Ristoranti tipici romani non turistici: recensioni e consigli
Arrivando a Roma da turisti si rimane sconcertati di fronte all’enorme offerta di locali, ristoranti, trattorie e pizzerie. Come distinguere una “vera” trattoria romana da una brutta copia con tanto di tovaglia a quadretti e fiasco di vino sul tavolo? Se sei alla ricerca dei sapori romani autentici, allora starai sicuramente cercando un ristorante a Roma centro non turistico: ecco perchè sei capitato su questa pagina!
Come evitare i locali "acchiappaturisti" e gustare l'autentica cucina romana?
Voglia di leggere altro? Che voglia di mangiare bene la cucina romana nelle trattorie del centro storico di Roma… Anche se non è difficile essere richiamati da un cameriere che vi blandisce affinché vi sediate: ma non cedete, sono i classici buttadentro e spesso dietro ci sono ristoranti mediocri, classiche trappole per turisti. Non mancano i ristoranti che fanno show cooking davanti alle vetrine, ma anche in quel caso spesso è molto fumo e poco arrosto.
Ristoranti consigliati a Roma
Testaccio: il cuore della cucina romana
Recandovi nel quartiere di Testaccio difficilmente rimarrete delusi. Ancora oggi è qui che i romani vengono quando cercano l’autentica cucina romana. Testaccio è poco distante dal centro storico e facilmente raggiungibile con la fermata Piramide della metro B oppure con gli autobus n. Alla fine dell’800 infatti, gli operai del Mattatoio (il macello) uscendo dal luogo di lavoro a fine giornata portavano con sé gli scarti della macellazione degli animali e li facevano cucinare da improvvisate cucine da strada.
- Da Felice - Al primo posto per la cucina romana “verace”. Qui potrete mangiare i migliori “tonnarelli cacio e pepe” della città che verranno mantecati al vostro tavolo. Imperdibile il tiramisù. Ambiente chiassoso e informale. Prenotare con qualche giorno di anticipo.
- Flavio al Veloavevodetto - Stessa qualità di Felice (parte dello staff viene da lì) ma con meno chiasso e più tranquillità. Cucina romana DOC servita in una sala molto suggestiva ricavata scavando il Monte dei Cocci in cui potrete vedere i resti delle antiche anfore romane. Possibilità di mangiare anche all’aperto nella bella stagione. Impossibile resistere al tiramisù espresso! Il primissimo locale di Flavio de Maio nasce nel 2009 nel cuore di Testaccio, non lontano dalla famosa Piramide Cestia. Questo è uno dei primi ristoranti che di solito consiglio a tutti gli amici che mi chiedono un buon ristorante dove mangiare romano.
- Checchino dal 1887 - Situato proprio di fronte all’ex Mattatoio (oggi sede di un attivo museo di arte contemporanea) è un vero luogo di culto culinario, fedele alla sua storia e alla famiglia da cinque generazioni . Qui si celebra la cucina tradizionale romanesca ad altissimi livelli. Chiedete di visitare la suggestiva cantina scavata nel Monte dei Cocci. Aperto nel lontanissimo 1887, nella zona di fronte al mattatoio di Roma (che venne costruito pochi anni dopo l’apertura), Checchino oggi è ancora gestito dalla stessa famiglia, siamo arrivati in ultima battuta alla sesta generazione. Qua si mangiano piatti che ormai è molto difficile trovare altrove (qui ve ne abbiamo parlato) in un posto che offre praticamente una fotografia di quella che era una Roma ben diversa da quella che conosciamo oggi.
- Osteria Fernanda - Se siete stanchi di troppa romanità, il giovane chef Davide Del Duca vi stupirà con la sua cucina creativa. Non mi ha mai deluso e ci torno sempre molto volentieri. Situato a breve distanza da viale Trastevere. La sera obbligatorio prenotare.
- Tutti Frutti - Ambiente minimal informale e cucina mediterranea leggera curata personalmente dalla proprietaria Cristiana. Uno dei miei ristoranti preferiti a Testaccio.
- Angelina a Testaccio - Se volete pranzare o cenare all’aperto questo è il posto giusto. La magnifica terrazza al piano superiore si trova proprio sotto il Monte dei Cocci. La cucina è tipica romana, eccezionale la carne cotta sulla brace e ottime le pizze cotte nel forno a legna. Perfetto anche per l’aperitivo dalle 18.
