Reggio Emilia: Cosa Vedere e Fare in un Weekend
Reggio Emilia condivide con la vicina Modena uno strano destino: è una bella città d’arte, ospitale e molto vivibile, ma è quasi mai citata come meta per un week end o una vacanza. Eppure, questa città emiliana ha molto da offrire, dalla storia all'arte, passando per la gastronomia e l'architettura contemporanea. Ricca di giovani e studenti, è sempre in vetta alle classifiche delle città più ricche e vivibili d’Italia.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a Reggio Emilia durante un week end o una vacanza.
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1. Piazza Prampolini (Piazza Grande)
Anche se il nome ufficiale è Piazza Prampolini, per tutti è Piazza Grande. Non perché sia in realtà così grande ma per distinguerla da Piazza San Prospero che è ancora più piccola. Facendo giusto qualche metro si apre davanti l’affascinante Piazza Prampolini, per tutti Piazza Grande, il cuore della città .
Qui si affacciano alcuni tra gli edifici più importanti: il Palazzo del Comune, il Palazzo del Podestà con la Torre dell’Orologio, il Palazzo delle Notarie e la Torre del Bordello. Oltre ai palazzi, sempre in piazza Prampolini si trovano la Statua del Crostolo e la Cattedrale col Battistero - della chiesa te ne parlo sotto -.
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2. Il Duomo di Reggio Emilia
Il Duomo è, insieme al Palazzo Comunale, l’edificio più importante di Piazza Grande. La prima pietra della Cattedrale fu posata intorno all’857 anche se quella che vediamo oggi è il rifacimento del 1500 circa. La facciata incompleta è la caratteristica del Duomo, dovuta a Prospero Sogari, detto il Clemente.
All’interno sono da vedere alcune cappelle rivestite di marmi pregiati come il sepolcro di Orazio Malaguzzi, il monumento funebre di Valerio Malaguzzi di Bartolomeo Spani, la Cappella Fiordibelli. In quest’ultima è accolta l’”Assunzione di Maria Vergine San Pietro in cattedra e San Girolamo” del Guercino. Dal 2010 il Duomo ospita opere di arte contemporanea di Ettore Spalletti, Hidetoshi Nagasawa, Claudio Parmiggiani, e Jannis Kounellis.
Il Broletto
Accanto al Duomo c’è l’ingresso al Broletto, caratteristico passaggio coperto che porta su Piazza San Prospero. Se da Piazza Grande si prende il Broletto si spunta in Piazza San Prospero, la più piccola ma scenografica piazza di Reggio Emilia.
3. Piazza San Prospero
Se da Piazza Grande si prende il Broletto si spunta in Piazza San Prospero, la piĂą piccola ma scenografica piazza di Reggio Emilia. Costruita nel 997 fu rifatta completamente nel XVI secolo.
La chiesa è il luogo di culto più amato dai reggiani perché sotto l’altare maggiore ospita le spoglie di San Prospero, patrono di Reggio Emilia. Qualcosa di simile a quelle che fece San Geminiano per la vicina Modena. Sul sagrato sono collocati i sei caratteristici leoni in marmo rosso di Verona.
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4. Palazzo Comunale e la Sala del Tricolore
Dal 1434 il potere civile di Reggio Emilia ha sede nel Palazzo Comunale con portico a tre arcate che affaccia su Piazza Grande. La facciata, con lo stemma del Comune, è del 1774 su disegno di Ludovico Bolognini. All’interno ci sono alcune sale impreziosite con affreschi del 1700 e dipinti del 1800.
La nostra bandiera nazionale, a cui è dedicata una bellissima sala e un piccolo museo, infatti è nata qui. Vuoi ripercorre tutta la storia della nascita della bandiera italiana, della conquista dell’indipendenza e dell’unità d’Italia? Allora devi visitare il Palazzo del Comune, il luogo in cui ha sede il museo e la sala del Tricolore.
Molto emozionante vederla, considerato che proprio qui, il 7 Gennaio 1797, si riunirono i rappresentanti di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara per proclamare la Repubblica Cispadana. In quell’occasione fu adottata la bandiera a tre colori (verde-bianco-rosso) che nel 1848 divenne la bandiera nazionale italiana.
5. Basilica della Ghiara
A poca distanza c’è la Chiesa di San Prospero, con uno dei cicli di affreschi più belli d’Italia: il Giudizio Universale di Camillo Procaccini. La Basilica della Ghiara merita una visita soprattutto per ammirare il capolavoro del Guercino: la “Crocefissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero“.
La Basilica della Ghiara che vediamo oggi fu quindi costruita in pochissimi anni (1597-1619) e questo spiega la coerenza architettonica e stilistica della chiesa. Un’opera del Guercino, la “Crocefissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero“ è già un motivo sufficiente per visitare la bellissima Basilica della Ghiara.
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6. Musei Civici di Reggio Emilia
Dei Musei Civici di Reggio Emilia fanno parte diverse istituzioni: il Palazzo dei Musei, il piccolo museo della Giara, il Museo di Storia della Psichiatria, il Museo del Tricolore e la Galleria Parmeggiani. Archeologia, Etnografia, Storia dell’Arte, Storia Naturale e una sezione dedicata alla Storia della città .
