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San Domenico e i suoi Sentieri: Un'Esplorazione nella Natura Incontaminata

L’Abruzzo è uno scrigno pieno di meraviglie, eremi solitari, borghi medievali, castelli, monti boscosi, altipiani erbosi, gole, valli e laghi azzurrini. Con questo breve itinerario si riesce ad esplorare uno dei suoi angoli più suggestivi e ricchi di storia... un assaggio molto rappresentativo!

San Domenico Abate e il Lago Smeraldino

San Domenico Abate, monaco benedettino ed eremita itinerante, intorno al 1010 passò dalla valle dell’Aventino, sul versante orientale della Maiella, in quella del Sagittario, fissando la sua dimora, denominata Prato Cardoso, in un antro naturale dirimpetto alla sorgente del fiume Sega. Qui visse alcuni anni in solitudine, nella preghiera e nelle penitenze più austere, guadagnandosi, per la santità e la fama dei miracoli, l’ammirazione degli abitanti del luogo, che presero a venerarlo come loro patrono e nume tutelare.

Il ritiro di Prato Cardoso divenne presto luogo di culto e vi fu costruito un eremo, che oggi si specchia nelle limpide acque smeraldine del Lago di San Domenico, bacino artificiale creato negli anni ‘20 con una diga sul fiume Sagittario.

Itinerario da Villalago all'Eremo

L’itinerario prende il via dall’abitato di Villalago (960 m), uno dei Borghi più belli d’Italia, e scende poi verso il Lago di San Domenico e l’eremo (808 m). Al ritorno deviazione per la sorgente Sega, punto panoramico di notevole interesse, e visita guidata del borgo e dei suoi vicoli pittoreschi, che tanto piacquero all'artista olandese M.C. Escher, che nel suo secondo viaggio nella Valle del Sagittario (nel 1929) si fermò anche a Villalago.

San Domenico di Varzo: Un Paradiso Escursionistico

Nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola c’è uno dei luoghi più incantevoli e intimi del Piemonte: si tratta di San Domenico di Varzo, piccolo borgo parte del comune di Varzo, situato a 1410 mt di altezza, su un piccolo promontorio nel cuore della Val Cairasca, cinto tutto intorno dalle Alpi Lepontine. San Domenico di Varzo si ritrova infatti ai piedi di alti pendii, all’ombra di vette che sfiorano i 3000 mt di altezza, dal Monte Teggiolo al Pizzo Diei fino al Monte Cistella.

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A San Domenico di Varzo, rinomata in inverno come località sciistica grazie alle vicine piste dell’Alpe Ciamporino, in estate sboccia come un fiore, con la natura che è una vera e propria esplosione di profumi e colori. Durante la bella stagione ci si può dedicare a semplici passeggiate per il borgo oppure ad attività sportive outdoor come nordic walking o trail running. A tal proposito San Domenico di Varzo offre scenari spettacolari per le corse nella natura, su greti di torrenti o in mezzo ai boschi, contribuendo al benessere fisico ma anche mentale.

Sentieri e Percorsi: Un'Esplosione di Natura

Non c’è estate senza escursioni e a San Domenico di Varzo i sentieri percorribili sono moltissimi e spettacolari, sia a piedi che in mountai-bike: per gli amanti delle due ruote, grandi e piccini, c’è anche il Sando Bike Park, con ben 6 percorsi di differenti difficoltà raggiungibili tramite ben 3 moderni impianti di risalita.

Il Sentiero dei Fiori verso l'Alpe Veglia

Tra le più belle escursioni da fare partendo da San Domenico di Varzo c’è il Sentiero dei Fiori che porta dritto all’Alpe Veglia passeggiando a circa 2000 mt di altezza. Una volta raggiunta l’Alpe Ciamporino in seggiovia (dove si trova il Rifugio 2000), si imbocca il sentiero F50 verso il villaggio montano di Balma, attraversando prati punteggiati di fiori e boschi di larici, tra i quali è possibile anche scorgere qualche camoscio o stambecco.

Si prosegue verso Cornù e poi si passa sul sentiero F10, che permette di ammirare le Cascate del Rio Frua e di costeggiare il torrente Cairasca fino alla Casa del Parco Porteia. Il sentiero prosegue poi in discesa verso Ponte Campo e San Domenico, passando per la bella Cappella del Grappello.

Escursione al Monte Teggiolo

Molto scenografica è l’escursione che da Ponte Campo porta ai 2385 mt di altezza del Monte Teggiolo: una volta attraversate baite e pascoli verdi, si raggiunge la vetta dove si gode di una vista meravigliosa sul Monte Cistella, sul Pizzo Diei, sull’Alpe Veglia e su tutta la sottostante Valle Cairasca.

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Il Lago delle Streghe e l'Area Megalitica

Da Ponte Campo, percorrendo il sentiero F30, si può raggiungere uno dei luoghi più suggestivi del “Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero”: si tratta del Lago della Strega e si trova proprio al confine con la Svizzera, nel cuore del Passo di Valdeserta. Le acque lacustri sono smeraldine e non fanno altro che riflettere l’incontaminata vegetazione, silente e misteriosa alla luce della leggenda che ammanta questo lago.

