Albergo Atene Riccione

 

Viaggio Costa Ovest USA: Itinerario Indimenticabile di 20 Giorni

È con la gioia nel cuore, e un nodo alla gola per la felicità, che vi presento il mio itinerario di 20 giorni on the road attraverso l’America dell’Ovest! Se vi state chiedendo come organizzare un viaggio nel 2025 negli Stati Uniti siete nel posto giusto!

Immaginatevi: un intero anno speso a tessere una trama intricata di luoghi da visitare, paesaggi mozzafiato da vedere ed esperienze indimenticabili da fare, tutto racchiuso in un unico viaggio. Ogni giorno ho aggiunto un nuovo “tassello” al mio itinerario, ponderando tutti i luoghi e le esperienze da fare per bilanciare ogni dettaglio. Perché in una terra così vasta e ricca di meraviglie ogni luogo, ogni dettaglio, merita di essere scoperto e celebrato.

E infine, dopo mesi di pianificazione e preparazione, sono giunta all’ultima revisione: il mio itinerario, rigoroso ma non troppo, mi ha portato a esplorare i più incredibili parchi nazionali e statali, nonché le affascinanti città di Los Angeles, San Francisco e Las Vegas, attraversando gli stati della California, del Nevada, dell’Utah e dell’Arizona.

Nel mio itinerario on the road in America in 20 giorni, ho percorso oltre 10.000 km in aereo e 8.000 km in auto, ho cambiato motel 17 volte, attraversato 5 stati e un numero infinito di fusi orari.

Pianificazione del Viaggio: Consigli Utili

Ci siamo, ecco l’articolo che mette a dura prova ogni blogger, quello in cui desiderio di raccontare e dono della sintesi devono trovare un necessario equilibrio.

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Documenti e Prenotazioni

Compilare l’ESTA - tecnicamente si può richiedere fino al momento del check-in, ma il dipartimento di sicurezza suggerisce di farlo almeno 72 ore prima del volo perché è il tempo entro cui arriva la risposta. Il mio consiglio è di farlo qualche settimana in anticipo, in modo da avere tempo di risolvere i problemi che possono sorgere (controllate, ad esempio, la lista di paesi tornati dai quali non si può richiedere l’ESTA ma serve un visto vero e proprio. Tra questi, ad esempio, c’è Cuba). L’Esta si compila dalla pagina ufficiale (diffidate da siti terzi che propongono prezzi maggiorati) e lo può anche fare un solo membro del gruppo per tutti gli altri purché abbia i dettagli dei passaporti.

  • Prenotare alloggi e/o esperienze molto gettonati (es.
  • Prenotare la visita ad Alcatraz a San Francisco, se siete interessati.
  • Prenotare l’auto. Anche qui, muoversi in anticipo è fondamentale, noi prenotando a febbraio per agosto abbiamo speso duemila dollari per un SUV per quindici giorni, ma c’erano ancora utilitarie o piccole berline a millecinquecento dollari.
  • Controllare le regole di accesso ai parchi (che variano di anno in anno): alcuni, come Yosemite, necessitano di una prenotazione (con un costo simbolico di un paio di dollari).

Clima e Abbigliamento

Se viaggiate in estate, come noi, dovete tenere presente che questa, nell’area dei parchi sudoccidentali, è la stagione dei monsoni. Ebbene sì: spesso nel pomeriggio ci sono temporali, il che significa che è meglio programmare visite e trekking per il mattino, ma soprattutto che l’area è soggetta ai flash floods, inondazioni improvvise che spesso determinano chiusure di alcune aree dei parchi o di parchi interi!

La California non è tutta come l’abbiamo sempre vista nei film e nelle serie tv: nella maggior parte delle zone che abbiamo attraversato durante il viaggio c’era una forte escursione termica. Anche i parchi si trovano quasi tutti in quota (anche sopra i duemila metri, come Bryce o il Grand Canyon!), quindi il clima è quello tipico della montagna: caldo di giorno se c’è il sole, ma fresco appena il sole va via.

Altro

Potrebbe servirvi qualche contante. Non è frequente, ma ci è capitato in qualche occasione che alcuni contesti - soprattutto street food, ad onor del vero - non accettassero carte. L’acqua del rubinetto è potabile in tutti gli stati che attraverseremo.

