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Stranieri Nati in Italia: Analisi Statistica Dettagliata

Il XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023, elaborato da Fondazione Ismu Ets, offre una panoramica dettagliata sulla presenza straniera in Italia. Si riducono lievemente gli stranieri presenti in Italia e cala il loro contributo alla natalità del Paese, anche se cresce la quota di residenti sul totale della popolazione e aumentano gli studenti con backup migratorio.

Presenza e Distribuzione degli Stranieri in Italia

Al 1° gennaio 2023, gli stranieri presenti in Italia ammontano a 5,775 milioni, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022. Cresce però in maniera significativa la quota di residenti sul totale della popolazione, passando dall’8,5% all’8,7% (+110mila persone), mentre diminuisce lievemente la componente irregolare (458mila persone, contro le 506mila del 2022), che rappresenta il 7,9% della presenza straniera totale. Si contraggono molto, da 293mila a 176mila, i “regolari non residenti”, ossia coloro che sono in possesso di un titolo di soggiorno valido, ma che non sono ancora inclusi nell’insieme dei registrati in anagrafe.

Storicamente, gli stranieri sul territorio italiano si sono concentrati soprattutto nelle ripartizioni del Centro-nord dove, al 1° gennaio 2023, risiede l’83,2 per cento degli stranieri residenti in Italia. Nord e, in particolare, Nord-ovest sono le ripartizioni a maggiore concentrazione di popolazione straniera (rispettivamente, 59 per cento, oltre 3 milioni di individui; 34,2 per cento, quasi 1,8 milioni). Il Centro accoglie il 25 per cento dei residenti stranieri (1,3 milioni) e il Sud e le Isole, rispettivamente, il 12,1 e il 4,7 per cento.

Al 1° gennaio 2025 la popolazione residente di cittadinanza straniera è composta da 5 milioni e 422mila unità, in aumento di 169mila individui (+3,2%) sull’anno precedente, con un’incidenza sulla popolazione totale del 9,2%. Il 58,3% degli stranieri, pari a 3 milioni 159mila individui, risiede al Nord, con un’incidenza sul totale della popolazione residente nel Nord pari all’11,5%. Altrettanto attrattivo per gli stranieri è il Centro, dove risiedono un milione 322mila individui (24,4% del totale) con un’incidenza dell’11,3%. Più contenuta è la presenza di residenti stranieri nel Mezzogiorno, 941mila unità (17,3%), dove rappresentano appena il 4,8% della popolazione residente totale.

Nel confronto con il 2023, le regioni che hanno mostrato l’incremento maggiore sono: Molise, Basilicata, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Campania. Al 1° gennaio 2024, l’83,9 per cento dei cittadini non comunitari regolarmente presenti ha un permesso rilasciato o rinnovato nel Centro-nord, mentre solo il 16,1 per cento l’ha ottenuto o rinnovato nel Mezzogiorno. Le regioni con le quote più elevate di rilasci o rinnovi di permessi di soggiorno sono: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto.

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Acquisizione della Cittadinanza Italiana

Nel corso del 2022 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza sono circa 214mila, contro i 121.457 dell’anno precedente. I cittadini non comunitari divenuti italiani nel 2022 sono in prevalenza marocchini, albanesi e ucraini.

Il crescente grado di “maturità” dell’immigrazione nel Paese, testimoniato anche dal notevole aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, rende sempre più complesso misurare i comportamenti familiari dei cittadini di origine straniera. Si riscontra, infatti, un numero rilevante di acquisizioni di cittadinanza proprio da parte di quelle collettività che contribuiscono in modo più cospicuo alla natalità della popolazione residente.

Nel 2024 ben 217mila cittadini stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana, dato in crescita rispetto all’anno precedente (poco meno di 214mila). Le tre cittadinanze di origine che risultano avere il peso maggiore sono quella albanese (31mila acquisizioni), la marocchina (27mila acquisizioni) e la rumena (circa 15mila acquisizioni) che, rispetto al 2023, rimpiazza quella argentina in terza posizione.

