Escursioni dal Rifugio Graffer: alla scoperta delle Dolomiti di Brenta
Il Rifugio Graffer è la destinazione perfetta se ti trovi nella zona di Madonna di Campiglio e desideri fare un'escursione facile nelle Dolomiti di Brenta. Si tratta, infatti, di un trekking che parte già in quota e che presenta un dislivello contenuto, ma panoramicamente molto appagante.
Come raggiungere il Rifugio Graffer
L'itinerario ha inizio dal Rifugio Grosté "G. Graffer", raggiungibile con gli impianti di risalita che collegano il Passo del Grostè con Passo Carlo Magno oppure seguendo il sentiero 331, partendo da Madonna di Campiglio. Da Madonna di Campiglio prendiamo la comoda cabinovia Spinale che in pochi minuti ci porta a quota 2.100 metri di altitudine, dove si trova il glamourissimo Chalet Fiat (ex Rifugio Dosson).
Dal Monte Spinale al Rifugio Graffer
Dopo una sosta sulla terrazza panoramica, seguiamo il segnavia 331 attraversando i prati delle malghe di Campiglio. Il sentiero costeggia il Lago Spinale prima di proseguire in leggera salita fino al Rifugio Graffer, splendido rifugio adagiato sul Pian del Grostè e dominato dalla Pietra Grande.
Il Rifugio Graffer, nel luogo dove si trova ora, venne costruito nel 1947 dalla “Cooperativa Giorgio Graffer” ed inaugurato nel 1948. Fu ceduto alla SAT nel 1956 per una cifra simbolica e completamente rifatto e ampliato negli anni 1988-89 per essere trasformato in un rifugio-albergo, inserito in una zona sciistica di primaria importanza, snodo escursionistico estivo e cerniera fra il settore centrale del Brenta e quello settentrionale. Fu inaugurato nel 1990. E’ intitolato a Giorgio Graffer, uno degli arrampicatori più valenti della storia dell’alpinismo dolomitico, autore di numerose audaci imprese alpinistiche negli anni trenta, tanto da meritare di entrare nel ristretto gruppo degli Accademici del CAI.
Dati tecnici escursione al Rifugio Graffer dal Monte Spinale
Punto di partenza | Stazione a monte della cabinovia Spinale, Madonna di Campiglio |
---|---|
Punto di arrivo | Rifugio Graffer |
Dislivello | Circa 200 m |
Altezza massima | Rifugio Graffer, 2.261 metri s.l.m. |
Durata | Circa 1 ora e 20 minuti |
Difficoltà | E - Escursionistica |
Dal Rifugio Graffer al Rifugio Stoppani al Grostè
Poco sopra il Rifugio Graffer sono ben visibili il Rifugio Stoppani e il Passo Grostè. Entrambi possono essere raggiunti in circa 30 minuti di cammino lungo la salita sassosa che parte dal Rifugio Graffer, anche se molti arrivano direttamente con la cabinovia Grostè che parte da Campo Carlo Magno. Da qui il panorama è davvero unico, con la vista che spazia non solo sulle Dolomiti di Brenta, ma anche sul Gruppo dell’Adamello e sulle Dolomiti orientali.
Leggi anche: Scopri i Laghi di Monticchio
In passato la SAT aveva costruito al Passo del Grosté, nella zona centrale del Gruppo di Brenta, il rifugio Antonio Stoppani. Inaugurato nel 1893, l’edificio fu ampliato negli anni 1906-1907; distrutto da un incendio nel 1940 non venne più ricostruito.
Gli Orti della Regina
Il ritorno avviene sullo stesso sentiero, anche se io vi consiglio di fare una veloce deviazione agli Orti della Regina. Si tratta di una terrazza panoramica ai piedi della Pietra Grande, tra le più suggestive della zona, oltre che di grande interesse geologico e botanico.
Per raggiungere gli Orti della Regina bisogna svoltare a destra del Rifugio Graffer e costeggiare il ghiaione alla base della Pietra Grande, risalendo per alcune facili roccette.