- Oasi della Birra - Con più di 500 birre da tutto il mondo in degustazione, il menu sembra un’enciclopedia! Ottimi i taglieri di salumi e formaggi. Perfetto per l’aperitivo con buffet a 10 €.
- Augustarello - Trattoria storica per una solida e vera cucina romana . Qui mangerete la migliore “coda alla vaccinara” della zona. Locale piccolo e un po’ rumoroso ma dove respirerete l’atmosfera dell’ autentica trattoria romana. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Non consigliato ai vegetariani 😉
- Via G. Volpetti Più - Perfetto per un lunch gourmet. Qui troverete pizze, pasta, zuppe, carne, verdure e stuzzichini fritti di qualità eccezionale. A pochi passi, presso l’omonima e famosa gastronomia di via Marmorata potrete acquistare i vostri souvenir di deliziose specialità italiane.
- Sushisen - Mi rendo conto che non ci sia niente di più lontano dalla cucina romana, ma se volete gustare il miglior sushi di Roma è qui che dovete venire!
Zona Prati/Vaticano: alternative autentiche
Una delle zone turistiche per eccellenza di Roma è quella nei dintorni di Città del Vaticano, dove migliaia di turisti passano ogni giorno per andare a visitare la Basilica di San Pietro o i musei Vaticani. Qui spesso è difficile riuscire a trovare locali non turistici e più autentici. Ho lavorato per 2 anni e mezzo in zona Prati/Vaticano e pertanto l’ho frequentata molto sia in pausa pranzo che per aperitivi/cene.
- Flavio al Velavevodetto (Prati): Il nome vi suona? Eh sì perché Velavevodetto è anche a Milano! A Roma, dal 2012, nella cornice della bellissima piazza dei Quiriti trovate il secondo dei ristoranti aperti dallo chef Flavio de Maio (Milano è il 3°), dopo l’osteria Flavio al Velavevodetto di Testaccio aperta nel 2009. Qui i piatti della tradizione romana la fanno da padrone, tra le specialità il carciofo alla giudia (7€) è assolutamente un must, così come la carbonara (13€ - Flavio è detto anche “il Re della carbonara”), l’amatriciana (13€) o la coda alla vaccinara (16€).
- Fraschetta Romana (vicino Castel Sant'Angelo): Se non avete tempo di arrivare fino a Frascati o Ariccia per provare l’esperienza di una Fraschetta Romana, a due passi da castel Sant’Angelo ne potete provare una! Piatti abbondanti, o meglio padelle! Iniziate con l’antipasto misto della fraschetta (19€ ma bello abbondante) per provare i migliori affettati e sottoli, o la porchetta di Ariccia IGP con la focaccia calda (12€). I piatti della tradizione ci sono tutti: il trio amatriciana, gricia e carbonara, coratella, saltimbocca, trippa, abbacchio (i primi tutti a 12€, i secondi tra 13€ e 20€).
- Fiaschetteria Marini: Probabilmente uno dei ristoranti più storici in cui sono stata a Roma e sicuramente il carciofo alla Romana più buono che io abbia mai provato! Come potrete intuire dal nome, la Fiaschetteria Marini nasce appunto come “Fiaschetteria”. Fino agli anni ‘80 infatti non c’era ancora la cucina e il locale serviva principalmente vino (si veniva a bere appunto il fiasco di vino) importato dalla Toscana, servito con prodotti di gastronomia come carciofini sott’olio e salumi (tra questi la finocchiona Toscana). L’attuale chef, nonché proprietario, Alessandro Marini (quarta generazione) ha iniziato proprio imparando in cucina con la nonna e pian piano ha cominciato a dare il suo tocco personale: a partire dalla scelta delle materie prime, scegliendo tra piccoli produttori locali, fino all’introduzione di tecniche più moderne come la cottura a bassa temperatura o a vapore. Nel menù troverete non solo i piatti tipici della tradizione romana, come la fantastica carbonara e il carciofo alla romana che vedete nelle foto, ma anche tanti altri piatti di origine italiana ed europea, come ad esempio il Gulash di nonna Cristina (nata in Austria).
Trastevere: evitare le trappole per turisti
Un po’ più a sud, si trovano le zone di Trastevere, Testaccio e Garbatella, anch’esse spesso affollate di turisti, specialmente Trastevere.