Uno degli elementi più significativi nel bilancio demografico della popolazione straniera degli ultimi anni è rappresentato dalle acquisizioni di cittadinanza: nel 2023, sono 214 mila gli stranieri “naturalizzati” italiani, lo stesso valore del 2022. Va ricordato che la normativa italiana sulla cittadinanza (L. 91/1992) prevede la possibilità di richiedere la naturalizzazione dopo dieci anni di residenza, oppure al compimento della maggiore età per i nati in Italia da genitori stranieri.

Natalità tra gli Stranieri in Italia

Il ruolo dell’immigrazione nel mitigare i numeri del nostro “ inverno demografico ” resta importante: le 393mila nascite registrate in Italia nel 2022 sono il 27% in meno rispetto al dato del 2002, ma sono il prodotto di un aumento del 56% dei nati stranieri e di una diminuzione del 33% di quelli italiani. Tuttavia, sebbene tra il 2002 e il 2022 i nati stranieri siano saliti da 34mila a 53mila (mentre gli italiani sono scesi da 505mila a 340mila), va rilevato che il loro contributo per contrastare la bassa natalità nel nostro Paese tende sempre più ad attenuarsi. Le 53mila nascite nel 2022 sono 27mila in meno rispetto al massimo osservato nel 2012 (con 80mila nati), il che in percentuale significa una contrazione di circa il 66 per cento.

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In generale, i tassi di natalità della popolazione straniera vanno progressivamente convergendo verso quelli degli italiani: dai 23,5 nati per mille abitanti del 2004 (con oltre 14 punti di vantaggio sugli autoctoni) si è scesi nel 2022 a un più modesto 10,4 per mille (con solo circa 4 punti in più).

Ancora un record negativo per la natalità in Italia. Nel 2022 le nascite scendono a 393mila, registrando un calo dell’1,7% sull’anno precedente. La denatalità prosegue anche nel 2023: secondo i primi dati provvisori, a gennaio-giugno le nascite sono circa 3.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.

I nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero continuano a diminuire nel 2022, attestandosi a 82.216 unità e costituendo il 20,9% del totale dei nati. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull’anno precedente, queste nascite sono diminuite di 25.789 unità. I nati da genitori entrambi stranieri sono 53.079 (26.815 in meno sul 2012) e costituiscono il 13,5% del totale dei nati.

Considerando la cittadinanza delle madri, al primo posto si confermano i nati da donne rumene (11.804 nati nel 2022); seguono quelli da donne marocchine (8.744) e albanesi (7.768). Queste cittadinanze coprono il 38,6% delle nascite da madri straniere residenti.

Nel 2024 le nascite si attestano a quota 370mila, registrando una diminuzione sul 2023 del 2,6%. Calano anche i decessi (651mila), il 3,1% in meno sul 2023, dato più in linea con i livelli pre-pandemici che con quelli del triennio 2020-22.

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Nel 2024, secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono 370mila, in diminuzione di circa 10mila unità (-2,6%) rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si attesta al 6,3 per mille, contro il 6,4 per mille del 2023. I nati di cittadinanza straniera, il 13,5% del totale, sono quasi 50mila, circa 1.500 in meno rispetto all’anno precedente.

Integrazione e Discriminazione

Quella sulla percezione dei cittadini stranieri, pubblicata nel 2014 ma riferita al biennio 2011-12, aveva indicato come il 12,6% degli studenti stranieri avesse vissuto durante il percorso di studi episodi di discriminazione dovuti alle proprie origini straniere. Un’indagine successiva, specifica sui percorsi di integrazione delle seconde generazioni, ha offerto il quadro di un fenomeno ben più ampio. Rilasciata nel 2020 e basata su dati 2015, la rilevazione ha indicato come il 49,5% dei ragazzi di seconda generazione avesse subito almeno un episodio di bullismo da parte di altri ragazzi nel mese precedente.

