Rifugio Alpe di Tires: Sentieri e Itinerari
Il rifugio Alpe di Tires è raggiungibile con un'escursione ad anello in val di Fassa, un’escursione in val di Fassa davvero appagante.
Il giro ad anello che stiamo per raccontarti lo possiamo definire forse il trekking più bello che abbiamo intrapreso finora sulle Dolomiti, da superare anche il famoso anello delle Tre Cime dalla Val Fiscalina.
Si tratta di un’escursione che da Compaccio ti porta fino al rifugio Alpe di Tires, a 2.440 metri di altitudine e con il plus di dormire in alta quota, per poi chiudere l’anello il giorno seguente.
Ma prima di iniziare, se non ci conosci: noi siamo Lara e Davide. Amanti dei viaggi, della corsa e in generale delle attività outdoor e in natura.
Accesso all'Alpe di Siusi
L’Alpe di Siusi è l’altopiano più grande d’Europa con i suoi 56 km² di paradiso naturale, ed è posizionato tra i 1.600 fino a 2.958 metri di altitudine. L’accesso è limitato alle auto, e di seguito ti proponiamo i diversi modi per raggiungerlo:
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- Cabinovia: che da Siusi ti porta a Compaccio, in circa 15 minuti. Il costo è di 26,50 euro andata e ritorno a persona.
- Bus: sempre da Siusi attraverso la linea 10, e costa come l’accesso in cabinovia. Questo servizio non è compreso nella “Südtirol Alto Adige Guest Pass”, ovvero l’eventuale tessera che potrebbe fornirti l’alloggio per utilizzare tutti i mezzi dell’Alto Adige gratuitamente.
- Auto: l’alternativa più economica. Ma attenzione ci sono degli orari da rispettare. Si può infatti risalire la strada solo prima delle 9.00 o dopo le 17.00. La discesa invece è libera a qualsiasi ora del giorno.
Noi infatti siamo partiti di primo mattino per optare per la salita con la nostra auto, posteggiando al parcheggio gratuito P1 (Spitzbühl), che si trova a circa 1 chilometro dall’inizio dei sentieri. Ci sono ulteriori parcheggi a Compaccio, al costo di 26,50 euro ad auto al giorno. Se vuoi quindi evitare questa spesa, sali presto al mattino, soprattutto nel periodo di maggior afflusso estivo. I posti disponibili sono circa una settantina.
Da Compaccio al Rifugio Alpe di Tires: il Percorso Dettagliato
Parcheggiato l’auto, prendiamo gli zaini e iniziamo questo incredibile anello da Compaccio al rifugio Alpe di Tires. Arriviamo all’inizio della segnaletica di tutti i percorsi e seguiamo le indicazioni, inizialmente del segnavia n. 10 e poi n. 1 per il rifugio Bolzano, che sarà la nostra prima tappa di questo vero e proprio viaggio in mezzo ai panorami pazzeschi delle Dolomiti.
L’intero anello è davvero intuitivo e i percorsi sono sempre ben segnalati. Impossibile sbagliare.
Iniziamo ad immergerci nella magia e nella pace di questo posto. Camminiamo in mezzo a grandi prati verdi, baite e pascoli. Dopo una breve salita inizia una lunga discesa, che presagisce che poi ci sarà una ripida salita da percorrere.
Dobbiamo infatti camminare e letteralmente scavallare l’imponente massiccio dello Sciliar, e a vedere il sentiero dal basso mette un po’ di ansia, in effetti. Poi in realtà, come spesso accade, è meno impegnativo di quello che sembra, ma ci vuole comunque sempre un buon allenamento. Questo è innegabile.
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Tra un mini tornante e l’altro, e le pause per ammirare i panorami, arriviamo in vetta e ci gustiamo la meravigliosa vista che ci troviamo di fronte.
Nonostante ci sia ancora un po’ di foschia, si notano in tutto il suo splendore il Bullaccia (altro anello strepitoso che abbiamo percorso in inverno), le Odle ma anche il Sassolungo e il Sassopiatto.
Ma è quando finisce completamente la salita che si apre un panorama incredibile verso l’intero Gruppo del Catinaccio e del Latemar.