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- Il Maritozzo Rosso: A Trastevere, si sa, è pieno di turisti e di trattorie/osterie che li attraggono tra i vicoletti del quartiere romano. Se volete provare qualcosa di diverso, vi consiglio di andare da “Il Maritozzo Rosso”. Farciti in tanti modi diversi come quello con sugo di maiale sfilacciato o quello con stracciatella e alici, è un nuovo Street food romano che mi è piaciuto davvero molto. Ci sono sia in formato maritozzino (a partire da 5€) che in formato standard (da 8,50€). Se invece volete farvi un piatto di carbonara o cacio e pepe, troverete anche diversi primi, tra cui anche questi, tutti fatti al momento.
- Cotto e Magnato: La trattoria con la tovaglia a quadretti? Il vino della casa? I piatti abbondanti? Se questo è quello che immaginate pensando ad una trattoria Romana, Cotto e Magnato è il posto che fa per voi. Questa è una di quelle “chicche” che non troverete mai nei post delle influencer o nei reel di instagram. Scoperta tramite mio padre che frequentava questa trattoria con i colleghi, è stata una piacevole sorpresa. Il piatto preferito? La carbonara con i carciofi!
Altre zone di Roma
- Osteria "gricia-centrica": Il mio piatto romano preferito è sicuramente la Gricia. Questa osteria di cui sto per parlarvi ha, secondo me, la migliore gricia di Roma e segue la cosiddetta teoria “gricia-centrica” cioè mette al centro, come base di tutti i piatti della tradizione romana, la gricia (guanciale, pecorino e pepe): aggiungendo l’uovo otteniamo la carbonara, aggiungendo il pomodoro l’amatriciana e togliendo il guanciale la cacio e pepe. Quindi oltre a trovare nel menù i piatti della tradizione (coda alla vaccinara, trippa, coratella, rigatoni con la pajata e così via…) trovate spesso “er primo in più” e in alcuni giorni della settimana anche una delle tante sfumature di gricia. Oltre all’ottima cucina, l’oste Flavio e “er coco” Claudio vi coinvolgeranno con la loro simpatia e romanità verace.
- SantoPalato: Se vi sembra di aver già sentito parlare di questo ristorante, sono sicura che indovino dove! Sì perché SantoPalato è il ristorante della chef Sarah Cicolini che avrete probabilmente visto in una puntata di Masterchef di inizio 2022 in qualità di ospite. Il suo SantoPalato nasce nel 2017 dopo diverse esperienze tra ristoranti stellati e progetti start up. È stato definito “trattoria moderna” perché riprende i sapori più autentici della trattoria rivisitando in chiave moderna alcuni dei piatti meno blasonati come il quinto quarto (ad es. Questo è un altro di quei locali dove serve prenotare (vi lascio il link per prenotare) con largo anticipo visti i pochi coperti e la fama acquisita dopo Masterchef, ma ne vale la pena!
- Epiro: Altra trattoria moderna, conosciuta di più dai locals è Epiro. Prende il nome dalla piazza nella quale si trova, non piazza Epiro, alle spalle di Porta Metronia, in zona Appio Latino. Epiro non è però la tipica trattoria romana, bensì un’enoteca con cucina! Infatti non appena varcata la soglia, vedrete gli scaffali alle pareti pieni di vini, e sì, soprattutto vini naturali.
- Menabò vino e cucina: Infine vi parlo di un posticino scoperto nel 2020 proprio nel periodo in cui ero tornata a Roma. Nel quartiere della mia infanzia, Centocelle per l’appunto, sono nati di recente moltissimi ristorantini, tra questi Menabò vino e cucina. Già dal nome, come per Epiro, potete intuire l’importanza che viene data al vino prima ancora che alla cucina. Il locale è gestito da due fratelli: Paolo, lo chef, e Daniele,sommelier e oste, che cura una carta dei vini degna di nota. La cucina ha sempre sapori ben decisi ma bilanciati, spesso con influenze da altre parti del mondo e presenza di spezie. Ovviamente se l’ho inserito in questo elenco, è perché anche qui potete trovare i grandi classici della tradizione romana. Infatti, anche se non li trovate nel menù, Carbonara, gricia e cacio e pepe sono sempre disponibili e ordinabili. I prezzi sono onesti e le porzioni abbondanti.