I dati sulla discriminazione sottendono un rischio di isolamento e di segregazione che può avere un impatto anche sulla percezione di sé e del proprio ruolo nella società.

Condizione Lavorativa

Sul piano del lavoro, lo scorso anno ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato (1.057.620 persone) programmate dalle imprese italiane (fonte Unioncamere - Anpal). Ma «permangono numerose criticità che mostrano la necessità di una nuova governance dei processi migratori e di inclusione», segnala Fondazione Ismu Ets. La prima è la prevalenza di lavoro povero: nel 2022 la retribuzione media annua per i lavoratori extra-Ue a tempo indeterminato è stata di 19.521 euro, quella del totale dei lavoratori pari a 27.523 euro. Per i dipendenti a termine, è stata di 9.508 per gli extracomunitari, l’8,3% in meno rispetto al totale. Infine, la retribuzione dei lavoratori domestici extra-UE, pur essendo leggermente superiore a quella della generalità dei lavoratori (verosimilmente per il numero maggiore di ore lavorate), ammonta a soli 7.945 euro.

Nella partecipazione al mercato del lavoro, permangono alcune differenze tra italiani e stranieri. Nel 2024, il tasso di occupazione degli stranieri (20-64 anni) è di poco inferiore a quello degli italiani autoctoni: rispettivamente, 66,2 per cento, a fronte del 67,2 per cento. Tuttavia, rispetto al 2023, l’occupazione è cresciuta più intensamente per gli stranieri (+1,2 punti percentuali, rispetto a + 0,8 punti per gli autoctoni). Per entrambi i gruppi, la crescita dell’occupazione è maggiore tra le donne.

Nel 2024, il tasso di disoccupazione scende al 6,1 per cento fra gli autoctoni e al 10,1 per cento fra gli stranieri, con un calo di intensità simile per entrambi i gruppi (rispettivamente 1,2 e 1,1 punti percentuali).

Nel 2024, rispetto all'anno precedente, si rileva un aumento del tasso di occupazione degli stranieri nella fascia d’età tra i 20 e i 64 anni, in particolare nelle regioni del Centro (+2,4 punti percentuali).

Livello di Istruzione

Nel 2024, il grado di istruzione degli stranieri è ancora inferiore a quello degli italiani, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni. Il 48,1 per cento degli stranieri tra i 15 e i 64 anni di età ha conseguito al più la licenza media, rispetto al 34,5 per cento dei coetanei italiani; il 40,2 per cento ha un diploma di scuola superiore e l’11,6 per cento una laurea, a fronte, rispettivamente, del 44,8 per cento e del 20,7 per cento degli italiani nella stessa fascia d’età.

Minori Stranieri in Italia

In Italia i minori con background migratorio sono 1,3 milioni, di cui 300mila con cittadinanza italiana e circa 1 milione con cittadinanza non italiana. Bambini e ragazzi che vivono soprattutto nell’Italia centro-settentrionale.

Tra i circa 300mila nati all’estero, oltre 240mila sono minori stranieri, mentre 60mila hanno la cittadinanza italiana. Nel milione di bambini e ragazzi nati in Italia, i minori con cittadinanza non italiana sono quasi 780mila, quelli naturalizzati sono 228mila.

Al 1° gennaio 2024 i residenti in Italia tra gli 11 e i 19 anni sono oltre 5 milioni e 140mila. Il 9,7% dei ragazzi in questa fascia di età, 497.464 (stima provvisoria), è rappresentato da stranieri residenti, comprese le nuove generazioni nate in Italia da genitori stranieri, con un’incidenza più elevata di quella che si rileva per il totale degli stranieri sull’insieme della popolazione (9%). Lo rileva l'Istat nell'Indagine bambini e ragazzi - Anno 2023, che consente di conoscere altri dati interessanti sulla composizione multietnica di questo particolare segmento di popolazione. Nel 59,5% dei casi si tratta infatti, come detto, di nati in Italia; l’11,7% è nato all’estero e arrivato nel Paese prima dei 6 anni; il 17% è immigrato in età scolare (tra 6 e 10 anni); infine l’11,8% è arrivato a 11 anni o più.