L’Arrivo al “Castello tra le Nuvole”
Ad ogni passo proviamo inevitabilmente emozioni incredibili. Praticamente in una sola salita ci siamo trovati di fronte a tutte le nostre cime preferite, viene quasi da piangere dall’emozione. Siamo quindi arrivati alla prima tappa di questo anello, ovvero al rifugio Bolzano, situato quasi sul punto più alto del massiccio dello Sciliar a 2.475 metri di quota.
Eravamo curiosi di vederlo perché, ne avevamo sempre sentito parlare. Infatti è conosciuto come il “castello tra le nuvole” oltre ad avere di fronte uno dei panorami più belli delle Dolomiti. Beh avevano proprio ragione. Questo è un rifugio assolutamente da vedere. Anzi lo metteremo in lista come rifugio per dormire qui una notte, e così goderci il panorama con tutta la calma necessaria, a diverse ore del giorno e della notte.
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E visto che è ancora presto per raggiungere la seconda e ultima tappa di giornata, decidiamo anche di salire al Monte Pez.
Si tratta di una salita di soli 10 minuti, che ti consigliamo di non perdere. La croce del Monte Pez si trova a 2.563 metri e qui potrai davvero ammirare un bellissimo panorama a 360° sulle più belle cime dolomitiche che ti abbiamo prima citato e dall’altra parte su Bolzano e la sua vallata.
Ci gustiamo quindi il nostro pranzo con questa strepitosa vista. Respiriamo a pieni polmoni quest’aria frizzantina e continuiamo il nostro trekking per raggiungere il rifugio Alpe di Tires.
Dal Rifugio Bolzano al Rifugio Alpe di Tires
Il sentiero da seguire è il numero 4. Un percorso abbastanza semplice. Inizialmente in salita, poi pianeggiante, per proseguire successivamente con un continuo sali e scendi tra panorami che fanno bene al cuore.
Da un lato notiamo la Val di Tires, una delle valli che più amiamo, e dall’altro continuano le viste sulle varie cime, fino ad arrivare ad un punto dove di fronte si presenta in tutta la sua bellezza il notevole e superbo Catinaccio.
Viste da brividi, forse perchè non ci aspettavamo di vederlo così da vicino. La fatica va in secondo piano perché di fronte a questa immensità e bellezza puoi solo gioire, oltre a sentirti davvero piccolo davanti a questa enormità. Continuiamo a camminare con lo sguardo sempre più meravigliato e in meno di due ore arriviamo alla nostra casa per questa notte.
Eccolo: il rifugio dal tetto rosso rubino ai piedi dei Denti di Terrarossa. L’anno scorso l’avevamo raggiunto dalla Val di Fassa ma non avevamo trovato una grande giornata e invece oggi ci godiamo tutto il suo panorama attorno.
Da qui notiamo non solo il Sassolungo, ma anche tutto il gruppo del Sella, la Marmolada, le Odle, in lontananza pure il Monte Pelmo. Un vero e proprio godimento per gli occhi e l’anima.
Tramonti e Albe al Rifugio Alpe di Tires
Il rifugio Alpe di Tires si trova a 2.440 metri di altitudine, è in stile moderno ma ben ambientato con i paesaggi tutt’attorno. I loro piatti rispettano la tradizione, anzi dobbiamo dire che qui abbiamo mangiato davvero molto bene.
Ci sono camere da 2/3 posti e camerate fino a 12 posti, i bagni sono ben organizzati e puliti e il menù serale prevede davvero un’ampia scelta, per non parlare della colazione ricca e varia per essere in un rifugio, con molti prodotti locali e soprattutto fatti in casa. Aperto da fine maggio ai primi di ottobre, ma verifica sempre il loro sito online per le date esatte.
Ma la parte che più abbiamo amato è stato godere delle luci del tramonto e dell’alba in un meraviglioso silenzio. Serate e mattine così ci vorrebbero più spesso. La felicità e le emozioni che abbiamo provato sono difficili da spiegare ma sono assolutamente da provare. Non possiamo che suggerirti una notte qui ad alta quota.
Chiudiamo l’Anello dal Rifugio Alpe di Tires a Compaccio
Sveglia di primo mattino per godere dell’alba e del suo silenzio. Un alba un po’ timida ma che ha saputo regalarci nuove emozioni e una nuova carica per la giornata.