Altri itinerari dal Rifugio Graffer
- Suggestiva traversata a mezza costa: dagli altopiani del Grostè alla selvaggia Bocchetta dei Tre Sassi, posta nel cuore della Catena Settentrionale di Brenta. Si passa ai piedi delle enormi pareti della Pietra Grande e della Cima Vagliana, si visita il circo glaciale degli Orti della Regina e si passa attraverso le grandi stratificazioni rocciose dello Sperone degli Orti.
- Percorso ad anello: Da Passo Campo Carlo Magno (1592 m) si prende il sentiero che scende verso Madonna di Campiglio fino ad arrivare ad una strada sterrata, che in inverno viene battuta per la discesa con gli slittini. Si sale fino a Malga Fevri (1950 m). Qui si prende la direzione Rifugio Graffer (2261 m). In inverno non si segue il sentiero dell’estate, ma solitamente le tracce degli altri escursionisti o la traccia GPS sul navigatore. Arrivati al Rifugio Graffer (2261 m) si scende verso il Rifugio Boch a lato della pista da sci. Ad un certo punto si devia a destra dirigendosi verso Malga Vagliana (1975 m). Superata la prima malga si scende ancora e si arriva alle malghe Vaglianella (1831 m) e Mondifrà (1632 m) prima di rientrate al punto di partenza.
- Verso il Rifugio Tuckett: Il Rifugio Tuckett (m. 2271) sorge su un breve spalto ai piedi del Castelletto Inferiore. L’itinerario ha inizio dal Rif. Grosté “G. Graffer”, raggiungibile con gli impianti di risalita che collegano il Passo del Grostè con Passo Carlo Magno oppure seguendo il sentiero 331, partendo da Madonna di Campiglio.
Traversata dal Rifugio Graffer alla Bocchetta dei Tre Sassi (Sentiero CAI 336)
Dal Rifugio Graffer (2261 m) si scende brevemente lungo la strada sterrata verso la stazione intermedia della funivia del Grostè, passando sotto alla funivia stessa. Si trova quindi a destra l’imbocco del sentiero CAI 336, che taglia a mezza costa seguendo la tubazione di un acquedotto. Seguendo un’ampia cengia si giunge presso un cabinotto di captazione dell’acqua, che si raggiunge con una breve scaletta un po’ esposta (attenzione, perchè è molto umida). Si prosegue lungo il sentiero che percorre una suggestiva cengia a tetto tra grandi stratificazioni rocciose, passando alla base di alcune piccole cascate.
Lasciando a destra il ripiano, si risale con alcune svolte un ripido ghiaione, quindi si gira a sinistra andando ad attraversare le pareti dello Sperone degli Orti. Seguendo alcune cenge, sempre sufficientemente larghe, si aggira lo sperone prima sul fianco meridionale, poi su quello occidentale con alcuni saliscendi. Si piega a sinistra, tagliando con alcuni saliscendi i ripidi ghiaioni che orlano alla base le pareti della Pietra Grande. Superato il costone si entra nella Val Gelada di Campiglio, e se ne attraversa la testata prima in lieve discesa, poi quasi in piano, tra immensi ghiaioni. Ai nostri piedi si apre una grande dolina detritica, mentre sopra di noi si innalzano le verticali pareti della Cima Vagliana, traforate dall’impressionante Finestra della Vagliana.
Leggi anche: Sentieri panoramici sull'Alpe di Luson: un'esperienza unica
La lunga traversata pianeggiante porta poi ad incontrare il sentiero 334, proveniente dalla Malga Mondifrà (quota 2560 circa). Se gli impianti sciistici sono funzionanti si deve fare attenzione quando si attraversa o si cammina a lato della pista. Il posto è molto frequentato quindi facilmente ci saranno già le tracce del percorso.
Consigli per la sicurezza: La stabilità del manto nevoso è soggetta a cambiamenti repentini e imprevedibili. Per la vostra sicurezza consultate sempre il bollettino valanghe, perché il manto nevoso è soggetto a veloci cambiamenti, chiedete informazioni agli uffici competenti del luogo. Le nostre tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni neve e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi. Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.
L’itinerario non è impegnativo per il dislivello o per le difficoltà tecniche, ma per la lunghezza.
Leggi anche: Cosa fare alle Maldive
TAG: #Escursioni