Come Noleggiare un’Auto

Ho scritto, in caso vi servisse, una guida su come noleggiare un’auto per il vostro on the road. Per quanto riguarda questo specifico viaggio, vi posso assicurare che con Alamo mi sono trovata benissimo, al banco super veloci, chiari e precisi. In tutto ciò mi hanno offerto un upgrade della macchina dato che secondo loro le nostre valigie non sarebbero entrate tutte nel porta bagaglio e noi lo abbiamo accettato ben volentieri; in più, cosa che non era compresa nelle clausole delle assicurazioni, abbiamo aggiunto la Road-safe (il carroattrezzi) per scongiurare qualsiasi problema. Ci hanno, addirittura, fatto scegliere tra il parco macchine e la nostra scelta (scontata) è ricaduta sulla macchina più grande e più comoda. Al rientro, altrettanto velocemente l’abbiamo lasciata senza alcun tipo di problemi, anche se eravamo in ritardo di 10 minuti rispetto alla prenotazione. Se siete alla ricerca di un’auto allora Discovercars.com fa al caso vostro.

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Tips: in America non si usa la cappelliera anche se tutte le macchine sono dotate di vetri scuri, quindi premunitevi con un telo nero o semplicemente un sacco grande della spazzatura.

Internet e Comunicazioni

Se vi state domandando come affronterete la questione internet e traffico dati vi dico subito che non avrete sempre connessione. Se viaggiate in gruppo l’opzione più interessante è avere delle alternative.

Vi lascio il link Amazon per acquistare la scheda Americana della T-Mobile che deve essere attivata un paio di giorni prima della partenza. Questa sim non prende ovunque, infatti all’interno dei parchi non avrete connessione però se oltre questa avrete, per esempio, un piano Tim di un altro telefono allora quello potrebbe salvarvi.

Il mio consiglio in questo caso è quello di scaricare le mappe offline di google maps, vi saranno d’aiuto proprio quando la sim non prenderà. Scaricate l’area della tappa del giorno successivo in Motel quando avrete il wi-fi.

Parchi Nazionali: Accesso e Consigli

Se avete intenzione di visitare più di 3 parchi nazionali vi consiglio fortemente di acquistare l’Annual Pass detto anche America the beautiful. Il costo dei singoli parchi varia dai 30 ai 35 $ mentre l’Annual Pass ha un costo di 80 $ ma acquistandolo potrete accedere a tutti i parchi nazionali e la sua validità è di un anno. Potete acquistarlo direttamente al primo parco visitato.

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Consigli di Guida

In questo itinerario on the road in America dell’Ovest ho imparato una cosa semplice e coincisa per quanto riguarda guidare. Rispettare sempre il codice della strada e non oltrepassare i limiti di velocità perché la polizia, “I Patrol”, si possono trovare ovunque, appostati dietro cartelli o in stradine a ridosso della strada a scorrimento veloce.

Tappe dell’Itinerario

Yosemite National Park

Qualcuno vi dirà che Yosemite è il parco dell’ovest meno interessante, perché più simile alle “nostre” montagne. Non credetegli: Yosemite, per me, è stata una delle tappe più belle dell’intero viaggio! Merced è una buona soluzione se si cerca un posto comodo per entrambi i parchi (parliamo di un paio d’ore di viaggio in ogni caso).

Sequoia & Kings Canyon National Parks

Il Sequoia National Park ha un unico ingresso tramite la Highway 198 che, superata la cittadina di Three Rivers, conduce all’ingresso di Ash Mountain. Lasciamo l’auto al parcheggio della Giant Forest e prendiamo lo shuttle gratuito che ci porta al cospetto del Generale Sherman, l’albero più grande del mondo.

Per uscire dal parco facciamo una deviazione che allunga di poco la strada rendendola tuttavia molto più panoramica: attraversiamo, infatti, il Kings Canyon, dove la vegetazione cambia e le sequoie lasciano spazio ad un fitto bosco di conifere.