Altre trattorie consigliate
Le migliori trattorie tradizionali di Roma. I migliori indirizzi vanno cercati con la lente d’ingrandimento, per non rischiare di finire ammassati in un’infame trappola per turisti che ti alleggerisce il portafoglio e ti appesantisce il palato. Imperfette, come le trattorie sono, con qualche goccio d’olio di troppo talvolta, la giornata storta, i piatti che finiscono ancor prima di poterli ordinare e la pasta che avrebbe voluto qualche minuto di più (o di meno), tuttavia sempre in cima alle nostre ambizioni gastronomiche.
- Da Enzo al 29: Indecisi se chiamarlo “Da Enzo” o “Enzo al 29” come è noto a un pubblico che non si fa fatica a definire immenso, questo minuscolo tempio dei primi romani, guidato con maestria dalla famiglia De Felice, erede del vecchio proprietario, scomparso negli anni ’80, Enzo. La coda fuori è fisiologica, ma aspettare il turno fa parte della cerimonia, dato che il ristorante non prende prenotazioni. Via dei Vascellari 29, Roma.
- Trattoria Da Teo: Affacciato sulla meraviglia trasteverina di piazza dei Ponziani, Da Teo è una bella trattoria nel quartiere tra i più trafficati di Roma. Qui si viene per mangiare sia all’aperto, quando la stagione lo consente, che all’interno, tra tavoli semplici allestiti con bottiglie di vino, quinto quarto, pasta fresca e carciofi fritti. Non si possono perdere i goduriosi dolci, tra cui la crema con le fragoline i primi romani. Piazza dei Ponziani 7A, Roma.
- Trattoria Lilli: Aperta nel 1969 da Loredana, detta Lilli, da cui il nome dell’indirizzo, è un rifugio sicuro tra le insegne acchiappa turisti con menu discutibili del centro di Roma. Via di Tor di Nona 23, Roma.
- Osteria Bonelli: Osteria ultra verace e popolare, animatissima e rumorosa, che manderà in estasi gli amanti della romanità pungente. Si trova dalle parti dell’Acquedotto romano e offre molti classici della romanità e piatti più arguti frutto del ricettario di casa. Via dell’Acquedotto Alessandrino 172, Roma.
- Piatto Romano: Ci piace tantissimo (ne abbiamo parlato qui) questo indirizzo scanzonato dove trovare cucina romana fatta con qualità e maestria, senza dimenticare una certa attenzione per le materie prime. Buonissime le verdurine selvatiche che riempiono i piatti vicino a coratella, alici e pajata. Via Giovanni Battista Bodoni 62, Roma.
- Checchino dal 1887: Aperto nel lontanissimo 1887, nella zona di fronte al mattatoio di Roma (che venne costruito pochi anni dopo l’apertura), Checchino oggi è ancora gestito dalla stessa famiglia, siamo arrivati in ultima battuta alla sesta generazione. Qua si mangiano piatti che ormai è molto difficile trovare altrove (qui ve ne abbiamo parlato) in un posto che offre praticamente una fotografia di quella che era una Roma ben diversa da quella che conosciamo oggi. Via di Monte Testaccio, 30 Roma.
- Trattoria Re di Roma: Nomen omen per questa piccola trattoria nei pressi di Piazza dei Re di Roma nell’Appio Latino, con pochi tavoli interni, sempre molto richiesti (prenotazione consigliatissima). Salumi, fritti e paste compongono il menu offerto da un servizio cordiale e simpatico. Piazza dei Re di Roma, Via Tuscolana, 40a, Roma.
- Trattoria Etruria 39: Rimaniamo più o meno in zona per un altro indirizzo dove assaggiare una cucina romana semplice, di casa. Trattoria Etruria 39 si trova, come suggerisce il nome, proprio a via Etruria e gli interni sono fatti di un solo ambiente dove si destreggiano veloci i camerieri. Via Etruria, 39, Roma.
- Osteria del Velodromo Vecchio: In una zona un po’ indefinita tra Colli Albani e Furio Camillo si trova questo indirizzo assolutamente inossidabile nascosto fra le case del posto, con il suo spazietto esterno. Non fatevi ingannare comunque: dentro ci trovate una cucina romana bellissima con alcuni piatti della casa imperdibili, qualche prodotto Presidio Slow Food e vini per innaffiare le vostre cene. Via Genzano 139, Roma.