Ripartiamo raggiungendo in soli 10 minuti la forcella dei Denti di Terrarossa con il sentiero n. 2. Si tratta di un altro punto panoramico straordinario e privilegiato. Da un lato gli imponenti massicci rocciosi e dall’altro l’intero altopiano verdeggiante dell’Alpe di Siusi in tutta la sua bellezza. In lontananza si nota anche il rifugio Bolzano, la giornata insomma riparte con scenari pazzeschi.
Il percorso oggi è davvero semplice, praticamente tutto in discesa e con solo un minimo di sali e scendi per arrivare al parcheggio.
Ci godiamo il verde di questo altopiano, i pascoli, le baite e ci voltiamo ad ammirare i Denti di Terrarossa nella loro maestosità insieme allo Sciliar. Facciamo anche una piccola deviazione verso malga Sattler e Punta d’Oro per poi proseguire con il sentiero n. 7 fino a Compaccio, pensando a che weekend incredibile ci lasciamo alle spalle.
Questo trekking ad anello che parte da Compaccio passando per il rifugio Bolzano e Alpe di Tires è una combinazione perfetta di paesaggi che fanno sognare. Un mix di contrasti tra verdi prati e pareti rocciose e, anche di specialità locali da assaggiare. È una di quelle esperienze che ci resteranno per sempre nel cuore, e che ti consigliamo di provare almeno una volta nella vita.
Conoscevi già questo percorso? Ti è piaciuto? Ti aspettiamo nei commenti. Ci piace sempre conoscere il tuo parere.
Tips e Consigli Utili
E infine qualche ultimo consiglio per vivere al meglio questo favoloso trekking ad anello:
- Il trekking è lungo e il dislivello non è poco che: un minimo di allenamento è necessario per non arrivare sfiniti.
- Il percorso tecnicamente non è difficile, non ci sono tratti particolarmente esposti, ma ci vuole comunque l’attrezzatura adatta. Le sneakers o le scarpe da città non vanno assolutamente bene. Se hai bisogno di consigli, consulta anche il nostro shop online.
- Buone riserve d’acqua e cibo sono fondamentali: anche se durante il percorso ci sono dei rifugi, è sempre importante partire preparati.
- L’intero giro anello è fattibile anche in giornata, se sei ben allenato.
Altre Opzioni di Percorso
Anziché puntare direttamente al rifugio Alpe di Tires attraverso il sentiero 7, 6 e poi 2 (in questo modo raggiungerete il rifugio in 2 ore e mezza), scegliamo di raggiungere prima il rifugio Bolzano. Una volta raggiunto il rifugio Bolzano facciamo una breve sosta. Torniamo indietro sul sentiero dell’andata fino al bivio: da una parte abbiamo il sentiero 1 da cui siamo arrivati, a destra il sentiero 4 che dobbiamo prendere per arrivare alla nostra meta.
Quando ho sentito per la prima volta parlare dei Denti di Terrarossa ho pensato subito a quando mangio troppi frutti di bosco e mi vengono la lingua e i denti di colore rosso-violaceo. Non si tratta di un gigante che ha fatto una scorpacciata di lamponi, ma piuttosto di alcune cime aguzze che sono paragonabili ai denti di un cavallo.
Raggiungiamo, dopo alcuni tornanti, la vetta del Gluggochegg per poi proseguire verso il rifugio Alpe di Tires (2440 m) sempre lungo il sentiero 4.
Altre alternative includono:
- Prendere il sentiero 2 fino alla forcella Denti di Terrarossa che poi discende tra i pascoli fino all’Albergo Panorama, per ricongiungersi, percorrendo un piccolo tratto del sentiero 6, al sentiero 7.
- Proseguire lungo il sentiero 4, il sentiero 8, il sentiero 7 (o 8A) fino al rifugio Molignon. Si tratta di un’escursione abbastanza impegnativa della lunghezza complessiva di 24 km.