Death Valley

Invece a malincuore abbiamo ripreso la strada per affrontare lo scenografico Tioga Pass, scendere verso il Mono Lake e fermarci a cena nell’amena Mammoth Lakes, un paesino di montagna con baite e lucine che vi farà venire voglia di Natale o di marshmallows intorno ad un falò. La strada per arrivare al nostro alloggio per la notte è talmente buia che riusciamo quasi sempre a vedere la via lattea sopra le nostre teste. Lo scenario è surreale, ricorda un po’ il deserto giordano del Wadi Rum, un po’ gli altopiani desertici sudamericani.

Noi, terrorizzati dalla guida che minaccia guasti al motore per surriscaldamento dell’auto e forse un po’ desiderosi di vivere al massimo l’esperienza, decidiamo di percorrere la Death Valley col condizionatore spento e i finestrini abbassati. Al momento della nostra visita, alcune strade interne erano chiuse a causa dei flash floods del giorno precedente, quindi abbiamo dovuto ritoccare il nostro itinerario. qui sembra proprio di essere in un deserto, con le dune di sabbia e il vento caldo che ti entra nelle narici. Per godere di una vista dall’alto sulla Death Valley questo punto e la Dante’s View sono i più celebri.

Las Vegas

Dalla Death Valley a Las Vegas ci vogliono un paio d’ore. Provati dal caldo, sembrano più lunghe del solito, ma all’arrivo ci attende un rigenerante bagno in piscina nel nostro hotel, l’Hilton Grand Vacations (150€ circa la quadrupla), che si trova sulla strada principale di Las Vegas, ma ad una mezzora di cammino dalla zona con le maggiori attrazioni. Las Vegas è esattamente come l’abbiamo sempre immaginata: la città degli eccessi e delle stravaganze, dove può succedere qualsiasi cosa.

L’insegna “welcome to fabulous Las Vegas”, benché molto più piccola di quanto immaginassi, dove c’è sempre una lunga coda per le foto. Non possiamo fare le ore piccole a Las Vegas perchè la mattina seguente ci aspettano due ore e mezza (più un’ora di fuso!) di auto per raggiungere lo Zion National Park, il nostro primo parco dell’area cosiddetta delle Rocky Mountains, quella dei canyon.

Zion National Park

Il più celebre è sicuramente Angel’s Landing, uno dei trekking più famosi dell’intera West Coast. Da qualche anno, tuttavia, per limitare le folle sul percorso - non proprio agevolissimo - è stata introdotta una lotteria per assegnare i pass giornalieri. Nel 2022 (perché le regole sono soggette a variazioni) bisognava fare domanda quattro mesi prima (ad aprile per agosto, per esempio) e pagare una quota simbolica (intorno ai due dollari) per partecipare al sorteggio.

Si cammina per un po’ accanto al letto del Virgin River - la cosiddetta riverside walk, per imboccarla bisogna scendere all’ultima fermata dello shuttle, la 9 - e poi ci si addentra nell’acqua fino alle ginocchia, o a tratti anche fino alla vita. L’acqua è sempre piuttosto fredda, ma nelle giornate di sole può essere piacevole.

Lo Zion National Park si divide in realtà in due canyon: lo Zion Canyon, il più famoso, quello che abbiamo appena percorso, e i Kolob Canyons, una zona molto meno frequentata, accessibile anche con la propria auto, anche in estate. Li raggiungiamo per fare un semplice ma soddisfacente trekking al tramonto, il Timber Creek Trail. Se, invece, cercate un alloggio vicino allo Zion vi suggerisco di dare un’occhiata al Majestic View Zion.

Bryce Canyon

Dal parcheggio al punto panoramico dovrete fare pochissima strada - cinque, dieci minuti al massimo - e lo spettacolo del sole che invade l’anfiteatro degli hoodoos (i pinnacoli di pietra caratteristici del Bryce Canyon) compenserà le poche ore di sonno. Se non ve la sentite di avventurarvi lungo il Navajo Loop Trail o avete ancora tempo dopo il sentiero per esplorare la zona, non potete perdervi la scenic byway 12, una strada che costeggia tutto il canyon.