- Il Quagliaro: Tra la Togliatti e la Prenestina, nel quartiere del Quarticciolo, dagli anni Cinquanta c’è una trattoria di cui vi avevamo già parlato conosciuta principalmente per le quaglie. Largo Mola di Bari 17-19, Roma.
- Da Priscilla: Del patrimonio unico del Parco Regionale dell’Appia Antica fa parte, naturalmente, Trattoria Priscilla, questa trattoria che deve il suo nome alla tomba adiacente della moglie di Tito Flavio Abascanto. Qui c’era l’Osteria dell’Acquataccio e in passato il casale era usato anche per la stagionatura dei formaggi e come stazione di posta. Oggi alla trattoria, una saletta spartana e senza fronzoli, piena di tavoli, e un’altra micro, ti accoglie Alessandro Ratini. Via Appia Antica 68, Roma.
- Osteria Palmira: Mica male la promessa di essere una “vera osteria romana”: da Osteria Palmira si trovano tanti piatti e tanti coperti, in un clima semplice e informale. Il locale è dedicato alla ristoratrice Nonna Palmira, come si evince dal nome, originaria di Amatrice. Poi è stato gestito da Claudio e Assunta, e oggi c’è anche il figlio Jacopo tra le fila della cucina romanesca. Via Abate Ugone 29, Roma.
- Sora Margherita: Probabilmente une delle trattorie più economiche del Ghetto (e anche quella che regala più soddisfazioni). Si entra da una porticina su piazza delle Cinque Scole e ci si infila in un locale stretto e lungo stipato di tavolinetti. L’atmosfera è casalinga e festosa, il volume delle voci altissimo e favorito dal rimbombo per via dei soffitti bassi. Consigliabile più per una cena tra amici che per un appuntamento romantico, ma dipende sempre dai gusti. I piatti, nonostante le porzioni generose, sono ricercati, scritti ancora a mano su un foglio “menu” e presentati con cura, sia quelli di tradizione ebraica (come il carciofo alla giudia) che romana (il bollito alla picchiapò). Piazza delle Cinque Scole 30, Roma.
- Osteria da Marcello: Il piatto migliore di San Lorenzo sono le fettuccine aglio, olio e baccalà con le nocciole di Marcello, una composizione di cui il cuoco stesso va molto fiero. Nonostante sia una “semplice trattoria” nei piatti, dagli antipasti ai dolci, la cura, la presentazione, il bilanciamento dei sapori sono quelli di un ristorante di categoria superiore. Via dei Campani 12, Roma.
- Osteria dei Gelsi: Nel nostro giro delle trattorie di Roma non poteva mancare di certo una tappa a Centocelle. Qui troviamo, tra le numerose vie dei fiori, l’Osteria dei Gelsi con il suo stile semplice e schietto, anche se tra primi, antipasti e secondi spuntano talvolta delle piccole chicche. Il menu arriva al tavolo nella formula inossidabile della lavagna con i piatti del giorno, tra cui spiccano, se la stagione lo consente, la polenta con il sugo di spuntature o le pappardelle al ragù di cinghiale. Via dei Gelsi 96b, Roma.
- Osteria dei Tre: La buona cucina romana, semplice ma di grande gusto, capita di trovarla anche in indirizzi più recenti, non serve per forza che ci sia una tradizione millenaria alle spalle. Ecco quindi un luogo recente, aperto nel 2018, da tre ragazzi, amici ed ex compagni di scuola molto volenterosi. Primi e secondi romani condiscono il menu, con qualche piatto che cambia con le stagioni. Poi c’è la pizza, bassa e croccante, con i condimenti alla romana (anche d’asporto) e non solo. Via delle Spighe 49-51-53, Roma.
- Dar Moschino: Nessuno vi giudicherà se verrete qui anche solo per starvene seduti a un tavolino che affaccia sulla quiete di piazza Benedetto Brin, un angolo defilato di Garbatella ma di grande fascino. Piazza Benedetto Brin 5, Roma.