Flussi Migratori e Sbarchi

Gli sbarchi registrati sulle coste italiane nel 2023 hanno raggiunto volumi simili a quelli del periodo 2014-2017, gli anni della “crisi dei rifugiati”. In particolare, tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2023 gli sbarchi sono stati 157mila, con una crescita del 67,1% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 133,6% rispetto al 2021. I decessi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale sono aumentati da 1.417 a .498, pari rispettivamente a 9 e 13 ogni 1.000 tentati attraversamenti. Il numero complessivo delle vittime dal 2014 è oltre 22mila, di cui 485 bambini.

Come è noto, i flussi della Tunisia sono aumentati del 200% nei primi dieci mesi del 2023 (solo verso fine anno la Libia è tornata primo Paese di partenza dei natanti) e sono cresciuti i migranti originari della Guinea (11,6% del totale). In crescita anche gli arrivi alle frontiere terrestri: nel 2022 al confine con la Slovenia erano stati 13.500 (+44% rispetto al 2021), prevalentemente da Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, India e Nepal. Nel 2023 gli ingressi tra gennaio e novembre sono stati oltre 11.000, ancora prevalentemente da Pakistan, Afghanistan, Bangladesh.

Provenienza degli Stranieri

Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2023 è di cittadinanza europea (46,2%), il 23,4% asiatica, il 22,7% africana e il 7,6% americana (Figura 2). I cittadini stranieri residenti in Italia posseggono 194 nazionalità differenti, i due terzi (63,3%) delle quali concentrate entro i primi 10 Paesi esteri nella graduatoria per cittadinanza.

La Romania si conferma il Paese di cittadinanza con il maggior numero di residenti (20,4% del totale), seguita a distanza dall’Albania e dal Marocco, come nel 2022 con un contingente pari al 7,9% e 7,8% della presenza straniera in Italia. Le collettività cinese (5,9% del totale) e ucraina (5,2%) si confermano la quarta e quinta per numero di individui, seguite da quelle di Bangladesh, India, Egitto, Pakistan e Filippine.

Si registra un aumento significativo di presenze rispetto al 2022 soprattutto per i cittadini del Bangladesh (+10,7%), del Pakistan (+10,5%), dell’Ucraina (+9,6) e dell‘Egitto (+9,3%), mentre le prime tre collettività registrano un lieve calo di presenze, pari al -0,8% tra i rumeni, al -0,1% tra gli albanesi e al -0,7% tra i marocchini.

Italia nel Contesto Europeo

Al 1° gennaio 2023, l’incidenza degli stranieri residenti in Italia (8,7 per cento) è leggermente inferiore alla media UE. Al tredicesimo posto nella graduatoria dei 27 paesi europei, l’Italia segue la Germania (14,6 per cento) e la Spagna (12,7 per cento), ma precede la Francia (8,2 per cento).

Nel 2023, nella media europea, il tasso di occupazione della popolazione tra 20 e 64 anni cresce in egual misura per stranieri e autoctoni, lasciando inalterato il divario a svantaggio della popolazione straniera. In diciotto paesi UE, il tasso di occupazione della popolazione straniera è inferiore rispetto a quello degli autoctoni.

Statistiche Chiave sull'Immigrazione in Italia
Indicatore 2022 2023 2024 (Provvisorio)
Stranieri Presenti in Italia 5,775 milioni 5,720 milioni ND
Acquisizioni di Cittadinanza 121.457 214.000 217.000
Nascite da Genitori Stranieri 82.216 ND ND
Tasso di Natalità Stranieri 10,4 per mille ND ND

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