Page e Lake Powell

Ci lasciamo alle spalle lo Utah per tornare in Arizona (e riguadagnare l’ora di fuso persa ieri) e precisamente a Page, dove trascorreremo un paio di giorni. Mossi dal desiderio di fare un po’ di bucato e magari qualche pasto a casa, a Page abbiamo prenotato un appartamento molto confortevole con un’ampia zona giorno e una camera da letto e soprattutto - questo è il pezzo forte - un patio con un tavolo e l’attrezzatura necessaria per il barbecue (circa 200€ a notte, per quattro).

Proprio dal lago Powell iniziamo la nostra esplorazione della zona, un po’ perché è il luogo ideale per rilassarsi dopo la sveglia all’alba, un po’ perché è il centro propulsore di Page, insieme all’Antelope Canyon. Se ne avete voglia, in zona ci sono alcune agenzie che noleggiano kayak o piccole imbarcazioni.

Antelope Canyon e Horseshoe Bend

Se gli Americani sono qui per il lago Powell, gli Europei alloggiano a Page per l’Antelope Canyon. Nel primo pomeriggio, invece, ci dirigiamo ad un’altra formazione straordinaria - incredibile come in pochi km si concentrino tante meraviglie!

L’orario migliore per ammirare l’Horseshoe Bend in questa stagione è il primo pomeriggio, in estate tra le 14 e le 16, quando il sole non è più a picco ma è ancora abbastanza alto per illuminare il fiume Colorado creando stupendi riflessi. Se arrivate più tardi, invece, avrete il sole in faccia, perchè in questa stagione tramonta proprio alle spalle della roccia. Un punto d’osservazione inusuale può essere dal fiume. Esistono compagnie che noleggiano barche e kayak con le quali percorrere l’ansa del Colorado che dà origine a questa peculiare formazione.

Monument Valley

Nel pomeriggio ci rimettiamo in macchina verso un’altra riserva navajo, la Monument Valley. L’ingresso alla Monument Valley costa 8$ a persona e non è incluso nella tessera annuale dei parchi.

Per godersi appieno la Monument Valley, secondo me, il modo migliore è alloggiare all’interno del parco, al The View Hotel, una struttura il cui nome esplicita già l’obiettivo: garantire a tutti gli ospiti la vista migliore sul parco. Fate in modo di arrivare almeno un paio d’ore prima del calare del sole, quindi, in tempo per fare il check-in, familiarizzare un po’ con la struttura e piazzarsi sul balcone a godersi lo spettacolo della valle che si tinge di rosso e viola.

Se alloggiate al The View vi converrà cenare all’interno della struttura. La cucina navajo non ci ha entusiasmati, ma con una cinquantina di dollari a coppia potete assaggiare una zuppa di chili niente male. Lasciata - non senza fatica - la nostra camera con vista al The View, percorriamo la 17 Miles Drive, una strada (sterrata) panoramica che offre diverse viste sulla valle. Ci troviamo in realtà fuori dal parco, sulla statale 163. Scattata la foto simbolo del viaggio on the road (che potrebbe costarvi un po’ di attesa, è un punto molto gettonato), ripartiamo verso il Gran Canyon.

Grand Canyon

Sulla strada dalla Monument al Grand Canyon non ci sono molte offerte gastronomiche, Kayenta è una cittadina nata come base d’appoggio per i turisti in transito, quindi oltre alle catene di fast food c’è poco e niente. arrivando al Grand Canyon da est il primo punto panoramico che s’incontra è Desert View. Ci fermiamo subito, perché siamo impazienti di vedere quello che è uno dei grandi must di ogni viaggio nei parchi americani.

Per il tramonto, i punti più consigliati sono Yaki, Hopi e Mohave. Noi abbiamo scelto il primo, raggiungibile con una passeggiata di un quarto d’ora dal parcheggio più vicino oppure con lo shuttle, lasciando l’auto al centro visitatori. Come alla Monument Valley, secondo me vale la pena fare un piccolo “investimento” (215€ per una quadrupla) per dormire all’interno del parco.

Da non confondere con il ristorante a buffet, questo è un bar in cui si ordina al bancone e si aspetta al tavolo. Il bello di questi paesaggi è che variano davvero tanto al variare della luce. Ecco perché, secondo me, alba e tramonto sul Grand Canyon sono imperdibili. Per l’alba abbiamo scelto - per comodità, perché vicinissimo al nostro lodge - il Mather Point.