Escursione da Campitello di Fassa
Da Campitello di Fassa (1426 m) si prende la strada asfaltata in direzione Val Duron. Dopo poco la strada diventa sterrata e la si segue fino al Rifugio Micheluzzi (1860 m). Qui inizia il sentiero vero e proprio: si prende il segnavia 532. Salendo gradatamente si incontra la baita Brach, la malga Miravalle e la malga Docoldaura. Arrivati all’ultima malga il sentiero diventa ripido fino ad arrivare al Passo Duron (2168 m). Qui si gira a sinistra, sentiero 594, e si sale a quota 2440 m dove troveremo il rifugio Alpe di Tires. Si rientra per lo stesso percorso.
Se si vuole accorciare il tragitto a piedi e sufficiente prendere la navetta da Campitello di Fassa al Rifugio Micheluzzi: si risparmiano circa 7 Km.
Dati Tecnici
Di seguito alcuni dati tecnici utili per pianificare la tua escursione:
Dettaglio | Valore |
---|---|
Dislivello | 1.400 metri (variazioni a seconda del percorso) |
Lunghezza Percorso | 16,50 km (variazioni a seconda del percorso) |
Tempo di Percorrenza | 4.30 ore (variazioni a seconda del percorso) |
La percorribilità dell’itinerario proposto, come tutta la morfologia montana, è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento.
Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.
La Val di Fassa e l’Alpe di Siusi sono tradizionalmente conosciute in tutto il mondo per loro eccezionale bellezza: nonostante non siano apparentemente vicine, c’è un sentiero che le unisce e che consente di ammirare paesaggi mozzafiato.
Il nostro punto di partenza odierno è il Rifugio Micheluzzi, meravigliosa baita posta al limitare della parte pianeggiante della Val Duron. Per questa passeggiata, lunga e impegnativa, abbiamo scelto di arrivare servendoci del bus navetta che, dall’abitato di Campitello (Streda de Salin) conduce sin qui in pochi minuti, evitando di percorrere l’erta via iniziale.
Passeggiamo senza pendenza alcuna in mezzo a splendidi pascoli che, poco oltre, incontreranno la larga forestale. I prati sono davvero splendidi e curatissimi e verrebbe una gran voglia di correrci dentro! Non sarà nemmeno passato un quarto d’ora che arriveremo alla Baita Lino Brach (m. 1856) luogo davvero ameno con tanti bei giochi per i più piccini. Per chi desiderasse un itinerario senza impegno, questa potrebbe tranquillamente essere un’ottima meta.
La valle, dopo essersi stretta per un breve tratto, s’allarga poi d’improvviso regalando un paesaggio assolutamente mozzafiato.
Dopo un’oretta di cammino dal Rifugio Micheluzzi saremo ormai arrivati alla fine della Val Duron e ormai ci dobbiamo preparare ad affrontare la salita che, d’ora innanzi, non ci abbandonerà più.
Si parte dunque: Malga Docoldaura (che il cartello specifica esser chiusa) è solo a 15 minuti di strada e così ci avviamo a grandi passi per conquistarla. Malga Docoldaura (m. 2046) è davvero spettacolare ed è un vero peccato non sia aperta al pubblico! Ma non c’è tempo per i pensieri: dobbiamo proseguire e, superato un caratteristico crocifisso, saliamo decisi verso il Passo Duron.
Ci lasceremo presto alle spalle la boscaglia per abbracciare i verdi prati che ci condurranno, abbastanza facilmente, verso il Passo Duron. Ormai i Denti di Terrarossa sono molto vicini e sembrano volerci invogliare a raggiungerli presto. Noi intanto ci accontentiamo di aver guadagnato il Passo Duron (m. 2200), porta d’ingresso all’Alpe di Siusi, l’altopiano più vasto d’Europa.
Iil sentiero continua (per il momento in falsopiano) lungo le pendici del monte Spiz (m. 2684), costeggiando rigogliosi prati. Dietro di noi la mole del Sassopiatto (m.
Dopo un breve tratto tranquillo, ecco che la nostra mulattiera svela tutta la sua anima e inizia a inerpicarsi ripida tra i pascoli. Ma ormai manca così poco che lasciar perdere sarebbe davvero un peccato. Già si scorge l’enorme pannello fotovoltaico (posto dinanzi al rifugio), segno che la meta è vicina.
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