Sci Club Escursionisti Stezzano: Storia e AttivitĂ di un Amore Incondizionato per la Montagna
Vivere la montagna significa dare ascolto alla parte più intima dell’animo umano, assecondando il prezioso bisogno di ricongiungersi alla natura. Per alcuni, questo ricongiungimento assume le sembianze dell’eterna sfida contro i propri limiti, che porta alla conquista delle vette più elevate. Mentre per altri, più semplicemente, significa avventurarsi tra i sentieri, ammirare dei panorami mozzafiato, sciare tra candide piste innevate, oppure abbandonarsi al caloroso abbraccio di un rifugio.
La Storia dello Sci Club Stezzano
Dal lontano 1975, lo Sci Club Escursionisti Stezzano si propone di trasmettere e rinnovare l’amore per la montagna. L’associazione, fondata da un gruppo di appassionati dello sci, inizialmente ha preso il nome di Sci Club Stezzano. Successivamente, nel 1994, c’è stata l’adesione da parte di un gruppo di escursionisti, che prediligeva frequentare le località d’alta quota durante il periodo estivo, così è avvenuto il cambio di denominazione, che ricalca quello attuale. Questa unione ha arricchito entrambi i gruppi; del resto è facile andare d’accordo quando si parla il linguaggio comune della passione per la montagna.
Da quel momento, alle sciate e alle ciaspolate tipiche della stagione invernale hanno fatto seguito le gite del periodo estivo, per un divertimento che dura tutto l’anno e che, dal 1975 a oggi, ha fatto tappa lungo tutte le principali località dell’arco alpino.
Un'Impresa Memorabile e una Passione Autentica
Come non ricordare, ad esempio, quando, qualche anno fa, alcuni suoi membri sono saliti sul campanile e si sono calati con delle imbracature dalla cella campanaria, così da rimuovere la sporcizia che si era accumulata sulla facciata.
Claudio Betelli e Sandro Buranello, rispettivamente presidente e vicepresidente del club, sono due pensionati uniti dall’inossidabile amore per la montagna, che ormai da molti anni si dedicano anima e corpo all’associazione.
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La loro passione ha radici lontane: «Quando ero piccolo per me la montagna era il Selvino, perché avevo una zia che abitava a Nembro e salivamo in montagna in bicicletta - ricorda Claudio -. In seguito ho avuto la fortuna di fare il militare negli Alpini e ho partecipato al corso roccia sulle Dolomiti, dove ho conosciuto luoghi di straordinaria bellezza, che hanno fatto nascere in me un amore che dura ancora oggi».
«La mia storia invece è diversa - rievoca Sandro -; anch’io sono stato negli Alpini e fui assegnato a un corso sci, tuttavia il capitano mi giudicò troppo gracile e venni scartato. Mi sono sempre portato dentro questo smacco, finché, nel 1991, mi sono iscritto allo Sci Club.
Da diversi anni l’associazione ha la propria sede, un’elegante struttura in legno che ricorda in tutto e per tutto un rifugio di montagna, all’interno del parco di via Gerole: «Ci occupiamo della manutenzione del parco e il fatto che sia tenuto così bene, come ci viene confermato dai frequentatori, è un piccolo vanto che rivendichiamo - afferma Claudio -, perché ci teniamo molto a darci da fare e con la nostra presenza in questo luogo intendiamo dare un chiaro segnale in questo senso».
Ai primi di novembre, per salutare l’avvio ufficiale della stagione sciistica, proprio all’interno del parco viene organizzata una gustosa castagnata.
Corsi e AttivitĂ Proposte dallo Sci Club
C'è per esempio la scuola sci al Passo del Tonale: «Si tratta del nostro appuntamento clou, durante il quale coinvolgiamo sia i bambini che gli adulti».
Non è mai troppo tardi, infatti, per imparare ad andare sugli sci, anche se, per forza di cose, i più giovani sono decisamente avvantaggiati in questo senso: «Abbiamo constatato che, dopo il nostro corso di 12 ore, specialmente i più piccoli riescono ad andare molto bene con gli sci».
Le Sfide e le Soddisfazioni
Godere del privilegio di vivere la montagna comporta però alcuni piccoli sacrifici; degli sforzi che, come si rammaricano Claudio e Sandro, le nuove generazioni sono sempre meno inclini a compiere: «Per salire in montagna bisogna alzarsi di buon’ora anche di domenica; inoltre oggi ci sono molte più distrazioni rispetto al passato e notiamo che lo spirito che contraddistingueva i giovani di un tempo, oggi sta venendo sempre meno».
Ma alla domanda se vale la pena affrontare questi sacrifici, la risposta non può che essere positiva: «Abbiamo la fortuna di essere circondati da bellezze naturali che da altre parti non si immaginano neppure e quando portiamo qualcuno a vedere questi posti siamo noi i primi a essere gratificati, perché mettiamo la nostra conoscenza a disposizione degli altri».
Perché in fondo vivere la montagna significa rendersi protagonisti di un sogno incredibile. Un concetto magistralmente espresso dalle parole del leggendario alpinista bergamasco Walter Bonatti: «Chi più in alto sale, più lontano vede.
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