Nel suo complesso il sentiero è lungo circa otto km, ma si possono alternare tratti di camminata a tratti con lo shuttle (linea rossa). Lasciamo il Grand Canyon nella tarda mattinata.

Route 66

Soltanto una breve tappa, prima di intraprendere il nostro viaggio sulla “madre di tutte le strade”. Ci fermiamo nell’ anonimo parcheggio di un camping - il Raptor Ranch, questo è l’indirizzo che bisogna inserire su Google Maps - e ci infiliamo in un edificio che è un po’ area di servizio un po’ negozio di souvenir. Vi si accede dopo aver pagato 8$ a testa e si può girare all’interno di quella che di fatto è una ricostruzione del set del cartone animato con una sorta di grosso triciclo, il che concorre ad aumentare l’assurdità della situazione.

la prima cittadina della route 66 che s’incontra arrivando dal Grand Canyon è Williams, porta d’accesso al Grand Canyon, come ama definirsi su un’immensa insegna.

Joshua Tree National Park

Il parco ha due “livelli”: uno più alto con le distese di alberi di yucca ed uno più basso (ma sempre intorno ai 700m) che ospita il Cholla Cactus Garden, un immenso giardino di cactus con piccoli fiori gialli. Noi siamo entrati da Joshua Tree e usciti da Twentynine Palms, ma esiste anche un ingresso a sud, sulla statale 10, che potrebbe risultare altrettanto comodo.

Los Angeles e Santa Monica

Dopo un picnic improvvisato ci mettiamo in viaggio verso Los Angeles. Il piano è di evitare l’ora di punta partendo nel primo pomeriggio, ma l’ora di punta in California inizia molto presto, o forse c’è sempre traffico, fatto sta che ci tocca fare un po’ di coda su quella che potremmo definire la “tangenziale” di Los Angeles. Una cosa da tenere a mente, però, è che sulle autostrade americane ci sono spesso delle corsie destinate al car pooling che possono essere percorse soltanto se ci sono almeno due (in alcuni casi tre) persone nel veicolo.

Per le nostre due notti a Los Angeles abbiamo deciso di alloggiare a Santa Monica, al Days Inn by Windham su Santa Monica Boulevard. Ci avevano sconsigliato downtown e ci piaceva l’idea di essere vicini al mare, inoltre quest’hotel ha un comodo parcheggio gratuito, cosa da non sottovalutare.

Costi del Viaggio

Abbiamo speso circa 2.000 euro a testa compreso il noleggio auto, gli ingressi e i pasti.

Quando si viaggia negli Stati Uniti, è essenziale acquistare una polizza adeguata prima di partire. Negli USA le spese sanitarie e di ricovero possono avere dei costi davvero esorbitanti. Diventa così di vitale importanza stipulare una buona assicurazione viaggio in modo da coprire eventuali spese mediche. È importante che la copertura preveda massimali elevati, franchigie basse o assenti, il pagamento diretto delle spese di ricovero e altre importanti garanzie come il rimpatrio sanitario di emergenza.

In aereoporto si trovano tante compagnie di noleggio, ma per guadagnare tempo ed essere sicuri di scegliere la proposta più conveniente e adatta alle vostre esigenze, vi consigliamo di appoggiarvi a Discover Cars un’azienda leader nella prenotazione online che mette a confronto i prezzi delle varie aziende.

Tabella Riepilogativa Parchi Nazionali

Parco Nazionale Costo Ingresso (singolo) Costo Annual Pass Note
Yosemite National Park $30-35 $80 (Annual Pass) Necessaria prenotazione in alcuni periodi
Sequoia National Park $30-35 $80 (Annual Pass)
Grand Canyon National Park $30-35 $80 (Annual Pass)
Zion National Park $30-35 $80 (Annual Pass) Shuttle obbligatorio per Zion Canyon Scenic Drive
Bryce Canyon National Park $30-35 $80 (Annual Pass)
Monument Valley $8 a persona Non incluso Gestito dalla tribù Navajo

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