima volta infatti la Panamera ibrida si fa in tre, berlina sportiva a 5 porte, il classico coupé, Executive, la versione a passo lungo e Sport Turismo. Sulle colline attorno all’autodromo Paul Ricard abbiamo utilizzato inizialmente la modalità Electric, riuscendo con ampi tratti in salita a raggiungere i 52 km di autonomia utilizzando solo la batteria.
Difficile, tuttavia, che si scelga di togliere la SIM dal proprio telefono: più facile invece utilizzare Car Play, che funziona sia in modalità Wireless o Wired, per collegare un iPhone e sfruttare tutte le app e tutte le funzioni sul grande schermo. Nonostante sia possibile collegare un telefono Android tramite bluetooth per le classica funzioni di vivavoce e streaming audio, Android Auto continua a mancare: c’è solo Car Play di Apple.
Guardando ai prezzi e alle prestazioni partiamo dalla Panamera 4 E-Hybrid: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e 280 km/h di velocità massima. Siamo davanti al modello di ingresso che parte da 118.994 euro. Servono invece 136.561 euro per la Panamera 4S E-Hybrid, da 0 a 100 in 3,7 secondi e velocità massima di 298 km/h. Il modello di punta, la Panamera Turbo S E-Hybrid, tocca i 199.025 euro e sfiora i 3.2 secondi nell’accelerazione da 0 a 100 con 315 km/h di velocità massima.
Questi prezzi si riferiscono alla carrozzeria classica coupè: per la versione Sport Turismo servono circa 4000 euro in più: la 4 E-Hybrid costa 121.922 euro, la 4S 139.977 euro e la Turbo S 203.417 euro.
Opinioni degli utenti
Diversi utenti hanno espresso le proprie opinioni sulla Panamera Sport Turismo. Alcuni la trovano esteticamente gradevole e preferibile alla versione standard, mentre altri rimpiangono la personalità della prima Panamera. In generale, la vettura è apprezzata per la sua sportività, il lusso degli interni e la tecnologia all'avanguardia.
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