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Storia del Turismo in Italia: Un Riassunto di Annunziata Berrino

La storia del turismo è un esempio notevole di un campo della ricerca storica che si è sviluppato quasi dal nulla in un breve periodo. Ancora intorno all'inizio del millennio, questo settore era praticamente inesistente nel panorama della ricerca.

Non si trattava di una mancanza di interesse per questa attività umana in sé, dato che il turismo ha chiaramente svolto un ruolo cruciale nel plasmare il mondo globale. Anzi, è difficile trovare un'attività che rappresenti meglio la mobilità - di persone, merci e informazioni - che solitamente associamo al mondo globale. Piuttosto, pesava una carenza di "legittimità", nel senso che l'argomento, come altri ambiti della storia sociale, sembrava troppo futile e leggero per interessare gli studiosi più seri.

Tuttavia, la situazione ha iniziato lentamente a cambiare. Alcuni studiosi, come John Walton in Gran Bretagna e Laurent Tissot in Svizzera, hanno iniziato a produrre ricerche ben documentate, rivelando le potenzialità inesplorate di questo campo di ricerca. La fondazione del «Journal of Tourism History» nel 2009 può essere considerata una tappa fondamentale in questo percorso.

In Italia, un paese che ha legato una parte significativa del suo percorso nella modernità al turismo, al lavoro dei primi precursori, in particolare la storica dell'economia Patrizia Battilani, si sono gradualmente affiancati altri studiosi. A lei si deve il fondativo Vacanze di pochi, vacanze di tutti. L’evoluzione del turismo europeo (Bologna, il Mulino, 2009).

Tale premessa era necessaria per contestualizzare questa sintesi proposta da Annunziata Berrino, che trova la sua originalità e il suo valore soprattutto nell'essere una prima sistemazione di ciò che sappiamo della storia del turismo nazionale. La prefazione propone una lettura epistemologica del fenomeno turismo.

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Seguono due capitoli dedicati alle due pratiche (di soggiorno e di viaggio) che caratterizzano il secondo Settecento e il primo Ottocento e che sono la base sulla quale prenderà forma il turismo. Segue l'analisi delle due dimensioni (nazionale e internazionale) che il turismo assume nel secondo Ottocento e fino al primo conflitto mondiale; il turismo durante il ventennio fascista; il turismo massificato nell'area euromediterranea nel secondo Novecento.

Si potrebbe forse anche osservare che la vena narrativa, sostenuta però da solidi apparati documentari, prevale su quella propriamente interpretativa e sulla costruzione di modelli. Occorre però anche tenere sempre presente la situazione delle fonti, che per molti temi e periodi è difficilissima, dato che in molti casi questi documenti non erano considerati degni di essere tramandati.

Ci sono per esempio alcuni problemi di proporzioni delle parti, se a p. 200 ancora ci si aggira nei primi decenni del XX secolo. Similmente alcuni aspetti sono maggiormente considerati e raccontati, circostanza che chiama in causa inevitabilmente anche le competenze specifiche e il percorso di studi dell'a., che per esempio conosce e padroneggia particolarmente bene l'età fascista.

Il secondo dopoguerra invece è tratteggiato troppo rapidamente, se solo si considera che ancora per molti la storia del turismo è quella, e quella soltanto, dell'esplosione del turismo balneare di massa, che cambiò radicalmente la scala (se non la natura) del fenomeno turistico.

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