Si passa così da un mosaico romano a una testa di Mososauro, dalla Balena Valentina a una maschera africana del 1800, dalle raccolte di funghi a un terribile campionario di malformazioni umane.
7. Chiostri di San Pietro
Nel cuore di Reggio Emilia c’è un complesso architettonico discreto e grandioso, che molti turisti frettolosi evitando di visitare. Eppure i Chiostri di San Pietro sono uno degli edifici più grandiosi del Rinascimento italiano in cui appare inconfondibile la mano di Giulio Romano.
Se siete fortunati, durante la vostra visita a Reggio Emilia potreste trovare ai chiostri una mostra di arte contemporanea, un balletto o una rappresentazione teatrale.
8. I Teatri di Reggio Emilia
Reggio Emilia è anche conosciuta come “città dei teatri”. Ne ha tre, tutti raccolti intorno a Piazza della Vittoria nel centro città : il Teatro Valli, il Teatro Ariosto e il Teatro Cavallerizza. Se il Cavallerizza ospita soprattutto rappresentazioni moderne e il Teatro Ariosto quelle di prosa, è il Teatro Valli il “pezzo forte” dei Reggio Emilia.
In questo teatro, il 29 aprile 1961 debuttò Luciano Pavarotti, interpretando il ruolo di Rodolfo La bohème. Il Teatro Valli è il classico teatro all’italiana: più di 1.000 posti divisi in una struttura a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi ed un loggione.
9. Collezione Maramotti
Dove un tempo c’era la fabbrica di abbigliamento di Max Mara oggi c’è un grande spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea: è la Collezione Maramotti, voluta da Achille Maramotti, il fondatore della casa di moda Max Mara. Si tratta in gran parte di dipinti ma sono presenti anche sculture e installazioni delle tendenze degli anni ’50: gli informali, la Pop art romana e opere di Arte Povera.
Ci sono anche opere del XXI secolo che però non fanno parte della collezione permanente ma sono esposte solo in occasione di mostre tematiche. La visita alla collezione permanente è su prenotazione e riservata a un massimo di 25 visitatori per volta.
10. Architetture di Santiago Calatrava
Se c’è una caratteristica di Reggio e di tutta l’Emilia, questa è certamente la capacità di cambiare restando sempre sé stessa. Ed è in quest’ottica che bisogna osservare le architettura di Santiago Calatrava che interrompono la piatta Pianura Padana emergendo come giganti bianchi.
Sono 4 le opere che l’architetto spagnolo ha progettato per Reggio Emilia: ci sono i 3 ponti nella zona Nord della città lungo la strada che porta a Bagnolo. L’opera certamente più conosciuta è la stazione Mediopadana della linea Alta Velocità . L’hanno vista tutti, anche chi non ha preso mai un treno per Reggio Emilia, in quanto corre parallela all’Autostrada A1.
Anche questa avveniristica struttura risponde all’esigenza di “movimentare” la Pianura Padana: come ha dichiarato lo stesso Calatrava, “il paesaggio della Pianura Padana è sostanzialmente piatto e verde. Ogni tanto emergono alberi o un campanile che si stagliano su un cielo blu. Era necessario sviluppare degli elementi che dessero vita al luogo: archi, semiarchi, onde, in modo da creare dei segni distintivi sul territorio”.
La Gastronomia Reggiana
Come per la vicina Modena il cibo di Reggio Emilia rappresenta una delle motivazioni principali per cui si decide di visitare la cittĂ emiliana. Gli ingredienti sono sempre quelli genuini e consistenti della cucina emiliana: carne soprattutto di maiale, Parmigiano Reggiano, paste fresche.
Qui trionfano soprattutto i cappelletti da gustare i brodo e i tortelli verdi con ripieno di spinaci e bietole. Una pasta più povera e contadina è la “Rasa” in brodo, fatta con un impasto di uova, Parmigiano Reggiano e pan grattato grattugiato con una grattugia direttamente nel brodo. Il coniglio alla reggiana con cipolle, vino bianco e concentrato di pomodoro unisce con un ipotetico filo Reggio Emilia e Ischia, di cui è uno dei piatti tipici.
Il vino che regna sulla tavola è il Lambrusco, in tutte le varianti locali.
Tabella dei Punti di Interesse
Punto di Interesse | Descrizione | Costo |
---|---|---|
Piazza Prampolini | Cuore della cittĂ , sede di edifici storici | Gratuito |
Duomo di Reggio Emilia | Cattedrale con opere d'arte e cripta del 1200 | Gratuito |
Piazza San Prospero | Piazza scenografica con la Basilica del Santo Patrono | Gratuito |
Palazzo Comunale e Sala del Tricolore | Sede del potere civile e luogo di nascita della bandiera italiana | Gratuito |
Basilica della Ghiara | Santuario con capolavori del Guercino e affreschi | Gratuito |
Musei Civici | Complesso museale con diverse sezioni (archeologia, storia naturale, ecc.) | Variabile |
Chiostri di San Pietro | Edificio rinascimentale con mostre ed eventi | Gratuito (senza visita guidata) |
Teatro Valli | Teatro all'italiana con spettacoli vari | Variabile |
Collezione Maramotti | Collezione d'arte contemporanea | Gratuito (su prenotazione) |
Architetture di Calatrava | Ponti e stazione Mediopadana | Gratuito |
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