- Hostaria da Settimio: Da non confondersi con l’altro Settimio, quello al Pellegrino, o quell’altro ancora, Settimio all’Arancio: qua siamo in via di Val Tellina, in zona Gianicolense. La piccola insegna dedicata alla cucina romana è un ritrovo abbastanza sicuro per gli amanti del genere. Tra gli antipasti, una sfilza di crostini e bruschette, tra cui quelle con ciauscolo e salsiccia di Norcia. Tra i primi, oltre alla carbonara con annesse sorelle, anche rigatoni alla norcina e fettuccine al sugo d’involtini di carne, che si ritrovano poi anche nei secondi, insieme alla fettina panata, le costolette d’abbacchio e la coratella con la cipolla. Via di Val Tellina 81, Roma.
- Da Domenico al Pigneto: Una trattoria senza pretese ai confini del Pigneto, con una saletta interna e una all’aperto. I piatti del giorno sono scritti sulla lavagna e non sono previste richieste fuori menu: cacio e pepe, amatriciana, pasta al sugo e abbacchio. Le porzioni sono molto generose, i prezzi più che popolari e il clima estremamente cordiale: no, per niente raffinato e formale, con uno spazio interno e uno esterno. Via Attilio Zuccagni Orlandini, Roma.
- Betto e Mary: Lasciate la cravatta voi ch’entrate, o sarete costretti a vedervela appendere alla parete a mo’ di trofeo. Betto e Mary è un’osteria popolare che non ha cambiato stile, menu e orientamento politico fin dalla sua apertura negli anni Settanta. Via dei Savorgnan 99, Roma.
Cos'è una trattoria?
Con il termine di trattoria si intende un locale che si trova a metà tra un ristorante ed un’osteria, si tratta infatti di una struttura a conduzione familiare dove vengono offerti i piatti tipici della tradizione del luogo, quasi sempre semplici ma abbondati e ad un prezzo medio, il tutto immersi in un’atmosfera in grado di far sentire a proprio agio. Le trattorie a Roma, dunque, sono la maggiore espressione di quello che potremmo definire la tradizione: una vera e propria storia servita su un piatto, valorizzando il cibo ed il vino locale a discapito delle maggiori propensioni culinarie nel mondo. La chiave per il successo di una trattoria è capire cosa il cliente desidera e vendere a questo non un semplice pasto caldo prima di riprendere la propria visita per la città ma offrire un momento da vivere a pieno e ricordare, senza dimenticare la qualità dei piatti, del servizio e l’atmosfera rilassante.
Cucina tipica romana: i piatti della tradizione
La cucina romana è celebre in tutta Italia e oltre per la sua ricchezza e autenticità. I piatti tipici romani sono un vanto per molti ristoranti e sono amati sia dai locali che dai visitatori. Sebbene siano caratterizzati da una semplicità essenziale, la preparazione di questi piatti richiede grande passione e l'utilizzo degli ingredienti giusti per preservarne l'autenticità e il sapore unico.
La cucina romana si basa su una tradizione culinaria radicata nella storia e nelle influenze culturali dell'antica Roma. Questa cucina è conosciuta per la sua generosità e l'uso sapiente di ingredienti di base, come il pecorino romano, l'olio d'oliva, le erbe aromatiche e i salumi.
Tra i piatti tipici romani più celebri vi sono la pasta all'amatriciana, preparata con pancetta, pecorino romano e pomodoro; la carbonara, un classico a base di uova, guanciale, pecorino romano e pepe nero; e la cacio e pepe, una semplice ma deliziosa pasta condita con pecorino romano e pepe nero.
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Altri piatti caratteristici includono la trippa alla romana, la coratella con carciofi, i carciofi alla giudia, i fiori di zucca ripieni e la coda alla vaccinara, uno squisito stufato di coda di bue.
La cucina romana è inoltre famosa per i suoi dolci tradizionali, come il tiramisù, la crostata di ricotta e il maritozzo, un soffice dolce farcito con panna montata.
Preparare la cucina romana richiede una grande cura nella scelta degli ingredienti di qualità e una fedeltà alle ricette tradizionali tramandate nel corso dei secoli. È grazie a questa dedizione che i piatti romani continuano a deliziare i palati di chiunque abbia la fortuna di assaggiarli.
Primi piatti della cucina romana
- Spaghetti alla carbonara
- Bucatini all'amatriciana
- Rigatoni con la pajata
Secondi piatti della tradizione romana
- Abbacchio alla scottadito
- Coda alla vaccinara
- Trippa alla romana
- Coratella d'abbacchio con i carciofi
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