Lungo la strada per raggiungere il Lago delle Streghe si trova, presso l’alpeggio di Aione, un’area megalitica di origine mesolitica, con tanto di mastodontiche pietre a formare quello che doveva essere un luogo di culto.

Rifugio Crosta e l'Altavia della Valle Divedro

Da San Domenico di Varzo si può raggiungere anche il Rifugio Crosta, situato proprio sull’Altavia della Valle Divedro: per raggiungerlo si percorre il sentiero F14 e si attraversano abetaie, radure e gli alpeggi Coatè e Crosi.

Varzo e i Dintorni: Arte, Storia e Natura

Varzo sorge a poco meno di 9 km e si trova nella Val Divedro: il suo centro storico, disposto su terrazzamenti, è di origine medioevale ed è dominato dalla mole della Torre Medioevale eretta nel 1300 in granito. Da vedere anche la Chiesa di San Giorgio risalente all’anno 1100, l’Oratorio della Madonna del Carmelo con l’affresco della Vergine col Bambino sulla facciata e il Ponte Romano, che risale in realtà al 1300 d.C.

Il Ponte del Diavolo e gli Orridi di Uriezzo

Il Ponte del Diavolo si trova invece a Trasquera, a circa 8 km da San Domenico di Varzo e sorge alle falde del Monte Teggiolo: trovandosi a 1096 mt di altezza, il borgo regala viste mozzafiato sull’Andolla e sulla vetta Weissmies.

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Tra le meraviglie naturalistiche presenti nei dintorni di San Domenico di Varzo ci sono poi i celebri Orridi di Uriezzo, siti nella Valle Antigorio: si tratta di gole scavate tra 12.000 e 14.000 anni fa dal ghiacciaio Toce che, sciogliendosi, ha dato vita a questi fenomeni erosivi dalla bellezza sconvolgente. Visitandoli significa addentrarsi in luoghi oscuri, con un microclima che ha favorito la proliferazione di muschi e felci che hanno reso ancora più bucolici questi orridi.

Consigli Utili per le Escursioni

Tieni nota dei sentieri corretti da prendere soprattutto in prossimità dei bivi, valuta eventuali punti di ristoro lungo il percorso dove fermarti per una pausa. Quando fai un’escursione in montagna, ricorda di lasciare pulito il luogo che frequenti.

Se fai trekking, non possono mancare scarponcini tecnici, borraccia, giacca antipioggia, cibo, una pila frontale e un kit di pronto soccorso. Soprattutto quelli locali, dove trovi info più specifiche. Per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà.

Comunica ad amici, familiari o ai gestori dei rifugi quale itinerario intendi percorrere e l’orario stimato del tuo rientro. Segui bene sia i cartelli con le indicazioni dei sentieri (numero e destinazione), sia le indicazioni che trovi lungo il percorso, i segnavia di colore bianco e rosso.

All’arrivo a San Domenico si seguono le indicazioni per la biglietteria dei moderni impianti di risalita della San Domenico Ski, che in pochi minuti portano ai 2000 m dell’Alpe Ciamporino. Da qui si prende il percorso segnalato con F50 che porta alla Balma, porta di entrata dell’Alpe Veglia.

Da Ciamporino all’Alpe Veglia si cammina sul Sentiero dei fiori, all’Alpe Veglia si ammira il vasto pianoro posto ai piedi dell’imponente cima del Monte Leone, la più alta delle Alpi Lepontine.

Questo è il “Sentiero dei fiori”, nome che denuncia esplicitamente la grande ricchezza di flora di questa porzione di Alpi Lepontine. Dall’Alpe La Balma si segue il sentiero che porta a Cornù, principale località dell’Alpe Veglia, in cui sono presenti anche le strutture ricettive e ristorative.

Dopo un piacevole momento di pausa, si prende il percorso F10 che passa dalla Fornace e dalla cascata del Rio Frua, poi si prosegue su un tratto di mulattiera in discesa fino al ponte sul torrente Cairasca e da qui alla Casa del Parco-Porteia. Si imbocca infine la strada gippabile fino alla Cappella del Groppallo e, sempre su strada in discesa, si prosegue fino ad incontrare il sentiero per Ponte Campo.

Informazioni aggiuntive

  • Media difficoltà.
  • Sono già in possesso di un BUONO REGALO di Majellando.
  • Il pagamento va effettuato in contanti.
  • Questa attività potrebbe essere annullata per maltempo.
  • Questa attività è adatta a persone in buono stato di salute.
  • La disponibilità per questa attività la puoi verificare nell'apposita sezione di prenotazione.
  • Il minorenne può partecipare se viene accompagnato da un genitore o da un adulto che se ne assume la responsabilità con delega firmata e copia di un documento di identità.
  • La posizione di Google Maps per raggiungere il luogo di ritrovo.
  • La difficoltà dell'attività che si andrà a svolgere.
  • Vi consigliamo di consultare la scheda tecnica dell’attività e di rivolgervi al vostro ginecologo.

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